San Diego Padres: Preview

Jake Peavy dovrà  tirare fuori tutto il suo talento per portare in alto i Padres

Eccoci alle soglie della nuova stagione anche per i San Diego Padres che dopo due anni da assoluti protagonisti, si dovranno confermare per iniziare ad essere una bella realtà  piuttosto che la solita rivelazione stagionale. I presupposti per ripetere una grande stagione ci sono, specialmente se l'occhio cade sulla rotazione; nomi del calibro di Peavy e Maddux spiccano sopra tutti naturalmente, ed ovviamente se li affianchiamo a Young ed Hensley , il tutto si fa davvero interessante. Rivoluzionato il lineup che ha perso gente come Barfield, Roberts e Piazza, che l'anno scorso con il loro apporto hanno dato una notevole spinta alla stagione della franchigia californiana; arrivate molte scommesse a partire dal giovane Kouzmanoff per finire con il più esperto Marcus Giles che ha raggiunto suo fratello Brian nella splendida città  di San Diego; promossi a titolari Bard e Sledge che in svariate occasioni nel 2006 hanno avuto l'opportunità  di mettersi in mostra davanti ad un vasto pubblico. Ottimo e confermato il bullpen guidato da Hoffman e Linebrink che dopo molte voci di mercato alla fine sono rimasti in casa Padres. Ovviamente dopo la rivoluzione nel roster è obbligatorio parlare del cambio di manager, infatti sulla panchina del Petco Park non siederà  più Bruce Bochy (andato a San Francisco), ma il nuovo arrivato Bud Black che dopo sette stagioni come pitching coach dei Los Angeles Angels si è ritagliato un po' di spazio come manager di San Diego.

