St. Louis Cardinals: Preview

Sarà  Jason Isringhausen l'uomo chiave per il 2007 dei Cards

Fine settembre 2006, i Cardinals riescono faticosamente a conquistare l'accesso ai playoff dopo un settembre terribile. Fine ottobre 2006, Adam Wainwright chiude un'incredibile post-season con una splendida palla curva che elimina il ventisettesimo battitore dei Tigers riportando dopo 24 anni il titolo a St. Louis. Difficile dire cosa sia successo in quel mese folle, per molti è ancora inspiegabile come i Cardinals siano riusciti a laurearsi campioni del mondo ma ciò che è fatto è fatto, ed è tempo di guardare avanti, la stagione 2007 alle porte e Walt Jocketty ha lavorato nell'ombra per cercare di costruire una squadra in grado di ripetere una stagione che nessuno mai dimenticherà . Il manager Tony La Russa, da molti criticato prima dell'ottobre scorso, ha a disposizione una squadra rinnovata soprattutto per quanto riguarda il monte di lancio, fatto che costringerà  uno dei migliori pitching coach della lega, Dave Duncan, a cercare nuovi miracoli per dare stabilità  a una rotazione nuova per 3/5 rispetto a quella dello scorso finale di campionato. Pochi invece i movimenti per quanto riguarda i battitori, come al solito poche e mirate mosse e tanto per cambiare è arrivato in città  un nuovo seconda base. Ma procediamo con ordine.

