Uno splendido Pierce si esalta per le prestazioni eccezionali della squadra del Massachussetts
Se la settimana scorsa la positività era stata messa un po' in ombra dalla sconfitta contro i Jazz, questa settimana non si può non esaltarsi di fronte alla grande cavalcata che i Celtics stanno compiendo sugli avversari; con i play-off che si stanno avvicinando Boston è in una forma splendida.
Risultati
Boston Celtics @ Milwaukee Bucks W 99-77
Boston Celtics @ San Antonio Spurs W 93-91
Boston Celtics @ Houston Rockets W 94-74
Boston Celtics @ Dallas Mavericks W 94-90
Commento
Se la settimana scorsa la striscia vincente si è fermata a 10, questa settimana con le 4 vittorie ne ha iniziata un'altra, ma quello che fa più impressione sono le 14 vittorie su 15 partite disputate, successive alle tre sconfitte della precedente trasferta ad ovest. Un ritmo incalzante, schiacciafranchigie, che fa tremare tutta l'NBA. Non ci credete? Allora sentite cos'ha detto McGrady dopo la sconfitta contro i biancoverdi: "non ho mai visto nessuno difendere in questo modo, se giocano così ogni sera l'intera NBA è nei guai".
È dal lontano 2001, quando ci riuscì Sacramento, che una squadra non riesce a vincere a casa di tutte e tre le squadre texane in casa loro nella stessa stagione, basta questo per far rilevare l'importanza dell'impresa dei Celtics, e se questo non bastasse (ed allora cosa dovrebbe bastare?) sono stati proprio i Celtics ad interrompere la seconda striscia vincente della storia NBA dei Rockets, fermata a quota 22 vittorie.
Tutti i dubbi dei mesi scorsi sono stati chiariti, o quasi: l'integrazione tra il PGA Tour e tra loro ed il resto della squadra, la leadership della squadra, il play ed il centro, la panchina; i buchi della panchina (buchetti piccolini a dir la verità ) sono stati chiusi brillantemente con due mosse magistrali dell'eccellente general manager Danny Ainge chiamando Cassell e Brown e non firmando il primo Stoudemire disponibile, ma aspettando proprio quello che stava cercando, e visto che contro i Celtics il buon Damon non si è visto in campo e nel contempo Cassell è stato decisivo è chiaro come Ainge abbia ancora una volta dimostrato il suo valore dietro la scrivania.
Sam Cassell appunto non ci ha messo molto ad acclimatizzarsi in quel di Boston e ha piazzato due prestazioni niente male, di cui quella contro San Antonio è da annoverare come la migliore da quando veste la casacca biancoverde. "Se ho l'opportunità , andrò a tirare, me ne hanno dato l'opportunità e li ho messi dentro" anche se in realtà ha fatto molto di più, ha segnato nei momenti più difficili della partita, quando i Celtics erano sotto di una ventina di punti e lui ha evitato un passivo maggiore per i Celtics in attesa che Garnett, Pierce e Rondo prendessero il mano la partita e la portassero alla vittoria. Non è stato però egoismo, ma solo necessità , e lui l'ha capito benissimo.
Chi temeva tensioni tra Cassell stesso e Rondo può per il momento stare tranquillo: non ci sono problemi all'orizzonte e Sam sa benissimo che deve lavorare per il giovane compagno di squadra e non contro, un discorso molto simile a quello che Kenny Smith ha fatto ad un giovane Cassell una quindicina d'anni fa a Houston. Ora Smith, commentatore per la TNT, è orgoglioso che Cassell stesso si comporti con Rondo come ha fatto lui col giovane Cassell ai Rockets, perché se vuole vincere un altro titolo deve lavorare per Rondo e con Rondo per aiutarlo nei momenti difficili ed accompagnarlo nell'elite NBA.
Rimane un solo dubbio da chiarire: come si sapranno comportare questi Celtics ai play-off, che notoriamente è un altro sport rispetto alla stagione regolare? Al momento attuale non lo sappiamo, ma manca meno di un mese e fra poco ci potremo togliere anche questo dubbio.
In settimana è montata una polemica che più assurda e puerile non può essere. In breve, il proprietario dei Minnesota Timberlwolves ha accusato Kevin Garnett di tanking sul finale della scorsa stagione. Ignoriamo il motivo di questa infelice uscita, ma ha perso una buona occasione per starsene zitto. Sarebbe inutile dire chi ha ragione perché è talmente evidente che ci sembra ingeneroso nei confronti di Garnett, ci domandiamo solo che motivo avrebbe avuto Garnett a fare tanking quando già era chiaro che Minnesota voleva disfarsi di lui, quindi semmai sarebbe stato Taylor stesso a voler tankare per ottenere una scelta alta al successivo draft. Una polemica già morta sul nascere e che Garnett ha gestito con signorilità quando avrebbe avuto tutto il diritto di "dirgliene quattro" ad un poco riconoscente Taylor.
