Carlos Gonzalez in presa. Forse il miglior prospetto per i giocatori di movimento degli A's.
I grandi della storia degli Oakland Athletics si immaginavano di festeggiare i 40 anni della franchigia in California in circostanze diverse, magari durante una partita di Post Season al McAfee Coliseum. Si dovranno accontentare probabilmente di festeggiamenti meno clamorosi in una (o più) partite di regular season, magari con la squadra palesemente sotto nel punteggio.
Le grossissime operazioni di mercato di Billy Bean hanno portato una folta scelta di prospetti alla squadra di Bob Geren. Sono partiti nomi abbastanza grossi come Marco Scutaro, Mark Kotsay e l'ottimo Nick Swisher.
La palesità di una rifondazione è giunta con la cessione ai D'Backs di Dan Haren, pezzo forte della rotazione, in cambio di qualche prospetto. Già parlando dei titolari e basta, potremmo trovare almeno 4 o 5 giovani da far maturare, ma a questo aggiungeremo anche qualche parola sui rincalzi e su promesse che giocheranno nelle Minors.
Pitchers
I Reds, al contrario degli A's di questi tempi, pensano al presente e non al futuro. Avevano messo gli occhi addosso a Joe Blanton, per completare una rotazione da titolo. Blanton è invece rimasto ad Oakland, per guidare un settore che sembra poter fare molto poco quest'anno. L'allontanamento di Dan Haren ha permesso a molti giocatori di aspirare ad una buona posizione.
Al secondo spot dovrebbe lanciare Rich Harden ed al terzo Chad Gaudin. Il primo ha deciso di non operarsi alla spalla destra nella offseason, lavorando di fisioterapia tutto l'inverno. Il secondo è messo anche peggio, purtroppo: due operazioni simultanee ad un piede e all'anca, ma ha buonissime speranze di tornare già a metà aprile, a poco dall'inizio della stagione. Harden sta già avendo buonissime prestazioni nello spring training, vedremo quanto inciderà in un posto di lavoro che quest'anno scotterà , vista la pochezza dei partenti.
Anche Justin Duchscherer non gioca da luglio. Il suo problema artritico è stato risolto con un'operazione chirurgica all'anca malata. In questi giorni, i suoi sforzi al sole dell'Arizona servono a dargli la sicurezza di poter puntare ad un anno pieno, senza ricadute. Come Harden, anche lui sta lanciando bene, e, prendendo in ogni caso le debite distanze dalla natura non competitiva dello spring training, anche per lui possiamo profetizzare una buona stagione.
L'ultimo posto è di Gio Gonzalez o di Leonard (Lenny) Di Nardo: il primo è un grossissimo prospetto acquisito dai White Sox nell'affair che ha portato a windy city Swisher, mancino, il vero colpo di mercato degli A's, mentre il secondo un ex Red Sox che vedremmo meglio come rilievo. Il 22enne Gonzalez merita invece più di una citazione; tradato varie volte da Chicago è un lanciatore mancino di potenza che giunge alle Majors dopo aver guidato le Minors lo scorso anno in strike out. Giocatore di talento, deve lavorare ancora sul change-up per poter essere considerato competitivo al massimo livello.
A questo bouquet aggiungiamo anche Dana Eveland. Il 24enne giunto da Arizona è anche lui in lizza per il posto da 5 nell'ordine. Il quinto spot diventa quindi uno dei molti punti di domanda di una stagione transitoria, anche per quanto riguarda la rotazione, settore in cui gli Athletics hanno sempre saputo arrangiarsi.
1. Joe Blanton (RHP)
2. Rich Harden (RHP)
3. Chad Gaudin (RHP)
4. Justin Duchscherer (RHP)
5. Gio Gonzalez (LHP) - Leonard Di Nardo (LHP)
Veniamo al bullpen
Questa stagione degli Athletics parte dalla mano che pose fine alla maledizione del Bambino. Nel 2004 Keith Foulke era il closer dei Boston Red Sox che vinsero a Saint Louis quella che fu una partita storica. Ora la dirigenza giallo-verde gli ha fatto firmare un contratto, e sarà uno degli abitanti del bullpen californiano, magari insegnando ai mille prospetti della franchigia qualche trucco del mestiere.
Insieme a lui a dare spessore al bullpen c'è Kiko Calero, leader dei set up. L'altissima ERA del 2007 contribuiva in pieno alla mediocrità del bullpen, al 21esimo posto della lega. Senza la pressione di dover per forza ripetere la buona stagione 2006, potrà ritrovare un po' della verve passata.
Il secondo set up sarà Santiago Casilla, il dominicano che l'anno passato ha vissuto la sua prima vera stagione MLB con 44 partite giocate. A lui il compito di rispondere alla fiducia della dirigenza.
In questo gruppo ci starebbe anche Alan Embree, che invece si alternerà a Huston Street, un classe 83 che ha ancora bisogno di una spalla come closer. Si fa il nome del destrorso Joey Devine, anch'egli 24enne e probabile procuratore di salvezze per il futuro.
