Brandon Moss, inatteso protagonista della gara inaugurale
Era stata calda l'accoglienza, qualche giorno fa, per i Red Sox all'aeroporto di Tokyo. I fan sapevano già bene che a scagliare la prima palla della stagione sarebbe stato Daisuke Matsuzaka, loro idolo e grande elemento della rotazione campione del Mondo.
Divertente invece la conferenza stampa di qualche giorno dopo degli A's, in cui si è giocato abbondantemente sulle differenze di forma di due popoli dal comportamento opposto: i giapponesi precisi e rispettosi contro gli americani, ridanciani e scherzosi.
A lato della solita miriade di eventi (sessioni di autografi, cene e manifestazioni), c'è stato lo spazio per allenarsi in vista della partita di oggi.
27 gli anni di media del roster californiano imbarcato per l'oriente. Un pitcher partente, Joe Blanton, all'inizio di una rotazione almeno sospetta ed una serie di battitori di talento ma con poca potenza.
Dall'altra parte, Boston rinuncia a [B]J.D. Drew, in una stagione che può continuare la leggenda di una squadra che l'anno passato ha dominato; al Tokyo Dome Dustin Pedroia batterà come lead off.
Ma ora, finalmente…
Playball!
Pedroia mette subito la prima valida, con una rimbalzante centrale fuori dal range di Bobby Crosby. In terza Eric Chavez non c'è. Al suo posto Jack Hannahan fa i primi due out, di cui uno sul solito pop di David Ortiz, aggressivo tra gli aggressivi calzini rossi.
Arriva il primo guastafeste: Mark Ellis gira oltre le recinzioni invase da ideogrammi un lancio morbido di Dice-K, ma nemmeno la successiva BB a Daric Barton e l'HBP a Jack Cust scoraggia i sostenitori nipponici. Sul 2 a 0 arriva il primo K che salva Matsuzaka, autore anche di un wild pitch, in un inning tribolato per lui.
Nel sesto, con 0 out, è sempre Pedroia a far registrare un doppio, che sembra, per la prima volta in partita, premettere qualcosa di ottimo dal lineup bostoniano. Il partente green and gold vacilla, e tocca a Manny Ramirez portare a casa i primi due punti del 2008, e pareggiare l'incontro. Il singolo di Brandon Moss (sostituto di Drew) manda avanti i Sox, ed il più contento è ovviamente Dice-K. Finisce la solida partita di Blanton, che ha sofferto solo quando la stanchezza si è iniziata a palesare.
Nella parte bassa subentra al giapponese dei Sox Kyle Snyder, che concede l'Home Run a Hannahan; 2 punti che portano gli A's al 4 a 3.
Si dovrà aspettare il nono per avere altre emozioni. I due ex della partita Alan Embree e Keith Foulke portano Oakland a 3 out dalla vittoria. Subentra il closer Huston Street, che concede il solo-HR del pareggio a Moss, che questa partita non doveva nemmeno giocarla ma che si ritrova MVP dell'incontro.
A dare la W a Boston c'è Hideki Okajima nel nono inning, e, dopo la seconda coppia di RBI per Ramirez, la salvezza è di Jonathan Papelbon.
Si ricomincia da dove si era finito.
Le prove delle due squadre sono state di primissimo livello: il jet lag e altre amenità simili non hanno influito su uno spettacolo che è sembrato sin da subito all'altezza delle Majors. Sì è avuto equilibrio, buone prestazioni dai pitcher, le imprese dei clutch player e conseguentemente ampio trasporto del pubblico pagante.
Si sono viste anche un paio di Big Plays, come la presa al volo di Jacoby Ellsbury o quella di Julio Lugo. I fan degli A's hanno apprezzato la buona prova di Hannahan e quella di Crosby.
Qualcosa di speciale? No, assolutamente no, semplicemente una bella partita di inizio stagione, come era nei piani dell'MLB.
Domattina alla stessa ora la seconda partita. Perderemo gli applausi scroscianti a Matsuzaka, ma scommettiamo che ci sarà da divertirsi come oggi.
Globalizzazione
Ad Oakland la partita è iniziata alle 3.45 e finita alle 7.29.
A Boston la partita è iniziata alle 6.45 e finita alle 10.29.
A Milano la partita è iniziato alle 11.45 e finita alle 15.29.
A Tokyo la partita è iniziata alle 19.45 e finita alle 23.29.
Bisogna ringraziare l'MLB per aver reso veramente globale questo primo assaggio di stagione.
Andando a giocare in Giappone si cade in piedi: la nazione del Sol Levante respira baseball a livelli quasi statunitensi e la passione della gente è alta, così come la loro preparazione.
Questo rende le Opening Japan Series un evento più naturale e molto meno artificioso, per esempio, delle International Series dell'NFL. E' la terza volta che le Majors vanno in Giappone, ed è auspicabile un ritorno in breve tempo, senza che questo disturbi più di tanto gli appassionati a stelle e strisce.
Se lo spettacolo rimarrà quello di oggi, saremo tutti contenti: la lega, i fan nipponici, i network e le squadre.