Johan Santana, nuovo volto dei Mets
Dopo il clamoroso tracollo dello scorso settembre, i New York Mets hanno il compito ed il dovere di risvegliarsi da quel torpore che li ha portati a dilapidare il consistente vantaggio di sette partite che avevano su Philadelphia quando mancavano solamente 15 giorni al termine della regular season.
Decisamente di livello l'intervento sul mercato per andare a migliorare un reparto, il pitching, ormai da troppo tempo diventato un'incognita.
Non sarà semplice superare lo shock della rimonta subita e molto probabilmente sarà questa la chiave che indirizzerà la stagione della franchigia newyorkese.
Pitching
Reparto che necessitava di un intervento a dir poco drastico. In due anni non era mai stata trovata la quadratura del cerchio. Vedremo se con l'innesto di uno dei più forti pitcher in circolazione la situazione migliorerà .
E' stato firmato Johan Santana. Di sicuro il trasferimento più importante e discusso dell'intera offseason, da una parte per il valore del giocatore in questione, dall'altra per le cifre che fanno da contorno a questo clamoroso affare.
Santana nel 2007 ha giocato 219 IP mantenendo l'ERA a 3.33 in una AL Central dominata da Cleveland. E' un giocatore che non si discute, a detta di molti il migliore in questo momento. Va ad assestarsi al numero uno della rotazione dei Mets, portando con sé oltre che un bagaglio enorme di esperienza e classe, anche una grande iniezione di fiducia per tutto l'ambiente, fondamentale dopo quanto successo lo scorso settembre.
Pedro Martinez viene subito dopo Santana. Rientrato nell'agosto del 2007 dopo un anno e mezzo a dir poco travagliato, dimostra di essere ancora utile alla causa dei Mets. Lancia solo 28 innings ma con molta sicurezza e voglia. Porta a casa tre vittorie e supera il traguardo dei 3000 strikeout. Deve fugare gli ultimi dubbi che riguardano la sua condizione e resistenza fisica. Se supererà anche questi potrà ancora dire la sua sul monte.
John Maine occuperà lo spot numero tre della rotazione. Buon talento, buon braccio ma troppa inesperienza lo hanno portato ad un 2007 decisamente discontinuo. Impressionante il ruolino di marcia fino all'All Star Game: 10 vittorie, 4 sconfitte e ERA 2.71.
Dopo la pausa le sue prestazioni hanno subito un crollo verticale: 5 vittorie, 6 sconfitte e ERA 5.51. Ha la stoffa per emergere ma è proprio su questa alternanza di risultati che il ragazzo deve lavorare.
Oliver Perez, quarto in rotazione, dovrà anche lui cercare di confermarsi. Ha avuto una discreta stagione nel 2007 portando a casa 15 vittorie e 10 sconfitte, ma palesando diversi problemi di controllo. Sono ancora troppe le basi su ball che concede ai battitori avversari e anche quando vede bene la zona non sembra averne il pieno possesso, anche se le prime uscite in spring training sembrano far emergere lievi miglioramenti da questo punto di vista. Buona la sua ERA, 3.56, e buoni anche i 177 IP. Il 2008 sarà fondamentale per il proseguimento della sua carriera.
Il quinto spot se lo contenderanno il veterano Orlando Hernandez e il giovane Mike Pelfrey. Entrambi, ma per motivi diversi, escono da una stagione alquanto travagliata. Il primo è bersagliato da infortuni seri e acciacchi vari dovuti anche al tempo che passa. Quando è stato chiamato in causa ha sempre dato tutto ma la troppa lontananza dal monte lo arrugginisce e non lo fa rendere come potrebbe.
Il secondo ha avuto un inizio traumatico. Pronti via e subito sette sconfitte consecutive, malmenato dagli avversari che man mano si presentavano al piatto. Rick Peterson, pitching coach, ha lavorato molto con Pelfrey e verso la fine dell'anno qualche piccolo risultato lo si è visto.
Il bullpen lo scorso anno è stato chiamato in causa parecchie volte e probabilmente per questo motivo è andato fuori giri troppo in anticipo rispetto al termine della stagione.
