Gli Yankees in gara 7 sfoderano l'esperienza di Clemens…
Si va dunque a gara 7 in questa affascinante quanto imprevedibile serie tra Boston Red Sox e New York Yankees per la conquista del titolo dalla America League.
E' successo tutto ed il suo contrario nelle precedenti sei gare: risse in campo, pronostici clamorosamente ribaltati, campioni che deludono, giocatori mediocri che fanno la partita della vita quando nessuno se l'aspetta.
In più, se non bastassero le emozioni che questi due grandi team ci hanno già regalato, stanotte si giocherà un match a cui tutti gli amanti del baseball sognano di assistere:
– il duello tra Pedro Martinez [14W-4L ERA 2.22] e Roger “The Rocket” Clemens [17W-9L ERA 3.91], due dei più grandi pitchers in circolazione, in quella che è già la rivincita di una gara 3 condita da risse e insulti;
– la sfida decisiva tra due franchigie storicamente rivali (fin dai tempi di Babe Ruth), con due tifoserie che si odiano a vicenda in un modo tanto esasperato da avere pochi confronti in tutto lo sport americano;
– la battaglia tra due lineup che hanno subito feroci critiche per la scarsa efficacia, ma che hanno le potenzialità per rendere pirotecnico qualsiasi inning!
– la cornice dello Yankee Stadium, “The House that Ruth built”, che dal 1923 è il teatro in cui hanno recitato i più grandi del baseball: Ruth, Gehrig, Di Maggio, Mantle e tanti altri.
In definitiva la serie più bella che il baseball possa esprimere finisce nel modo migliore: in una partita ci si gioca non solo una stagione, ma anche un primato psicologico: sono ormai 84 anni che i Boston Red Sox sono in preda a quella che essi stessi definiscono “la maledizione del Bambino”, iniziata appunto il 26 dicembre del 1919, allorché gli Yankees acquistarono Babe Ruth dai rivali per la somma di 25.000 dollari.
Da allora la storia delle due franchigie è stata completamente opposta: i Bronx Bombers hanno vinto 26 titoli delle majors, mentre Boston è rimasta a secco.
Ma come si è arrivati a questa gara 7?
In gara 5, al Fenway Park, si sono affrontati sul monte di lancio David Wells [15W-7L ERA 4.14], per gli Yankees, e Derek Lowe [17W-7L ERA 4.47] per i Red Sox.
La situazione psicologica dei due pitchers era completamente opposta: Wells veniva da una vittoria convincente in gara 4 della serie contro i Minnesota Twins, mentre Lowe era a 0W e 2L (ERA 3.86) nella post-season e aveva concesso ben 6 punti alle mazze newyorkesi nella gara 2 di questa serie.
Torre schiera un lineup classico con Karim Garcia che riprende il posto di RF, che aveva ceduto dopo aver rimediato un infortunio alla mano nella rissa con gli inservienti dei Red Sox (scoppiata nel nono inning di gara 3). Little ripropone la formazione vittoriosa in gara 4 senza apportare alcuna modifica, con Damon come lead-off, Ramirez come cleanup e Mueller, il migliore per media battuta nella regular season, relegato al numero 7.
La gara inizia subito bene per gli Yankees, che, già al secondo inning mettono 3 punti in cascina grazie a 3 valide (Boone – Garcia – Soriano) e a 2 basi-ball concesse da Lowe quando già c'erano 2 eliminati (NYY 3-Boston 0). Wells mostra invece grande sicurezza almeno fino al 4° inning quando l' Home Run di Manny Ramirez ha riavvicinato i Red Sox (NYY 3-Boston 1).
La partita di Lowe termina dopo 7 innings e 1/3 quando Ebree lo sostituisce in una situazione di corridori agli angoli e 1 eliminato. Una battuta fiacca di Matsui è dunque bastata per dare ai Bombers il 4 punto della gara (NYY 4-Boston 1).
Nella parte bassa dell'ottavo Mariano Rivera rileva Wells sul monte e, dopo aver concesso un punto a Todd Walker (NYY 4-Bos 2), chiude la partita con la solita sicurezza.
Il vincente e l'MVP della gara è quindi Wells [2W-0L ERA 1.23 nei P.O.], mentre il perdente è Lowe [0W-3L ERA 4.18]. Rivera ottiene la 4 salvezza concedendo 1 solo punto nei nove inning disputati finora in post-season.
La gara 6 è stata invece la vera e più grande sorpresa di questo championship: allo Yankee Stadium, i partenti sono stati Andy Pettitte [21W-8L ERA 4.02], già vincitore in gara 2, e John Burkett [12W-9L ERA 5.15] in una sfida che vedeva gli Yankees chiaramente favoriti. Il manager dei Sox, Grady Little, avrebbe potuto schierare il suo asso, Pedro Martinez, già in questa gara, mentre ha preferito puntare su Burkett tenendosi la sua carta migliore per l'eventuale gara 7.
I lineup sono stati identici a quelli di gara 5 e vedevano in campo tutti i giocatori migliori. Il primo break è degli Yankees grazie al primo Home Run di Jason Giambi nella serie (NYY 1-Boston 0).
E' però Pettitte il primo a combinare un disastro: nella parte alta del terzo inning è toccato duro da Varitek, con un Home Run (NYY 1- Boston 1) e, in seguito, con due valide (Walker e Ramirez ) e due basi-ball si ritrova con le basi piene e 1 solo eliminato.
Le valide di Ortiz e Millar mandano a casa base i punti di Walker, Garciaparra e Ramirez portando lo score sul 4 a 1 per i Red Sox. Nelle altre 2 partite giocate, Pettitte aveva concesso solamente 3 punti in 13 innings e 2 terzi, meno di quelli regalati ai Sox in questo maledetto (per lui) 3° inning!
Burkett però non è da meno mangiandosi tutto il vantaggio nella parte bassa del 4° inning quando, grazie alle valide di Johnson, Boone e Soriano gli Yankees tornano in vantaggio (NYY 5-Bos 3). Sono però i rilievi a decidere la gara: mentre quelli di Boston hanno concesso solo 1 punto in 5 inning e 1 terzo, Jose Contreras ha sprecato l' occasione di chiudere partita e serie con un inning inguardabile, in cui i Red Sox hanno segnato 3 punti ritornando avanti nel punteggio (Boston 7 -NYY 6).
New York non è riuscita più a reagire e i Bosox hanno arrotondato ancora il punteggio chiudendo sul 9 a 6. La vittoria è andata all'ottimo Ebree, mentre la sconfitta è da addebitare a Contreras.
L'MVP della partita è stato sicuramente Nomar Garciaparra, il quale, dopo le grosse critiche ricevute in settimana, ha risposto da campionissimo chiudendo con un eloquente 4 su 5 (con 2 R) in battuta! Gara 7 sarà dunque decisiva per raggiungere i Florida Marlins alle World Series: tutto si gioca in una notte; dentro o fuori senza appelli in una sfida non adatta ai deboli di cuore!