Scott Skiles l'anno prossimo avrà una squadra da titolo?
Generalmente, quando termina una stagione piuttosto intensa, tutta la squadra si concede un periodo di totale relax prima di iniziare una nuova annata; non è andata cosi a Chicago, dove il general manager John Paxson ha già iniziato a lavorare in vista di un'estate che si preannuncia molto calda, visto che il desiderio del G.M e di coach Skiles è quello di riportare i Bulls ai vertici dopo troppi anni di astinenza.
E dire che quest'anno Big Ben e compagni avevano iniziato i playoff con una grande e inaspettata vittoria sui campioni in carica dell'anno passato, gli Heat (a proposito, anche a Miami si prevede un'estate bollente, e non solo per i turisti..); l'unico ostacolo che ha impedito ai Bulls di tornare alle finali di Conference sono stati i Detroit Pistons; proprio nella sfida contro l'ex squadra di Ben Wallace, Chicago ha dimostrato che di strada ce n'è ancora da fare se si vuole vincere un titolo.
La domanda che si pongono tutti gli addetti ai lavori è: "potrebbe essere davvero necessario modificare una squadra che ha terminato la regular season con un record 49-43, dimostrando di essere il primo gruppo competitivo dai tempi di MJ?"
Si, hanno risposto in coro Skiles e Paxson, che dimostrano di non volersi più accontentare di avere una squadra buona, ma non vincente.
Andiamo allora a vedere allora quali potranno essere le mosse più importanti e significative di quest'estate..
Nessuno stravolgimento
La sensazione è che non si abbia nessuna intenzione (ovviamente) di stravolgere l'organico: rimarranno probabilmente Deng, Heinrich, Wallace, e il rookie Thomas.
Heinrich, il capitano, quest'estate si unirà alla nazionale USA e inoltre ha già programmato le nozze, ma nonostante questo, ha promesso di rimanere ancora per molto tempo a Chicago; stesso discorso per Luol Deng, che sta migliorando di anno in anno dimostrando di poter essere un giocatore di vitale importanza per coach skiles grazie alla sua versatilità : dolci sorprese della stagione appena conclusa sono il rookie Thomas, su cui c'è ancora da lavorare ma sembra davvero essere in grado di esplodere da un momento all'altro, e Sefolosha, il quale invece si è rivelato essere l'unico difensore in grado di tenere testa a Wade prima (anche se le condizioni del numero 3 non erano,diciamo cosi,"ottimali") e Hamilton poi.
Cosa manca?
Tutti sono certi che ci sia bisogno di un giocatore che faccia la differenza sotto il canestro avversario, visto che Ben Wallace ha dimostrato anche quest'anno di non amare particolarmente la fase offensiva del gioco.
Serve qualcuno che possa garantire 10-15 punti a partita: Skiles, durante l'anno, ha tentato di mascherare questa lacuna provando sia Deng che Thomas in post, con risultati effettivamente inaspettati ma non sufficienti contro Detroit; inoltre gli unici giocatori che un protebbero aiutare Big Ben nell'area pitturata sono in scadenza di contratto: stiamo parlando di Andriuskevicius (già , c'è ancora il lituano), Malik Allen, P J. Brown e Nocioni..
Le decisioni di Brown e Nocioni sul loro futuro ha un peso specifico non irrilevante, al contrario determinerà la maggior parte delle scelte di mercato; se da una parte infatti i Bulls sperano di convincere Brown a giocare per un altro anno alle loro condizioni economiche (non più otto milioni ma 4-5..) una questione diversa e molto più complessa riguarda l'argentino: molti ritengono che meriti uno stipendio più adeguato, specialmente se si considera la sua importanza e la sua versatilità nello svolgere ruoli non specifici alle sue caratteristiche; si parla quindi di un possibile aumento salariale che raggiunga però il massimo di 7 milioni.
Tutto dipende dal giocatore che sa benissimo di avere molti ammiratori in giro per gli States; l'impressione è che se Nocioni chiederà un aumento del suo "stipendio" che sfori i 7 milioni, i Bulls non faranno nulla per fermarlo, ritenendo di non dover spendere cosi tanto un giocatore che è reduce da 2 ottime stagioni, sulle quali però hanno influito molti i numerosi infortuni, soprattutto in questa stagione.
