Big3 non rende neanche l'idea, bisogna inventarsi un nuovo soprannome…
Sorpresa. Sconcerto. Incredulità .
Per noi appassionati di NBA questo è un giorno speciale, uno di quelli che avranno un posto indelebile nella nostra memoria.
"Dove eravate il giorno in cui Lebron decise di andare ai Miami Heat?"
Ecco, uno di quei giorni.
La Rete è al momento invasa da centinaia di messaggi di ogni tipo, i forum intasati dai tifosi di tutto il mondo.
Tutti, dai principali columnist dei network americani all'ultimo giovane appassionato di basket, hanno un solo obiettivo, anzi una necessità : far sapere cosa ne pensano della decisione di Lebron James di lasciare i suoi Cleveland Cavaliers per aggregarsi a Miami coi suoi amici Dwyane Wade e Chris Bosh per cercare da lì l'assalto al titolo.
Le tendenze sono già chiare.
C'è il partito del "Perdente! Coniglio! Traditore!" che sbeffeggia "l'ex Prescelto" per la sua decisione così poco coerente col suo personaggio: il Re che lascia il Castello in cui è nato, abbandona il suo Regno per andare a chiedere asilo al Principe Ereditario Dwyane Wade, a casa sua? No way.
A questo partito se ne antepone un altro, quello dei "Ha fatto bene, l'importante è vincere e non puoi farlo da solo" " "Chi non l'avrebbe fatto al suo posto" " "Anche Michael aveva Scottie, e anche Magic aveva Kareem, e allora i Big3 di Boston" " "e comunque le spiagge di Miami sono meglio di quelle di Cleveland".
Ma allora, cosa pensare?
Che hanno tutti ragione, a seconda dei propri interessi personali?
Che ha ragione Lebron ("vincere è l'unica cosa che conta") ma ha anche ragione il proprietario dei Cavs Dan Gilbert ("Lebron è un ingrato e un traditore") dal suo punto di vista?
No. Dal mio punto di vista hanno avuto (quasi) tutti torto in questa storia.
Ecco perchè.
Wade: va bene cercare rinforzi, ma così ti porti in casa un altro "primo violino". Sicuro che il concerto verrà bene alla fine? Ma chi farà l'assolo e chi la gran cassa?
Bosh: non volevi fare il secondo violino, e adesso farai il terzo?
Gilbert: è vero, Lebron vi ha lasciato in braghe di tela, ma qualcosina ha dato alla città in 7 anni, no? Era proprio il caso di fargli subito la guerra, di tagliare tutti i ponti con lui? E se la sua avventura a Miami non funzionasse? E se fra 2 anni avesse voluto tornare a casa? Ora, come potrebbe?
Walsh: anni di sconfitte per cosa? Amarè? Ma dai…
Paxson: Salmons e Hinrich regalati per cosa?
Lebron: caro ragazzo, vincere è la cosa più importante, ma è da 10 anni, da quando ancora andavi alle medie che tutto il mondo sa che Tu sei il Prescelto.
Prescelto per cosa? Per dare la palla a Wade?
Guarda che altri prima di te sono già riusciti a vincere un titolo dandogli la palla, e non erano neanche tanto Prescelti, gente come Jason Williams e Antoine Walker, gente qualunque…
E "The King"? E "The Chosen One"?
A Cleveland ti hanno dato tutto, TUTTO, e tu li lasci così, da perdente?
Non hai mica 35 anni e un disperato bisogno di un anello prima di ritirarti…
Pat Riley e i Miami Heat: ecco perchè ho scritto "quasi" nel titolo di questo articolo. Che colpo ragazzi!!!
E voi, cosa ne pensate?