Poche le novità sostanziali. Si preannuncia il ritorno dopo quasi due anni di incredibili vicissitudini di Duaner Sanchez. Confermati nonostante il non brillante 2007 sia Aaron Heilman che Scott Schoeneweis. Pedro Feliciano sarà ancora l'uomo su cui puntare per le situazioni più intricate. Potrebbe essere anche inserito il giovane Joe Smith autore di una splendida prima parte di stagione ma capace di crollare senza trovare una via di uscita nella seconda parte, tanto da dover costringere Willie Randolph a rimandarlo in triplo A.
Closer, per il terzo anno consecutivo, Billy Wagner. Leggermente in calo le sue prestazioni del 2007. Ha faticato non poco non sfruttando tutte le possibilità di salvezza che ha avuto. Alla fine saranno 34. Rimane comunque un closer di livello assoluto.
Position players
All'interno del lineup troviamo alcuni cambiamenti.
Dietro al piatto di casa base dopo due anni non ci sarà più LoDuca, passato ai Nationals, ma Brian Schneider che dovrebbe essere stato scelto come catcher titolare. Viene da una stagione mediocre, AVG .235 in 129 partite disputate. Porta esperienza e una buona guida per i lanciatori. Poca la propensione nel box di battuta. Ramon Castro non dovrebbe però essere un vero e proprio sostituto. L'idea sembra essere quella di concedere anche a lui molti innings in modo tale da trovare un'alternanza prolifica e utile alla squadra.
Il resto dell'infield non cambia. Agli angoli, Carlos Delgado in prima base e David Wright in terza. Due giocatori opposti in tutti i sensi. Delgado deve far dimenticare un pessimo 2007 che lo ha visto retrocedere nel lineup proprio a favore del giovane David il quale, dopo una partenza disastrosa, si carica sulle spalle la squadra e la trascina dovendosi però arrendere anche lui alla fine quando tutto il castello costruito ha iniziato a crollare.
Wright chiude la stagione con .335 di media battuta e ben 30 homeruns, numeri che lo spediscono dal quinto al terzo spot dell'ordine di battuta.
All'interbase confermatissimo, nonostante le voci che lo volevano in partenza come merce di scambio per arrivare a Santana, Josè Reyes. Anche lui ha vissuto un settembre difficile. Le sue performance hanno subito un drastico ridimensionamento nonostante per tutta la stagione fosse rimasto su livelli decisamente elevati. Le classifiche MLB degli scout lo vedono al primo posto come “best infielder” e “best basestealer” e le sue 78 basi rubate nel 2007 non fanno altro che confermare questi dati.
Luis Castillo, arrivato a stagione iniziata, si occuperà del sacchetto di seconda base. Molto promettenti le prime apparizioni in maglia Mets, ha dovuto lottare con gli infortuni nel corso dell'ultima parte di stagione. E' ancora un buon seconda base e con Reyes forma un 1-2 nel lineup decisamente efficace.
Discorso particolare per l'outfiled.
L'unico sicuro del posto è certamente Carlos Beltran. All'esterno centro è uno dei migliori e i suoi numeri in battuta lo confermano nella parte alta del lineup. Dovrebbe battere quarto per coprire Wright, ormai diventato il battitore di punta. Rimane comunque una sicurezza.
Sui lati dell'esterno entrano in ballo tre nomi: Moises Alou, Ryan Church e Endy Chavez.
Alla fine dovrebbero spuntarla il primo ed il secondo ma Alou è già infortunato, problema che gli ha reso il 2007 molto complicato, e salterà , a quanto sembra, perlomeno il primo mese di stagione. Chavez ha una grossissima possibilità da giocarsi. Se farà bene sarà difficile per il non più giovane Alou riprendersi il posto da titolare a sinistra. Church, arrivato anche lui dai Nationals, a destra prende il posto che era di Green.
Conclusioni
I Mets sono una contender e come tale devono ragionare. Pur con qualche incognita (Martinez) la rotazione potrebbe essere stata messa a posto. Questo è un grande passo in avanti rispetto agli anni precedenti. Un passo che potrebbe si confermare la squadra ai vertici della National East ma anche, una volta raggiunta la post season, concederle qualche chance nel proseguimento.
E' ovvio che dopo l'acquisizione di Santana i playoff diventano l'obbiettivo minimo per non rendere del tutto fallimentare il 2008.
Va dimenticato ciò che è successo a settembre e va ricreata quella fiducia che sembrava persa.
I mezzi ci sono. Ora bisogna puntare al traguardo.