Il futuro della Nazionale USA: Attacco

Tony Taylor, 20 anni, si sta mettendo in mostra coi portoghesi dell'Estoril

Terzo e ultimo articolo della serie relative all'analisi su quello che potrebbe essere il future sul campo della Nazionale USA, dalla situazione attuale del roster sino ai prospect di maggior talento.

Forse anche più della difesa, l'attacco è sicuramente il reparto che desta più preoccupazione in ottica 2014. Purtroppo nella sua storia il calcio USA non è mai riuscito ad esprimere quel top scorer necessario per ascendere a grandi livelli. Non lo era Brian McBride ieri, come non lo è Jozy Altidore oggi. Bel giocatore, ancora giovanissimo ma già  con una certa esperienza internazionale, gran fisico, ma non è l'uomo da 20 gol in campionato di cui gli USA avrebbero bisogno, anche se crescerà  e darà  il suo notevole contributo. E il problema è che dietro Altidore nel ruolo non c'è quasi nulla nell'immediato. Il povero Taylor Twellman (New England Revolution) - che comunque in Nazionale non ha mai fatto faville - è ormai fermo da più di un anno per una brutta botta alla testa. L'hawaiano Brian Ching (Houston Dynamo) anche lui non è mai stato un cannoniere e ha già  superato la trentina. Cannoniere che invece è Jeff Cunningham (FC Dallas), ma per la Nazionale è bruciato causa scarse prestazioni ed età . Ci sarebbe il 26enne Eddie Johnson, età  ideale in ottica 2014, appena tornato al Fulham dopo qualche sprazzo in Grecia con l'Aris Salonicco, ma su di lui ormai tutti hanno perso le speranze. Dopo aver vinto la Scarpa d'Oro ai Mondiali Under 20 del 2003, e aver impressionato nelle qualificazioni per i Mondiali 2006, si è completamente perso, fallendo tutti gli appuntamenti nel mezzo e non trovando mai un posto stabile nelle squadre in cui ha vagato negli ultimi 3 anni. Lo stesso vale per Kenny Cooper, anche lui del 1984,cresciuto nel Manchester United, in gol a ripetizione in MLS, anche lui ha deluso spesso in Nazionale, mentre in Europa (Monaco 1860 e Portsmouth) un infortunio mal curato lo ha frenato a lungo. Da rivedere certo - ora è tornato a Dallas - ma non appare lui la soluzione, e si è pure rotto la caviglia al primo allenamento! C'è infine Edson Buddle, non certo un colosso ma sicuramente uno col fiuto del gol. Chiamato in extremis ai Mondiali da Bob Bradley, con gli USA deve ancora far vedere di essere adeguato a certi livelli. Un'esperienza europea gli farà  sicuramente bene, specie se troverà  costanza.

In MLS, anche in prospettiva, non c'è molto tra i giovani, e gli unici due nomi che vengono in mente al momento sono anche incerti sulla scelta della nazionalità . Sta facendo vedere qualche bella cosa il 19enne congolese, Danny Mwanga (Philadelphia Union), prima scelta al Draft 2010 di 188cm. Ma appunto è ancora congolese e in attesa di naturalizzazione. L'altro è Teal Bunbury, attaccante dei Kansas City Wizards, figlio d'arte (suo padre Alex ha giocato nel West Ham ed è stato una bandiera dei portoghesi del Maritimo), 20enne col doppio passaporto americano e canadese, deve però ancora trovare continuità  in campionato, e va ricordato come nelle giovanili abbia giocato sempre col Canada.

Anche all'estero non c'è molto. Da seguire Jon-Paul Pittmann, 24 anni, nato in Oklahoma ma cresciuto in Gran Bretagna, possente centravanti dei Wycombe Wanderers nella League One inglese. Quest'anno ha fatto vedere ottime cose, ma va messo alla prova a livelli più alti per capire se possa apportare un valore aggiunto in Nazionale, per la quale non è ancora mai stato chiamato. Stessa età  e 185cm per Marcus Tracy, attaccante uscito dal college nel 2009 e preso direttamente dall'Ab Aalborg in Danimarca. Tracy ha mostrato qualche ottimo flash venendo anche convocato per il camp dello scorso gennaio da parte di Bradley. Ma qualche infortunio di troppo ne ha frenato la crescita, e l'età  avanza" La sorpresa potrebbe invece arrivare dal Messico, dove gioca il californiano Moises Orozco, fratello di Michael, difensore del Philadelphia Union. Attaccante centrale di 18anni nella Primavera del Tigres, recentemente convocato da Thomas Rongen per l'Under 20, sembra avere quella confidenza col gol che ragazzi più grandi di lui non hanno mai manifestato. Il suo obiettivo per ora è sfondare nella Primera Division e ai prossimi Mondiali di categoria. Le premesse sono ottime.

