Kuroda al microscopio

Kuroda in maglia Carps

Per molti addetti ai lavori era il miglior lanciatore free agent che ci fosse a disposizione sul mercato questa off season: vincendo la concorrenza serrata di Mariners e Royals, sono stati i Dodgers a metterlo sotto contratto e per i prossimi tre anni Hiroki Kuroda apprezzerà  le bellezze di Los Angeles.

Conosciamolo meglio.

La carriera

Hiroki Kuroda nasce ad Osaka il 10 febbraio del 1975.

Viene draftato nel 1996 dagli Hiroshima Carps dopo aver lanciato per la Senshu University e l'anno seguente viene inserito nella rotazione: l'allora ventiduenne esordisce mettendo K un certo Hideki Matsui (mi pare di aver già  sentito questo nome da qualche parte….. ) e finisce la stagione con 6-9 ed una ERA di 4,40.

I due anni successivi segnano un regresso per il giovane lanciatore: finisce il '98 con un modesto 1-4 ed il '99 con un 5-8 ed in entrambe le stagioni la sua ERA rasenta il 7.00, complice anche un infortunio alla spalla.
Concede inoltre decisamente troppi fuoricampo (20 HR in poco meno di 90 innings nel '99), arrivando a subirne 4 in un solo inning il 31 maggio, giorno che Hiroki non dimenticherà  facilmente.

Ma dal 2000 in poi, Kuroda emerge clamorosamente ed inanella una serie di stagioni che lo consacrano nell'olimpo dei lanciatori giapponesi: la caratteristica più lampante che si evidenzia è la durabilità  sul monte che gli fa guadagnare il soprannome di Mr. Complete Game.

Sono ben 74 i CG in dieci anni di carriera, con un record di 13 nel 2001 ed un minimo di 7 dal 2000 ad oggi: in cinque stagioni su sette ha guidato la classifica in questa statistica.

Pur giocando nel più hitter friendly ballpark del Giappone, la sua ERA ha superato il 4,00 solo nel 2000 e nel 2004, rimanendo costantemente tra il 3,00 ed il 3,50 con l'eccezione del fantastico 2006, dove ha fatto segnare un incredibile 1,85.

Altro aspetto tipico del suo gioco è il controllo dei lanci: nelle ultime 6 stagioni la sua BB/9 ha superato quota 2.00 solo nel 2007 (2,11) con una media nel periodo addirittura inferiore al 1,50.
Per fare un paragone, è la stessa di Greg Maddux nello stesso periodo di tempo.

Nello stesso periodo, il suo K/9 rasenta il 7,00 di media (6,99), a dimostrazione di una discreta padronanza del turno di battuta; inoltre è noto per essere un competitore notevole, cosa che non potrà  che far piacere ai Dodgers che hanno a roster molti giovani che potranno avere un esempio positivo di giocatore a cui ispirarsi.

L'unica preoccupazione per Colletti e Torre, potrebbe venire dalla flessione fatta registrare nel 2007 rispetto allo stupefacente 2006 ma si tratta di una semplice normalizzazione delle sue statistiche: sono le statistiche del 2006 (con tutta probabilità , il suo career year) a mentire mentre il 2007 si avvicina alle sue medie in carriera.

I lanci

Essenzialmente tre, anche se viene segnalata una quarta opzione con quello che in Giappone chiamano "shuuto", ossia una combinazione di fastball, sinker e screwball che saremmo curiosi di vedere, nel caso che Kuroda eventualmente la proponga anche nelle Majors.

Il lancio principale è una four seam fastball, lanciata tra i 90 ed i 95 mph che non ha paura ad alzare in quanto a location per variare il tema ai battitori: Kuroda talvolta insiste un po' troppo su questo lancio ma, avendone grande controllo, risulta molto efficace specialmente contro i battitori destri (Hiroki è destro).

La fastball viene alternata con una slider che viaggia tipicamente sugli 85 mph e che dovrà  cercare di non far rimanere troppo alta perchè i battitori MLB perdonano di rado errori su questo lancio e soprattutto a quella velocità .

L'arma segreta è la forkball, lanciata leggermente più lenta della slider: è il lancio con cui Kuroda ottiene i K facendo girare a vuoto lo swing del battitore con la palla che muore vicino al terreno in prossimità  del piatto di casa base.

Sul monte Kuroda appare abbastanza lento, anche se il suo meccanismo di rilascio risulta sufficientemente compatto: avrà  difficoltà  a tenere a bada i corridori sulle basi, come del resto la maggioranza dei pitcher "made in Japan", ma è fortunato perchè avrà  in Martin un ottimo catcher che lo aiuterà  molto e che è molto bravo a pizzicare i ladri di basi.

Il giudizio

Niente è più difficile che predire il futuro di un pitcher giapponese nelle Majors: Igawa docet.

Ma a Kuroda sarà  chiesto un rendimento da numero 4 che ben si adatta alle sue caratteristiche: forse la sua scelta (Los Angeles anziché Seattle, pur guadagnando meno) potrebbe anche essere stata influenzata da questo fattore, oltre che dalle diverse ambizioni delle due squadre.

Normalmente si ritiene che le statistiche di un pitcher ottenute in Giappone vadano riviste in peggio, se non altro a causa della maggiore qualità  dei battitori che il "rookie" andrà  ad affrontare.
I Dodgers però hanno a roster un esempio di pitcher che ha migliorato addirittura le sue statistiche trasferendosi dal Giappone alla MLB: il closer Takashi Saito.

Il trentasettenne Saito da due anni è uno dei migliori closer di tutta la MLB con sole 6 blown saves su 69 tentativi: ERA 1,77 con 36 BB a fronte di 185 SO.
Numeri che a Yokohama non si sognava neppure anche se aveva fatto intravedere di gradire il ruolo quando gli era stato affidato per due sole stagioni.

Il rendimento di Saito potrebbe essere stato agevolato dal fatto di lanciare in un pitcher's park come il Dodger Stadium: Kuroda potrebbe beneficiare dello stesso vantaggio e almeno confermare i numeri che sinora lo hanno caratterizzato, ottenuti in un ballpark estremamente avverso ai lanciatori.

In ogni caso, anche se scendesse al di sotto delle sue medie, la sua capacità  di lanciare a lungo si rivelerà  preziosa per preservare il bullpen da un uso eccessivo.

In assoluto, un lanciatore solido e con ottimo controllo che si attesti sui 150 innings e mantenga una ERA inferiore ai 5.00 è legittimamente un ottimo quarto partente e Kuroda ha tutto per poter raggiungere questi livelli.

A Los Angeles lo sperano in molti.

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