Washington Nationals

Manny Acta ed i suoi Nationals vogliono evitare l'ultimo posto divisionale

Stagione importante per i Nationals, stagione che sarà  ricordata soprattutto per l'inaugurazione del nuovo Nationals Stadium con conseguente abbandono del vecchio JFK, per la gioia di tutti gli hitters sotto contratto con Washington.

Il GM Bowden non ha condito l'avvenimento con salse speciali, del tipo acquisti di nomi famosi e scintillanti: si è preferito scegliere una strategia di basso profilo ma che, alla resa dei conti, potrebbe essere stata la scelta migliore.

Gli aggiustamenti al lineup sono stati fatti in ottica futura e potrebbero portare grossissime soddisfazioni, anche se l'immobilismo nel settore dei lanciatori non è sembrato molto logico.
Forse la penuria di validi free agents ha contribuito alla strategia di Bowden che adesso spera in un 2008 più fortunato per la sua squadra di pitchers, vista l'ecatombe della stagione scorsa.

Analizziamo allora il roster.

Pitchers

E arriviamo alle dolenti note per i Nationals.

La rotazione, già  punto debole nel 2007, è rimasta sostanzialmente invariata e propone svariati interrogativi dal punto di vista della salute dei propri componenti.

John Patterson ha lanciato la miseria di 15 partite in due anni, dopo aver fatto vedere buonissime cose (e tanti SO) nel 2005: adesso si dichiara guarito e pronto alla nuova stagione ma il condizionale ci sembra d'obbligo.

Shawn Hill continua a manifestare problemi all'avambraccio ed ancora non ha lanciato un inning durante lo Spring Training: Acta spera di poterlo recuperare per l'inizio della stagione, magari retrocedendolo allo spot n° 5 per lasciargli il maggior tempo possibile per guarire completamente e per poi farlo avanzare se dimostrerà  di aver superato gli acciacchi.

Jason Bergmann invece pare aver superato i freni fisici che nel 2007 gli hanno tolto un paio di mesi di azione e hanno rallentato una crescita che sembrava promettente: potrebbe essere lui il numero uno se Patterson non avrà  continuità  sul monte.

Completano il poco allegro quadro, i mancini Matt Chico e John Lannan: Chico ha collezionato ben 31 starts da rookie nel 2007 guidando il team per innings lanciati (167) ma ha manifestato troppa propensione alle basi ball.
Adesso sta lavorando sulla meccanica di lancio con discreto successo e potrebbe rappresentare una lieta sorpresa.

Lannan, con soli 34.2 innings a statistica nel 2007, si appresta alla sua vera prima stagione in MLB: con un posto in rotazione solo da difendere, potrà  lanciare senza la pressione di perdere il lavoro alla prima giornataccia ed nella capitale contano molto su di lui.

La profondità  sarà  assicurata dal veterano Tim Redding e dal giovane Joel Hanrahan che attualmente sta provando da rilievo mentre si potrebbe inserire nei giochi anche Odalis Perez, adesso che ha risolto i suoi problemi di visto.

I prospetti Balester, Mock e Clippard resteranno nelle minors come possibili opzioni durante la stagione.

Il bullpen invece si è dimostrato un'arma efficacissima nel 2007: gestito con splendida oculatezza da Acta con riposi obbligati ogni tre apparizioni e utilizzi mai prolungati, vede il closer Chad Cordero affiancato dall'ottimo Jon Rauch (che potrà  anche sostituirlo all'occorrenza) e dall'altrettanto valido Saul Rivera (1 HR subito in 93 innings).

Luis Ayala, Chris Schroeder e Jesus Colome completano il quadro, tutti con un ottimo 2007 alle spalle a conferma di un reparto di qualità  assoluta, con l'aggiunta di Ryan Wagner che è tornato a disposizione e del già  citato Hanrahan.

Position players

Abbiamo detto che le novità  principali dei Nationals prenderanno posto nell'outfield, dove una ventata di gioventù cercherà  di portare vita dopo un'annata molto difficile.

Salutati Church e Logan senza troppi rimpianti, la vecchia guardia sarà  rappresentata solo da Austin Kearns che coprirà  il right field: le sue ottime qualità  difensive sono note a tutti ed il fatto che abbia quasi raddoppiato le BB nel 2007 testimonia una crescita del suo apporto offensivo, a patto che limiti anche gli SO.

Accanto a lui, Lastings Milledge difenderà  l'esterno centro in una stagione per lui decisiva: scaricato dai Mets per un pugno di lenticchie, questa è la sua occasione per dimostrare il suo reale valore con un ruolo da titolare.
Coach Acta spera di aver scommesso sul cavallo vincente e sono in molti a pensare che i Mets abbiano sottovalutato questo giovane, spesso bollato come problematico ma con potenzialità  notevoli.