"È un talento speciale": sono le parole di David Fredman su Gabe Pruitt, che sta militando nella NBDL agli Utah Flash. Finora nelle 7 partite giocate ha ottenuto una media di 21 punti, 4,4 assist, più di 2 palle rubate ed oltre il 40% al tiro dalla lunga distanza. Fredman ha aggiunto che Pruitt sta lavorando tantissimo, è migliorato molto e che avrà un bel futuro; se ai Celtics o da altre parti dipenderà solo da lui, aggiungiamo noi.
Infortuni
L'infortunio di Ray Allen alla caviglia sinistra durante la gara contro Utah lo ha costretto a riposo per 3 delle 4 gare in programma questa settimana, e solo alla palla a due contro Dallas il giocatore ha potuto rimettere piede in campo.
A causa di un colpo subito contro Houston, Tony Allen ha dovuto saltare la gara contro Dallas per un dolore alla schiena. Subito dopo la gara contro Houston si è sottoposto a massaggi, stimolazione elettrica e ghiaccio, però il suo impiego non è certo per la gara contro New Orleans.
Curiosità
Continua lo strabiliante record contro le franchigie dell'ovest. Il bilancio questa settimana è stato ritoccato a 24 vinte e 4 perse, impressionante anche tenuto conto che l'ovest viene ritenuto come nettamente superiore rispetto all'est, ma a guardare questo bilancio e confrontato con quello globale dei Celtics, questa superiorità proprio non si vede. Ma ci sono anche record negativi, come gli 11 punti segnati nel primo quarto contro San Antonio, che rappresenta il più basso punteggio stagionale in un quarto per i Celtics.
Il migliore della settimana
Questa è una di quelle settimane in cui trovare un vincitore è alquanto difficile. Fuori gara Rondo per la disastrosa prestazione contro Dallas, alcuni degli altri hanno giocato buone gare, ma non sono state supportate da una continuità di rendimento, tipo Powe contro Houston, Posey contro Dallas e House contro Milwaukee. Tra queste prestazioni "una-tantum" il giocatore che ha offerto un rendimento abbastanza costante è proprio il nuovo arrivato Sam Cassell, il quale, nonostante abbia avuto dei minuti decisamente modesti nelle ultime due partite settimanali, nelle prime due è stato sicuramente decisivo. In particolare riteniamo giusto premiarlo per come ha tenuto a galla i Celtics contro San Antonio nel momento peggiore, a metà del primo tempo, quando il vantaggio degli speroni aveva superato il ventello e sembrava incolmabile. Complimenti quindi a Cassell, che entra nella classifica dei migliori non-PGA Tour.
Classifica aggiornata:
7 Rajon Rondo
4 Kendrick Perkins
2 James Posey
2 Eddie House
1 Tony Allen
1 Glen Davis
1 Leon Powe
1 Sam Cassell
I minuti del PGA Tour
Delle quattro gare in programma Allen ne ha giocata solo una, ed in questa ha messo piede in campo per soli 31 minuti di gioco, poco per il suo standard, ma si è voluto evitare problemi per il suo infortunio. Dei rimanenti due, Paul Pierce ha giocato 34 minuti, Garnett è ancora più basso, pari a 33 minuti di media, ma teniamo anche conto che lo scarso minutaggio dei due contro Milwaukee ha abbassato le medie.
Questi bassi minutaggi influenzano anche le medie stagionali, che sono in calo tranne per Garnett, le quali erano già basse, infatti Kevin ha un minutaggio sostanzialmente invariato, mentre Pierce sopravanza Allen di solo 1 decimo di minuto, 37 contro 36,9 minuti di media.
Appuntamenti e classifiche
Il ritmo delle partite rimane incalzante e non accenna a diminuire, così ai Celtics attendono ancora una volta ben 4 partite:
sabato 22 marzo in trasferta contro New Orleans
lunedì 24 marzo in casa contro Philadelphia
mercoledì 26 marzo in casa contro Phoenix
venerdì 28 marzo in casa contro New Orleans
La settimana prossima i Celtics incontreranno gli Hornets, una squadra che non hanno ancora affrontato in questa stagione, e la curiosità legata a come le due formazioni si affronteranno è molto alta, anche perché la franchigia della Louisiana ha un record decisamente interessante, vicino alla vetta della Western Conference. Per risolvere la pratica velocemente, il calendario ha deciso di far confrontare le due squadre nella stessa settimana per ben due volte, ecco quindi che questi due incontri sono la principale attrattiva della settimana.
E dire che anche le partite contro Philadelphia e Phoenix non sono meno interessanti, infatti la prima è una squadra in crescita, con giovani futuribili ed una prospettiva di alto livello, ma solo fra qualche anno, l'esperienza è ai minimi livelli e questo conta moltissimo, ma il futuro dovrebbe essere molto roseo. Per Phoenix invece non si placano i commenti sulla trade che ha portato Shaq in Arizona e spesso non sono benevoli. Questa settimana potremo vedere da vicino come sono messi.
La classifica continua sempre più a sorridere ai Celtics ed il distacco da Detroit è salito a 6 lunghezze. Non c'è ancora la matematica certezza, ma ormai solo un improbabile crollo dei Celtics potrebbe vedere i Pistons passare al primo posto ad est. Nessuna della franchigie dell'ovest ha ancora superato Detroit, ma anche in questo caso un sorpasso è altamente improbabile.
A risentirci.