La Finale delle Finali non poteva che essere questa…
Sedici squadre regine di sedici stagioni NBA, dagli Houston Rockets di Olajuwon e Drexler del '95 fino ai Lakers vincitori nel 2010.
Sedici anni ricchi di cambiamenti tattici, tecnici e regolamentari che hanno incoronato come protagonisti assoluti Jordan, Duncan, O'Neal e Bryant. Tutti bandiere delle rispettive franchigie ad eccezione di "The Diesel", eterno girovago in cerca dell'ennesima sfida per vincere l'ennesimo anello.
Bulls, Spurs e Lakers sono le squadre che hanno dominato e vinto un titolo dopo l'altro dal '95 ad oggi con l'intrusione senza invito della versione "Bad Boys" targata nuovo millenio dei Detroit Pistons, dei Celtics dei "Big three" e della sorpresa degli Heat del 2006, vera cenerentola, unica titolata a non essere stata in grado di tornare in finale per una seconda volta.
Quale la più forte?
I Bulls del '96 hanno infranto il record ogni tempo per vittorie in Regular Season con ben 72 successi ma nei play-off nessuno ha fatto meglio dei Lakers del 2001 con una sola sconfitta in sedici gare ad opera dei Sixers di Iverson e Coach Larry Brown.
Nessuno è riuscito ad eguagliare l'organizzazione di gioco degli Spurs di Duncan magistralmente diretti da Popovich, vincitori di quattro anelli nell'arco di nove anni. I Boston Celtics del 2008 hanno dominato la stagione e i Lakers in finale con una delle difese più organizzate della storia.
I Pistons sono per continuità e per gioco espresso il gruppo che ha dimostrato come il concetto di "squadra" se applicato al talento poeta risultati anche se l'unico anello conquistato sembra un bottino troppo misero.
Come criterio oggettivo per poter stilare una classifica da cui partire per un'ipotetica griglia play-off si può usare la percentuale di vittorie sommando le partite di regular season a quelle dei play-off.
Capofila con il miglior record naturalmente i Chicago Bulls del '96 con un irreale 87% a chiudere i Rockets del '95 con un modesto 59,6% frutto di una stagione regolare difficoltosa riscattata da dei play-off cavalcati sull'onda dell'entusiasmo fino alla vittoria finale.
Con un po' d'immaginazione e alcune considerazioni tecniche possiamo provare a giocare le serie tra queste sedici squadre fino a decretarne la più forte.
PRIMO TURNO
(1)BULLS '96 - (16) ROCKETS '95
I Bulls delle 72 vittorie in stagione di Jordan, Pippen, Rodman e Kukoc contro Olajuwon e Drexler. Proprio il duello tra le due guardie più forti di quel periodo, Jordan e Drexler appunto, caratterizza questa sfida.
Houston ha il suo punto di forza in Olajuwon ma in quintetto ha due giovani come Cassell e Horry che col tempo diventeranno padroni del gioco ma non possono reggere il confronto con l'esperienza di Harper, Pippen e Rodman.
Dalla panchina Kukoc e Kerr sono ingestibili per i Rockets. Nonostante la superiorità in area la difesa Bulls è ben organizzata e regge. I Bulls del '96 sono in messione e i Rockets con loro farebbero poco strada. Bulls vincenti 4-1.
(2)BULLS '97 - (15) HEATS '06
Una squadra al top delle condizione sia individualmente che come sicurezza data dalla vittoria la stagione precedente contro una squadra ricca di veterani e una giovane super star che ha trovato la chimica giusta proprio ai play-off.
O'Neal anche se ha 35 anni è ancora un rebus per qualsiasi squadra e Longley può poco contro di lui. Payton e Ron Harper si neutralizzerebbero a vicenda, Wade presenta la vera minaccia per i Bulls. Su di lui Pippen all'inizio e Jordan ad occuparsene nei momenti decisivi anche in difesa.
Rodman stravincerebbe il confronto diretto con Haslem a rimbalzo e lasciandolo libero per raddoppiare su Shaq. Posey rappresenterebbe l'unica alternativa difensiva per cercare di limitare Jordan ma anche Wade deve spendere energie nell'inseguire il 23.
