Mariano Rivera è atteso ad una ripresa
Sentimenti contrastanti sulle due sponde della New York del baseball, dove il rendimento delle due squadre è stato finora ben diverso. Con un record rispettivamente di .447 e .646 gli Yankees e i Mets si preparano ad affrontare il secondo bimestre della stagione con l'assoluto bisogno di recuperare posizioni gli uni, e con la tranquillità di chi guarda dall'alto gli avversari gli altri. Vero è che sulla classifica degli Yankees pesano soprattutto le sconfitte patite con le dirette avversarie di division, che ovviamente valgono doppio; contro le squadre della AL East il record è 5-12, situazione che scontenterebbe chiunque ed a maggior ragione il pubblico più esigente d'America, ben abituato a vincere sempre, tanto che si è addirittura vociferato di un imminente licenziamento di Joe Torre, che comunque andrà quasi sicuramente via a fine stagione.
Attendendo The Rocket"
I 26 volte campioni del mondo hanno infatti dovuto fare i conti con diversi infortuni e con il ritardo di forma di alcuni giocatori chiave. Le difficoltà maggiori sono arrivate dal reparto partenti; tolto l'ottimo Pettitte e un Wang che sta progressivamente ritrovando la condizione, bisogna dire che sono ben 11 i lanciatori utilizzati da Torre fino ad oggi in questo ruolo, tra cui alcuni giovanissimi, e in certi casi al debutto assoluto, con esiti differenti: Tyler Clippard e Phil Hughes su tutti, classe 1985 e 1986 rispettivamente, ma anche Chase Wright e Darrell Rasner, l'unico già iniziato alle Majors. Di questi appena citati solo il primo sopravvive per ora, visti anche gli infortuni, di cui il più grave sembra quello di Rasner (fuori almeno tre mesi per una frattura all'indice della mano destra). Presto per valutare singolarmente gli atleti dai numeri, ma è sicuro che ciascuno ha fatto la propria parte per tenere appena in linea di galleggiamento la squadra in quella che è sicuramente la peggiore partenza dell'ultimo decennio. Erano infatti 12 anni che gli Yankees non finivano staccati di più di 10 gare dalla leader di division. In più bisogna aggiungere le deludenti prestazioni di Kei Igawa su cui si nutriva molta fiducia e che per ora è stato mandato a Tampa per un periodo di adattamento.
Ovviamente la scarsa affidabilità dei partenti ha portato ad un sovrautilizzo del bullpen, che a sua volta ha mostrato i suoi limiti, e che in diversi casi ha vanificato il buon lavoro svolto dai partenti più in forma, bruciando complessivamente ben 9 salvezze: per primi Kyle Farnsworth e Luis Vizcaino, 2 a testa, ma anche Mike Myers e un disastroso Mariano Rivera ci hanno messo del loro in questo travagliato inizio stagione.
E' per tutti questi motivi che la discussa acquisizione di Clemens ha subito un'accelerata improvvisa, e di sicuro Steinbrenner non ha badato a spese pur di assicurarsi le sue prestazioni, con un contratto che davvero non si poteva rifiutare, e di cui si è già discusso in abbondanza. Tant'è che il nuovo debutto per l'asso texano è ormai prossimo e c'è qualche possibilità che possa avvenire proprio a Fenway Park nella serie contro i Red Sox di inizio giugno, anche se sembra sempre più probabile uno slittamento alla serie successiva a Chicago.
Ben altro discorso per il lineup, che grazie ad un adeguato run support ha tappato in diverse occasioni le falle aperte dal reparto lanciatori. Semplicemente stellare A-Rod che ha eguagliato il record di fuoricampo nel mese di apertura (14), stabilito lo scorso anno da Albert Pujols, e che ad oggi guida ancora la classifica in questa categoria oltre che essere nelle primissime posizioni per RBI. Ottimi anche Derek Jeter, che recentemente è stato celebrato per aver raggiunto e superato Joe Di Maggio nel numero assoluto di valide in carriera, a quota 2214, e che insieme a Jorge Posada si trova ai primi posti nella classifica per la media battuta. Ancora alla ricerca della continuità in battuta invece Jason Giambi, definitivamente liberato dal lavoro in difesa ma scarsamente produttivo in attacco e ormai collocato tra il 6° ed il 7° posto nel lineup. Ma la stagione è ancora molto lunga, e la sensazione è che le cose stiano per cambiare in meglio, sia in previsione dell'arrivo di Clemens che dovrebbe sistemare un po' le cose sul monte, e sia semplicemente guardando il potenziale devastante che la squadra ha in attacco, che può tornare ad essere letale da un momento all'altro, magari quando arriveranno i momenti decisivi.