Mercato
Comunque, anche se Nocioni e Brown rimarranno alle condizioni stabilite, rimane il problema lunghi" per ottenere dei lunghi competitivi, Skiles sembra già aver scartato l'ipotesi di prendere giocatori liberi, in quanto i free agent piu appetibili sono Williamson, Dale Davis, e Kelvin Cato; giocatori buoni, d'accordo, ma ragazzi che non possono cambiare i destini di una franchigia.
Accantonata l'ipotesi free agent, una soluzione potrebbe essere il Draft: i Bulls hanno la scelta numero 9 e ovviamente si cercherà di selezionare un lungo, con il rischio però di non risolvere il problema; altra opzione potrebbe essere quella di puntare su giovani appetibili (alcuni parlano del 18enne Spencer Hawes, proveniente dal college di Washington) su cui poi lavorare in prospettiva futura, ma,come abbiamo già detto, Paxson ha palesemente dichiarato di non voler più pensare al futuro, ma al presente, volendo riportare la città del vento al vertice.
L'ultima opzione per portare a Chicago un lungo è quella della trade ed anche qui la situazione è molto delicata, in quanto il giocatore che potrebbe lasciare i Bulls è Ben Gordon,il cui valore è aumentato a circa 10 milioni; soprattutto però quello che spinge il miglior sesto uomo della scorsa stagione è il difficile rapporto con coach Skiles: tra i 2 non c'è mai stato un bellissimo rapporto, e la situazione si è ulteriormente complicata durante i playoff, quando Skiles ha deciso di non far partire in quintetto Gordon.la più affascinante ipotesi di uno scambio è quella con Minnesota,un mega-scambio che porterebbe ai Twolves Gordon e Nocioni in cambio di Kevin Garnett.
Questo scambio permetterebbe a Minnesota di porre le basi per un nuovo ciclo, mentre a Chicago, l'idea di vedere insieme KG e Big Ben alletta molto Skiles e anche Paxson che si è sempre dichiarato un grande ammiratore di Garnett;
KG tra l'altro sembra non disprezzare l'idea visto che tornerebbe nella sua città adottiva, in cui frequentò la Farragaut Academy e grazie alla quale è potuto arrivare ai livelli in cui si trova ora.
Si tratta ancora di fanta – mercato, è ovvio, ma certamente, l'eventuale arrivo di Garnett proietterebbe i Bulls tra le favorite della prossima stagione.
Lasciando un attimo l'ipotesi KG una scambio meno affascinante forse,ma che comunque aiuterebbe a risolvere il problema dei lunghi, è quello con Zach Randolph, il cui posto sembra essere minacciato visto che i Portland avranno la prima scelta al draft e non si faranno sfuggire uno tra Oden o Durant.
Randolph, che è anche capitano dei Blazers, è un ottimo giocatore, ma a far diminuire le quotazioni per un suo arrivo sono i suoi atteggiamenti fuori dal parquet e la sua fama di non essere un giocatore che ami il duro lavoro, una caratteristica, questa, che spinge Skiles e Paxson a prendere tempo per una decisione che potrebbe effettivamente risolvere il problema- post, con il rischio però di trovarsi n squadra un giocatore non facile da gestire.
Insomma.. ci sono molti nodi da sciogliere e situazioni da risolvere e per questo Paxson non ha perso tempo e dopo la sconfitta contro i Pistons si è messo al lavoro.
Lo scopo è di aggiungere ad un solido nucleo di base qualche tassello mancante che completerebbe una squadra già di per sé competitiva (per chi non ne è convinto, chiamate Pat Riley o Wade..); certo, l'ipotesi KG è di quelle che mettono i brividi, e probabilmente nel giro di poco tempo Chicago tornerebbe ad essere la capitale del basket americano.
Conclusione??
A Chicago saranno tre mesi molto intensi; tre mesi che potrebbero rivelarsi i più importanti della recente storia dei Bulls, il sogno di tornare a provare di nuovo la gioia di essere i campioni non è poi così lontano.. basta aspettare l'estate..