Kukoc stravincerebbe il confronto diretto con Walker ma Jason Williams rappresenterebbe una variante che potrebbe infastidire i tori. Questi Bulls hanno già affrontato O'Neal quando "The Diesel" era più giovane, inesperto ma molto più mobile e atletico senza subirlo. In più in questa edizione possono contare su Bison Dele, giovane lungo che con Longley e Wellington può mettere un corpo in difesa contro O'Neal. Bulls vincenti 4-1.
(3)LAKERS '00 - (14) PISTONS '04
I Lakers del duo Kobe-Shaq guidati da coach Jackson contro i "Bad Boys" targati Larry Brown. I Lakers del 2000 sono i primi a vincere un titolo dal tempo dello "ShowTime" e arrivano da tre anni di grandi aspettative e altrettante delusioni. La coppia O'Neal Bryant tecnicamente funziona ma gli attriti tra le due star hanno sempre minato il gruppo.
Dall'altra parte il riscatto degli "underdog" come Billups e Wallace che dopo anni di cambi di squadra e di sconfitte finalmente ottengono il meritato successo. La solidità è la forza di questi Pistons che diretti da Larry Brown giocano difendendo forte e senza perdere la convinzione nei propri mezzi.
Detroit sarebbe in grado di vincere una gara a L.A. ribaltando subito il fattore campo. Bllups è il fattore in più, immarcabile per Fisher, un fattore più di O'Neal che il duo Wallace può cercare di limitare con risultati discreti.
L'arma vincente dei Pistons in attacco sarebbe la capacità dei suoi lunghi di segnare da fuori, specialmente Rasheed Wallace e Okur, costringendo Horry e Shaq a spostarsi dall'area. Inutile cercare di fare una gara a chi segna di più con la squadra di Bryant, Detroit basa il suo successo sulla difesa.
Prince è l'unico che può provare a limitare il numero 8. La forza dei Pistons risieda nella forza mentale, più dei Lakers che rivedrebbero i fantasmi passati. Detroit 4-3.
(4)SPURS '99 - (13) LAKERS '10
Gli Spurs del primo storico titolo non hanno il talento dei Lakers freschi campioni del 2010 ma sono in missione e la coppia Duncan-Robinson sarebbe l'ideale per contrastare il duo Gasol-Bynum.
L'Ammiraglio ha ormai una carriera più che decennale in NBA ma è ancora un fattore. Avery Johsnon e Fisher si neutralizzano a vicenda, Artest vince il confronto con Sean Elliott ma il vero vantaggio Lakers è l'impossibilità di San Antonio di marcare Bryant.
Odom sarebbe il fattore decisivo che cambia l'inerzia della serie. Gli Spurs hanno poco dalla panchina e si affidano al quintetto quanto più possono. Lakers 4-2
(5) LAKERS '09 - (12) SPURS '05
I Lakers del primo titolo di Kobe senza Shaq contro gli Spurs si affidano a Duncan, Parker e Ginobili. Bowen, arrivato dopo il '98, si prenderebbe cura del numero 24, ex 8, avversario e Nesterovic completa il quintetto.
Importanti per gli Spurs Horry, Kerr, Brent Barry che fanno pesare la loro esperienza sui malcapitati Walton, Farmar e Vujacic. Mohammed e Malike Rose sarebbero un più che discreto cambio dei lunghi. Con la coppia Parker-Ginobili a gestire il ritmo Fisher e Ariza possono poco Kobe dovrebbe forzare troppo in attacco.
Duncan dominerebbe comunque in difesa avendo a fianco un altro lungo affidabile e in e in attacco Gassol soffrirebbe il caraibico come pochi. Parker in contropiede e Ginobili ad inventare di puro genio. La panchina Spurs fa il resto. Spurs 4-2.
(6)CELTICS '08 - (11)SPURS '03
I Celtics campioni del 2008 dopo aver dominato la regular season faticano nei play-off tranne che in finale dove vincono 4-2 sui Lakers e gara 6 con oltre 30 punti di margine. Contro i San Antonio del 2003 non avrebbero vita facile.
Rondo e Parker, point guard a cui piace spingere fin dal passaggio d'apertura ma Rondo al tempo un rookie non è ancora il giocatore che diventerà solo due anni dopo. Ginobili e Allen è una sida sostanzialmente pari, come Perkins Robinson, con l'Ammiraglio a fine carriera. Bowen su Pierce l'altro accoppiamento ma la vera sfida nella sfida sarebbe lo scontro Garnett-Duncan, il meglio del ruolo dell'ultimo decennio.
