Dave Trembley parla con Adam Jones, il prospetto più interessante dei nuovi Orioles.
Il parziale rinnovamento che ha interessato gli Orioles in questa off-season, sarà protagonista durante la regular season e chiarirà se le coraggiose modifiche apportate al roster potranno aprire seri spiragli per il futuro.
La cessione di giocatori importanti, se non fondamentali, quali Erik Bedard e Miguel Tejada hanno si, mosso un gran numero di giocatori che sono arrivati a Baltimore tramite trade, ma hanno anche privato gli Orioles di due pedine ormai ben consolidate.
A Baltimore, ci si ritrova dunque con un roster per il 2008 rinnovato e soprattutto ringiovanito, dove bisognerà confidare nella voglia dei poco più che ventenni, per tentare di fornire un segnale positivo al pubblico e alla stessa società .
E' pur vero che l'ingaggio di un consistente numero di nuovi volti, era, se non d'obbligo, quanto meno necessario per terminare quella fase di stallo che va avanti da troppi anni a Baltimore, dettata anche e soprattutto dalla competitività della division.
Inutile quindi trascorrere un altro anno con un record abbondantemente negativo per poi non ritrovarsi nulla negli anni successivi. Meglio cominciare a costruire da ora.
Pitching
Nè l'ordine della rotazione nè i nomi che la completeranno rappresentano una certezza assoluta. Proviamo ad inquadrare la situazione.
Con ogni probabilità , sarà Jeremy Guthrie ad essere in cima alla lista della rotazione, dunque a lanciare all'Opening Day contro i Devil Rays. Se vogliamo, Guthrie fungerà da ACE della rotazione, anche se dopo la partenza di Bedard, gli Orioles non hanno di fatto un pitcher dominante. Jeremy viene da una stagione iniziata egregiamente, diventata calante col passare del tempo. Vittima dunque del sistema Orioles, che ogni anno inizia la stagione con partenze da grande squadra e si ritrova poi negli ultimi posti della classifica. Guthrie rappresenta quest'esempio alla perfezione, basti pensare che nei mesi di Agosto e Settembre 2007 non abbia conquistato neanche una vittoria e soltanto una sconfitta. Non più determinante quindi in positivo e in negativo. E' riuscito a mantenere una ERA più che discreta (3.70), considerando che si trattava della sua prima stagione da protagonista, dopo 3 passate a Cleveland come rilievo.
Adam Loewen rivestirà con buone probabilità il secondo posto in rotazione. Per il ragazzo canadese, classe 1984, primo di tutto va fatto un augurio, nella speranza che possa terminare la regular season. Nel 2007 infatti, Loewen si è dovuto arrendere dopo 6 partenze, dove aveva comunque dominato portando a casa 2 vittorie e nessuna sconfitta. L'anno ancor prima, era riuscito a mantenere un record in parità (6-6) prendendo parte a 22 gare. Un ragazzo sicuramente interessante, giovane e pronto a crescere. Salvo infortuni lungo il cammino, crediamo possa fare una discreta stagione.
Probabilmente per terzo (o addirittura scambiandosi con Loewen e quindi per secondo), lancerà Daniel Cabrera. Il discorso sul ventisettenne Daniel, è piuttosto complesso. Si aspetta ancora quel miglioramento in fase di controllo che però di fatto stenta ad arrivare. Cabrera nel 2007 colleziona 108 BB, decisamente troppe per garantire sicurezza sul monte. Dunque non è migliorato rispetto ai precedenti anni, ma addirittura è calato. E' stata anche l'annata del maggior numero di sconfitte, 18 per l'esattezza. Ciò che può far sperare è il suo quantitativo di strikeout, che lo scorso anno ammontava a 166; questo fattore è senz'altro dovuto alla sua incredibile potenza in fase di lancio, che gli permette di scagliare la palla ad oltre 100mph. La potenza senza il controllo serve a poco, specialmente in un gioco come quello del baseball. L'augurio è sempre lo stesso: quello che possa migliorare e “guarire” da questa maledizione delle BB e cercare di garantire una maggior sicurezza sul monte, considerando che gli Orioles, ancora una volta, confidano in lui.
Originariamente il quarto posto della rotazione doveva essere occupato da Troy Patton, arrivato dagli Astros grazie alla “trade Tejada”. Un brutto infortunio alla spalla sinistra però, comprometterà la totalità della sua prossima stagione e forse, parte della successiva. Nell'augurargli una felice guarigione, parliamo del suo potenziale sostituto che dovrebbe identificarsi in Brian Burres. Venuto a galla lo scorso anno nella stessa Baltimore, Burres non ha dimostrato ancora il suo effettivo valore e dovrà farlo in questa stagione, se, come sembra, troverà spazio. Dello scorso anno ci rimangono 17 partenze (ma appartenenti tutte alla seconda metà della stagione, quindi limitatamente giudicali), ed un'ERA molto alta, di 5.95.
