Ilgauskas è uno dei pochi che sta dando una mano a Lebron in attacco…
Ormai sta per finire quella lunga maratona che è la regular season NBA, 82 partite da Novembre ad Aprile, solo a scriverlo fa impressione, per arrivare a giocarsi tutto nei play off.
Cleveland ha sostanzialmente il posto assicurato nella post season, va definito con quale testa di serie si collocherà sulla griglia di partenza dei play off.
Attualmente i Cavaliers sono quarti nella Eastern Conference con un bilancio di 40 vinte e 32 perse, distanziati di 9 partite dai New Jersey Nets che occupano il nono posto nella Eastern Conference.
Queste ultime 10 partite serviranno ai Cavaliers a completare quel processo di assimilazione all'interno del loro sistema dei giocatori arrivati dopo l'All Star Game.
Dopo poche partite con il gruppo al completo si sono fatti male Ilgauskas e Gibson così non si è potuto verifcare l'impatto dei nuovi sulle rotazioni complete di Mike Brown, ma anzi West, Sczerbiack e Wallace hanno dovuto subito fare gli straordinari in termini di minuti e responsabilità , con, al momento risultati altalenanti.
Senza Ilgauskas a Cleveland hanno dovuto giocare con Wallace e Varejao assieme, ossia tanta energia ma pochissima pericolosità offensiva; difatti in questo scorcio di stagione la produttività offensiva di Celveland è subito calata non essendoci un sostituto a Ilgauskas nella metà campo offensiva e con Sczerbiack, West e Pavlovic ancora lontani da una buona intesa e da una effettiva produttività offensiva.
Infatti quando i Cavaliers non sono riusciti a tenere i propri avversari sotto i cento punti hanno perso, più alto è il punteggio più Cleveland oggi fa fatica, più facilmente perde.
La difesa e il ritmo controllato sono le armi con cui Cleveland può cercare di rimanere in partita, se ciò non avviene allora i Cavaliers non hanno armi offensive sufficienti per impensierire gli avversari.
Con il rientro di Ilgauskas si pensava che le cose cambiassero, ma si è immediatamente fatto male Wallace, che salterà almeno 3 partite e quindi i progetti di rotazione di Mike Brown sono di buovo sospesi.
Dopo la gara del 26 marzo con gli Hornets dovrebbero rientrare Gibson e Wallace così i Cavaliers potranno capire quanto effettivamente hanno guadagnato e quanto sono competitivi dopo la trade di Febbraio.
Nella notte i Cavaliers hanno perso 100 a 99 contro i New Orleans Hornets, con Paul autore di 20 assist e castigati da un buzzer beater di David West, a dimostrazione come più si va verso i 100 punti più Cleveland è a rischio sconfitta in questa nuova configurazione difensiva realizzata dalla dirigenza dei Cavaliers e da Mike Brown.
Buona prova di Ilgauskas autore di 29 punti, 21 di Leborn in cattiva serata al tiro e partita meno dominante del solito, probabilmente dovuta ad un po di stanchezza dopo un mese di Marzo, ed in generale una seconda parte della stagione giocata su livelli siderali.
Alla rotazione di Cleveland manca ancora Gibson, fuori dal 20 Febbraio, e senza di lui la produttività del back court dei Cavs è ai minimi termini e quando, come contro gli Hornets, Lebron non va in tripla doppia o quasi si fa davvero dura per Cleveland.
Nella precedente gara a Milwaukee, persa dai Cavs, coach Brown continua a lavorare sulla testa dei suoi giocatori, puntando il dito sulla difficoltà di Cleveland nel affrontare certe gare, sopratutto lontano dalla Q Arena: “Sono preoccupato” dichiara Brown” Se pensiamo di essere una buona squadra che farà strada nei play off, dobbiamo sapere come vincere in trasferta.”
Le partite restanti fino al termine della stagione serviranno per recuperare gli infortunati e cementare il gruppo per provare ad essere pericolosi nella post season, per provare a capire quale contributo potranno realmente dare i nuovi arrivati alla causa della squadra dell'Ohio.
Adesso il piano tecnico di Cleveland sembra essere quello di cercare di rimanere il più vicino possibile agli avversari per tre quarti e chiedere a Lebron James di vincere la partita nell'ultimo periodo; ultimo periodo in cui James è il miglior marcatore della Lega, ultimo quarto dove Lebron registra 9.7 punti di media dei 30,7 a partita che mette a referto di media in stagione.
La stagione sta arrivando al dunque, ed i Cavaliers sembrano arrivarci non nella miglior condizione psico-fisica, anzi le difficoltà sembrano in aumento per quella che è la loro strutturazione tecnica, vedremo se basterà Lebron James, diventato a 23 anni il miglior marcatore della storia dei Cavaliers, a garantire ai suoi un cammino fruttuoso nella post season.