Le panchine si equilibrano ma la poca esperienza di Parker e Ginobili, fondamentali nell'economia Spurs fa pendere la bilancia verso i Celtics anche se di poco. I "Big Three" hanno dimostrato di essere in missione e con il vantaggio di avere gara 7 in casa li pone come favoriti. Celtics 4-3.
(7)BULLS '97 - (10) LAKERS '02
Chicago arriva ai play-off dopo una stagone tormentata dagli infortuni di Pippen e in finale ha dovuto ribaltare il fattore campo due volte. I Lakers invece sono ormai una squdra maturata da due anelli consecutivi con i due leader ancora giovani e una gruppo di veterano esperti.
Il duello da non perdere è quello tra MJ e Kobe ma il punto a favore dei Lakers rimane Shaq. Serie equilibrata con i Lakers che riescono a vincere una delle due prime gare in trasferte ma perdono una gara interna delle due successive.
L'epilogo è una splendida gara 7 con Kobe e Shaq a sfidare Joardan e Pippen. Nonostate si giochi a Chicago L.A. vence gara 7 a sorpresa con una prestazione immensa di Shaq che non trova ostacoli e un Bryant sulle piste del 23 che alla lunga sente la pressione del giovane rivale. Lakers 4-3.
(8)SPURS '07 - (9) LAKERS '01
Gli Spurs del 2007 sono ormai la squadra di Duncan, Parker e Ginobili, l'Ammiraglio si è ormai ritirato da alcuni anni e i due giocatori d'area FIBA si sono affermati ai massimi livelli. I Lakers del 2001 sono quelli della cavalcata trinfale ai play-off con una solo sconfitta. Il duo Kobe-Shaq gira al massimo e la panchina è profondissima con veterani come Horace Grant, Isaiah Rider, Hunter venuti in California per cihudere la carriera con un anello, senza dimenticare i fidi scudieri Horry, Fox, Show, Fisher e George.
Anche San Antonio è ricca di veterani come Brent Barry, Finley e Horry. L'Horry dei Lakers è più giovane ma ha comunque già molta esperienza alle spalle ed è un vantaggio per i Lakers. Duncan è costretto a suo malgrado a occuparsi di Shaq perché il roster degli Spurs nel reparto lnghi non è più così fornito come una volta.
Parker rimane un rebus per Fisher ma Ginobili fatica molto contro Bryant. Il Fattore campo non così influente. Lakers 4-2
SECONDO TURNO
(1)BULLS '96 - (9) LAKERS '01
La sfida tra la miglior squadra di sempre per vittorie in regular season e la migliore di sempre nei play-off. Il sistema di gioco è lo stesso. Il "Triangolo" interpretato con due filosofie diverse orchestrato dallo stesso allenatore, Phil Jackson. Da una parte le letture di Jordan, Pippen e Kukoc dall'altra la fisicità di O'Neal in area e l'impressionate facilità di Bryant nel fare canestro.
Se gli esterni dei Bulls hanno la meglio su quelli dei Lakers con il solo Bryant a reggere il confronto ma sotto canestro neanche Rodman può fare molto con lo Shaq può forte della carriera. Longley e Wellington possono poco contro "The Diesel". Nei play-off i Lakers hanno dimostrato una concentrazione e una determinazione pari a quelle dei Bulls di Jordan.
La panchina Lakers è più profonda di quella dei Bulls con una serie di veterani pronti a fornire minuti di qualità . Horace Grant, Hunter, Rider, Shaw, Harper. Sfida equilibrata decisa in 7 gare ma la potenza di O'Neal e una panchina più lunga fanno pendere la bilancia verso L.A. Lakers 4-3.
(12) SPURS '05 - (13) LAKERS '10
La forza dei Lakers di fino primo decennio degli anni 2000 è una coppia di lunghi che nessun altro può schierare al servizio di uno dei giocatori più forti di sempre. Gli Spurs hanno in Duncan un lungo che oltre ad essere uno dei giocatori più forti di sempre è in grado di cambiare una serie spostando gli equilibri in entrambe le metà campo. Nesterovic e Mohammed si intercambiano al fianco del caraibico e sono l'ideale per un eventuale accoppiamento con la coppia giallo viola.
