Willie Mays, difensore pazzesco!
Negli ultimi anni il mondo del baseball ha capito che avrebbe dovuto analizzare l'aspetto difensivo con più attenzione rispetto al passato. Fino a qualche anno fa ci si fidava dei propri occhi o del numero degli errori per valutare la bravura di un difensore. In seguito le menti più illuminate hanno capito che sarebbe stata necessaria una misurazione più oggettiva, come da tempo avviene per i lanciatori e per i battitori. Sono nate quindi diverse metodologie atte alla valutazione dei giocatori. Alcune si basano su metodologia probabilistica, altre su complicate formule che valutano assist e putouts, ma la maggior parte utilizza dati oggettivi sul punto in cui vengono battute le palle.
Inequivocabilmente il metodo più apprezzato è quello creato da Mitchel Lichtman, ossia l'UZR. In effetti, è stato così apprezzato che Lichtman è stato assunto dai St. Louis Cardinals e dunque gli unici dati che abbiamo sono quelli che vanno dal 2000 al 2003. Per chi guarda le statistiche, è semplice capire chi siano i migliori difensori: più UZR Runs equivalgono ad una difesa migliore. I peggiori sono quelli che vanno sotto zero, danneggiando la propria squadra.
Sparito l'UZR, sono rimasti in piedi gli altri metodi. Potete leggerne una descrizione qui. Noi vogliamo concentrarci sullo ZR, ossia Zone Rating. E' il metodo più in voga e viene pubblicato anche da siti statistici importanti, come quelli di ESPN e Fox Sports. Come funziona lo ZR? In sommi capi, il campo viene diviso in una griglia. Per ogni settore di campo, viene valutata la percentuale di eliminazioni effettuata da un determinato giocatore. Vengono inclusi nell'analisi tutti i settori in cui viene fatto almeno il 50,1% di eliminazioni da un determinato ruolo difensivo. Ad esempio, è stato sperimentalmente determinato che tutti i giocatori di prima base riescano a fare almeno il 50,1% di out nelle zone V, W ed X. Conseguentemente, tutte le groundballs battute in quelle zone vengono valutate nel giudizio dei prima base. Una groundball battuta nel settore U invece non viene contata, ad esempio. A questo punto, basta dividere le “giocate” (out o assist) fatte per le palle battute in quella zona, e si ha lo ZR del difensore per la sua zona di responsabilità . Se un giocatore vede 50 palle battute nella sua zona di responsabilità , e fa 40 eliminazioni, allora il suo ZR è 40/50, ossia .800. Per conoscere le zone di responsabilità di ciascun difensore, potete leggere questo articolo.
Tutto ok? Assolutamente no. Occasionalmente un difensore riuscirà a fare un out fuori dalla propria zona, e lo ZR non pesa adeguatamente questa eventualità . Se un prima base si spinge nel settore U a fare un out, gli verrà data un'eliminazione in più, sia nel numeratore che nel denominatore. A prima vista non sembra creare problemi, ma consideriamo questa eventualità : il difensore A vede 20 palle battute nella propria direzione e fa 15 eliminazioni nella propria zona di responsabilità , ma non fa alcun out al di fuori di essa. Il difensore B invece su 20 palle nella propria zona di responsabilità fa 13 eliminazioni, ma riesce anche ad andare a prendere 5 palle fuori zona. Il difensore A avrà .750 ZR (15/20), mentre B avrà .720 (18/25). B è riuscito a fare più eliminazioni utili ed è evidentemente il difensore migliore, ma lo ZR premia maggiormente A, ossia il difensore con meno range (copertura del territorio) e più sicurezza nella propria zona. Il difensore migliore invece è quello che riesce a completare più eliminazioni, ma da questa valutazione non traspare.
Vi sono due componenti principali nella valutazione difensiva di un giocatore: range e sicurezza. Nel baseball odierno, la sicurezza è privilegiata. Spesso sentiamo giudicare bene difensori con pochi errori commessi. Ma sono veramente bravi? Se il giocatore A su 50 palle battute riesce a fare 42 out e 2 errori (lasciando che le altre 6 palle diventino valide), mentre B fa 47 out e 3 errori (senza concedere valide), chi è più forte? Ovviamente B, che ha fatto 5 giocate utili in più, ma questo non si vede guardando gli errori.