Pitching & Difesa

Andiamo ora ad analizzare il parco lanciatori. La rotazione dei Padres è probabilmente una delle migliori di tutta la MLB, difficile trovarne una altrettanto completa; ottimo anche il bullpen che l'anno scorso ha davvero impressionato tutti conquistando partite all'ultimo inning e concedendo nulla o poco più a qualsiasi attacco. Quest'anno a rinforzare i cinque partenti è arrivato l'espertissimo Maddux che dopo aver speso una vita a lanciare a Chicago e ad Atlanta ha deciso di vestire per quest' anno la maglia dei vincitori delle due ultime division NL West. Per il resto è rimasto tutto invariato e d'altronde perché cambiare visti gli eccellenti risultati?
Da vedere, se ci sono stati, i miglioramente di Peavy che nel 2006 ha registrato partite anche con 16 SO e poi prestazioni imbarazzanti come nei playoff dove è stato surclassato da Carpenter. Interessanti anche, e soprattutto, i giovani Young ed Hensley che hanno alle spalle pochi anni di esperienza e che potrebbero, e devono, migliorare. Prendiamo uno ad uno i singoli lanciatori per capire cosa possono dire in questo 2007 i detentori della division.
Jake Peavy è senz'altro uno dei migliori pitcher che sono in circolazione dopo Santana. Ancora un poco impaziente visto che difficilmente costringe gli avversari a delle groundballs che agevolano la difesa. Per lui sembrano non esserci vie di mezzo, tanti, anzi tantissimi strike out ma anche partite in cui concede troppo. Magari dovrebbe variare un poco il modo di lanciare visto che spesso e volentieri concede HR, infatti l'anno scorso nonostante l'elevatissimo numero di SO ha concluso con un record negativo: 11-14. Le sue fastball raggiungono anche le 96 mph ed è sicuramente il più potente tra i partenti.
Vediamo ora il pitcher che l'anno scorso ha fatto meglio in casa Padres: Chris Young. L'ex Texas ha ottenuto un ottimo record di 11-5 dimostrandosi il più solido e continuo tra i lanciatori californiani. Il 27enne è alla sua quarta stagione tra i professionisti e l'anno scorso è stato il suo anno migliore con un ERA di 3.46 e ben 164 K; lanciatore che non fa della potenza il suo punto di forza, infatti i suoi lanci raramente superano le 92-93 mph. Obiettivo stagionale suo, sicuramente un record positivo e se ce ne sarà  l'opportunità , riscattare la pessima figura fatta ai playoff contro i Cardinals. Se dovesse riuscire a mantenere questi presupposti per San Diego sarà  molto più semplice ribadire la superiorità  nella National West.
Passiamo al nuovo arrivato che risponde al nome di Greg Maddux. Il veterano si trova ormai alla sua 22esima stagione in MLB. Inutile parlare delle 333 vittorie e degli oltre 3000 SO che lo hanno reso noto, ma piuttosto è importante capire quello che ancora può dare a questa sua nuova squadra. L'anno scorso per lui si è concluso con 15W e 14L; ovviamente non è un lanciatore che fa molti K, dovrebbe invece garantire con la sua esperienza una certa tranquillità  al monte di lancio non cadendo in partite disastrose con troppe valide concesse. Insieme a David Wells formano la "odd couple". Proprio quest'ultimo è il quarto partente che andremo ad analizzare. Wells si trova alla sua 21° stagione e ormai è in una fase calante che fa di lui l'anello debole della rotazione (anche se fa effetto nominarlo così). Purtroppo i suoi anni migliori sono terminati e già  l'anno scorso dopo il suo approdo a San Diego non ha lasciato una buona impressione: 3W e 5L. Vedremo se sarà  in grado di far vedere ai tifosi del Petco Park quello per cui è diventato famoso.
Ultimo ma non per questo meno importante è Clay Hensley infatti nel 2006 ha avuto un'ottima ERA di 3.76 migliore persino di quella di Peavy, al quale rende anche un miglior numero di HR concessi: 15 contro 23. Quindi bisognerà  tenero d'occhio questo 27enne che sicuramente sarà  in grado di sorprendere tutti con la sua bravura. Possiamo definirlo uno sleeper che potrebbe esplodere da un momento all'altro.
Dopo i partenti andiamo a vedere il bullpen. Ovviamente il closer della squadra sarà  ancora una volta Trevor Hoffman confermato dopo le 46 salvezze del 2006 che hanno, forse, dato la maggior spinta ai playoff a questi Padres; non un closer di potenza ma più preciso che fa della changeup il suo pezzo migliore. L'anno passato si sperava potesse ottenere almeno una ventina di salvezze, ma invece è riuscito a ribaltare i pronostici che lo davano sulla via del tramonto. Come setup troviamo Scott Linebrink. Le sue fastball raggiungono anche le 96 mph grazie alle quali ha collezionato ben 36 holds e un record positivo di 7-3. Per tutta l'offseason è stato sulla bocca di molti giornalisti che davano per scontato il suo passaggio ai calzini rossi, ma il ragazzo texano alla fine è rimasto in California. Oltre ai due pezzi grossi del bullpen ci sono anche molti altri setup che hanno fatto molto bene nel 2006, a partire da Cla Meredith che con la sue ERA di 1.07 e le sue 16 holds ha fatto davvero bene contribuendo alla causa playoff; ale spalle c'è Scott Cassidy che si è fatto notare soprattutto per il numero di K: 49 in 42 innings lanciati. Arrivato dai Mets sarà  anch'egli setup Heath Bell per lui l'anno passato 35 K in 37 IP.
Per quanto riguarda le prestazioni sul diamante bisognerà  vedere quanto saranno in grado di fare i nuovi arrivati e i più giovani; sempre affidabile è Gonzalez come first baseman e l'esperto Marcus Giles in seconda base, che sembrano essere i due più completi per quanto riguarda la difesa. Kouzmanoff sarà  tutto da scoprire, mentre l'ormai affermato Greene sarà  come sempre una pedina fissa tra gli infielder. Dietro c'è qualche problema in più visto le non ottime prestazioni di Giles e il nuovo titolare Sledge che non sembra essere un fenomeno, un po' più affidabile è sicuramente Cameron.

