Los Angeles Dodgers

Joe Torre in una tenuta inusuale!

Dopo un 2007 che ha registrato un deludente quarto posto divisionale, i Los Angeles Dodgers ripartono da un uomo che può esibire anelli in serie e una vastissima esperienza: quest'uomo è Joe Torre.

Questa è stata la prima mossa dello staff losangelino, delusa da Grady Little che non si è dimostrato capace di gestire uno spogliatoio dove occorreva far convivere giovani rampanti ed esperti veterani.
Un primo beneficio dell'arrivo di Torre è stato quello di far rinsavire il GM Colletti che ha avuto una delle sue migliori off season: due gli acquisti principali, il free agent Andruw Jones ed il pitcher nipponico Hiroki Kuroda ma soprattutto nessuna cessione di prospetti per dare la caccia a veterani logori e spesso totalmente inefficaci.

Infatti,la tendenza generale è stata quella di concedere fiducia a quelli che sono stati già  soprannominati i "baby blue", ovvero tutti quei prospetti che si sono affacciati alle Majors nel 2007 facendo vedere sprazzi di altissimo potenziale; molto richiesti ogniqualvolta i Dodgers entravano in trattativa per qualche giocatore, Colletti e Torre hanno preferito attaccare il mercato dei free agent per colmare le lacune del team, preservando così il patrimonio presente e futuro della franchigia e dispensando contratti onerosi ma non lunghissimi (2 anni Jones, 3 Kuroda).

Esploriamo allora cosa ne è venuto fuori.

Pitchers

Rotation

L'asso dei Dodgers è indiscutibilmente Brad Penny: due volte All Star negli ultimi due anni, nei quali ha esibito periodi di assoluto dominio seguiti da fasi finali un po' in calando.
Nel 2007 il calo è stato minore che nel 2006 e anche la durabilità  è stata maggiore, superando i 200 innings come gli era successo solo nel 2001 con i Marlins: in sostanza, uno dei migliori della NL.

Lo seguirà  il sinkerballer Derek Lowe, reduce da una stagione sfortunata in cui l'attacco si addormentava tutte le volte che lui era sul monte e minata da un'infortunio che ha limitato il suo rendimento da metà  stagione in poi (chiusa comunque con una onorabile ERA di 3.88 e quasi 200 innings lanciati).
Lanciatore di provata esperienza e capacità , sarà  basilare una sua buona stagione se i Dodgers vorranno equiparare la loro rotazione a quelle delle rivali di division.

Lo stesso vale anche per Chad Billingsley, che avrà  finalmente l'opportunità  di partire titolare in rotazione, dopo che nel 2006 era stato disgraziatamente spedito nel bullpen da Little: il neanche ventiquattrenne Chad dovrà  confermare tutto il buono fatto vedere sinora in due stagioni e molti sono pronti a vederlo come un futuro (prossimo) numero 1.

Come quarto partente, al neo acquisto Kuroda non saranno chieste mirabilie ma molti innings ed una ERA tra i 4.00 ed i 4.50: entrambi gli obiettivi sono alla portata del "rookie" e chissà  che Hiro (come già  lo chiamano tutti…) non possa far meglio di così.
I suoi numeri made in Japan potrebbero anche autorizzare sogni molto rosei per i Dodgers.

Lo spot numero 5 è ancora in ballo e sarà  lo Spring Training ad assegnarlo: a mio parere, potrebbe aggiudicarselo il taiwanese Kuo se solo riuscirà  a rimanere in salute, cosa questa sinora dimostratasi alquanto saltuaria.

Kuo sarebbe il mancino che manca in una rotazione di tutti destri ed il suo concorrente principale, Esteban Loaiza, sembra più adatto a mangiare qualche inning da long reliever che a lanciare almeno 6 o 7 riprese.

Quando poi dovesse tornare Schmidt, potrebbe occuparsi lui del ruolo ma i dubbi sulle condizioni attuali dell'ex asso dei Giants sono molti e, anche in caso di recupero, sarà  da verificare cosa gli è rimasto a disposizione nel braccio.

Bullpen

Conferma in blocco per il bullpen dei Dodgers, con il duo delle meraviglie in testa: Jonathan Broxton come set up man e Takashi "Sammy" Saito come splendido closer guideranno ancora il bullpen che tanto bene ha fatto per 4/5 della stagione, salvo cedere nelle ultime partite quando, spremuti come limoni da una stagione in cui sono stati chiamati continuamente in causa, hanno concesso qualcosa in più.

Per non cadere nello stesso errore, i Dodgers contano su Scott Proctor e sui suoi molti innings ma la speranza più grande viene riposta in Kuroda e Billingsley: entrambi sono capaci di lanciare molto in profondità  nel match e le loro prestazioni potrebbero togliere un po' di carico sui rilievi.

Confermati anche Joe Beimel e Rudy Seanez, l'unica novità  sarà  probabilmente proprio Loaiza come long reliever se non farà  parte della rotazione.

Il giovane Meloan ed il rientrante Brazoban sono in preallarme, mentre qualcuno tra i moltissimi pitcher non a roster invitati allo Spring Training potrebbe anche riuscire a spuntare un contratto.

Position players

Dietro al piatto si apposterà  Russell Martin, che dopo soli due anni di servizio è già  uno dei migliori catcher di tutta la MLB.
Ottimo sia difensivamente che al piatto, Martin è una certezza e basterà  convincerlo a saltare qualche partita in più durante la stagione per avere un'arma affidabilissima a tutto campo.
Per dargli fiato durante i suoi rari riposi, è stato ingaggiato il veterano Gary Bennett.