I rilievi "classici", oltre a Foulke, possono contare su Andrew Brown, Dallas Braden, Dan Meyer e Jerry Blevins, mentre Ruddy Lugo è stato prelevato dai waivers dai Mets.
Una possibile grossa aggiunta alla profondità di un bullpen che sembra quantomento in salute è il ritorno di Kirk Saarloos, a cui è stato fatto firmare un contratto con le Minors degli A's. I dirigenti dichiarano, con ragione, che il bullpen è il settore dove sono meno scoperti. Ed in effetti è anche quello con meno giovani speranze.
Position players
Se fin qui non vi siete troppo spaventati per una stagione 2008 che sarà avara di soddisfazioni e risultati, in questa sezione vi ricrederete. Iniziando dal basso, Kurt Suzuki è forse uno dei peggiori catcher della lega. E ci mancherebbe, visto che gioca in MLB da sei mesi. I suoi allenatori giurano che batta bene e sia già ad alto livello, e che abbia buone capacità difensive, nelle quali però ha una lacuna di talento visibile. Risalendo troviamo Chris Denorfia, center fielder che partirà come numero 8 del line-up e che ha saltato tutta la scorsa stagione per una complicata operazione al gomito.
Emil Brown è probabilmente un termometro delle condizioni in battuta degli A's: acquisito dai Royals dopo una stagione inferiore agli anni precedenti, si ritrova al numero 6. La pochezza, oltre che in battuta, c'è anche nel fielding. A completare un outfield senza pretese c'è Travis Buck. Lead off della squadra, dovrà iniziare a rubare più basi (solo 4 lo scorso anno) se vorrà dare speranze ai tifosi di non avere il peggior attacco della American.
Il primo backup sugli esterni è Ryan Sweeney, un altro giovanissimo giunto da Chicago. Il futuro è suo, ha già battutto nelle Majors e possiede tutte le caratteristiche per poter esplodere da qui a due-tre stagioni.
In prima base un giocatore tutto da formare, l'ennesimo di questa versione dei green and gold, Daric Barton. Si giocherà il posto con Dan Johnson, ma è auspicabile che, rifondare per rifondare, valga la pena far giocare il giovane Barton, se non altro per aumentarne l'esperienza e la confidenza al piatto.
Al recupero dall'operazione alla schiena, Eric Chavez è l'unico Vip del lineup. Dovrebbe battere per terzo, ma se i tempi si dilateranno per quanto riguarda il suo recupero, lo vedremo come designated hitter. Scambio nel lineup che eventualmente interesserebbe in teorico DH titolare, Jack Cust. Lo slugger mancino gode di tutta la fiducia della dirigenza, più volte accostata al nome scomodo di Barry Bonds; sin da subito, Cust è stato la scelta per quanto riguarda la posizione di “diacca”, esplicitando un comportamento della dirigenza ideale per dare calma e sicurezza ad un giocatore.
Nell'infield, come SS c'è Bobby Crosby. Martoriato anch'egli da incidenti di gioco che hanno portato a infortuni più o meno gravi, pregiudicandone la possibilità di farsi notare nei primissimi anni della sua carriera, sembra aver trovato una potenza tale da avere più homer questa stagione.
Di fianco a lui e sesto seconda base delle Majors dal punto di vista difensivo, Mark Ellis fornirà anche una certa esperienza alla squadra. Non porta in dote una grossa media battuta (.267), ma le doti di team leading lo porteranno ad essere irrinunciabile in questo 2008. Batterà dopo Cust, mentre Crosby scivola fino al numero 7.
Sugli esterni, il giovane migliore è Carlos Gonzalez. Esterno dalle buone capacità difensive, ha però già pagato caro un buon intervento, stirandosi. Probabilmente giocherà in triplo A, una volta ripresosi, e da lì potrà dimostrare se la sua acquisizione è stata un buon colpo.
1. Travis Buck (RF)
2. Daric Barton (1B)
3. Eric Chavez (3B)
4. Jack Cust (DH)
5. Mark Ellis (2B)
6. Emil Brown (LF)
7. Bobby Crosby (SS)
8. Chris Denorfia (CF)
9. Kurt Suzuki (C)
Prospettive future
Separare gli odierni A's dall'ultimo posto in American League tra sette mesi è pratica difficile. Mariners ed Angels faranno loro la festa con continuità , rendendo a dir poco difficile il 2008. Detto questo, possiamo anche fare un discorso più ad ampio spettro, cercando di individuare le caratteristiche future di una squadra rifondata. Se i due Gonzalez, l'outfielder e il pitcher partente, si dimostreranno all'altezza delle cessioni grazie alle quali sono arrivate, le previsioni di centrare i playoff tra 2/4 stagioni sono fondate.
L'atteggiamento della dirigenza è stato impeccabile: 2006 strepitoso, finito a centimetri dalle World Series, 2007 in cui si è provato a ripetere la performance dell'anno prima purtroppo sopportando troppi infortuni, 2008 primo anno della rifondazione. Una rifondazione opportuna, giunta presto, in tempo utile per evitare una fila interminabile di stagioni perdenti (al di sotto del .500). Prendiamone atto e pensiamo a questa stagione come all'inizio di qualcosa, e non come ad una stagione persa in partenza.