Chicago White Sox

Mark Buehrle, ace dei White Sox

Solamente tre anni fa nel South Side di Chicago si festeggiava un titolo atteso da 79 anni, conquistato dopo una stagione esaltante, disputata da assoluti protagonisti; ora, in casa dei Chicago White Sox i motivi per festeggiare sono veramente pochi, anzi possiamo dire che sono totalmente assenti.

L'anno appena trascorso è stato infatti particolarmente negativo per la squadra di Ozzie Guillen, chiuso con un record di 72-90, appena tre vittorie in più dei Royals. A dir la verità  qualche momento positivo c'è stato: il no-hitter di Mark Buehrle ad Aprile, il 500esimo home run in carriera di Jim Thome e il record di outs consecutivi (41) realizzato dal closer Bobby Jenks. Fine delle gioie per l'anno 2007.

L'off season ha visto due trade importanti: il pitcher Jon Garland è stato ceduto agli Angels in cambio dello shortstop Orlando Cabrera, mentre dagli Oakland A's è arrivato Nick Swisher, outfielder, in cambio di un pacchetto comprendente i minor leaguers Gio Gonzalez, Fautino De Los Santos (entrambi pitchers, e soprattutto il primo buon prospetto) e Ryan Sweeney (outfielder).

Sono stati inoltre firmati i rilievi Octavio Dotel e Scott Linebrink. Il GM Ken Williams ha operato come se i White Sox fossero una contender per il titolo, preferendo puntare su giocatori già  affermati piuttosto che ricostruire una farm molto povera di talenti. Vedremo se questa strategia pagherà .

Analizziamo come di consueto il roster

Pitchers

Rotation
L'ace della rotation è Mark Buehrle (10-9, 3.63), mancino classe '79 all'ottavo anno nei White Sox. In una stagione negativa per la squadra, Buehrle è comunque riuscito a ottenere numeri ottimi dimostrando tutto le sue qualità , se mai ce ne fosse stato bisogno. Il no-hitter è stato indubbiamente la gemma del 2007, una prestazione superlativa in cui ha concesso solo una base su ball a Sammy Sosa, salvo poi eliminarlo con un pickoff. A Luglio ha ottenuto il rinnovo contrattuale grazie al quale guadagnerà  56 milioni di dollari in quattro anni.

Ottima stagione anche per Javier Vasquez (15-8, 3.74), la migliore da quando ha lasciato gli ormai defunti Montreal Expos (ora Washington Nationals) nel 2003. Pitcher molto solido, magari non un fenomeno ma tutto sommato un buon numero due per una squadra che, come vedremo, ha nella rotazione il suo punto debole. Sarà  importante che Vasquez si confermi ai livelli della stagione scorsa,

Chi è bene non si confermi ai livelli della stagione scorsa è Josè Contreras (10-17, 5.57), per lunghi tratti inguardabile (ed è fargli un complimento…); non che in carriera sia andato molto meglio, eccezion fatta per l'anno di grazia 2005 in cui tutti (dicasi tutti) i pitcher dei White Sox hanno reso al massimo, i numeri parlano da soli (ERA in carriera di 4.57) per uno giunto in America (da Cuba, sull'inevitabile zattera) con grandi aspettative. A 37 anni inoltre potrebbe essere ormai avviato all'inevitabile declino, e se le prestazioni son queste nessuno lo rimpiangerà  quando opterà  per il ritiro.

Il quarto spot sarà  affidato al mancino John Danks (6-13, 5.50), che ha chiuso il 2007 con numeri simili a Contreras, ma almeno aveva dalla sua l'alibi di essere un rookie. Vedremo come si comporterà  quest'anno, certo se dovesse confermare questo genere di prestazioni i White Sox cominceranno a rimpiangere Brandon McCarthy, ceduto ai Rangers per un pacchetto di giocatori che comprendeva lo stesso Danks.

Dovrebbe chiudere la rotazione Gavin Floyd (1-5, 5.27), ex Phillies, sicuramente non un fenomeno, e a dirla tutta neanche un buon lanciatore e nonostante la giovane età  (25 anni) ci chiediamo come faccia a trovare posto in una rotazione MLB, ma d'altronde non che le alternative fossero molte in casa Sox (c'era Jon Garland comunque…). Tanto vale puntare su Floyd, sperando che riesca a fare quello che in 40 partite (di cui 29 partenze) nelle Majors non ha mai fatto, ovvero lanciare in modo decente.

Bullpen
Il bullpen è stato uno dei (tanti) punti deboli dello scorso anno, ed è proprio per rinforzare il bullpen che sono stati firmati i due free agents di maggior spessore. Partiamo però dall'unica nota positiva della stagione 2007, il closer, l'ottimo Bobby Jenks, reduce dalla seconda stagione consecutiva con almeno 40 salvezze e dal già  citato record di outs consecutivi. A 27 anni rappresenta decisamente il punto di forza di questo pitching staff.

