Ben Sheets sarà fondamentale per le ambizioni dei birrai
Dopo aver passato anni ad inseguire un record vincente e dopo un 2005 conclusosi con 81 vinte e 81 perse, tutto lasciava presagire che nel 2006 i Brewers potessero davvero fare il salto di qualità . Così non è stato, nonostante la National League central non sia stata tra le division più forti della lega. Tuttavia la franchigia è stata in corsa a lungo per la post-season e all'inizio di settembre sembrava potesse farcela, prima di bruciare tutte le chances con 10 sconfitte consecutive nel momento clou della stagione. Cosa è mancato quindi? Nella off-season il Gm Doug Melvin ha cercato di capirlo lavorando sodo per trovare i pezzi mancanti per la squadra, sia sul monte di lancio, sia al piatto. Solo il tempo ci dirà se ha avuto ragione, noi possiamo solamente cercare di analizzare il materiale che il manager Ned Yost avrà a disposizione quest'anno.
Pitching & Difesa
Facce nuove sul monte del Miller Park, con una mossa a sorpresa Melvin si è aggiudicato le prestazioni del neo-campione del mondo nonchè NLCS MVP Jeff Suppan per 4 anni (42 milioni di dollari il costo dell'operazione) e altrettanto a sorpresa Doug Davis (11-11, 4.91 Era nel 2006) è stato spedito in Arizona in cambio di Greg Aquino, Claudio Vargas, due lanciatori, e Johnny Estrada, catcher. Due mosse che cambiano volto alla rotazione dei Brewers, che al momento vede come ace-pitcher Ben Sheets (6-7, 3.82 era). Sheets, limitato notevolmente dagli infortuni negli ultimi due anni, ha solo bisogno di rimanere sano per trascinare la squadra in quella che dovrà essere la sua stagione visto che è un giocatore alla soglia dei 30 anni, l'età giusta per consacrarsi. Dietro Sheets, ecco l'eroe delle NLCS 2006, Jeff Suppan (12-7, 4.12 era), che si è guadagnato la fiducia della dirigenza Brewers grazie a una splendida seconda parte di stagione culminata, come detto, con la vittoria alle World Series. Non è uno strikeout pitcher, preferisce controllare le gare senza mai lasciarsi prendere dal panico ed è una caratteristica che ai Brewers non può che far piacere visti i problemi di tenuta mentale mostrati più volte la scorsa stagione. Terzo in rotation è Chris Capuano (11-12, 4.03 era), mancino affidabile che nelle ultime due stagioni ha lanciato per ben 440 innings e che nella scorsa stagione ha concesso solamente 1.91 basi ball ogni 9 innings. Anche lui, come Suppan, non è un power pitcher, cerca l'out al posto dello strikeout grazie soprattutto ad un buon changeup. Quarto è Dave Bush (12-11, 4.41 era), pitcher giovane che arriva da una buonissima seconda parte di stagione con tanta voglia di mettersi in mostra. Lancia soprattutto all'interno, ha a disposizione fastball-cutter-curva e un buonissimo changeup. Infine, come quinto starter, c'è Claudio Vargas (12-10, 4.83 era) arrivato nella trade per Doug Davis. Viene da una stagione di alti e bassi, dove ha concesso il suo massimo di hr in una stagione, 27, dove ha totalizzato il suo record di vittorie ma anche di sconfitte. È sicuramente l'anello debole della rotazione.
Il bullpen è stata la croce della scorsa stagione, il peggiore di tutta la lega con una Era di 5.03 (4.19 la media Era della NL). Importante è stato l'arrivo a metà stagione di Francisco Cordero (10-5, 3.70 era, 22sv), closer affidabile che ha sostituito nel ruolo un Derrick Turnbow che non è riuscito a confermarsi nel ruolo (4-9, 6.87era, 24sv). Per cercare di migliorare la situazione è arrivato anche Greg Aquino (sempre nell'affare Davis) che assieme a Matt Wise e Jose Capellan andrà a formare il cuore del bullpen dei Brewers.
