Chris, Dwyane e LeBron seduti accanto in panchina alle ultime OIimpiadi.
A novembre inizieremo a vedere all'opera quello che da giovedì 8 luglio è diventato il team più atteso del nuovo millenio, i Miami Heat.
In quella giornata infatti LeBron James ha comunicato al mondo la propria decisione di raggiungere Dwyane Wade e Chris Bosh in quel di South Beach.
Non sarà però la prima volta che le tre stelle scenderanno in campo insieme da quando, nell'autunno del 2003 sono stati scelti dalle rispettive squadre di origine.
All Star Game
Nel 2005, ovviamente nella partita delle stelle, c'è stato il primo contatto vero tra due dei tre nuovi compagni di squadra, Wade e James. Entrambi all'esordio nella partita delle stelle, con il prescelto in quintetto, hanno combinato per 27 punti, con un James dedicato a dar spettacolo con 6 assist e 8 rimbalzi.
Nel 2006 alla compagnia si è aggiunto anche il lungo ex Toronto, Chris Bosh, che alla partita delle stelle ha fatto compagnia ai suoi nuovi compagni di squadra, che nel frattempo avevano preso possesso del quintetto e soprattutto dello show del weekend. I due esterni hanno infatti messo a segno 20 punti con Wade e 29 e il titolo di MVP con James. Chris, rookie nella competizione, ha comunque dato il suo contributo da comprimario di lusso, con 8 punti e 8 rimbalzi.
Il 2007 ha visto per la prima volta i tre in quintetto, in un Est che ha però preso una memorabile scoppola da Bryant e soci, in cerca di rivincita dopo le sconfitte dei due anni precedenti. Come gli anni precedenti James ha messo su cifre decisamente importanti, segnando 28 punti, catturando 6 rimbalzi ed elargendo 6 assist ma oscurando un po' il suo compagno Wade autore solamente di 10 punti ma con ben 6 palle recuperate.
Bosh si è dovuto nuovamente accontentare di un ruolo secondario, oscurato anche da un Howard che dalla panca ha dato spettacolo. I suoi 11 punti con 7 rimbalzi hanno dimostrato però la sua efficacia quando può giocare con stelle di prima grandezza.
Nel 2008 i tre partono nuovamente in quintetto e iniziano a fare prove tecniche di collaborazione. Insieme a Ray Allen prendono infatti il proscenio e tirano più di tutti gli altri e con ottime percentuali (ma siamo all'All Star Game e le percentuali sono alte per forza).
James si aggiudica nuovamente il premio di MVP della partita grazie ai suoi 27 punti conditi dagli 8 rimbalzi e i 9 assist, ad un soffio dalla tripla doppia dunque. Wade e Bosh segnano 14 punti a testa facendo però registrare un complessivo 0 su 4 ai liberi.
E' nell'ultimo All Star Game, quello del 2010, che probabilmente i tre consolidano la loro idea di giocare insieme sul serio. A Dallas, di fronte a più di 100 mila spettatori, nonostante Bosh partisse dalla panchina i tre giocano molto tempo insieme e mettono su statistiche da far brillare gli occhi.
Wade, che riesce finalmente a guadagnarsi il titolo di MVP di una partita finalmente conclusasi al fotofinish, segna 28 punti con 16 tiri a cui aggiunge 10 assist 6 rimbalzi e 5 palle recuperate. Chris Bosh registra una doppia doppia da 23+10 con lo stesso numero di tiri di Wade e andando anche 7 volte in lunetta. James, in lotta con Dwyane per il titolo di MVP finale si prende invece 22 tiri per mettere a segno 25 punti, conditi da 5 rimbalzi, 6 assist e 4 palle recuperate.
In questo All Star Game però si nota come i tre si riescano a divertire giocando insieme, con Wade e James a dividersi i compiti in attacco e a gestire gli isolamenti e l'ex Toronto ad approfittare degli scarichi dei due e del tiro dalla media.
Team USA
E' ovvio che partite come gli All Star Game sono poco probanti per verificare la chimica di squadra. Più senso però può avere l'esperienza fatta dai tre in Team USA, specialmente nel 2008 alle olimpiadi di Pechino o al mondiale del 2006 in cui per la prima volta i tre hanno condiviso l'esperienza a stelle e strisce.
Nel 2006 la spedizione iridata, conclusasi con un bronzo dopo la deludente sconfitta contro la Grecia in semifinale, l'unico dei tre a partire stabilmente in quintetto per coach Krzyzewski è stato LeBron James, preferendo far partire Dwyane Wade dalla panchina a cambiare proprio il suo nuovo compagno di squadra e Carmelo Anthony, il giocatore che forse ha dimostrato di adattarsi meglio alle regole Fiba.
Per Bosh ci sono state comparsate più brevi, e i suoi minuti sono stati quasi equamente divisi con Dwight Howard ed Elton Brand.
James, nei 24,2 minuti di media in cui è stato in campo ci sono stati 13,9 punti con il 58,2% dal campo, 4,8 rimbalzi (leader dei suoi in questa statistica) e 4,1 assist. Wade, pur partendo in quintetto in solo 1 delle 8 partite disputate, ha avuto a disposizione 22,9 minuti in cui ha segnato 19,3 punti (secondo solo a Melo) con il 57,6% dal campo, a cui ha aggiunto 3,1 rimbalzi e 2,8 assist.
