Zach Duke, uomo chiave di questa stagione 2007
I Pittsburgh Pirates si affacciano a questa nuova stagione 2007 con molto entusiasmo e con la consapevolezza di avere notevoli margini di miglioramento rispetto al campionato scorso. Certo che fare meglio di un record di 67-95 (così infatti si è chiuso il 2006) non è che richieda sforzi titanici, ma le potenzialità di questo gruppo possono portare anche a risultati decisamente più soddisfacenti. L'obbiettivo dichiarato di questi Bucs targati 2007 è infatti quello di chiudere finalmente la stagione con un record positivo, dopo ben quattordici anni consecutivi messi in archivio con più sconfitte che vittorie. Impresa ardua? Forse sì, ma con una squadra così giovane, indisciplinata e senza particolare pressione sulle spalle, la sorpresa è sempre dietro l'angolo.
Pitching & Difesa
Molte delle speranze di una stagione positiva sono riposte nelle notevoli potenzialità di un pitching staff giovane e promettente. Basti pensare che i primi quattro posti della rotazione dei partenti sono occupati da ragazzi con un'età media di 24 anni che però nel 2006 sono riusciti a collezionare ben 107 partenze in totale con la maglia di Pittsburgh. Quindi un gruppo emergente con già una discreta esperienza a livello MLB che fa sperare in un ulteriore salto di qualità nella prossima stagione. Con giustificato orgoglio della società , sono tutti prodotto delle Minor Leagues affiliate ai Pirates come risultato di un circolo virtuoso che ha di fatto obbligato il General Manager Dave Littlefield a costruirsi i lanciatori in casa attingendo dalle scelte del draft (viste le limitate disponibilità economiche a disposizione). Il leader della rotazione è ancora il talentuoso Zach Duke nonostante sia reduce da una stagione non troppo positiva (la sua prima intera a livello MLB), mentre Ian Snell si presenta come un solido n° 2 sempre che riesca a confermarsi sui livelli dell'anno passato. Il mancino Paul Maholm, forte di un ottimo rendimento dopo l'All Star Break, si candida come n° 3 in attesa che l'astro nascente Tom Gorzelanny, forse il più promettente del gruppo, riesca ad esprimere tutto il suo talento. L'ultimo posto nella rotazione se lo contenderanno Shawn Chacon ed il neo acquisto Tony Armas, con maggiori probabilità per quest'ultimo di partire come titolare.
Conosciamo ora più da vicino i componenti della rotazione dei partenti:
LHP - Zach Duke, nato a Clifton, TX (USA) il 19/04/1983; 2006 stats: 10-15, 4,47 ERA, 215,1 IP, 117 K, 68 BB. Outlook: il più classico dei finesse pitcher con una fastball sulle 84-88 mph, un'ottima curva, una slider ed un cambio di velocità . Deve riguadagnare fiducia nelle sue possibilità dopo un 2006 in netta flessione rispetto a quanto aveva fatto vedere nella prima stagione da rookie. I suoi lanci non sono certo potenti ma sono resi efficaci dal suo particolare angolo di rilascio e da un controllo sopra la media. Al di là dei numeri dello scorso anno è ancora un potenziale n° 1 della rotazione.
RHP - Ian Snell, nato a Dover, DE (USA) il 30/10/1981; 2006 stats: 14-11, 4,74 ERA, 186,0 IP, 169 K, 74 BB. Outlook: sebbene fisicamente molto esile, può contare su una fastball che tocca le 94 mph, su una curva e su un cambio di velocità . Grazie alla sua potenza è un lanciatore che cerca sempre lo strike out e spesso lo ottiene grazie anche ad un cambio di velocità che effettua con buona velocità di braccio. E' ancora troppo discontinuo sul monte e la sua curva non è efficace come gli altri due lanci, ma può confermarsi sui livelli dello scorso anno.
