Perso LeBron, Walsh è al lavoro per rifondare i Knicks con altre soluzioni
Il Re ha scelto.
Nella notte LeBron James ha catalizzato l'attenzione di tutti gli appassionati NBA e ha dichiarato dove giocherà il prossimo anno, nei Miami Heat di Wade.
La scelta, discutibile o meno, mette ora in difficoltà oltre che la Lega intera, le squadre che in questa settimana avevano serrato la loro corte per portare l'ex Cleveland dalla loro parte.
Tra tutte, ovviamente, i New York Knicks.
Inutile ricordare quanto sia stato pubblicizzato nella grande mela il possibile approdo del Prescelto in questa estate 2010, e non solo da quest'anno, ma da quando si è saputo che James sarebbe stato Free Agent il primo luglio di quest'anno.
In tal senso si era mossa negli ultimi 2 anni la nuova dirigenza dei Knicks con Walsh occupato a riparare i danni commessi da Thomas e dalla sua gestione poco ortodossa dei dollari messi a disposizione dalla proprietà e a liberare quanto più cap possibile per tentare l'assalto alla ricca free agency estiva.
Il problema è che non è bastato liberare cap, perchè ai top Free Agent si deve poter proporre un progetto tecnico interessante e possibilmente vincente nel breve periodo, cosa che Miami ha potuto fare avendo già un Top 3 come Wade ed avendo acquisito il miglior lungo disponibile sul mercato ma che non ha potuto fare NY, che oltre a Gallinari, buon talento che ancora deve dimostrare quanto sposta in NBA e l'acquisizione dell'altro miglior lungo a disposizione, Amar'e
Stoudemire, non ha potuto offrire a LBJ una ragionevole possibilità di arrivare al titolo nelle prossime due stagioni.
I tifosi dei Knicks non avranno preso benissimo la decisione, essendosi ormai fatti la bocca buona e sognato l'arrivo del salvatore della patria che avrebbe cambiato la storia della franchigia. Certo, non si è ai livelli di Cleveland, lì sì probabilmente davvero impauriti dagli scenari che si aprono con la dipartita del loro beniamino e una città con un fascino nettamente diverso da quello che può emanare New York.
Negli uffici del Madison Square Garden, infatti, seppur ci sia un po' di delusione per non essere arrivati al meglio che ci fosse a disposizione, si continua a lavorare nel modo giusto, senza cioè farsi prendere dal panico e buttarsi su decisioni avventate che potrebbero riportare New York a tarparsi le ali per il futuro.
Su chi si punta ora?
Il piano A ovviamente era LeBron James, che è sfumato molto probabilmente quasi subito ed è verosimile che già al primo incontro l'entourage del giocatore abbia fatto capire a Walsh e D'Antoni che la sua scelta sarebbe stata lontano dalla grande mela.
Il piano B era portare a casa due top player in grado di dare un contributo immediato alla squadra e che potessero invogliare eventuali free agent del 2011 ad aggiungersi alla compagnia. I nomi più caldi erano quelli di Stoudemire, poi effettivamente arrivato, e Joe Johnson, che però ha preferito rinnovare con gli Hawks alla roboante cifra di 119 Milioni di dollari spalmati in 6 anni di contratto.
Atlanta era la squadra che poteva offrire più soldi a JJ che già dai tempi di Phoenix è parso parecchio sensibile all'argomento.
Walsh di sicuro non si è strappato i capelli perchè sa perfettamente che la guardia degli Hawks, per quanto bravo, non sia meritevole di un contratto così ingombrante e ha ripreso a guardarsi intorno alla ricerca di un FA che potesse fare al caso dei Knicks.
Si è più volte fatto il nome di Carlos Boozer, ma anche qui, il GM dei Knicks ha preferito lasciar correre e far accasare il lungo dei Jazz da altre parti, Chicago per la precisione, mettendo giustamente in dubbio il fatto che Carlos potesse essere funzionale al tipo di gioco che pratica coach D'Antoni.
