Justin Upton potrebbe essere decisivo quest'anno
Nella stagione scorsa nessuno avrebbe scommesso un dollaro sul loro successo: nel 2008, con lo stesso roster ad eccezione di un unico colpo di mercato, vengono dati per favoriti nella loro division.
Stiamo parlando degli Arizona Diamondbacks, campioni in carica della NL West che cercheranno di confermarsi in una division tra le più equilibrate di tutta la lega.
Nella off-season Arizona ha mantenuto intatta l'ossatura infarcita di giovani che tanto bene ha fatto l'anno scorso, riuscendo però ad aggiudicarsi uno dei pitchers più richiesti sul mercato, ovvero Dan Haren: l'asso ex Oakland è arrivato in cambio di un ricco pacchetto di giovani di belle speranze, prezzo che Arizona si è potuto tranquillamente permettere grazie alla ricchezza del proprio farm system, senza che le prospettive future della franchigia ne risultassero compromesse.
Possiamo perciò affermare in tutta tranquillità che Arizona si è rinforzata e si accinge ad affrontare la campagna 2008 con tutte le intenzioni di esserne protagonista assoluta.
Vediamo con quali armi.
I pitchers
La rotazione
L'acquisizione di Haren potenzia notevolmente la rotazione: reduce da un 2007 fantastico (ERA 3.07 in AL è da fenomeni) e da tre stagioni nelle quali ha lanciato in media più di 220 innings, il ventottenne sostituirà il veterano Livan Hernandez che è stato lasciato andare via come free agent.
Haren formerà con Brandon Webb una coppia tra le migliori di tutta la MLB: Cy Young nel 2006 e vicino al bis nel 2007, anche Webb unisce qualità a quantità (oltre 230 innings di media nelle ultime tre stagioni) e costituisce una formidabile garanzia al top della rotazione di Arizona.
Se poi alla coppia si aggiungerà il super veterano Randy Johnson, che sta recuperando dall'infortunio che lo ha costretto a sole 10 partenze nel 2007, Arizona avrà veramente un'arma micidiale sempre carica sul monte di lancio.
Ovviamente ci sono dei dubbi sul pieno recupero di "Big Unit" ma la riabilitazione sembra che stia procedendo bene e per adesso lo spot numero 3 in rotazione deve essere attribuito al grande vecchio ultra quarantaquattrenne.
Come quarto partente ci sarà Doug Davis, affidabile e duraturo mancino che ritrae alla perfezione il modello di lanciatore da back end: molti innings lanciati ed ERA intorno ai 4.00, anche se qualche problema di controllo lo affligge regolarmente.
L'occasionale quinto sarà invece Micah Owings: porterà in dote un pitching affidabile e una mazza veramente pesante in dote all'attacco, quando toccherà a lui scendere in campo.
Viste le sue qualità al piatto, veramente inconsuete per un pitcher, era stato ventilato un possibile utilizzo saltuario in prima base per sfruttare di più questa sua abilità ; l'ipotesi è stata poi esclusa dal coach Melvin, in modo da far concentrare il giovane pitcher esclusivamente sui lanci.
Dietro ai cinque titolari, Arizona tiene in caldo Edgar Gonzalez che nel 2007 si è diviso tra bullpen e partenze risultando più efficace partendo dall'inizio: è la carta di riserva nel caso Randy Johnson abbia dei problemi ma potrà fungere anche da long reliever.
Il bullpen
Il reparto artefice di tante belle imprese del 2007 dovrà fare a meno del closer Valverde, ceduto agli Astros: una perdita notevole quella dell'istrionico dominicano che aveva collezionato la bellezza di 47 salvezze, contribuendo in maniera decisiva alla miriade di partite vinte sul filo del rasoio che hanno contraddistinto il cammino di Arizona nel 2007.
Arizona però ha ricevuto in cambio Chad Qualls, rilievo destro molto bravo e costante che andrà ad inserirsi nel trio che si dividerà gli ultimi tre innings, come da abitudine di coach Melvin.
Il ruolo di closer spetterà presumibilmente a Brandon Lyon, ruolo che ha già ricoperto nel 2006, e, se lancerà come la stagione scorsa, probabilmente l'assenza di Valverde non sarà sentita più di tanto.
L'altro pezzo forte del bullpen sarà Tony Pena, chiamato a confermare i progressi fatti vedere nell'ultima stagione dal giovane rilievo.
Conferme saranno attese pure per Juan Cruz e Doug Slaten, molto positivi l'anno passato, mentre da Dustin Nippert ci si aspetta un miglioramento.
