Brandon Webb non subisce punti da un mese
A 6 settimane dalla fine della regular season è tempo di dare un occhio alle classifiche e fare un po' di conti. Li fanno i tifosi fin dalle prime partite, ma ora li iniziano a fare anche i managers delle squadre, e anche se è decisamente ancora presto per tirare le somme, qualcosa si comincia a delineare.
American League
E' dall'All Star break che i Boston Red Sox non appaiono più essere i padroni incontrastati della AL East, e gli inseguitori Yankees, dopo aver avuto fino a 14,5 gare di svantaggio, hanno riguadagnato lentamente terreno fino ad arrivare all'attuale margine di 4, grazie ad un agosto eccezionale soprattutto nelle prestazioni offensive, in cui hanno messo insieme una OPS di squadra pari a .899. E all'orizzonte si prospetta una interessantissima serie allo Yankee Stadium che potrebbe clamorosamente lanciare la volata di settembre con le due rivali di sempre in parità , oppure dare ai Red Sox il vantaggio decisivo e spedire gli Yankees nella bagarre della Wild Card. Sembrano per ora tagliate fuori le altre tre contendenti, inclusi i Blue Jays che pagano una partenza lenta.
Nulla di deciso neanche nella AL Central, dove i Detroit Tigers hanno perso la leadership sciupando un risicato vantaggio rispetto ai Cleveland Indians, che a dispetto di un recente calo in attacco, mantengono la posizione in classifica soprattutto grazie al pitching (3.42 la ERA di squadra ad agosto), e nonostante il recente dolorosissimo sweep patito in casa contro l'armata di New York. Fuori dai giochi sembrano per ora i Minnesota Twins, che a meno di una clamorosa rimonta, si avviano a concludere una stagione anonima soprattutto a causa di un attacco che con appena 548 punti segnati è peggiore solo rispetto a quello dei White Sox, e ha spesso mancato di dare l'adeguato run-support ai pitchers, primo fra tutti Johan Santana, che nonostante una ERA di 2.88 ha 9 sconfitte al passivo, 6 delle quali sono arrivate con 3 o meno ER concessi.
E' bagarre anche nella AL West dove i Seattle Mariners continuano l'inseguimento sui Los Angeles Angels senza tuttavia riuscire a colmare il gap, nonostante il vistoso rallentamento di questi ultimi, che dopo una prima metà di stagione da .620 si sono attestati attorno ad un mediocre record di parità . E' interessante osservare come il team di Anaheim abbia costruito la leadership soprattutto all'Angel Stadium, infatti sono in assoluto la squadra che ha perso meno partite in casa (appena 17) e per contro l'unica delle sei leader di division che in trasferta ha un record negativo (32-34). Decisamente al di sotto delle aspettative le altre due contendenti, gli Oakland A's e soprattutto i Texas Rangers, che essendosi visti fuori dai giochi con largo anticipo hanno dato via parecchi pezzi pregiati del loro ambizioso roster.
National League
Ben più aperta risulta essere la National League, dove ad oggi solo 6 squadre sembrano realmente tagliate fuori dalla corsa ai Playoffs; Ad est i New York Mets sembrano aver fatto della regolarità l'arma vincente, e senza mosse clamorose nel roster e raramente con punteggi ridondanti, guidano la classifica dall'inizio della stagione. Dietro di loro fanno capolino i Philadelphia Phillies e gli Atlanta Braves, forti questi ultimi dell'innesto di un talento come Mark Teixeira, arrivato alla deadline e decisi ad approfittare di un calendario che vede in casa gran parte dei prossimi scontri diretti.
Molto incerte invece le sorti della NL Central, dove i Chicago Cubs, dopo un inizio piuttosto fiacco hanno finalmente colmato il distacco che li separava dalla vetta anche a causa del rallentamento dei Milwaukee Brewers che non hanno retto il ritmo iniziale e dopo l'All Star Break hanno perso 21 delle 35 partite disputate. Decisamente negativo anche il bilancio dei campioni in carica St. Louis Cardinals, che comunque per via dei mediocri risultati delle rivali sono ancora tranquillamente in corsa per la leadership; ad oggi sono indietro di sole 4 partite, e comunque è sempre aperta la porta della Wild Card. Sembrano invece troppo lontani gli Houston Astros che a meno di colpi di coda come quelli delle ultime due stagioni dovranno guardare i Playoffs in TV.
Infine nella NL West un nome sopra tutti: Arizona D-Backs, che dopo l'All Star break, nonostante Randy Johnson in DL, sono stati capaci di 24 vittorie e 11 sconfitte, scavalcando in un solo colpo i San Diego Padres e i Los Angeles Dodgers, grazie anche ai numerosi scontri diretti. La loro forza sicuramente risiede nella gestione delle partite "tirate", infatti sono la squadra che ha il miglior record negli incontri terminati con 1 solo punto di vantaggio (27-16) che la porta ad avere ben 11 vittorie in più rispetto al calcolo teorico dell'Expected win-loss record, che li collocherebbe in fondo alla classifica con un record di 60-64; Inoltre fra le leader di divisions è quella che meno volte di tutte è andata in doppia cifra in fatto di punti segnati (appena 6). Ma sarebbe ingiusto non citare Brandon Webb, pitcher che non subisce punti ormai da un mese e che è stato capace di infilare 3 complete-game shut-outs nelle ultime 3 uscite, evento che non si verificava dal 1998 quando fu Roger Clemens a compiere l'impresa. Ora i D-Backs sono attesi da una importante serie contro i Cubs e poi tanti altri scontri diretti che potrebbero ancora rivoluzionare la classifica.
Insomma se il campionato fosse alla fine la situazione sarebbe la seguente:
Red Sox, Indians, Angels qualificati direttamente per la postseason, e Mariners, Yankees e Tigers in lotta per la Wild Card nella AL;
Mets, Cubs, DBacks qualificati, e rissa a 7 tra Padres, Phillies, Braves, Dodgers, Rockies, Brewers e più staccati i Cardinals per la Wild Card nella NL.
Ma come detto ancora troppe gare separano le squadre dai playoffs e soprattutto è in arrivo quella fase che normalmente paga chi ha saputo pianificare una stagione così lunga e difficile, e visti i margini ridotti nelle varie divisions non è azzardato affermare che nessuno può ancora dormire sonni tranquilli.