Insomma, bisogna premiare maggiormente il range, questo lo abbiamo capito, ma lo ZR sembra avere qualche problema coi giocatori con particolari doti di questo tipo. Forse però la rivoluzione è arrivata. Ci sono due compagnie che analizzano le giocate difensive: STATS Inc., che fornisce i propri dati alla maggior parte dei siti statistici, e Baseball Info Solutions (BIS), che collabora a sua volta con molti siti e molte squadre MLB. BIS ha deciso di pubblicare non solo i dati finali sullo ZR, ma la suddivisione delle giocate fatte da ogni determinato difensore (i dati disponibili per il momento vanno dal 2004 al 2006, mentre per i dati sul 2007 in corso dovremo attendere almeno fino all'All Star Game). Adesso possiamo sapere chi sia forte a coprire la propria zona di competenza e chi invece sia forte nel range. Si possono trarre conclusioni molto più definite sull'effettiva bravura di un difensore, senza speculare su chi copra molto territorio e chi poco. Il nuovo ZR è davvero lo standard odierno per la valutazione dei difensori.
Adesso le limitazioni sono sul ruolo dei catchers, che naturalmente è primariamente collegato col lavoro dei pitchers e quindi impossibile da valutare in maniera oggettiva, e parzialmente anche sul ruolo degli esterni: tutti i campi hanno dimensioni diverse, e dunque le posizioni di partenza degli esterni sono diverse, portando a discrepanze, seppure particolarmente limitate a casi particolari. Ad esempio, il Green Monster a Fenway Park spesso trasforma in valide delle palle che dovrebbero essere prese al volo, danneggiando lo ZR dei LF che giocano a Boston. Inoltre il braccio di tiro ha un'importanza non irrilevante, che può essere misurata in maniera diversa, ma non con lo ZR. Ma una volta tenuta in mente una limitazione di questo tipo, tutto il resto può essere considerato più che affidabile. La presenza di griglie oggettive rende lo ZR per gli interni indiscutibile quanto la media battuta in pratica, considerato che tutti gli infields siano di dimensioni uguali. Per gli esterni si limita a valutare la copertura del campo, ma è comunque ben più di quanto abbiamo mai avuto a disposizione.
Quella di cui parliamo è praticamente una rivoluzione. Fino ad oggi ci si fidava molto della propria osservazione per giudicare un difensore. Adesso invece si può veramente giudicare chi sia il più bravo e chi sia il più scarso. L'UZR era un metodo eccellente, lo ZR nuovo per certi versi fornisce ancora più informazioni ed è davvero completo. E' importante notare, in ogni caso, come chi fosse bravo con un metodo lo sia anche con un altro. Le metriche si dimostrano coerenti tra loro, e pertanto ancora più affidabili. Forse si sta avvicinando il giorno in cui i Gold Gloves verranno davvero dati ai migliori difensori, anzichè a giocatori che commettono pochi errori oppure hanno un nome importante ad accompagnarli. Nei prossimi giorni vedremo, con l'aiuto del nuovo ZR, chi avrebbe dovuto vincere gli ultimi Gold Gloves e vedremo un paio di assurdità , che in larga parte dipendono dalla leggerezza dei votanti. Il giornalista di ESPN, Buster Olney ha descritto come vadano le votazioni. Questo finisce col premiare giocatori che storicamente sono bravi, a prescindere dal fatto che magari abbiano avuto un declino, oppure premia coloro che commettono meno svarioni, ma che magari hanno pochissimo range, a danno di chi fa più giocate utili. E' un peccato ed inficia la credibilità del premio, ma soprattutto non rende giustizia ai migliori giocatori in quello che è un fondamentale troppe volte sottovalutato.
Nei prossimi giorni esamineremo posizione per posizione la situazione difensiva in MLB.