Con Wade rifirmato a Miami, Bosh anche lui in direzione Florida e JJ rifirmato dagli Hawks, il timore era che New York pur di migliorare un po' la situazione potesse cercare di portare a casa uno dei Free Agent di livello inferiore, come Rudy Gay. Walsh invece ha lasciato andare anche lui, temendo, come poi effettivamente accaduto, di doverlo pagare più del suo reale valore. Gli 89 Milioni offerti da Memphis per la sua conferma sono infatti tra le cose più eclatanti di questa pazza estate NBA.
Ecco allora che si fa strada la possibilità di virare su un piano C. Il piano vedrebbe firmare un top FA quest'anno (fatto con la firma di Stoudemire), fare qualche movimento minore per acquisire giocatori funzionali al progetto di D'Antoni e migliorare la squadra e puntare con decisione a mettere il tassello principale il prossimo anno, quando ci saranno sul mercato, tra gli altri, Carmelo Anthony e Toni Parker e si potrà contare sull'ulteriore scadenza di Curry che libererebbe 11 comodi milioncini da investire.
E se la crisi economica dovesse continuare ad attanagliare le casse delle franchigie NBA si potrebbe approfittare delle difficoltà di New Orleans a costruire qualcosa di vincente e portare a casa Chris Paul un anno prima della sua naturale scadenza di contratto, prevista per il 2012. Più si avvicina alla deadline più infatti gli Hornets rischiano di perdere la loro stella senza avere nulla in cambio e con l'offerta giusta i Knicks potrebbero avere quel play
che tanto è utile al gioco di Mike D'Antoni.
Per la verità Chris Paul sarebbe si il top nel ruolo, ma non sarebbe la primissima scelta di Walsh, sia per una questione di difficoltà nell'accaparrarselo, sia per una questione contrattuale.
La prima, da tempo, è considerata Ricky Rubio talentuoso playmaker spagnolo non ancora sbarcato nella lega ma che ha i suoi diritti detenuti dai Timberwolves. New York a più riprese lo scorso anno al draft ha trovato a scambiare giocatori per arrivare a lui, e non è detto che quest'anno non riprovi a tentare Kahn con offerte per il ventenne del Barcelona.
La prossima stagione
Prima di guardare al prossimo anno però c'è da costruire un roster affidabile da questa stagione, e contemporaneamente all'annuncio di LeBron di andare in Florida è stata data per quasi ufficiale la notizia della partenza di David Lee in direzione Golden State.
Lee, anche lui free agent quest'anno è stato firmato e scambiato per Anthony Randolph, Kelenna Azubuike e Ronny Turiaf.
Randolph è un giocatore dal buon potenziale che può dare un contributo da subito alla frontline di D'Antoni, Turiaf è il giocatore che può dare respiro a State e sa correre per il campo molto bene, aggiungendo quel poco di difesa che non fa mai male, soprattutto in una squadra che non dà propriamente il meglio nella propria metacampo. Azubuike è un giocatore che può dare punti veloci, atletico, che può mettere buone cifre in un sistema come quello dei knicks. Il fattore comune tra i tre in arrivo, però, è la breve scadenza del loro contratto.
Azubuike scade infatti la prossima estate, liberando poco più di 3 milioni di dollari. Randolph ha una team option sempre nell'estate del 2011, che verrà probabilmente sfruttata se Anthony continuerà a mostrare quanto di buono fatto nella scorsa stagione. Turiaf ha una player option la prossima estate che se anche esercitata occuperà il cap dei Knicks per soli 4 milioni.
Due buoni giocatori e un prospetto decisamente interessante presi quindi da Walsh a basso rischio, con il vantaggio di poterli valutare e rifirmare in caso meritino una riconferma e a seconda di come evolve il piano C.
Non ci saranno LeBron o altre grandi stelle a New York e ci sarà da lottare contro dei Miami sicuramente carrozzati per aprire una dinastia, ma i Knicks stanno provando a ritornare ai fasti di un tempo e un po' di fiducia a Walsh e D'Antoni la si deve dare.