La stagione dei Dodgers

Jason Schmidt: rotto sin dall'inizio

I Los Angeles Dodgers avevano grandi aspettative per questa stagione; la squadra era riuscita a passare in un solo anno da un record perdente (uno dei peggiori della loro storia) ai playoff, anche se persi in malo modo contro i Mets in sole tre partite.
Il loro difetto principale era da tutti individuato nella mancanza di un "clutch hitter", di una mazza potente in grado di concretizzare in punti le ottime medie che quasi tutti i giocatori avevano.

Ebbene, il mercato dei Dodgers ha prodotto due grandi colpi e un rimpiazzo: sono stati acquisiti i free agent Pierre e l'asso della rotazione dei Giants, Jason Schmidt.
Il rimpiazzo, resosi necessario per l'uscita volontaria dal contratto di J.D. Drew finito poi a Boston, fu individuato in Gonzalez, arrivato tra mille dubbi e rivelatosi poi l'acquisto più azzeccato.

E il fuoricampista ?
Nemmeno l'ombra.

Il Gm Colletti e il trainer Grady Little in offseason ebbero il loro daffare a giustificare quelle mosse: Pierre fu unanimamente giudicato da tutti un doppione di Furcal ed il suo contratto fu considerato esageratamente generoso ma lo staff losangelino ne difese a spada tratta l'ingaggio, sostenendo non ben precisate teorie di "punti da costruire" con la velocità  e lo scombussolamento che i due in coppia avrebbero portato alle difese avversarie.

Dopo pochi giorni fu annunciato l'ingaggio di Schmidt.
L'asso dei rivali Giants è stato ingaggiato nell'ambito del cosidetto piano B che più o meno suonava così:
"Non siamo stati in grado di assicurarci un gran bel battitore (piano A) perchè abbiamo dormito e i pochi free agent che c'erano ce li hanno fregati tutti ?
E noi che abbiamo tanti bravi pitcher ne prendiamo un altro così durante la stagione potremo fare una trade e prendere finalmente un giocatore che manda la pallina oltre le recinzioni "

Geniale !!!

Il surplus di lanciatori era evidente; Lowe, Penny, Wolf, Tomko, Hendrickson, Kuo e Billingsley in roster erano lì a cercare di capire chi avrebbe giocato e dove e furono felicissimi di accogliere il buon Jason tra di loro.
Senonchè Schmidt iniziò a lanciare una decina di mph più lento del solito e si scoprì che aveva una borsite alla spalla (7 settimane di disabled list); al rientro sembrava recuperato ma, alla seconda partenza, venne asfaltato in maniera tale da esigere un nuovo controllo.
L'esito ?
Si richiede operazione chirurgica, stagione finita.
Statistiche ?
1-4 ERA 6.31 inning lanciati 25.2

E il piano B ?
Miseramente fallito.

Ironia della sorte, il problema che attualmente affligge i Dodgers è proprio la mancanza di pitchers: con Schmidt fuori, Wolf e Kuo in disabled list, Billingsley è stato fatto tornare di fretta dal ruolo di long reliever a quello di partente, gli unici punti fermi rimasti sono i fenomenali Penny e Lowe.

Ai vistosi errori di mercato, dobbiamo aggiungere l'incomprensibile rinuncia all'unico giocatore che corrispondeva al profilo che i Dodgers stavano cercando, ovvero James Loney.

Loney è un giovane che la stagione scorsa ha vinto il titolo di Batting Champ in Triplo A con una media superiore ai 380 ed ha anche esordito nelle Majors stabilendo un record per gli RBI in una partita dei Dodgers (nove).
Il suo unico difetto è giocare prima base, dove era stato appena confermato per due anni Garciaparra, precludendo così a James ogni speranza di giocare stabilmente; il logico spostamento di Garciaparra in terza base era da evitare secondo Little per non spremere troppo il fisico del veterano e ritrovarselo rotto o completamente spremuto a settembre/ottobre.
E' iniziato così il valzer del terza base, dove si sono presentati senza che nessuno ne conquistasse la titolarità  del posto Betemit, Martinez, LaRoche, Valdez, Abreu e addirittura Saenz.