Pitching & Difesa

Difficile valutare la rotazione dei Cardinals, soprattutto tenendo conto del fatto che ben 2 rilievi sono stati promossi a starters (grazie alle partenze di Jeff Suppan, destinazione Milwaukee e Jason Marquis, che ha firmato con i Cubs) e che Mark Mulder, il secondo starter, resterà  fuori più o meno fino a metà  stagione dopo l'infortunio e l'operazione della scorsa stagione.
Chris Carpenter (15-8, 3.09 Era): l'asso indiscusso dei Cardinals, fresco di rinnovo e reduce da una grandissima stagione che sarebbe culminata nel secondo Cy Young consecutivo se un infortunio non l'avesse limitato nel cuore del campionato. Lancia in maniera tranquilla, senza mai farsi prendere dal panico ed è in grado di intimorire gli avversari. 4 i suoi lanci, una fastball a 95mph, cutter, curva e un buonissimo changeup che vengono usati molto bene da Chris.
Kip Wells (2-5, 6.50 Era): firmato quest'inverno, è il favorito per lo spot numero 2 nella rotazione. Rappresenta una scommessa, il tentativo di ridare vita sportiva a un giocatore che si trova in un momento di stallo della sua carriera. Lo scorso anno la mossa riuscì con Jeff Weaver, vediamo se Duncan riuscirà  a fare lo stesso con lui. Gli serve più fiducia in sè stesso e un po' più di cattiveria per rendere effettivi i suoi lanci.
Anthony Reyes (5-8, 5.06 Era): uno degli eroi delle World Series, magistrale nella sua partenza a sorpresa in gara 1 a Detroit. Quest'anno avrà  la sua prima stagione come full-time starter, probabilmente il numero 3 della rotazione. Ha i numeri per diventare un buon pitcher, deve dimostrare di saper reggere la pressione di un intero campionato e questa è la sua occasione.
Adam Wainwright (2-1, 3.12 Era): l'uomo che ha chiuso la stagione 2006, nel 2007 si ritrova nella rotation, posto al quale ambiva lo scorso anno prima di diventare il closer al posto dell'infortunato Isringhausen. La Russa ha sempre detto di volerlo far tornare starter e così è stato, dovrà  dimostrare anche lui di saper giocare ai massimi livelli per un'intera annata.
Braden Looper (9-3, 3.56 Era): su questo giocatore, Dave Duncan proverà  a realizzare il suo capolavoro sportivo. Rilievo non sempre affidabile fino allo scorso anno, quest'anno starter a sorpresa. Il passaggio sarà  difficile per un giocatore abituato a lanciare 1 inning a partita, ma il management Cards crede fermamente in questa scelta (a dir la verità , scelta fatta per non entrare nel mercato delle cifre folli di quest'inverno). Solo il tempo ci dirà  cosa ne sarà  di Braden Looper.
Nel bullpen sarà  decisivo il rientro di Jason Isringhausen (4-8, 3.55 Era, 33sv), closer storico che ha avuto una stagione difficile lo scorso anno, segnata da 10 blown saves e da un infortunio che lo ha costretto a saltare tutta la parte finale di stagione. Nello spring training appare fisicamente recuperato, resta da vedere se è ancora mentalmente in grado di fare il closer. A cercare di trainare il match dallo starter al closer c'è un gruppo di lanciatori guidato da alcune giovani promesse come Tyler Johnson (2-4, 4.95 Era) e Josh Hancock. A sostituire Looper come setup man ci proverà  Russ Springer ed è un peccato che si sia infortunato per tutta la stagione Josh Kinney, giovane rilievo che si era messo in mostra durante gli scorsi playoff.
Difensivamente non è cambiato molto, a chiamare i lanci e a riceverli ci sarà  sempre uno dei migliori catcher difensivi di tutta la MLB, Yadier Molina che, a dispetto della giovane età , gode della massima fiducia in casa Cards. Da segnalare una capacità  notevole di evitare le rubate e di mettere a segno qualche trick play (memorabile lo scorso anno una partita chiusa con un'eliminazione fatta da Yadier in prima base). La prima base è il regno di sir Albert Pujols, reduce dalla conquista del suo primo gold glove; in seconda ecco l'unica faccia nuova della difesa dei Cards, Adam Kennedy, solido difensore che dovrebbe dare stabilità  a un ruolo che l'hanno scorso ha creato qualche problema alla squadra. Shortstop è l'Mvp delle World Series David Eckstein, difensore undersized ma con una capacità  e una voglia di giocare che gli permettono di superare i limiti imposti da madre natura. Trova sempre il modo di mettere a segno l'out, anche quando sembra impossibile. Superati i problemi fisici e gli screzi col coach, in 3B c'è ancora Scott Rolen, giocatore la cui difesa non ha bisogno di presentazioni, basta citare il fatto che Curt Schilling ha descritto le sue capacità  difensive come una di quelle cose per cui vale la pena di guardare il baseball. Buona quindi la situazione dell'infield, l'outfield invece è un'incognita. A sinistra dovrebbe stazionare perennemente Chris Duncan, rivelazione dello scorso finale di stagione che però deve migliorare parecchio in questo ruolo; al centro, salvo problemi fisici, c'è ancora Jim Edmonds, difensore capace di fare la differenza difensivamente, ma che potrebbe aver perso qualche colpo per l'età  e i numerosi infortuni; infine a destra c'è Juan Encarnacion, che fa il suo dovere senza eccellere.