Lineup

Il lineup è sicuramente tutto da scoprire visto i numerosi cambi avvenuti in offseason; vedremo se i giovani insieme ad i nuovi arrivati saranno in grado si sorprendere come hanno fatto l'anno scorso i detentori della National West. Guardando i nomi verrebbe da preoccuparsi, ma così è stato anche nei due anni appena passati; ovviamente manca un giocatore di qualità  che possa fare la differenza ma sicuramente con il collettivo se tutto gira per il verso giusto magari, San Diego, potrebbe creare qualche problema a Dodgers e Giants.
Procedendo come al solito in ordine di basi troviamo in prima Adrian Gonzalez. Il first baseman è sicuramente il giocatore in gradi poter dare il contributo maggiore in fase realizzativa; l'anno scorso ha sorpreso tutti con numeri davvero ottimi: AVG .304, 24 HR e 82 RBI che hanno fatto di lui il miglior hitter e slugger della squadra. Gonzalez si trova alla sua quarta stagione in MLB e in pratica alla sua seconda da titolare, quindi è d'obbligo aspettarsi da lui qualcosa in più rispetto all'anno passato anche perché una sua maggior incisività  corrisponderebbe ad un miglioramento evidente da parte delle statistiche offensive della squadra, cosa di cui necessità  maggiormente San Diego.
Come second baseman c'è il nuovo acquisto Marcus Giles proveniente da Atlanta che ha seguito le impronte del fratello raggiungendolo in California. Giles sarà  chiamato a sostituire il partente Barfield autore l'anno scorso di un'ottima annata. Sicuramente i numeri del 2006 dell'ex Braves non entusiasmano nessuno, ma negli anni precedenti ha dimostrato di poter fare di meglio battendo sempre nei pressi di .300 AVG e facendo qualche HR e SB in più. Proprio viste le sue qualità , mi aspetterei da lui una maggiore propensione a rubare basi, viste le partenze dello stesso Barfield e soprattutto di Dave Roberts. Vedremo se le sue prestazioni caleranno ancora o l'anno scorso è stato solo un passaggio a vuoto.
Come shortstop è confermato come titolare per il quarto anno di fila Khalil Greene. Il biondo 27enne non ha numeri eccezionali in fase di battuta, ma l'anno passato si è dimostrato troppo impaziente al piatto collezionando solamente 39 BB; numero costante di HR per lui ogni anno che possiamo anche considerare buono visto che non gioca moltissimo; infatti c'è un'alternanza con Geoff Blum che ha più o meno le stesse statistiche di Greene e alla fine insieme come ruolo danno un contributo abbastanza consistente: 19HR, 89RBI e 56 BB; se fossero un solo giocatore si potrebbe parlare di un buon SS. Diciamo che quest'anno entrambi dovranno far vedere qualcosa di più per partecipare ad un miglioramento collettivo.
In terza base c'è ancora un nuovo acquisto proveniente da Cleveland dove però ha giocato pochissimo l'anno passato collezionando solamente 56 AB; naturalmente parliamo di Kevin Kouzmanoff che resta un mistero vista la sua totale inesperienza in major league; difficile esprimere giudizi su di lui, possiamo tuttavia dire che se questo ragazzo confermerà  e migliorerà  ciò che ha fatto vedere nelle minors potrà  veramente essere decisivo per le ambizioni di San Diego. Ricordiamo che nelle minors ha battuto con una media di .379 andando per 356 AB collezionando anche 22 HR; tutto ciò fa presagire un'ottima stagione, ma sappiamo che tra i professionisti è tutto un altro mondo.
Partendo da sinistra abbiamo come LF Terrmel Sledge; per lui l'unica stagione giocata da titolare è stata quella d'esordio con i Montreal Expos dove ha raggiunto 15 HR e battendo a .269. Da quando è arrivato in California per lui c'è stato poco spazio, ma vedremo se quest'anno saprà  meritarsi l'opportunità  che gli è stata data. Dietro di lui nello stesso ruolo potrebbe giocare anche Russell Branyan che in realtà  potrebbe ricoprire anche il ruolo di first and third baseman; Branyan che proprio nelle due ultime nottate di Spring Training ha collezionato 4 HR e 10 RBI. Per lui l'anno passato soltanto 241 AB ma la bellezza di 18 HR; secondo me Sledge dovrà  fare attenzione a Branyan che potrebbe rubargli il posto da leftfielder.
Come CF abbiamo Mike Cameron che nel 2006 ha sorpreso tutti andando a realizzare una stagione eccezionale per le sue capacità . Per lui 22 HR e 25 SB che lo rendono il miglior ladro della squadra dopo la partenza di Roberts; buono anche il numero di BB ottenute che sono 71 e discreta viste le sue annate passate la media battuta di .268. Da lui sono richieste conferme perché a 34 anni non gli si può chiedere di far vedere quello che non ha fatto in tutta la sua carriera.
All'estremità  destra del campo come RF c'è il veterano della squadra Brian Giles che con i suoi 36 anni è il più anziano tra gli hitters. Per lui questo è il suo quinto anno in San Diego, cosa che al giocatore non era mai avvenuta, infatti aveva lasciato dopo quattro anni sia gli Indians che i Pirates. Per lui l'anno scorso non è stato un buon anno, tutti i suoi numeri sono calati anche se rimane il numero impressionante di BB ottenute: ben 104, dovute all'esperienza accumulata negli anni. Bisognerà  vedere se l'arrivo del fratello lo farà  rinascere o se è arrivato alla fine dei suoi giorni migliori.
Infine andiamo a vedere il catcher che sarà  Josh Bard dopo la partenza di Mike Piazza. Nelle sue 249 AB il 29enne che domani compierà  proprio 29 anni, ha fatto vedere ottima cose battendo ad una media di .333. Sembra essere maturo per fare una stagione da titolare ma in caso andasse male alle sue spalle c'è sempre Rob Bowen che con i suoi 26 anni ha tutto il tempo per migliorare e ritagliarsi spazi importanti lavorando sodo. Anche in questo ruolo vedremo se le scelte azzardate della squadra saranno ricompensate.