Abbiamo accennato ai due free agents firmati in questa off season, ovvero Scott Linebrink e Octavio Dotel. Linebrink è un ottimo rilievo (ERA di 3.21 in carriera) anche se probabilmente non tornerà  più ai livelli del 2004/2005; anche Dotel sulla carta è un rilievo affidabile, ma sembra in netto calo dopo una carriera falcidiata dagli infortuni: rimane un punto interrogativo, un punto interrogativo da 11 milioni di dollari.

Completano il bullpen i destri Mike MacDougal e Ehren Wassermann e i mancini Matt Thornton e Boone Logan. Decisamente non un reparto all'altezza di quelli delle concorrenti Cleveland e Detroit, ma probabilmente peggiore anche di Royals e Twins. Ken Williams ha ancora molto lavoro da fare.

Position players

Ancora una volta il catcher sarà  A.J. Pierzynski, quarta stagione per lui nel South Side di Chicago: caratterialmente discutibile, d'accordo, ma garantisce sia una buona produzione offensiva, in un ruolo in cui mancano superstar (salvo qualche eccezione), sia un'ottima difesa (150 partite consecutive senza commettere un errore). Backup sarà  il veterano classe '75 Toby Hall.

L'infield vedrà  in prima base Paul Konerko, in terza Joe Crede e shortstop il neo arrivato Orlando Cabrera (Gold Glove – immeritato – nel 2007 con gli Angels). Konerko è un ottimo battitore, dotato soprattutto di potenza al piatto (31 HR la stagione scorsa); stesso discorso si può fare per Joe Crede, reduce da un infortunio e sostituito in terza da Josh Fields, anche quest'anno pronto a subentrargli in caso di necessità . Vi starete chiedendo: e in seconda base? Chi giocherà ? Qui sorge l'interrogativo maggiore, con ben tre candidati al ruolo: Juan Uribe, Danny Richar e il rookie cubano Alexei Ramirez. Probabile che, almeno inizialmente, il prescelto sia Uribe, ma non ci sorprenderemo di vedere Ramirez in campo all'Opening Day.

Esterno sinistro giocherà  probabilmente Carlos Quentin, arrivato quest'anno dai D-Backs, 138 partite disputate in due stagioni in Arizona con numeri tutt'altro che eccezionali (14 HR e 63 RBI, media di .230). Potrebbe subentrargli Jerry Owens, che fedele al cognome è dotato di ottima velocità , oltre che discreti numeri offensivi. Titolare del center field sarà  Nick Swisher, prima stagione a Chicago dopo quattro anni negli A's in cui ha collezionato buone cifre in attacco (80 HR totali): aggiungerà  dunque potenza al lineup dei Sox. A destra, fresco di un rinnovo da 22 milioni di dollari, l'MVP delle World Series 2005, Jerman Dye, anch'esso dotato di ottima potenza ma pessimo in difesa. Completa l'outfield il centerfielder Brian Anderson.

At last, but not least, il designated hitter Jim Thome, 507 home runs in carriera, ottima OBP, ottima SLG, media carriera di .281. Poco da dire sull'ex Mr Indian, che a 38 anni è ancora un ottimo battitore.

Lineup
1. Nick Swisher (CF)
2. Orlando Cabrera (SS)
3. Jim Thome (DH)
4. Paul Konerko (1B)
5. Jerman Dye (RF)
6. AJ Pierzynski (C)
7. Joe Crede (3B)
8. Juan Uribe (2B)
9. Carlos Quentin (LF)

Quadro generale

La sensazione è quella che i White Sox siano in un limbo: troppo forti per finire ultimi nella Al Central, ma decisamente non al livello di Indians e Tigers. Ken Williams da questo punto di vista ha operato, a nostro avviso, molto male: a Chicago era tempo di ricostruire, partendo da alcuni punti fermi come Jenks e Buehrle e rifondando un farm system povero di talento, mentre il GM ha preferito optare su veterani come Cabrera e Linebrink che non bastano certo a competere in una Division tra le più difficili della MLB.

Soprattutto il pitching staff appare come decisamente debole: tra i partenti solo Buehrle e Vasquez (se si confermerà  sui livelli del 2007) danno certezza di ottime prestazioni, mentre Linebrink e Dotel non basteranno certo a far salire di livello un bullpen che l'anno scorso è stato tra i peggiori della lega. La cessione di un buon pitcher come Garland lascia più che perplessi, soprattutto viste le condizioni in cui si ritroverà  la rotation. Il lineup è invece dotato di buona potenza, con i vari Swisher, Konerko, Thome, Dye, Crede (se recupererà  pienamente dall'infortunio) e Pierzynski: l'attacco non dovrebbe essere dunque il problema dei White Sox.

Come finiranno i White Sox?
Probabilmente arriveranno terzi nella division, Cleveland e Detroit sono senza dubbio molto, molto più competitive.

Ken Williams farebbe bene a concentrarsi su una ricostruzione che non può più essere rimandata, invece di investire su giocatori affermati che aggiungono poco a una squadra i cui problemi principali non sono stati ancora risolti (rotation, bullpen, farm system). In bocca al lupo.

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