LHP - Paul Maholm, nato a Greenwood, MS (USA) il 25/06/1982; 2006 stats: 8-10, 4,76 ERA, 176,0 IP, 117 K, 81 BB. Outlook: come tipologia di lanciatore ricorda abbastanza Duke con una fastball leggermente più veloce (sulle 90 mph) e poi una curva, una slider ed un cambio di velocità . A differenza del suo compagno di squadra ha spesso difficoltà nel controllo della fastball mentre è molto più a suo agio con la curva ed il cambio che riesce a tenere spesso nella parte bassa della zona di strike. E' giovane ed il talento non gli manca, se riesce a trovare maggior affidabilità nella fastball può abbassare di un punto la sua ERA.
LHP - Tom Gorzelanny, nato a Evergreen Park, IL (USA) il 12/07/1982; 2006 stats: 2-5, 3,79 ERA, 61,2 IP, 40 K, 31 BB. Outlook: terzo mancino della rotazione, è quello dotato di maggior potenza con una fastball tra le 88 e 93 mph, una slider ed un cambio di velocità . Per adesso è ancora un lanciatore che si affida quasi esclusivamente alla fastball e al cambio, entrambi già di buon livello, mentre la slider è da migliorare sensibilmente. Molto aggressivo sul monte, controlla entrambi i lati del piatto risultando efficace sia contro i mancini che contro i destri. Tanto talento ancora inespresso, ci sono tutti i presupposti perché questo possa essere l'anno della sua esplosione.
RHP - Tony Armas, nato a Puerto Piritu, Venezuela il 29/04/1978; 2006 stats: 9-12, 5,03 ERA, 154,0 IP, 97 K, 64 BB. Outlook: può contare su una fastball che oscilla tra le 90-92 mph, su una slider ed un cambio di velocità . In una carriera costellata da numerosi infortuni non è mai riuscito ad imporre un talento che a tratti è apparso cristallino. Dopo aver raggiunto i 150 IP per la prima volta dal 2002, nello scorso anno ha comunque faticato a trovare la sua abituale velocità con risultati piuttosto negativi. Ai suoi tempi migliori la fastball, con buon movimento, era molto efficace e la slider era il suo go to pitch ma quei giorni ormai sembrano molto lontani.
Se per i partenti ci sono quindi buone speranze ma non troppe garanzie, il bullpen si presenta invece come un reparto più esperto e affidabile. La partenza di Mike Gonzalez, utilizzato come closer nel 2006 e giocatore di grande avvenire, non può dirsi certamente senza peso anche se sembra poter essere assorbita da un gruppo sufficientemente profondo. Il ruolo di closer passa quindi nelle mani di Salomon Torres che nello scorso anno, oltre ad essersi distinto tra i migliori setup della lega, si era dimostrato già a suo agio al nono inning convertendo 12 delle 15 opportunità di salvezza che ha affrontato. Come nuovo setup troviamo invece il potente Matt Capps, promosso in questo ruolo chiave dopo una favolosa stagione da rookie, mentre come principale opzione mancina torna John Grabow presenza solida e costante nel bullpen anche nello scorso anno. L'altro mancino Damaso Marte sarà utilizzato invece come lanciatore di situazione vista la particolare efficacia dei suoi lanci contro le mazze mancine. L'acquisto del veterano Dan Kolb (autore di 39 salvezze nel 2004 con i Brewers) con un contratto da minor leaguer e l'ascesa del giovane Josh Sharpless (nel 2006, 3-1 con 9 SV ed un'ERA di 1,83 in 37 gare nelle minors) possono aggiungere una combinazione di esperienza/entusiasmo dalle potenzialità interessanti. Gli altri rilievi che si contendono un posto nel roster sono Shane Youman, Jonah Bayliss, Marty McLeary, Brian Rogers e Juan Perez tutti giovani e quasi senza esperienza in MLB.
