Mark Teixeira avrà il compito di trascinare i Braves
Gli Atlanta Braves si presentano ai nastri di partenza con rinnovate ambizioni ed una squadra che negli ultimi tre anni è sicuramente migliorata.
Mancato l'accesso alla post season per due anni consecutivi, evento straordinario dopo che era stata centrata per quattordici anni di seguito, il front office si è adoperato per mantenere competitivo il roster cercando di trovare la miscela giusta tra giovani e veterani.
Non si sono ancora visti risultati concreti ma tutto lascia presagire che questi non tarderanno ad arrivare.
Pitching
La rotation dei Braves sembra decisamente equilibrata.
Confermato anche per il 2008 John Smoltz, classe 1967, capace di giocare nella scorsa stagione 205 IP con una media ERA di 3.11. L'età non è dalla sua parte ma Smoltz assicura ancora un rendimento di primo livello che lo proietta sicuramente al primo posto della rotation. Un esempio da seguire per i giovani pitchers, di sicuro insostituibile in questo momento per Atlanta.
Tim Hudson esce da una stagione decisamente positiva. Gioca 34 partite portando a casa 16 vittorie e sole 10 sconfitte. Tiene molto bassa la su ERA, 3.33, restando sotto la sua media in carriera. Per due mesi tiene quasi da solo i Braves a galla inanellando prestazioni e vittorie eccezionali che lo rendono uno dei più temibili pitcher da affrontare nella National League. E' nel pieno della maturità fisica e mentale, pedina strategica della rotazione.
Ad incrementare la solidità del monte di lancio è arrivato Tom Glavine. Un ritorno più che annunciato per riformare la coppia dei bei tempi vincenti di Atlanta con Smoltz, amico anche al di fuori del diamante. Contratto per un anno, Glavine porta in dote le sue 303 vittorie in carriera raggiunte con i New York Mets lo scorso anno. 4.45 la sua ERA del 2007, un po' troppo alta per colui che era il numero uno della rotation, potrebbe rappresentare il definitivo segnale di un naturale declino.
Dietro i tre mostri sacri troviamo Chuck James. Buona annata nel 2007 da quarto - quinto partente. ERA 4.24 con 11 vittorie e 10 sconfitte sono il risultato ottenuto. I Braves gli confermano la fiducia e starà a lui confermare le cose positive fatte vedere nel 2007 lavorando con intensità per migliorare le lacune emerse.
La rotazione dovrebbe completarsi con Mike Hampton. Classe 1971, arriva da 12 partite giocate con 5 vittorie portate a casa, ma nel 2005! Non ha lanciato, infatti, nel 2006 e 2007, a causa di infortuni. Buono per dar fiato ai non più giovani di cui abbiamo parlato in precedenza, sempre che riesca a rimanere in salute a sua volta.
Il bullpen avrà sicuramente un ruolo importantissimo nell'economia di questa franchigia. L'incognita principale è data soprattutto da quanti inning riusciranno a gestire Smoltz ma soprattutto Glavine. Se davvero la situazione dovesse essere critica allora i rilievi avranno un compito assolutamente gravoso.
Saranno Mike Gonzalez e Peter Moylan le punte di diamante del bullpen. Tutti e due hanno dimostrato di potersi sobbarcare diversi innings, soprattutto quelli decisivi.
Accanto a loro Manny Acosta, Will Ohman e Tyler Yates.
Cambia anche il closer. Per le salvezze palla in mano a Rafael Soriano, lo scorso anno elemento molto importante del bullpen dei Braves, il quale ha continuato il suo processo di miglioramento che lo ha portato a conquistare la piena fiducia dello staff che ha deciso di affidargli un ruolo di sicuro non facile da ricoprire in una squadra con ambizioni forti come Atlanta.
Position players
Ben coperti i Braves per quel che riguarda l'infield.
Brian McCann a coprire il piatto di casa base. Forte dei suoi 18 homeruns, il potente giovane catcher cerca la stagione della definitiva consacrazione. Il 2007 è stato un anno da AVG più bassa della sua media in carriera ma le potenzialità per migliorare ci sono tutte.