Difensivamente i Brewers devono migliorare parecchio, i 117 errori commessi la scorsa stagione li portano al quarto posto tra le squadre della NL con più errori. Quasi in ogni ruolo la squadra necessità di fare il salto di qualità difensivo, Rickie Weeks e Bill Hall ad esempio (seconda base e shortstop) in due hanno commesso 39 errori (22 il primo, 17 il secondo), decisamente troppi. Aggiungiamo anche gli 11 di Prince Fielder ed è chiaro come l'infield deve assolutamente migliorare riuscire a raggiungere l'agognato traguardo dei playoff. Come 1B ci sarà ancora Fielder, che deve migliorare soprattutto mentalmente perchè troppe volte lo scorso anno ha avuto lapsus difensivi clamorosi e perchè tende ad aumentare troppo di peso limitando la sua mobilità difensiva. In 2B Weeks dovrà dimostrare di saper imparare, deve ridurre il numero dei suoi errori, dovuti soprattutto a mani non troppo educate nel raccogliere le grounder. Hall, shortstop dello scorso anno, potrebbe essere spostato in outfield per lasciare spazio a J.J. Hardy che rientra da un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori per quasi tutta la scorsa stagione. In 3B c'è Corey Koskie, il miglior infielder difensivo dei Brewers. Sugli esterni la situazione è migliore, i vari Geoff Jenkins, Hall, Kevin Mench e Corey Hart non sfigurano, coprono bene il campo e le loro braccia hanno un range adeguato. Il catcher sarà Johnny Estrada, difensore solido con una buona capacità di gestire la partita, ma con qualche amnesia mentale e un braccio che consente ai corridori di rubare qualche base di troppo.
Lineup
Anche in attacco i Brewers dovranno essere in grado di fare un salto di qualità e qui i presupposti ci dovrebbero essere.
Come leadoff dovrebbe battere Rickie Weeks (.279, 8 Hr, 34 Rbi), che, se sano, dovrebbe produrre parecchio sia al piatto, sia tra le basi visto che è dotato di un'ottima velocità . Secondo è J.J. Hardy, battitore onesto al rientro dopo molti mesi di infortunio che avrà il compito di evitare il double play qualora Weeks sia in base o quello di mettersi in base nell'attesa di essere portato a casa dal cuore del batting order, composto dal trio Geoff Jenkins (.271-17-70), Bill Hall (.270-35-85) e Prince Fielder (.271-28-81). Jenkins è in fase calante, qualche difficoltà di troppo soprattutto con i mancini e qualche strikeout in più lo costringeranno a cercare nuovi aggiustamenti per tornare ad essere efficace; Hall deve riuscire a confermare la buonissima stagione dello scorso anno mentre Fielder deve migliorare i suoi numeri. Ha la potenza e la velocità necessaria nello swing per avere successo, deve solamente adattarsi meglio al baseball MLB; il talento e il tempo per farlo ci sono, data la giovane età ; in attacco rappresenta la grande speranza dei Brewers, una sua breakout season potrebbe significare molto per l'attacco di Milwaukee. Johnny Estrada (.302-11-71) è un ottimo sesto battitore, reduce da una delle sue migliori stagioni offensive ai Diamondbacks, che potrebbe aiutare molto i Brewers, soprattutto battendo dopo Fielder garantendogli in questo modo un po' di protezione. Corey Koskie (.261-12-33) e Corey Hart (.283-9-33) dovrebbero rappresentare gli ultimi due battitori, con Koskie al rientro dopo una post-concussion syndrome che lo ha tenuto fermo da luglio. Mazze oneste, Hart potrebbe essere una sorpresa. In panchina non ci sono grandi nomi, potrebbero contribuire Tony Graffanino, Craig Counsell e Kevin Mench con quest'ultimo che avrà spazio soprattutto contro i lanciatori mancini al posto di Jenkins, sempre se riuscirà ad adattarsi alla National League.
Arrivi
Craig Counsell (2B, Diamondbacks), Jeff Suppan (SP, Cardinals), Greg Aquino (RP, Diamondbacks), Johnny Estrada (C, Diamondbacks), Claudio Vargas (SP, Diamondbacks)
Giocatore Chiave
Si potrebbero fare tanti nomi, ma sicuramente molto dipenderà da Ben Sheets, giocatore dal potenziale mostruoso che per via degli infortuni non è ancora riuscito a prendersi la squadra sulle spalle come le star sanno fare. Potrebbe totalizzare 15-20 vittorie se sano, vittorie che sarebbero decisive per l'eventuale corsa ai playoff dei Brewers.
Giudizio Finale
L'idea è che sia Doug Melvin che Ned Yost stiano lavorando bene, la squadra è vicina a fare il salto di qualità e potrebbe farlo già quest'anno, soprattutto se la National League Central dovesse rivelarsi una division debole come lo scorso anno. Probabilmente, purtroppo per i Brewers, così non dovrebbe essere e la franchigia della città resa famosa da Fonzie dovrebbe essere fuori, anche quest'anno, dalla corsa dei playoff. Ma non è da escludere, anche se di poco, un record vincente.