Vediamo quindi più da vicino alcuni protagonisti del bullpen:
RHP - Salomon Torres, nato a San Pedro de Macoris, Repubblica Domenicana il 11/03/1972; 2006 stats: 3-6, 3,28 ERA, 93,1 IP, 72 K, 38 BB. Outlook: domina da anni i battitori avversari con una fastball che tocca le 95 mph, una slider ed una split-finger. A proposito dell'appellativo dominatore, basti ricordare che la sua ERA di 1,22 dopo l'All Star Break lo ha posto al secondo posto in assoluto tra i rilievi della lega per punti concessi. In più non ha dimostrato segni di usura fisica eguagliando, con 94 partite giocate, il record di franchigia per apparizioni in una sola stagione. Garanzia come setup, dovrebbe avere altrettanto successo come closer.
RHP - Matt Capps, nato a Douglasville, GA (USA) il 03/09/1983; 2006 stats: 9-1, 3,79 ERA, 80,2 IP, 56 K, 12 BB. Outlook: una delle più piacevoli sorprese del 2006, il giovane rookie ha annichilito le mazze avversarie con una sinking fastball sulle 89-94 mph ed una slider molto efficace. Forte anche di un controllo che gli ha permesso di concedere solo 12 basi per ball in più di 80 IP, in questa stagione verrà utilizzato nel ben più delicato ruolo di setup. Lascia più di un dubbio solo la sua solidità mentale nei momenti chiave visto che nella scorsa stagione ha concesso alla squadra avversaria di raggiungere il pareggio con lui sul monte per ben nove volte. Ottimo al sesto-settimo inning, da verificare all'ottavo o al nono.
A supporto di questo pitching staff in netta fase di ascesa, c'è una difesa che nonostante la presenza di buone individualità deve trovare ancora una sua quadratura. Per quanto riguarda gli interni, gli uomini agli angoli Adam LaRoche (1B) e Freddy Sanchez (3B) costituiscono l'asse portante della squadra. LaRoche è un prima base completo con piedi veloci ed un guanto che è un vero aspirapolvere, mentre Sanchez occupa la posizione in maniera molto naturale grazie ad un ottimo istinto e a un braccio sopra la media per potenza e precisione. Non si può invece dire altrettanto per Jack Wilson (SS) o almeno bisogna essere più cauti nel lodare le sue doti difensive dopo che nella scorsa stagione ha dimostrato evidenti segni di deconcentrazione ed una generale diminuzione di reattività . Per adesso non è assolutamente in discussione, ma è auspicabile un cambio di registro rispetto allo scorso anno per riguadagnare la continuità e la solidità che gli sono proprie. Chi rischia invece il posto nel lineup a causa anche di evidenti carenze difensive è il seconda base Jose Castillo. Dotato di un braccio potente e preciso, Castillo ha perso però buona parte della sua mobilità (per via di qualche chilo in più) tanto da incidere anche sulla lucidità delle sue giocate che ormai sono sempre più in affanno e sotto pressione. Proprio per questo motivo è possibile (o forse molto probabile?) che Castillo venga sostituito in seconda da Sanchez con Jose Bautista ad occupare la terza base. Soluzione che difensivamente convince molto più della precedente. Infine anche il catcher Ronny Paulino è tutt'altro che esente da critiche visto i suoi numerosi errori ed una scarsa attitudine a eliminare i corridori sulle basi. Dalla sua però c'è la poca esperienza e ci si attende un miglioramento già da questa stagione. Migliore è la situazione tra gli esterni con Chris Duffy (al centro) a coprire una gran parte di campo grazie alla sua velocità e Xavier Nady (a destra) e Jason Bay (a sinistra) discreti nel tenere la posizione senza comunque brillare in dinamismo. Nessuno dei tre ha un braccio particolarmente potente, ma grazie a velocità di rilascio e precisione nelle assistenze possono contenere in maniera soddisfacente i tentativi di avanzamento sulle basi.