Doveva completare il reparto a sinistra l'ottimo Wily Mo Pena: poco utilizzato da Francona a Boston, è approdato nella capitale a metà  della scorsa stagione ed ha ben figurato.
Pronto a cimentarsi per la prima volta come everyday player dopo l'esordio precoce nel 2002, il povero Wily Mo è finito in DL per uno strappo al muscolo obliquo e lì resterà  per un mesetto.

Si aprono così le porte del lineup a Elijah Dukes: l'ex di Tampa Bay è un altro caratterino da prendere con le molle ma con doti notevoli da far emergere completamente.
Era dato come quarto OF ma adesso inizierà  la stagione da titolare e, se dovesse confermare i buoni numeri dello Spring Training facendosi mettere out meno spesso, potrà  mettere in piacevole difficoltà  il coach al momento del rientro di Pena.

Occasionalmente, anche Willie Harris potrà  tornare utile come quinto OF o partendo dalla panchina come PH, così come Ryan Langerhans, specialmente adesso che il reparto ha perso un pezzo.

Un reparto dunque che potrebbe rappresentare la locomotiva del team ma giovanissimo e, come tale, atteso con curiosità  alla verifica del diamante.

L'infield vedrà  Dmitri Young in prima base, insidiato però dal ritorno di Nick Johnson dopo il terribile infortunio dello Shea Stadium del settembre 2006, quando uno scontro con Kearns lo mise fuori causa per un anno e mezzo a seguito di una gamba rotta.
Il buon 2007 di Young (320/378/491 con 13HR e il NL Comeback player of the year in bacheca) gli concede il vantaggio iniziale anche se Johnson, se in salute, ha grande OBP e buona potenza e non dispiacerebbe certo ad Acta averlo nel lineup.

In seconda, Ronnie Belliard si godrà  il posto guadagnatosi nel 2007, quando era partito come riserva per poi lasciare a Felipe Lopez e Cristian Guzman il compito di competere solo per il posto di SS; la situazione si riproporrà  anche nel 2008.
Entrambi vengono da un 2007 sfortunato e devono dimostrare molto: Lopez ha più talento ma deve ritrovare lo smalto del 2005, mentre Guzman ha bene impressionato nello scorcio di 2007 giocato e attualmente sta battendo di brutto e se Lopez non si sveglia (ma sembra già  tardi) partirà  dalla panchina.

In terza base, la sicurezza si chiamerà  Ryan Zimmerman che non farà  mancare il suo contributo offensivo vista la costanza del suo rendimento: il pacchetto che offre consisterà  di 20/25 HR (trattabili al rialzo) e una media poco inferiore ai .300, con un centinaio di RBI a corredo.

Dietro al piatto, Paul Lo Duca ed Johnny Estrada si divideranno onori, oneri e at bats: non un granchè e forse sarebbe stato meglio dare più fiducia al giovane Jesus Flores che tutti considerano il futuro titolare del ruolo.
Potrebbe pensarci la provvidenza, visto che entrambi i vets sono alle prese con qualche guaio fisico e Flores sta colpendo con successo durante lo ST.

Panchina con Aaron Boone e Rob Mackowiak ad integrare gli esclusi dal lineup.

Conclusioni

Qualcosa è stato fatto, leggi restyling dell'outfield e conferma in blocco del granitico bullpen, ma il problema della rotazione è stato totalmente ignorato dallo staff dei Nationals.
Lo staff spera in una stagione in cui gli infortuni pesino meno della precedente e sul fatto che un anno in più possa aver contribuito alla crescita di un reparto interamente under 30.

Con Mets, Phillies e Braves attualmente superiori nella propria division, forse era lecito aspettarsi un progetto di rinnovamento più audace per poter competere meglio nel giro di qualche stagione.
Ma lo stadio nuovo probabilmente ha pesato nella scelta di cercare di giocarsela anche questa stagione: le conferme di Young e Belliard appaiono comprensibili da questo punto di vista, assai meno da quello delle prospettive future, a meno che non si valuti l'aspetto carismatico di Young assolutamente irrinunciabile per moderare i vari Dukes e Milledge a roster.

L'acquisto di Lo Duca toglierà  spazio a Flores, che era l'unico prospetto di un certo interesse e questo è un peccato, anche se sicuramente il giovane catcher saprà  farsi notare lo stesso.

Inoltre questa stagione potrebbe servire a capire su quali pitchers si può costruire un futuro per poi intervenire, aggiungendo un legittimo numero 1 anche a costo di cessioni eccellenti o di esborsi notevoli sul mercato dei free agents.

Dunque, si prevede una stagione di transizione per i Nationals, rinnovati ma non troppo; in ogni caso, una buona squadra ma in una division dove i favoriti abitano in altre città .

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