Lineup

Quello dei Cardinals è sempre stato un lineup esplosivo, capace di segnare molti punti e di sostenere prestazioni mediocri dei pitcher. Il leadoff è David Eckstein (.292 avg, 2hr, 23 rbi), reduce da una stagione regolare non proprio ai massimi livelli e da una post-season stellare che l'ha consacrato MVP delle World Series; è un buonissimo leadoff, difficile da mettere strikeout, difficile da eliminare perchè ha un ottimo occhio per i lanci. Ha perso qualche colpo tra le basi, ma questo non mina certo il suo valore. Secondo in battuta è Chris Duncan (.293-22-43), la sorpresa dei Cards. Figlio del pitching coach, ha saputo ritagliarsi uno spazio da titolare grazie alla sua potenza, efficace soprattutto contro i destri mentre contro i lanciatori mancini fa tantissima fatica. Dopo di lui c'è la star, sir Albert Pujols (.331-49-137) che lo scorso anno ha stabilito il nuovo record per HR nel mese di aprile e che avrebbe potuto seriamente provare ad attaccare il record di Bonds di HR in una singola stagione se non si fosse infortunato. Non ci sono parole per dire cosa voglia dire avere Albert Pujols in attacco, giudicato da molti il miglior battitore di tutta la lega, è capace di elevare da solo il livello di gioco della squadra. Nei momenti chiave mette sempre la sua firma e non c'è uomo migliore da avere al piatto al nono inning con la gara in bilico. Dietro di lui dovrebbe battere Scott Rolen (.296-22-95), tornato a buoni livelli dopo un 2005 da dimenticare per via di un infortunio che ha fatto temere per la sua carriera e che ogni tanto torna a tormentarlo: il problema è la spalla e i Cardinals sperano che non dia problemi. Quinto è Jim Edmonds (.257-19-70), che dovrà  cercare di dimenticare la post-concussion syndrome sofferta nel finale della regular season 2006 per restare sui suoi standard. Dovrebbe perdere in potenza, data l'età , ma la sua mazza può essere ancora parecchio utile a St. Louis. Sesto è Juan Encarnacion (.278-19-79), seconda stagione per lui con la squadra; giocatore alterno offensivamente, ci sono periodi dove colpisce veramente tutto e periodi dove della palla non vede nemmeno l'ombra. Deve riuscire a trovare costanza per essere utile alla causa. Gli ultimi due battitori sono Adam Kennedy (.273-4-55) e Yadier Molina (.216-6-49), da loro non ci si aspetta molto offensivamente anche se Molina ha dato segni di miglioramento notevoli sotto questo aspetto. Suo l'HR che ha deciso gara 7 delle NLCS a New York a coronare una grandissima post-season personale.
In panchina spicca soprattutto Scott Spiezio (.272-13-52) che lo scorso anno ha dato nuova linfa all'attacco dei Cardinals quando la squadra sembrava in crisi. Sue le giocate decisive per l'accesso ai playoff, playoff che non ha visto da spettatore ma a cui ha partecipato grazie anche alla crisi tra Rolen e La Russa. In questo modo si è guadagnato la fiducia anche per il 2007. Da citare anche il giapponesino So Taguchi, Aaron Miles , John Rodriguez e Skip Schumaker, mazze oneste ma senza la costanza per poter giocare ogni giorno; Rodriguez e Schumaker però hanno dalla loro l'età , soprattutto il secondo e quindi non è detto che uno dei due quest'anno non riesca ad esplodere. Infine una citazione per Rick Ankiel, uno dei migliori prospetti sul monte di lancio dei Cards che per via degli infortuni ha tentato di restare nelle majors giocando da esterno. Per lui si prospetta una stagione nel triplo A, ma si è già  messo in evidenza nello spring training e non è da escludere che la sua storia possa avere un lieto fine.

Arrivi

Adam Kennedy (2B, Angels); Kip Wells (SP, Rangers); Russ Springer (RP, Astros); Ryan Franklin (RP, Phillies).

Giocatore Chiave

Potrebbero essere tre le chiavi della stagione Cardinals: Reyes, Wainwright e Jason Isringhausen, ma decisivo dovrebbe essere il recupero del closer titolare. Senza Izzy infatti La Russa sarebbe costretto a rivoluzionare tutto, riportando Wainwright a fare il closer (ruolo che peraltro ha dimostrato di saper fare benissimo) e cambiando nuovamente la rotazione dei partenti: in questo caso la dirigenza sarebbe costretta a una decisione importante, come lanciare un prospetto col rischio di bruciarlo o andare sul mercato. Lanciare prospetti allo sbaraglio non è la filosofia della franchigia, probabile quindi che nel caso Izzy fallisca il suo ritorno a grandi livelli, Jocketty si lanci sul mercato. Se invece Izzy recupererà  e tornerà  il closer dominante che è stato negli ultimi anni, la rotazione dei Cards potrà  lavorare tranquilla e il duo Reyes-Wainwright potrà  mostrare tutto il talento di cui è dotato.

Giudizio Finale

L'incognita del 2007 è il monte di lancio, soprattutto i partenti. Partire con 4 pitcher nuovi su 5 è difficile, e tra questi non c'è nessuno che sia affidabile sulla carta per tutta la stagione. Una rotation tutta da scoprire che si spera sia supportata dal solito, esplosivo, lineup. I Cards non dovrebbero ripetere la World Series run dell'anno scorso, si trovano in una division che si è rinforzata molto e che non dovrebbe essere più debole come la stagione passata, al massimo si potrà  arrivare a una wild card. Se invece la rotation si mostrasse affidabile, qualcosa in più si può sperare.

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