Lineup
Dopo aver chiuso la scorsa stagione agli utlimi posti della lega in quasi tutte le statistiche offensive, l'attacco dei Pirates cerca maggiore credibilità con l'acquisto della potente mazza di Adam LaRoche e confidando allo stesso tempo nella crescita di alcuni giovani prospetti. Proprio a cominciare dal ruolo di leadoff infatti ci sono dubbi sulle reali possibilità per Chris Duffy di adattarsi ad una posizione tanto delicata. La sua tendenza a girare la mazza in maniera eccessiva e con risultati mediocri (.317 OBP) lo rendono un'opzione ancora inaffidabile, salvo un salto di qualità . Dopo il grosso punto di domanda del leadoff, la mazza di Jack Wilson garantisce una certa continuità al piatto (pur senza potenza) ricoprendo in maniera più che dignitosa lo slot n° 2 nell'ordine di battuta. Al n° 3 troviamo con merito Freddy Sanchez, autentica macchina da valide e miglior battitore della squadra e batting champion della National League nel 2006. La potenza che manca ai primi tre posti del lineup, viene almeno parzialmente compensata da Jason Bay (n° 4) e Adam LaRoche (n° 5). Bay, clean up se ce n'è uno, è attualmente uno dei migliori battitori della lega e può addirittura migliorare il suo rendimento grazie alla protezione fornita dal neo acquisto LaRoche. Quest'ultimo, reduce dalla migliore stagione in carriera, ha comunque l'età ed il talento per confemarsi ai livelli dello scorso anno e fornire finalmente un'opzione offensiva alternativa a Bay. Gli ultimi tre posti dovrebbero essere affidati a Xavier Nady, Jose Castillo e Ronny Paulino. Dei tre Paulino è quello che ha i maggiori margini di miglioramento nonostante abbia già dimostrato di sapere battere con notevole continuità . Nady è un discreto battitore che probabilmente non è in grado di fare la differenza, ma può contribuire con un buon numero di valide e occasionale potenza. Nonostante il supposto talento, Castillo fatica ad essere un fattore anche offensivamente risultando ancora troppo discontinuo e inaffidabile. Come avevamo già accennato a proposito della difesa, è possibile un avvicendamento nel lineup tra Castillo e Jose Bautista (terza base) con Sanchez difensivamente spostato in seconda.
Questo è il probabile lineup, salvo l'avvicendamento Bautista-Castillo:
CF - Chris Duffy, nato a Brattleboro, VT (USA) il 20/04/1980; 2006 stats: .255 AVG, 46 R, 2 HR, 18 RBI, 19 BB, 26 SB. Outlook: ha tutte le caratteristiche per essere un buon leadoff, ma è ancora lontano da un corretto approccio al piatto. Deve cercare di essere più paziente e diminuire drasticamente gli strike out incassati (71 in 314 AB nel 2006) per far fruttare al meglio la sua velocità sulle basi. Non ha potenza e soffre in particolare i lanciatori mancini, ma se riesce a battere qualche pallina in più in campo incassando magari anche qualche base per ball può legittimare il suo ruolo di leadoff.
SS - Jack Wilson, nato a Westlake Village, CA (USA) il 29/12/1977; 2006 stats: .273 AVG, 70 R, 8 HR, 35 RBI, 33 BB, 4 SB. Outlook: classico n° 2 dell'ordine di battuta con una discreta solidità al piatto e una buona mobilità sulle basi. Dotato di una scarsa potenza è più un line-drive gap hitter con un giro di mazza piuttosto corto ma efficace. Non è molto paziente nel box di battuta (solo 33 BB conto 65 SO) e nonostante sia piuttosto veloce è raro che rubi una base. Battitore più che onesto è comunque noto principalmente per la sua difesa.
3B - Freddy Sanchez, nato a Hollywood, CA (USA) il 21/12/1977; 2006 stats: .344 AVG, 85 R, 6 HR, 85 RBI, 31 BB, 3 SB. Outlook: è stata una delle sorprese più positive della scorsa stagione imponendosi (partendo dalla panchina) come miglior battitore dalla National League per media in battuta (.344). Non è potente ma, grazie ad uno swing corto e rapido, ha un perfetto controllo della mazza e la capacità di adattarsi velocemente a lanciatori diversi. Colpisce tutte le zone del campo e sfiora la perfezione contro i mancini (.438 AVG) Forse non saprà ripetersi sui livelli vertiginosi del 2006, ma resta un battitore tra i più solidi e continui della lega.