Decisamente ottima l'acquisizione alla trade deadline dello scorso anno del prima base Mark Teixeira. Investimento importante che sposta le sorti e gli obbiettivi della squadra. Teixeira chiude con una media battuta di .306 e ben trenta homeruns. Passato il naturale periodo di ambientamento il 2008 potrebbe rivelarsi l'anno giusto per trascinare i Braves. Molte speranze sono riposte in lui.
Partito Edgar Renteria, sponda Detroit, all'interbase troviamo Yunel Escobar. Il cubano, AVG .326, avrà un compito difficile. Renteria aveva fatto bene e solo gli infortuni gli avevano impedito continuità . Siamo ai limiti della scommessa ma le cose fatte vedere fino ad ora lasciano presagire una buona stagione.
Sul cuscino di seconda base sarà ancora Kelly Johnson il titolare. Buona stagione nel 2007, ha navigato con la media battuta leggermente al di sopra di quella in carriera. Difensivamente non è eccelso ma di sicuro non uno dei peggiori. Porta in dote sedici homeruns, da confermare nel corso del 2008.
Terza base ampiamente coperta con il sempre verde Chipper Jones. 134 partite disputate con una media battuta di .337 coronata da ventinove homeruns. I 129 Rbi lo proiettano come uno dei più pericolosi battitori in National League. Fondamentale per le sorti della squadra, diventa all'occorrenza un ottimo uomo spogliatoio.
La parte esterna del campo registra la perdita importante di Andruw Jones.
Giocherà all'esterno centro Mark Kotsay, prelevato a gennaio dagli Oakland Athletics. Solo 56 le partite giocate nel 2007 a causa di infortuni vari. Prima della firma definitiva però è passato sotto la supervisione dei medici dei Braves che hanno dato il loro assenso. Certo Kotsay non avrà un compito facile. Anche se Jones è uscito da una delle sue peggiori stagioni rimane sempre un esterno affidabile. La conferma delle ambizioni di Atlanta dipenderanno di certo dal rendimento di questo nuovo inserimento.
Due sicurezze invece per quel che riguardano i lati del campo esterno.
A sinistra troviamo Matt Diaz, 135 match disputati e rendimento molto probabilmente oltre quelle che erano le aspettative iniziali. Non molto potente, 12 homeruns, ma decisamente continuo. .338 la sua media battuta e una buona OBP (.368) ne fanno uno dei punti forti del lineup.
Della parte destra si occuperà invece Jeff Francoeur. Nativo proprio di Atlanta, Jeff è ormai diventato una certezza nonostante la sua giovane età . Continuo, preciso e molte volte determinante, soprattutto in attacco, è diventato fondamentale nello scacchiere di Bobby Cox. Diciannove homeruns ma anche 105 punti mandati a casa nel 2007. La sensazione che sia in netto miglioramento è forte. Media battuta .293, anche questa al di sopra della media in carriera. Se il 2008 sarà la sua definitiva consacrazione i Braves non potranno che trarne giovamento.
Conclusioni
Gli Atlanta Braves non centrano i playoff da due anni. Ma non sono stati con le mani in mano. Hanno accettato, dopo quattordici anni di vittorie consecutive, l'inevitabile corso del tempo e hanno deciso che la squadra andava rivista in alcuni dei suoi punti fondamentali.
Non una vera e propria rifondazione ma dei sostanziali cambiamenti, cercando di mantenersi perlomeno competitivi.
Ci sono riusciti rimanendo sempre una delle formazioni più temibili della National League East. Hanno fatto crescere in casa giovani come Francoeur e McCann affiancandogli gente navigata ed esperta come Teixeira e Chipper Jones.
A nostro parere un bel mix.
Il front office ha dichiarato che già da quest'anno vuole lottare fino all'ultima partita per la vittoria divisionale. Non sarà facile, Mets e Phillies sono agguerriti, ma se fin da subito la squadra riuscirà a trovare una buona amalgama e una certa continuità , Atlanta sarà di sicuro una franchigia da temere.