A contendersi il quinto posto in rotazione, se i precedenti verranno effettivamente rispettati, saranno Garrett Olson e Matt Albers. Il primo è reduce da una disastrosa stagione con gli stessi Orioles; il secondo, arrivato anch'egli con la trade di Tejada, è reduce da un rapporto vittore-sconfitte pari a 4-11. Un quinto tassello dunque decisamente scarno di talento. I pitcher hanno rispettivamente 27 e 25 anni, dunque alcuni margini di miglioramento sono ancora possibili, ma è certo che i presupposti non sono incoraggianti.
Veniamo ora al bullpen, dove gli Orioles hanno trovato non pochi problemi nelle ultime stagioni, se vogliamo anche problemi maggiori rispetto alla rotazione partente.
Proprio pochi giorni fa, è stato annunciato il Closer per la stagione 2008. Sarà George Sherrill arrivato quest'anno da Seattle nella “trade Bedard”. Sherrill non ha mai rivestito il ruolo di Closer, ma è sempre stato utilizzato come setup-man. Specialmente negli ultimi due anni, la sua carriera ha subito un balzo, portandogli all'attivo oltre 70 apparizioni sul monte di lancio, con discreti risultati. Vanta un'ERA totale di 3.65, senz'altro positiva nell'arco delle quattro stagioni in cui è stato professionista.
Sherrill va chiaramente a sostituire il vero titolare Chris Ray che risente ancora dell'infortunio subito nella scorsa stagione. Con ogni probabilità non entrerà in campo neanche per il 2008.
Lo scorso anno gli Orioles avevano parzialmente risanato il bullpen, con alcuni acquisti, in parte prestigiosi. Erano ad esempio arrivati nomi discretamente importanti come quelli di Chad Bradford e Danys Baez. I risultati sperati però, sono venuti a mancare ed anzi gli Orioles hanno evidenziato maggiori lacune proprio in questo reparto. Grazie alle imponenti trade che hanno visto protagonisti Bedard e Tejada, gli Orioles sono riusciti nuovamente ad alimentare il bullpen con qualche nome quantomeno interessante. Parliamo ad esempio di Dennis Sarfate classe 1981, sicuramente non giudicabile con i numeri, ma da seguire con interesse. O di Rocky Cherry arrivato però dai Cubs ed appena più avanti con l'età .
Ai 4 nomi citati si va ad aggiungere il veterano Jamie Walker, ormai 37enne, che può garantire comunque stabilità sul monte, caratteristica di cui gli Orioles hanno senz'altro bisogno.
Position Players
Il ruolo di prima base sarà probabilmente conteso tra due giocatori. Parliamo di Kevin Millar e Aubrey Huff. In realtà Millar è ampiamente in vantaggio su Huff, ma c'è motivo di credere che i due possano addirittura alternarsi a seconda delle partite. Nel dettaglio: Millar è reduce da una stagione appena sufficiente con una media battuta decisamente bassa (.254) ed un apporto di RBI, 63 in totale, migliorabile. Huff, arrivato lo scorso anno a Baltimore, ha deluso l'alone di aspettative che era riuscito a crearsi intorno e dovrà categoricamente riscattarsi. Ad un giocatore come lui, si chiedono doti da slugger, qualità che però sembra aver perso almeno dall'ormai lontano 2005, quando con i Rays mise a segno 22HR.
Dopo un'offseason più che mai tormentata, Brian Roberts, più vicino ai Cubs che agli Orioles per un discreto periodo di tempo, vestirà nuovamente la casacca Black $ Orange. Roberts non è entrato quindi a far parte di quel piano di risanamento della squadra, dunque completato con le illustri cessioni di Tejada e Bedard. A Baltimore resta dunque una bandiera, uno dei giocatori più amati dal pubblico; indispensabile e per lo spirito di squadra e per le esaltanti prove difensive. Mai stato una mazza potente, a Roberts si chiede di mantenere un'egregia costanza in battuta e un significativo apporto di Stolen Bases, certamente uno dei suoi punti di forza; lo scorso anno sono state 50.
Il duro compito, e se vogliamo anche l'onore, di sostituire il ruolo di SS, occupato da Tejada nelle stagioni precedenti, spetterà a Luis Hernandez. Seconda stagione da professionista per questo ragazzo venezuelano nato nel 1984. Nelle poche apparizioni che l'hanno visto in campo la scorsa stagione (per l'esattezza parliamo di 69 AB), i segnali sono positivi. Inutile spendere troppe parole su di lui. Il compito che si trova di fronte, ovvero quello di rimpiazzare Tejada, non è semplice, benchè lo stesso Miguel negli ultimi due anni aveva deluso ampiamente le aspettative. Sicuramente uno dei giocatori più interessanti da seguire il prossimo anno.