LF - Jason Bay, nato a Trail, BC (USA) il 20/09/1978; 2006 stats: .286 AVG, 101 R, 35 HR, 109 RBI, 102 BB, 11 SB. Outlook: è la vera stella della squadra grazie ad un talento offensivo tra i più cristallini di tutta la MLB. Dopo essere stato eletto Rookie of the Year nel 2004, Bay ha ottenuto una media di .296 in battuta (con una OBP prossima a .400), 34 HR e 105 RBI negli ultimi due anni nonostante la quasi assenza di protezione nel lineup. Giocatore completo sotto tutti i punti di vista, batte con continuità , con potenza e ottiene una buona percentuale di arrivi in base. Posto assicurato per l'All Star Game per i prossimi anni, può ancora fare meglio.
1B - Adam LaRoche, nato a Orange County, CA (USA) il 06/11/1979; 2006 stats: .285 AVG, 89 R, 32 HR, 90 RBI, 55 BB, 0 SB. Outlook: il cambio di franchigia (nel 2006 era con i Braves) e una peggiore protezione nel lineup potrebbero incidere negativamente su i suoi numeri offensivi, anche perché lo scorso anno è stato il migliore della sua giovane carriera. E' risultato sempre in crescita nei suoi primi tre anni in MLB (13, 20, 32 HR e 45, 78 e 90 RBI) e questo soprattutto grazie ad un miglioramento nel giro di mazza (più corto ed esplosivo) e nella concentrazione al piatto. Può ripetere i numeri del 2006 se conferma i suoi progressi tecnici.
RF - Xavier Nady, nato a Carmel, CA (USA) il 14/11/1978; 2006 stats: .280 AVG, 57 R, 17 HR, 63 RBI, 30 BB, 3 SB. Outlook: acquistato dai Mets a metà estate, Nady è reduce da una stagione in cui ha realizzato i migliori numeri in carriera sia in media battuta (.280), che in fuoricampo (17) che infine in RBI (63). Nonostante uno swing non certo da slugger, ha dimostrato buone attitudini offensive con sorprendente potenza in campo opposto. La parte più importante della produzione dello scorso anno (14 HR e 40 RBI) è però arrivata nel fortissimo lineup dei Mets, non sarà quindi facile ripetersi agli stessi livelli nella più ridimensionata realtà di Pittsburgh.
2B - Jose Castillo, nato a Las Mercedes, Venezuela il 19/03/1981; 2006 stats: .253 AVG, 54 R, 14 HR, 65 RBI, 32 BB, 6 SB. Outlook: per il terzo anno consecutivo migliora le sue statistiche offensive, ma per il talento che ha a disposizione non ha ancora raggiunto un rendimento soddisfacente. Fatta eccezione infatti per uno stellare mese di maggio (.366 AVG. 7 HR e 21 RBI) della sua stagione resta ben poco da salvare con possibili ripercussioni anche sul suo utilizzo come titolare. Il giro di mazza è potente, ma la selezione dei lanci lascia piuttosto a desiderare con il numero di strikeout in impennata e una media in battuta spesso deficitaria. Ormai siamo agli esami di riparazione e la bocciatura pare vicina.
C - Ronny Paulino, nato a Santo Domingo, Repubblica Domenicana il 21/04/1981; 2006 stats: .310 AVG, 37 R, 6 HR, 55 RBI, 34 BB, 0 SB. Outlook: nella sua prima stagione in MLB ha meravigliato tutti per la sua solidità al piatto che gli ha permesso, con una media in battuta di .310, di essere solo il secondo rookie catcher (con Mike Piazza) dal 1969 a battere almeno .310 con 100 o più partite giocate dietro al piatto. Nel 2006 è sembrato preoccuparsi solo di colpire la palla in campo (su 137 valide solo 25 sono state per extra base) senza pensare alla potenza, ma i suoi 19 HR nelle Minors nel 2005 dimostrano che è capace di andare anche lungo oltre le recinzioni. Nel 2007 cerca conferme, ma la materia prima c'è.