A gonfie vele
Se allo Yankee Stadium echeggia l'organetto e la voce antica di Bob Sheppard, tutta altra musica si suona invece allo Shea Stadium, dove nelle pause di gioco impazza il reggaeton a tutto volume, ed anche in campo la musica "vista" finora è ben diversa. Come detto i Mets sono primi nella NL East e per ora stanno confermando i valori che lo scorso anno li avevano portati a sfiorare le World Series. Tutto funziona a dovere, tra i partenti ciascuno ha fatto il proprio dovere: il nucleo consolidato Glavine, Maine, Oliver Perez, e il cubano Orlando Hernandez messi insieme hanno un record complessivo pari a 19-8 , e bene per ora anche il recente innesto Jorge Sosa. Unico taglio finora il giovane Mike Pelfrey, che dopo 5 sconfitte su 6 partenze è stato rispedito nelle minors. In più il closer Billy Wagner è stato perfetto: 11 salvezze su altrettante opportunità . Si allungano invece i tempi del rientro di Pedro Martinez, convalescente dopo l'intervento, ed atteso ormai non prima di agosto.
In attacco i Mets hanno fatto della regolarità la carta vincente; escluso Carlos Delgado, insolitamente poco produttivo, nel resto del lineup hanno quasi tutti una media battuta superiore o comunque attorno a .300, Paul Lo Duca su tutti, le cui doti al piatto migliorano costantemente e di anno in anno, e questo ha portato la squadra ad avere il secondo maggior numero di punti segnati in tutta la National League secondi solo ai Phillies. Potrebbe rappresentare un problema la micro-frattura ad un piede scoperta recentemente all'esterno Shawn Green, che accusava dolore durante le corse, anche se per il momento non è previsto alcuno stop per lui, ma si dovrà necessariamente ridurne l'utilizzo in attesa di valutare l'entità dell'infortunio. Infine qualche piccolo problema per Josè Reyes, fra i più amati dal pubblico dei Mets, che da una decina di giorni a questa parte sta attraversando una fase di scarsa produttività al piatto che ha fatto scendere di qualche punto la sua media battuta, ma se le preoccupazioni sono tutte qui si può facilmente capire che ottimo periodo di forma stia attraversando la squadra.
Tra qualche giorno finirà anche la lunga squalifica comminata dalla lega al pitcher Guillermo Mota, che si potrà dunque riunire al gruppo insieme a Moises Alou, che pare aver recuperato dallo stiramento che lo ha tenuto fermo per due settimane, proprio in vista della serie casalinga contro i Giants che li attende prima del mese dell'interleague.
A proposito di interleague c'è da dire che le due squadre di New York si sono affrontate una prima volta nella serie d'andata allo Shea Stadium, con vittoria per 2-1 della squadra di casa, quasi a sottolineare il momento di migliore forma di questi ultimi, che a dire il vero finora hanno patito solo gli Atlanta Braves, diretti concorrenti nella division e affrontati fin qui in tre serie, tutte perse di misura. D'altro canto hanno messo a referto anche due sweep a favore, entrambi esterni, uno nella serie di apertura a St. Louis contro i campioni in carica, dominata in tutte e quattro le gare con un bilancio complessivo di punti di 31-3, per quanto possa importare, e uno di due gare in Florida, anche questa serie stravinta.
Per quanto dunque non esista una vera e propria rivalità storica fra Yankees e Mets, viene spontaneo tenersi aggiornati su quale delle due squadre sia più in forma, se non altro per anticipare quelle che in fondo potrebbero anche essere le World Series, per una rivincita attesa dai Mets dal 2000.