Intanto Loney intristiva in Triplo A, manifestando propositi di lasciare i Dodgers e auspicando una trade; tra l'altro, in totale mancanza di stimoli e di fiducia, batteva nettamente al di sotto del suo standard.
Finchè finalmente lo staff si è deciso a chiamarlo in causa per dare un po' di fiato all'ansimante Garciaparra che non batteva una valida da trenta turni di battuta e lui si è abbondantemente sfogato su qualunque pitcher si trovasse ad incontrare battendo poco sotto a .500 con 3 Hr e 13 RBI nelle prime due settimane di utilizzo full time.
Visto questo, Little ha deciso: " Spostiamo Nomar in terza base, per lui non è un problema giocare lì !!!! "
Credo che ogni commento a questo punto sia superfluo.

Ma nonostante tutti questi errori, il futuro potrebbe riservare sviluppi positivi in casa Dodgers perchè incredibilmente la squadra è sempre rimasta incollata alla vetta della Division, inizialmente duellando con i Padres e successivamente anche con i D'Backs nella lotta più bella finora tra tutte le division della MLB.

Lanciatori partenti e bullpen sino alla pausa per l'All Star Game hanno compensato un attacco che faceva fatica, anche se ora le parti si sono rovesciate: il bullpen è stato svuotato per racimolare lanciatori partenti e attualmente non dispone di long reliever di livello: Stults e Houlton, richiamati dalle Minors, stanno facendo quello che possono ma sono tuttaltro che una certezza.
Di conseguenza Beimel, Seanez, Broxton e Saito vengono iperutilizzati e questo sta portando ad un calo del loro rendimento che normalmente è a livelli di eccellenza, minando così una delle armi migliori dei Dodgers.
Il record di 20-10 nelle partite chiuse con un punto di scarto ed il 6-2 nelle partite finite agli extra innings lo testimoniano ampiamente.

Il rientro di Wolf potrebbe consentire di far tornare Hendrickson nel bullpen a dare un po' di respiro ai rilievi, ma ancora non si sa quando questo potrà  accadere; resta il posto di quinto partente attualmente occupato da Tomko a destare preoccupazione.
Tomko aveva conquistato il posto durante lo Spring Training ma ha faticato terribilmente ad inizio stagione e Kuo lo aveva rimpiazzato.
Come rilievo è andato addirittura peggio, concedendo punti a valanga ogni volta che veniva chiamato in causa e venendo sonoramente fischiato dal pubblico amico tanto che, quando è stato deciso di farlo tornare in rotazione, si è scelto di farlo giocare in trasferta per dargli un minimo di tranquillità .

L' impressione è che una trade sia necessaria, anche se per ora solo il rilievo Octavio Dotel sembra essere nel mirino e non risolverebbe certo il problema.
Sul diamante invece le cose sembrano essersi messe discretamente: Martin, Loney, Kent, Furcal e Garciaparra sono uno schieramento di tutto rispetto per l'infield mentre Little può disporre di quattro esterni da far ruotare senza perdere nulla in rendimento.
Gonzalez è stato il più costante, Kemp (che con Loney ha rivitalizzato l'attacco) dal rientro per l'infortunio di inizio stagione è una macchina per valide, Ethier sta ritrovando lo smalto che lo fece esplodere l'anno scorso e persino il criticato Pierre sta trovando la continuità  di rendimento in battuta che gli era mancata all'inizio di stagione.
Betemit, in ripresa dopo che il team lo ha pazientemente atteso dal sonno prolungato in cui era caduto, può dare respiro a Garciaparra e garantire home run con la potenza di cui dispone.

Si potrebbe dunque pensare di rinunciare al tanto atteso slugger per sistemare il settore dei lanciatori che sta faticando dopo aver trainato la squadra fino ad adesso e confidare nelle mazze attuali.
Occorre però operare con estrema saggezza e cercare di non commettere ulteriori errori perchè in questo caso si decide la stagione.

Ma la domanda è questa: se finora mai la squadra è stata al suo massimo, cosa succederebbe se finalmente tutti i tasselli andassero al loro posto ?
E se succedesse verso settembre ?

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