Kevin Youkilis, il nuovo idolo di Fenway Park
I tifosi di Boston non potevano sognare un inizio migliore per la loro squadra, che occupa stabilmente il primo posto della AL East con un vantaggio di 9 o più gare rispetto alle dirette concorrenti, mantiene il miglior record di tutta la lega, ha la terza migliore prestazione in fatto di punti realizzati, e la seconda per punti subiti. Certo siamo solo ad un terzo di stagione, e si sa quanto le cose possano cambiare in 4 mesi, ma la squadra dimostra una grande solidità in tutti i reparti e soprattutto si è messa nella condizione di poter assorbire qualche eventuale passaggio a vuoto.
Per quanto riguarda i partenti sta facendo bene l'attesissimo Daisuke Matsuzaka, che si deve ancora abituare alla zona di strike americana, ma a parte qualche amnesia passeggera, dimostra di saper mantenere il controllo, e di saper gestire le partite. 7-4 il suo record, molto buono a dispetto di una ERA di 4.63. Benissimo anche Josh Beckett, in netto miglioramento rispetto allo scorso anno per quanto visto finora: è uno dei pochissimi partenti di tutta la lega che mantengono lo zero nella casellina delle sconfitte. Buone prestazioni anche per Curt Schilling, (5-2 e 3.91) anche se pare aver ridotto l'autonomia, mentre dopo un brillante inizio fatica un po' Tim Wakefield (5-6 e 4.24). Bene anche il bullpen: tranne che in 3 occasioni ha sempre fatto il suo dovere e mantenuto i vantaggi acquisiti. In evidenza, oltre a Kyle Snyder, anche l'altro nipponico Hideki Okajima, al debutto in MLB.
Ma riguardando le aspettative di inizio stagione, ci si attendeva un miglioramento in certi punti deboli del lineup, che finora non c'è stato. J.D. Drew in primo luogo: al posto n.5 nel lineup, doveva proteggere Ortiz e Ramirez, ma i risultati tardano ad arrivare, appena .222 la sua media battuta, e .310 la SLG, con soli 2 HR, anche per il ripresentarsi di qualche fastidio alla schiena, tanto che qualcuno rimpiange Trot Nixon, recentemente tornato a Fenway per una serie con i suoi Indians e il suo nuovo numero 33, e oggetto di lunghe e ripetute standing ovations da parte di un pubblico particolarmente nostalgico. L'altro upgrade finora mancato è Julio Lugo che ha sostituito Alex Gonzalez, e sta veramente faticando al piatto con numeri al minimo in carriera; forse patisce il cambio di ambiente, infatti anche lo scorso anno, arrivato a Los Angeles dai Devil Rays il giorno della deadline, aveva avuto un calo nelle prestazioni offensive.
Ma tutti gli altri compensano abbondantemente queste mancanze, e comunque non è detto che sia un male non avere tutti i giocatori in forma fin dall'inizio, infatti è naturale aspettarsi delle oscillazioni nel rendimento degli atleti, e quelli che adesso sono indietro potrebbero arrivare al top nel momento caldo della stagione.
Stelle:
Di stelle la squadra è piena, tralasciamo quelle già conosciute per parlare delle novità , alcune non del tutto attese, per lo meno non in questi termini. Su tutti Kevin Youkilis, che si sta realizzando in un giocatore completo e si avvia a diventare un vero campione. Sta facendo delirare il pubblico con numeri stratosferici: ad oggi vanta BA, OBP e SLG rispettivamente .341 .429 .540 e ben 31 RBI, perfetto finora in difesa e qualche numero extra tipo un Inside the Park Home Run battuto recentemente. Strepitoso anche Mike Lowell, che forte delle sue caratteristiche, dà il meglio di sè a Fenway Park, e in squadra guida quasi tutte le statistiche offensive, al prezzo però di un netto peggioramento in difesa; oltre ai tanti errori commessi finora, sembra aver perso in range e non dà più l'impressione di poter acchiappare qualunque cosa passi dalle parti della terza base, come era stato lo scorso anno. Infine bisogna evidenziare la recente fioritura di Dustin Pedroia, che dà garanzie in difesa e in attacco esibisce tutte le sue eccellenti doti di contatto, e i numeri ne sono la dimostrazione.
Strisce:
A proposito di questi tre, è interessante sottolineare le strisce di partite consecutive con almeno una valida: Mike Lowell ne ha chiusa una a 14, Dustin Pedroia ne ha chiusa una nella sera a 13, ma la più significativa è stata quella di Kevin Youkilis, 23 partite; e ancora più della striscia in sé vale la pena di rimarcare il modo in cui è stata chiusa: parte bassa dell'ottavo inning, 1 out, squadra in vantaggio per 10-6 con Papelbon che si scaldava nel bullpen; sul conto di 3-1 Vizcaino lancia una palla bassa che si poteva tranquillamente tentare di colpire, ma lui non abbocca e pur sapendo che non avrebbe avuto un'altra opportunità , invece di cercare la valida a tutti i costi rimane immobile guadagnando la base su ball. Successivamente dichiarerà laconicamente ai giornalisti: "Striscia? Ma di che striscia state parlando?"
Grande dimostrazione di maturità ed immensa dimostrazione di spirito di squadra, tanto è vero che subito dopo è stato portato a casa da un doppio di Lowell, realizzando così il punto numero 11 che ha definitavene chiuso la gara (l'unica vinta delle tre nell'ultima serie contro gli Yankees).
All'orizzonte:
I Red Sox fanno molta attenzione ai talenti che crescono nella farm, ma possono permettersi di farli maturare prima di gettarli nelle mischia. In particolare il manager Terry Francona, da più parti definito un "veteranista", attende sempre che i giocatori siano più che pronti per farne dei titolari. E' toccata questa sorte a Youkilis, che gli anni scorsi si è visto passare davanti giocatori come Kevin Millar, John Olerud e J.T. Snow. Anche per questo motivo, nonostante le forze fresche inserite quest'anno, I Red Sox sono una delle squadre più "anziane" di tutta la lega, con 30.8 anni di età media, secondi solo ai Giants e primi in assoluto in AL, ma già dall'anno prossimo le cose potrebbero cambiare in maniera significativa, con la partenza dei veterani Timlin, Lowell, Wakefield e Mirabelli, e forse anche Curt Schilling, e l'aggiunta nel roster dei nuovi talenti, fra i quali, oltre allo sfortunato Jon Lester, il cui ritorno è comunque ormai in vista, i più attesi per il 2008 sono l'outfielder Jacoby Ellsbury, che potrebbe anche assaggiare le Majors già quest'anno, e il pitcher Clay Buchholz. Sempre che l'organizzazione non cambi idea sul fatto di tenerli a qualunque costo, come ha fatto in off-season con Ellsbury, che era richiestissimo da tutti e che poteva essere coinvolto in uno scambio che portasse a Boston un closer di ruolo, e che invece si è scelto di trattenere. Giusto per citarne qualcun altro, due interessanti lanciatori, Daniel Bard, Michael Bowden, collocati da Baseball America tra i 100 top prospects e che dovrebbero arrivare in prima squadra entro un paio d'anni. Ma fino ad allora c'è tempo per godersi i Red Sox di oggi.