Bosh ha giocato invece una media di soli 13,5 minuti a gara e ha avuto 26 tiri in tutta la competizione che gli hanno fruttato una media di 6,8 punti grazie alle ottime percentuali avute (oltre il 65%) sfruttando i tiri da sotto canestro. I 4 rimbalzi di media, anche se possono sembrare pochi, raffrontati al numero di minuti giocati diventano una statistica importante.
Dopo la brutta figura del 2006, per le olimpiadi del 2008 alla compagnia si sono aggiunti altri grandi nomi, tra cui Kobe Bryant. Questo ha diminuito il minutaggio a disposizione di Wade, che ha comunque dato il suo contributo alla vittoria dell'oro.
Chris Bosh invece ha scalato le gerarchie nel ruolo di centro e ha diviso il suo ruolo di lungo con il solo Howard, guadagnandosi minuti. I tre, che consolideranno la loro amicizia proprio durante la competizione olimpica, saranno fondamentali nella vittoria finale.
LeBron James dividerà il proscenio con Kobe e Melo, giocando più di tutti i compagni, 24,8 minuti, segnando 15,5 punti con il 60% abbondante dal campo, raccogliendo 5,3 rimbalzi e smazzando 3,8 assist.
Dwyane Wade, penalizzato nel ruolo dalla presenza della star dei Lakers, giocherà 18,8 minuti ma questo non gli impedirà di essere il miglior realizzatore della spedizione americana con 16 punti di media, a cui aggiungerà 4 rimbalzi e più di 2 recuperi a incontro andando anche 41 volte in lunetta.
Chris Bosh invece vedrà il campo per 17,3 minuti e grazie ad un ottimo 77,4% dal campo con 31 economicissimi tiri avrà una media di 9,1 punti a partita, diventando anche il leader della squadra a rimbalzo con una media di 6,1 rodmans.
Nelle due grandi competizioni internazionale a cui hanno preso parte i tre, quindi, si è visto che chi ha variato meno il proprio tipo di gioco è stato Wade, che ha avuto molto la palla in mano e ha potuto attaccare il ferro come solito fare anche in NBA.
James, invece, nonostante fosse sempre considerato una delle principali stelle del team ha lasciato giocare molto gli altri, dedicandosi ad altri aspetti del gioco come i rimbalzi e gli extra pass anche a causa di un gioco non adattabile al 100% alle regole Fiba.
Il terzo moschettiere, Bosh, complice anche il ruolo non proprio da stella che aveva nelle spedizioni si è dedicato a raccogliere quanto lo script della partita gli concedeva, facendosi trovare pronto sotto le plance per gli scarichi e i rimbalzi.
Come giocheranno a Miami?
Ovviamente sebbene in Florida i tre dovranno fare un passo indietro rispetto al ruolo che avevano nelle precedenti stagioni NBA, avranno comunque il loro status di star ben consolidato, e il loro ruolo all'interno degli Heat sarà diverso da quello che hanno avuto nelle precedenti apparizioni congiunte in maglia USA o EAST-All Star quando la presenza di Bryant, Anthony o altre star rendeva la distribuzione dei possessi più complessa.
E' però probabile che a novembre vedremo un'edizione del team USA riveduta e corretta, con Wade che potrà mantenere il suo tipo di gioco e che avrà molto palla in mano e un James che vedrà meno palloni all'inizio dell'azione, ricevendola magari in movimento, dove può essere davvero letale.
Bosh invece avrà qualche possesso in post per mantenere il ritmo offensivamente, ma si trasformerà molto in giocatore sugli scarichi, sia sotto canestro sfruttando le penetrazioni dei due compagni sia staccandosi e sfruttando il suo tiro dai 5 metri che negli anni è diventato sempre più efficace.
Chris ha dimostrato di saper fare questo gioco nella nazionale, dove non era l'uomo franchigia, molto meno lo ha dimostrato a Toronto, dove era efficace quando poteva gestire isolamenti e Pick and Roll a piacimento. La sua capacità di adattamento sarà fondamentale per Miami per puntare davvero in alto.
Se i tre effettivamente possono giocare insieme e fare davvero tanto male agli avversari, è anche vero che possono iniziare a pestarsi i piedi o ad essere insofferenti nel momento in cui ci sarà da decidere chi avrà un ultimo possesso decisivo.
Team USA aveva gerarchie tutto sommato chiare, con Bryant e James come pietre miliari e Melo e Wade un gradino sotto. A Miami la situazione potrebbe capovolgersi, perchè tutto sommato South Beach è la casa di Dwyane che negli anni si è guadagnato il diritto a essere il numero 1 della squadra, diritto consolidato anche dalla conquista di un anello di campione. Probabile quindi che i primi schemi di possesso finale siano per il numero 3.
Il rischio è che James possa diventare insofferente se non gli si desse la responsabilità di qualche tiro decisivo e la sua nomea di Re o Prescelto potrebbe portarlo a richiedere il riconoscimento dello status di numero 1 del team.
Chiaramente queste sono semplici supposizioni e ipotesi basate sul nulla, non avendo mai visto davvero i tre in lotta per qualcosa di concreto con una gara in bilico e sicuramente nella decisione di giocare insieme queste considerazioni sono state affrontate sia da Wade che da Bosh che da James.
La curiosità però rimane e la soddisferemo alla prima partita tirata dei nuovi Miami Heat.