Il panorama è abbastanza desolante, come si può facilmente notare. Le cose invece vanno un po' meglio quando si parla del ruolo, idealmente almeno, di seconda punta. In rampa di lancio, se si riprenderà  dal grave incidente dello scorso ottobre, c'è sicuramente Charlie Davies. Velocissimo attaccante del Sochaux, con cui è tornato in campo questa settimana dopo 10 mesi di stop, nella scorsa Confederations Cup aveva impressionato gli osservatori grazie alla sua capacità  di pressare e ripartire e buoni piedi. Non per niente quando era ancora al college era finito nel mirino di squadre come Bordeaux, Celtic Glasgow, Zurich FC e anche AS Roma. Dovesse tornare il giocatore che era, sarà  inamovibile.

Se invece avrà  problemi le soluzioni comunque non mancano, a cominciare da Landon Donovan (specie se Freddy Adu dovesse decidere di diventare un vero giocatore di calcio e guadagnarsi il posto dietro le punte), uno che vede bene la porta e che anche da seconda punta è sicuramente in grado di esprimere tutte le sue capacità . Lo stesso vale per Clint Dempsey, che anzi nel Fulham è utilizzato più in attacco che sulla fascia. Non sembra probabile invece una promozione, anche in prospettiva, di Robbie Findley. Il 24enne del Real Salt Lake ha deluso prima e durante i Mondiali, non sembrando assolutamente un giocatore di livello internazionale, apparendo a volte persino spaurito. Sempre in MLS sta crescendo a vista d'occhio Chris Pontius (D.C. United), 23 anni, al secondo anno da pro, che ha impressionato sia in campionato che nella recente amichevole vinta dal team di Washington sul Milan, e bravo sia come terzo attaccante nel 4-3-3- che come esterno di centrocampo. Probabile un suo trasferimento in Euroipa a breve. Tra i più giovani da segnalare il 19enne frutto dell'Academy della Houston Dynamo Francisco Navas Cobo, Tristan Bowen (19 anni, Los Angeles Galaxy), e il 18enne attaccante del Philadelphia Union Jack McInerney. Ragazzo dal fisico piuttosto minuto (solo 175 centimetri per 70 chili di peso) McInerney fa del fiuto del goal la sua caratteristica principale, cosa che abbinata ad una certa rapidità  e ad una buona tecnica di base ne fanno un cannoniere più che discreto come dimostrato dai numeri realizzati con l'under 17 statunitense.

All'estero, dopo un ottimo inizio con la Sampdoria, sembra essersi perso il ragazzo del New Jersey Gabe Ferrari, che ora milita in Prima Divisione con la Ternana. Lo stesso vale per il20enne del Mainz Preston Zimmerman, cresciuto nell'Amburgo con grandi promesse e ora smarrito nelle riserve delle Bundesliga 2. In Danimarca gioca - nel Randers FC dove ha sostituito Marc Nygaard (ex Brescia, Catania e Vicenza) dando un contribuito determinante alla salvezza – gioca Yura Movsisyan, armeno ma in attesa del passaporto americano per il 2011. Ex Real Salt Lake, con cui ha vinto la MLS Cup 2009, in Danimarca ha scoperto una vena realizzativa (7 gol in 13 partite) che in America non si era vista. In crescita invece il 20enne dell'Estoril (dove gioca anche il connazionale Bryan Arguez, centrocampista ex DC e Hertha Berlino), Tony Taylor, che nei primi mesi nella liga portoghese si è messo in luce andando a rete più volte (suo il gol della vittoria contro il Benfica decisiva per la salvezza). Ultimo nome, prospect in tutti i sensi, è quello di Alex Zahavi, californiano con passaporto israeliano, brasiliano e portoghese (via genitori), formatosi nei settori giovanili di Hapoel Tel Aviv, Arsenal, Barcelona (che gli aveva offerto un contratto di 3 anni più 7), e che oggi milita nello and Sporting Clube de Portugal (erroneamente chiamato Sporting Lisbona) insieme al difensore dell'Under 20 Greg Garza . Giocatore di ottima tecnica, 175cm, Zahavi al momento è legato al portogallo avendo giocato le qualificazioni agli Europei Under 17, ma può richiedere il passaggio agli USA. Su di lui si è già  attivato il CT dell'Under 20 Thomas Rongen. Ultimo nome, appena convocato nell'Under 20, Shawn Greenfield, ragazzo della Florida trasferitosi a 14 anni all'Atletico Madrid e che oggi milita nel Chernomorets Odessa, in Ucraina. Confessiamo di non conoscerlo, ma nel caso complimenti a Rongen per la capacità  di seguire tutti questi ragazzi sparsi per il mondo.

Le prospettive ci sono, ma gli interrogativi certo - specie in vista del 2014 - sono tanti. A differenza delle decadi passate però c'è un terreno su cui seminare da cui nei prossimi anni il CT USA potrebbe finalmente raccogliere quel campione che gli Stati uniti aspettano da un secolo.

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