Nell'infield, prima stagione da titolare per James Loney in prima base, dopo essere stato costretto nelle minors per troppo tempo rispetto a quello che meritava: guanto educato e mazza incisiva, ha dimostrato anche di saper colpire con potenza adeguata ad un prima base ed è atteso all'esplosione definitiva.

Potrebbe essere una delle chiavi della stagione Dodgers.

In seconda, è rimasto il veteranissimo Jeff Kent; range ormai ridotto all'osso in difesa, il futuro Hall of famer potrà  finalmente contare su altre mazze oltre alla sua per spaventare i pitchers avversari, cosa che sinora non era successa quasi mai essendo l'unico con un po' di potenza in tutto il lineup.
Potrebbe perciò vedere lanci migliori e confermarsi sui livelli offensivi del 2007 (20 HR, 79 RBI) nonostante i 40 anni si facciano inevitabilmente sentire.

Lo SS sarà  Rafael Furcal, afflitto nel 2007 da guai fisici che ne hanno condizionato il rendimento: entrerà  in scadenza di contratto alla fine della stagione e un suo rimbalzo di rendimento è quasi scontato essendo un ottimo giocatore difensivo e una freccia sulle basi, qualità  che la scarsa mobilità  dovuta alla caviglia in disordine avevano minato clamorosamente.

Per il lavoro di terza base, è lotta aperta tra il giovane Andy LaRoche ed il veterano Nomar Garciaparra: sarà  decisivo lo Spring Training anche se Garciaparra sarebbe un fantastico utility man partendo dalla panchina come PH o come sostituto in quasi tutti i ruoli dell'infield.
Ma La Roche dovrà  darsi da fare perchè a parità  di rendimento, Torre privilegerà  l'esperienza di Nomar.

In panchina si accomoderanno il confermato Mark Sweeney, ottimo PH e rimpiazzo in prima base all'occorrenza, insieme ai giovani prospetti Hu e Tony Abreu.

Passando all'outfield, a destra giocherà  Matt Kemp, giovane stellina a cui viene pronosticato un futuro radioso: dotato ancora di poca disciplina, soprattutto nel baserunning, questa stagione sarà  decisiva per lui che nel 2007 ha giocato meno del previsto per un infortunio e per uno strano platooning degli esterni praticato da Little.
Nonostante ciò, quello che ha fatto vedere (342/373/521) autorizza sogni molto rosei per dirigenza e tifosi dei Dodgers.

Al centro troneggerà  l'imponente figura di Andruw Jones: l'ex Brave è reduce dalla sua peggior stagione in carriera ma le cifre del 2007 gli sarebbero bastate per comandare ogni classifica offensiva nei Dodgers.
Preventivando anche un rimbalzo minimo verso le sue cifre abituali, i Dodgers hanno trovato in lui il battitore che erano anni che mancava al loro lineup; senza contare l'enorme upgrade difensivo, visto che nel 2007 c'era Pierre a difendere l'esterno centro.

A sinistra troviamo un altro testa a testa per vincere la titolarità  del posto: Juan Pierre e Andrè Ethier dovranno dimostrare di meritarselo agli occhi di Torre e, per quanto possa venir scontato preferire Ethier che ha miglior battuta e miglior difesa, le prime indicazioni sembrerebbero a favore del monodimensionale Pierre e del suo gioco basato su bunts, velocità  e basi rubate.
La sua etica del lavoro ha molto impressionato Torre che ne vuole fare il leadoff della squadra: ad Ethier adesso recuperare posizioni, ma sarà  possibile anche un platoon abbastanza abituale.

Oltre ai quattro moschettieri dell'outfield, i Dodgers potranno contare sul rientro di Jason Repko e del suo impressionante braccio e sul giovane Delwin Young, potente e costante al piatto ma con limiti difensivi imbarazzanti.
Essendo "out of options", Young farà  quasi sicuramente parte del roster perchè lo staff non intende assolutamente perderlo, anche a costo di usarlo nell'infield (sta provando come seconda base).

Conclusioni

Sembra che i Dodgers abbiano preso la strada giusta: con un farm system tra le migliori della lega, finalmente viene data strada ai prodotti sviluppati in casa propria.

Forse la buona riuscita di Martin, Billingsley e Broxton ha convinto lo staff a vedere cosa succederà  con Kemp, Loney e LaRoche; forse l'esempio di Arizona e di Colorado ha suggerito che la linea verde può portare grandi risultati.

Fatto sta che finalmente Los Angeles ha effettuato un mercato oculato e potrà  sicuramente competere nella NL West con le sue rivali di sempre in una division che si annuncia bellissima.

Rotazione leggermente inferiore a Padres e D'Backs, ma attacco sicuramente più incisivo: decisivo sarà  Jones, nel ruolo di colui che porta a casa tutti, ma soprattutto saranno decisive le stagioni di Kemp e Loney.
Molti li ritengono ancora prospetti ma questi qua hanno già  assaggiato i lanci MLB e non è sembrato che il fatto li frenasse molto: se i due esplodono, i Dodgers avranno di gran lunga l'attacco migliore della division e nessun sogno potrà  essergli precluso.

Basterà  attendere un mesetto e potremo finalmente controllare meglio.

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