Arrivi

Greg Maddux (SP, LAD); Marcus Giles (2B, ATL); Kevin Kouzmanoff (3B, CLE); Jose Cruz (OF, LAD); Justin Germano (SP,CIN).

Giocatore Chiave

Ovviamente è d'obbligo mettere come giocatore chiave Jake Peavy. Da lui dipenderà  molto della stagione dei Padres; dopo la stagione dell'anno scorso ci si aspetta da lui un record ampiamente positivo che possa permettere alla squadra di poter sopperire alle carenze offensive con la potenza dei pitcher. Se Peavy riuscirà  a dare il meglio di sé l'attacco non sarà  costretto a fare troppi punti per vincere la partita, cosa che l'anno scorso e probabilmente anche quest'anno sarà  difficile. Secondo solo a Santana come numero di SO dovrà  confermarsi se non addirittura fare meglio, d'altronde da lui con le potenzialità  che ha bisogna pretendere il massimo e non una buona stagione con 215 K ma con 14 sconfitte portate a casa. Vedremo se farà  l'atteso salto di qualità  che lo lancerà  tra i migliori pitcher attualmente esistenti.

Giudizio Finale

Prendendo in considerazione che stiamo parlando dei detentori delle due ultime division è ovvio che ci si aspetti almeno una lotta per i playoff da San Diego; quest'anno più che mai sarà  difficile visti i rinforzi arrivati a San Francisco e Los Angeles, ma anche gli anni passati sembrava non esserci nessuna possibilità  per i Padres, ma alla fine l'hanno sempre spuntata. Chissà  che non si confermi il detto "non c'è due senza tre" e se davvero San Diego potrà  diventare una bella realtà  della major league. Sicuramente ci sarà  da divertirsi in questa division che sembra essere una delle più equilibrate, e speriamo che chiunque passi possa fare un po'di strada in più ai PO. In conclusione per San Diego obiettivo stagionale minimo è raggiungere un record positivo tra vittorie e sconfitte, per poi ambire a qualcosa di più.

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