Position players
La squadra è rimasta sostanzialmente invariata sul diamante: le partenze di Callaspo, Quentin e Tony Clark hanno riguardato posizioni di back up dove l'arrivo di Chris Burke e della sua versatilità (può giocare praticamente ovunque) potrà sopperire tranquillamente.
Dietro al piatto si divideranno il lavoro Miguel Montero e Chris Snyder: niente di eccezionale, ma in due hanno garantito ben 23 HR nel 2007 dunque il loro buon contributo è arrivato e Melvin sicuramente firmerebbe per una conferma di questi numeri.
D'altro canto non sono molti i catcher da urlo e ad Arizona non sono certo peggiori che da molte altre parti.
L'infield vedrà in prima base Conor Jackson, Orlando Hudson in seconda, Stephen Drew come SS e Mark Reynolds all'hot corner: ad eccezione del veterano Hudson, un infield giovanissimo che ha dimostrato di avere potenza ma non continuità .
La speranza dello staff dei D'Backs è che la conferma in blocco e l'esperienza maturata possa colmare questa lacuna e che i virgulti possano esprimere al massimo le potenzialità fatte intravedere nel 2007: a Drew sarà chiesta una OBP almeno decente dopo l'orripilante 0.313 del 2007 mentre Reynolds dovrà coltivare una maggiore pazienza al piatto per limare qualcuno dei 129 SO totalizzati l'anno scorso.
Ottimo il fielding, specialmente nella coppia Hudson-Drew e buona anche la panchina dove il già citato Burke, i veterani Chad Tracy e Augie Ojeda ed il giovane Emilio Bonifacio potranno far rifiatare i titolari senza compromettere l'efficacia del reparto.
Nell'outfield vedremo da destra a sinistra Justin Upton, Chris Young e Eric Byrnes.
Il nemmeno ventunenne Upton sarà la chiave: se darà seguito agli impressionanti numeri che ha totalizzato nelle minors, Arizona potrà contare su un reparto potente al piatto e velocissimo sulle basi.
Young ha impressionato per potenza nel 2007 con 32 HR, rubando 27 basi e difendendo onestamente anche se resta inspiegabile il suo ruolo di leadoff con una OBP inferiore ai 0.300; Byrnes è una certezza, dall'alto della sua esperienza e del suo ruolo di uomo spogliatoio, nonostante un calo nell'ultima parte del 2007.
Piuttosto misera la panchina, con il giovane Jeff Salazar e l'onnipresente Burke a cercare di farsi spazio tra i titolari: la cessione di Gomez (nell'affare Haren) e la mancanza di alternative valide testimonia la fiducia che lo staff di Arizona ripone in Upton, anche se potrebbe essere inserito a roster Trot Nixon che sta tentando di far vedere qualcosa durante lo Spring Training.
Il quadro generale
Inserita nella division più competitiva della NL, Arizona si è indubbiamente rinforzata con l'arrivo di Haren ma ha perso qualcosa nel bullpen con la cessione di Valverde: l'incremento di qualità nella rotazione supera di gran lunga l'interrogativo sul bullpen dunque il valore assoluto del team è sicuramente aumentato, ma sono state colmate le lacune emerse nel 2007?
In effetti, no.
La rotazione è stata il traino dei D'Backs e lo sarà ancora di più questa stagione mentre è stato l'attacco a fare fatica: nonostante la potenza non manchi al lineup di Arizona, nel 2007 si è fatta troppa fatica ad andare in base e questo ha portato a pochi punti estratti dai molti HR ottenuti.
Mancava un leadoff e manca tuttora: usare Young in quella posizione è un controsenso tattico, visto che nessuno meglio di lui potrebbe battere al centro del lineup: probabilmente già il fatto di usare Byrnes potrebbe migliorare la situazione ma sembra che Melvin non voglia stravolgere la formula che tanto bene ha funzionato nel 2007.
Attenzione a non pagare dazio però, perchè Arizona ha ottenuto molte più vittorie che il suo saldo punti ottenuti/punti concessi gli avrebbe statisticamente attribuito: in una division che sarà presumibilmente decisa da una o due partite di differenza, una normalizzazione di questa statistica potrebbe portare ad una cocente delusione per Arizona se dovese confermare i numeri offensivi della stagione scorsa.
La speranza è che questi numeri possano essere migliorati grazie alla crescita dei molti giovani che, con un anno di esperienza in più, potranno vedere migliorare alcuni aspetti del loro gioco che ancora non hanno raggiunto il top del potenziale.
In conclusione, Arizona favorita nella NL West ?
Con una rotazione del genere come si può non considerarla tale? Ma la division sarà durissima e tutte le altre, ad eccezione probabilmente dei soli Giants, saranno lì ad un passo, pronte ad approfittare di qualsiasi flessione dei campioni in carica.