Ormai consolidato da diverse stagioni il nome di Melvin Mora in terza base. La delusione di aspettative, che come dicevamo aveva abbracciato anche Tejada, è la stessa, se pur leggermente ridimensionata, di Mora. Da un paio d'anni l'apporto di HR-RBI che prima con maggior facilità riusciva a fornire alla squadra è calato drasticamente. Da queste prime battute iniziali di stagione, e parliamo di Spring Training quindi ci riferiamo a numeri da prendere con le molle, i segnali sembrano positivi ma prima di tutto incoraggianti. Potrebbe e dovrebbe essere proprio Mora, uno dei maggiori “portatori” di punti per il prossimo anno.
Altro nome nuovo invade la posizione di LF. Luke Scott, arrivato quest'anno dagli Astros, riuscirà a soffiare il posto a Jay Payton che pure lo scorso anno non si era comportato male. La carriera di Scott è formata soltanto da tre stagoni nonostante i 30 anni dell'outfielder. Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che i numeri crescono proporzionalmente alla sua carriera e lo fanno in positivo. Guardandolo mezzo vuoto invece, è evidente come tali numeri non siano ancora determinanti ai fini di una discreta stagione o per dimostrare un maggior talento di quello dello stesso Payton. Non è da escludere che possa esserci un'alternanza tra i due.
Veniamo alla posizione più interessante di quest'anno a Baltimore. Quella ricoperta dal nuovo volto Adam Jones. Nato l'1/08/1985, quindi giovanissimo, Jones arriva da Seattle grazie alla trade Bedard. I numeri di cui siamo in possesso sono quelli collezionati in due stagioni a Seattle, ma sono numeri da considerare soltanto in parte, visto che è stato utilizzato sempre in maniera marginale dai Mariners. Ben più interessanti sono le sue statistiche prima in Minor League e si pensa che possa ripartire proprio da quei numeri. Non è utopia pensare che possa essere tra i migliori, se non il migliore, giocatore pungente e decisivo già da quest'anno. Comunque, un acquisto importante e necessario anche e soprattutto in chiave futura.
Sono bastati due anni a Nick Markakis per diventare uno tra i giocatori più amati a Baltimore ed anche uno dei più proficui. Già nel 2006, anno del suo esordio, Nick aveva mostrato al pubblico di saper contribuire alla sqaudra, ma sarà il 2007 a dover essere incorniciato come punto di partenza per quella che potrebbe essere un'esaltante carriera. E'dobbligo ricordare qualche numero della passata stagione: batting average a .300; 23 HR e 122 RBI; 97 punti e 18 SB. Numeri che non lo fanno sembrare un ragazzo al secondo anno tra i professionisti e incoraggianti per il futuro. Dopo essersi conquistato quindi di diritto il posto, l'obiettivo di Markakis è la riconferma; tentar di eguagliare se non di migliorare quei numeri per diventare il leader, per lo meno sotto il punto di vista realizzativo, a Baltimore.
Chiudiamo il capitolo lineup passando per il catcher, che per il terzo anno consecutivo sarà Ramon Hernandez. Reduce da una stagione sotto la sufficienza Hernandez ha bisogno di riscattarsi. Nel 2006, appena arrivato da San Diego, era riuscito ad impattare meglio con la nuova squadra e chiuse la stagione con 23 HR e 91 RBI. Nella passata stagione i numeri si sono dimezzati, anche se bisogna considerare che Hernandez ha giocato 106 delle 162 partite disponibili. Il riscatto di Hernandez dovrà essere totale, punto di vista difensivo compreso, anch'esso inferiore rispetto ai precedenti anni.
Projected Lineup
2B Brian Roberts
3B Melvin Mora
RF Nick Markakis
1B Kevin Millar
DH Aubrey Huff
LF Luke Scott
C Ramon Hernandez
CF Adam Jones
SS Luis Hernandez
Conclusione
Nell'offseason sono state prese decisioni volte a non avere ripercussioni nell'immediato. L'innesto di Adam Jones e la decisione di mantenere una rotazione molto giovane, puntano chiaramente a risvolti futuri; ed effettivamente questa scelta rimane ampiamente condivisibile: se fossero rimasti giocatori come Tejada e Bedard, gli Orioles avrebbero probabilmente compiuto la loro classica stagione, partendo forte all'inizio, ma non riuscendo ad emergere e ad essere competitivi dalla metà di stagione in più, complice la difficoltà della division.
Si è voluto, così, a Baltimore, rinunciare a qualche vittoria in più nell'anno corrente, per cercare di venire fuori in quelli successivi. Le indicazioni che questo 2008 potrà fornire, saranno comunque fondamentali, per capire fino a che punto gli Orioles potranno essere competitivi.
Tirando le somme e parlando strettamente al presente, gli Orioles quest'anno non hanno ambizioni. Crediamo che il traguardo massimo sia quello di raggiungere un parziale di vittorie e sconfitte prossimo alla parità , obiettivo che resta molto difficile e che si quantifica con un quarto o quinto posto.
Si potrà assistere ad una buona prova complessiva del lineup, ma di contro ci si troverà probabilmente di fronte ad una totale insufficienza nella rotazione e nel bullpen. Tentare di limitare i danni e ripartire l'anno successivo sembra categorico.