Duncan si occuperebbe di Bynum per gran parte delle serie marcando lo spagnolo solo nei momenti di difficoltà . Ginobili è nel momento migliore della carriera, sia a livello fisico che tecnico, giocandosela alla pari con Bryant.
In difficoltà Fisher su Parker come sempre mentre Bowen Artesr sarebbero dirottati in difesa a marcare uno Bryant, l'altro Ginobili. La panchina degli Spurs ha nettamente la meglio su quella dei Lakers. Horry in difficoltà con Odom solo in campo aperto ma a rimbalzo dominerebbe. Barry e Glen Robinson sono i tiratori con esperienza che mancano proprio ai Lakers, Spurs 4-2.
(2) BULLS '97 - (10) LAKERS '02
I Bulls del '97 aggiungo alla squadra dei record alcuni tasselli importanti dalla panchina ra cui Bison Dele. I Lakers del 2002 rispetto all'anno precedente hanno una panchina meno lunga, con i vari Grant, Harper, Rider ormi lontani da L.A. e gli attriti tra la coppia di star sono al limite. La solidità dei Bulls e una panchina più attrezzata specialmente nel reparto lunghi sono i fattori determinanti in questa serie.
L.A. non ha più la squadra perfetta dei play-off di solo un'estate prima e la panchina con Hunter, Richmond e Shaw non basta. Serie comunque equilibrata ma i Jordan e Pippen del '97 sono i più compelti della carriera lontani anche dagli acciacchi delle stagioni seguenti. Bulls 4-3
(6) CELTICS '08 - (14) PISTONS '04
Serie per gli amanti delle difese. Due difese comunque diverse, quella Celtics che si basa sull'aiuto e recupero fatto con qualità da tutte e cinque gli uomini in campo, mentre i Pistons hanno la loro forza difensiva nei due Wallace, un muro che difficilmente concede rimbalzi, e hanno in Prince un ottimo specialista difensivo.
La forza difensiva dei Celtics cresce esponenzialmente con la volglia e l'intensità di Garnett, uno dei pochi lunghi ad essere in grado di seguire Wallace, Rasheed, anche lontano da canestro. Presenza esclusivamente difensiva per Perkins al pari di Ben Wallace. Netto vantaggio fisico e di esperienza di Billups su Rondo, duelle più equilibrati tra Hamilton-Allen e Prince-Pierce.
La panchina Celtics ha qualcosa in più con PJ Brown, Powe w Davies che mantengono un buon livello come seconda linea di lunghi. Alla lunga l'asfissiante difesa Celtics avrebbe la meglio sui gPistons, una squadra di talento ma con non tantissimi punti nella mani. Celtics 4-2.
SEMIFINALI
(9) LAKERS '01 - (12) SPURS '05
Gli eterni rivali, ben nove titoli in sedici anni e dal 1999, anno del primo titolo Spurs, ben nove in dodici stagioni. La frustrazione dei Lakers di fine anni novanta alimentata dalle sconfitte ai play-off ad opera tra gli altri anche degli Spurs fino al 2000, nuovo millennio e maledizione sfatata. Dal quel momento è San Antonio a subire due eliminazioni da parte dei giallo viola nei tre anni di successi Lakers. La storia ci racconta come i successi degli uni si alternassero a quelli degli altri.
Queste due squadre si sono incontrate nella realtà solo nella stagione 2004, l'anno successivo al ritiro di Robinson e l'ultimo di Shaq in California. La storia dice Lakers ma non fino in fondo, battuti da Detroit in finale, comunque vincenti 4-1 al secondo turno. La squadra del 2001 è robabilmente più completa, il quintetto è lo stesso del 2004 ma la panchina è molto più profonda.
Gli Spurs non sono da meno, dietro un quintetto ancora giovane ma già vincente un serie di veterani esperti. Kobe e Shaq rappresentano comunque il combo più devastante in attacco degli ultimi quindici anni e l'incapacità di chiudere le partite degli Spurs peserebbe in una serie equilibrata come questa. Il fattore campo conta molto specie per gli Spurs. Serie chiusa in sette gare. Lakers 4-3.