Le opzioni provenienti dalla panchina ruotano per la maggior parte intorno a due giocatori in particolare. Jose Bautista, come abbiamo visto forte candidato ad un ruolo da titolare, può essere utilizzato sia in terza base che in una qualsiasi posizione tra gli esterni. Impatta bene le palle veloci ma soffre in maniera evidente i cambi di velocità così che la sua media in battuta è destinata a restare piuttosto bassa (.235 nel 2006). Rappresenta comunque una discreta soluzione offensiva con nella mazza anche più di un fuoricampo. Non di meno Ryan Doumit può ricoprire sia il ruolo di catcher che di prima base regalando ulteriore flessibilità al manager Jim Tracy. Purtroppo è reduce da una serie di infortuni che ne hanno rallentato la maturazione (e anche la velocità di mazza) e può essere utilizzato come pinch hitter o come sostituto occasionale, preferibilmente però contro i lanciatori destri viste le sue enormi difficoltà a battere contro i mancini. In esterno le opzioni non mancano di certo con Jody Gerut, Nate McLouth e Rajai Davis pronti a contendersi un posto nel roster. Gerut, che ricordiamo nel 2003 piazzato al quinto posto come Rookie of the Year della A.L., è un'incognita sia offensivamente che difensivamente dopo un lungo periodo segnato da infortuni e pessime prestazioni al piatto. McLouth (molto simile a Duffy) sembra poter costituire un buon rincalzo difensivo ma con la mazza non ha ancora impressionato, mentre Davis, forte di una media di 47 basi rubate e .297 AVG in quattro stagioni nelle minors, è il giocatore con maggiori prospettive. Ulteriore opzione difensiva come catcher è rappresentata da Humberto Cota, molto celebrato come prospetto, ma all'atto pratico ancora poco convincente (.190 AVG in 100 AB nel 2006). Qualche possibilità , sempre come secondo o terzo catcher, se la possono giocare anche Einar Diaz e Carlos Maldonado.
Arrivi
Adam LaRoche (1B, ATL), Tony Armas (SP, WAS).
Giocatore Chiave
Senza voler sminuire l'importanza della stella Jason Bay, che resta l'indiscusso n° 1 della squadra, le sorti di questa stagione sembrano però essere legate maggiormente alle prestazioni del partente Zach Duke. Dopo un 2005 in cui aveva stupito tutti gli addetti ai lavori con un record di 8-2 e un'ERA di 1,81 in 14 partenze, il mancino texano ha incontrato invece molte difficoltà nella passata stagione terminando con un record negativo di 10-15 ed un'ERA di 4,47. Il talento resta comunque tanto e per il 2007 ci si aspetta un rendimento che si ponga a metà strada rispetto ai due anni precedenti. Basta che riesca a tramutare cinque sconfitte in cinque vittorie (obiettivo più che alla sua portata) per infondere a tutta la squadra fiducia ed entusiasmo, presupposti per un anno positivo. Se i Pirates vogliono risollevarsi, penso che non si possa prescindere da Duke.
Giudizio Finale
Questi Pirates sono una squadra giovane, interessante e con buone prospettive per il futuro. Forse però è necessario attendere ancora un anno per la piena maturazione del pitching staff e la crescita di alcuni battitori ancora inesperti. Nonostante l'innesto di LaRoche, l'attacco sembra ancora troppo leggero per sfruttare quello che di buono sarà certamente fatto dal monte di lancio. In conclusione per la franchigia di Pittsburgh si prospetta ancora una stagione lontano dalla lotta per la division, ma con la possibilità di flirtare con un record di .500 e finire molto vicino a qualcosa come 75-87.