(2)BULLS '97 - (6) CELTICS '08
La difesa dei Celtics è un meccanismo vicino alla perfezione ma Jordan rimarrebbe un rebus anche per loro. Nessuno sarebbe in grado di marcarlo, né Pierce né Allen. Sicuramente ci sarebbe una staffetta su di lui con Tony Allen e anche Posey. Dall'altro lato invece Pippen si occuperebbe di Pierce, Jordan di Allen, Rodman di Garnett, giocando molto sul lato psicologico del numero 5.
Con il fattore campo a favore e le prime partite in casa i Bulls riuscirebbero ad anfare sul 2-0. Diverso il discorso a Boston dove i Celtics si sentono molto più a loro agio che in trasferta. Rondo, ancora rookie, non è ancora padrone della gestione della squadra eil vantaggio su Harper in termini di freschezza atletica è blanciato dalla mancanza di esperienza. Rodman sarebbe ideale su Garnett in grado di seguirlo sul tiro dalla media e di tenerlo in post. Longley sfrutterebbe il suo tiro dalla media per far uscire Perkins dall'area. Pippen un guanto su Pierce.
Chicago ha la possibilità di far uscire sia qualità con Kukoc e Kerr e fisicità con Dele dall panchina. La panchina dei Celtics è ottima ma è sbilanciata nelle prestazioni, molto produttiva ina casa, molto poco fuori. Bulls 4-2.
FINALE
(2)BULLS '97 - (9) LAKERS '01
In finale le due squadre in grado di ripetersi per tre anni consecutivi, più solide anche degli Spurs vincitori di quattro anelli ma con due nuclei di due squadre diverse nel tempo. Due quintetti ricchi di talento e due panchine lunghe e complete.
Harper contro Fisher, Jordan contro Bryant, Pippen su Fox, Rodman su Horry e Longley su O'Neal. Netto il vantaggio dei Lakers nella posizione di centro. Rodman e Horry alla pari, meglio Big Rob in attacco, meglio il "Verme in difesa". Pippen ha nettamete la meglio su Fox in grado anche di prendersi cura di Bryant che deve vedersela con il suo idolo Jordan.
La sicurezza dei Bulls è solida, rinforzata da una stagione, quella precedente, fatta di record e anelli, seguita da una regular season al di sotto di quella prima solo per numero di vittorie ma non per qualità . I Lakers dipendono più dalla vena dei due amici-nemici O'Neal-Bryant.
Serie equilibrata con un paio di vittorie in trasferta, una per squadra, con Chicago che sotto 3-2 torna a casa per vincere gara 6. Bryant è giovane e spavaldo ma soffrirebbe comunque Jordan.
Kukoc e Odom hanno lo stesso ruolo per le due squadre ma il croato è più continuo del lunatico newyokese. Rodman è utile in aiuto su Shaq in una staffetta che prevede oltre Longley, Wellington e Dele ma deve concedere qualche tiro dalla lunga a Horry.
O'Neal ha il grosso tallone d'Achille nei tiri liberi equesti pesa nell'economia di una serie che sarebbe giocata su sacrt minimi e sulla cura dei particolari. Pippen è utilissimo in difesa quando da il cambio a Jordan su Bryant e in attacco difficilmente è arginabile dai vari Fox, Shaw e Rider.
Gara sette, Chicago, punteggio in parità , ultimo minuto di gioco, dopo un time-out i Bulls rimettono la palla, due blocchi in uscita per Jordan che prende palla e decide di servire Kerr solo dall'angolo, Bulls +2. Time-out Lakers, che decidono per un pick and roll centrale tra Bryant e O'Neal. Kobe sull'aiuto del lungo decide di alzare vicino a canestro dopo Shaq schiaccia di potenza e si torna pari.
Mancano 15 secondi, Chicago chiede l'interruzione e riparte da metà campo semplicemente dando la palla a Jordan spostato leggermente sul lato sinistro, isolamento 1-4 per lui. Di fronte il giovane sfidante col numero 8.
Jordan parte in palleggio a 6 dalla fine, tre palleggi decisi in entrata e frenata per crearsi spazio, Bryant che deve concedere qualla frazione di secondo per cambiare l'inerzia della corsa e seguire il movimeto del rivale.
Il tiro parte dalla mani del 23 e quando la palla è ancora in aria scatta la luce rossa sul tabellone"ma sapete tutti come va a finire…