Manca poco alla fatidica data del 1° luglio, ma ciò non significa che i dubbi e le perplessità sul futuro di molte franchigie NBA si dipanino magicamente.
Ne sanno qualcosa i New York Knicks che a breve dovranno scoprire, come molti altri team, le proprie carte.
Già , perché mai come quest'anno più che al draft, la maggioranza dei team ha puntato gli occhi al mercato dei free agent, elettrizzante come non mai. Di qui la corsa a liberare il maggior spazio salariale possibile.
I nomi sono triti e ritriti, si va da Lebron James a Dwyane Wade, da Bosh a Stoudemire, da Boozer a David Lee, da Joe Johnson a Paul Pierce, da Nowitzki a Ray Allen. Senza contare che in tutto questo marasma di nomi è circolata pure la voce di una possibile cessione di Chris Paul.
Nomi che dovrebbero far sorridere il trio Dolan, Walsh, D'Antoni anche se il guastafeste dell'ultimora si chiama Ernie Grunfeld.
Strana la vita, proprio lo stesso GM scaricato ai tempi della diatriba con coach Van Gundy, e che ora ha praticamente affossato le speranze di vedere LBJ in maglia Knicks dopo la trade tra Washington e Chicago (regalato/svenduto Kirk Hinrich).
La fatica di New York nel creare cap space e tagliare a destra e manca potrebbe essere stata vana, oppure oltremodo rischiosa specie se Lebron o Wade dovessero decidere di rimanere nelle loro attuali franchigie o firmare altrove (non oso nemmeno pensare all'ipotesi illegale di vederli insieme a Chicago).
Da giovedì prossimo ci sarà la processione in Ohio, con buona pace dei VIP ingaggiati dai Knicks per la sfumata New York visit del prescelto.
l tre re Dolan, Walsh e D'Antoni saranno affiancati da "Sancho Panza" Allan Houston e saranno i secondi a presenziare dopo la coppia Magnate-Russo - Jay Z. Sempre che tutto non sia già scritto, e che i Bulls abbiano già pronta la maglia numero sei al botteghino.
Certo che la magata di Grunfeld è stata un duro colpo per New York, trasformandola di botto da seconda a terza scelta (molto lontana dalle prime due).
Se Lebron è più lontano, Wade non è certo dietro l'angolo perché lui ama Miami e vorrebbe un Big con lui in Florida, e sfortuna vuole che sia nativo di Chicago (sempre loro) quindi anche qui è difficile/impossibile un suo arrivo.
Non abbiamo neanche iniziato e siamo subito al piano C.
Ci si dirotta quindi su Joe Johnson e uno tra Bosh e Stoudemire.
Bravi guaglioni non c'è che dire, ma ciò si traduce in un secondo turno di play off se va bene. Perché continua a mancare il play, e a quel punto avresti due signori giocatori ma non la superstella che ti cambia il futuro prossimo.
Nessuno lo dice più ma il piano A era palesemente Lebron più Bosh o in alternativa David Lee, sperando poi di aggiungere i comprimari necessari. Ipotesi prossima al naufragio, anche se spero di sbagliarmi.
Ci sarebbe Chris Paul ma i Knicks non hanno niente da offrire quando ci sono team disposti a dare di tutto di più (dai Magic a Portland).
E allora è sempre più probabile l'arrivo del sopra citato JJ, si spera a cifre contenute vista la sua scarsa incidenza nei play off, ma in questo caso il problema è la domanda.
Troppi team hanno puntato sui free agent, quindi il rischio è che si viaggi su cifre fuori mercato. Sbagliare adesso sarebbe un errore con conseguenze devastanti, così come a mio avviso aspettare (invano) il prossimo anno un Carmelo Anthony.
Il futuro è adesso, Walsh ci lavora da due anni, e mi auguro che abbia un asso nella manica e sia altresì pronto a fare scelte dolorose (tra le quali ahimè includo una possibile cessione di Gallinari). Se non puoi avere uno dei due fenomeni allora tanto vale rischiare di perdere uno o due dei tuoi giovani (più david Lee) per arrivare a CP3.
Ma al di la dei nomi è forse meglio partire da cosa serve a questi Knicks.
In primis un play affidabile, Paul sarebbe un sogno ma i nomi che circolano sono ben altri, Steve Blake o Luke Ridnour su tutti, non certo dei fenomeni.
Guardando in casa Rodriguez non ha convinto e difficilmente verrà trattenuto, mentre Toney Douglas da garanzie difensive ma non ha la necessaria visione di gioco ed i passing skills necessari per giostrare l'attacco di D'Antoni.
Altro buco nel roster è il ruolo di guardia.
Wilson Chandler è l'attuale detentore del posto ma manca di pericolosità perimetrale per essere una guardia NBA rispettabile; Chandler potrebbe essere un ottimo sesto uomo o meglio sarebbe più efficace nel ruolo di alla piccola, vista la sua capacità di attaccare il ferro.
Nel ruolo i migliori sul mercato sono Wade e poi Johnson. Già detto che pare difficile un approdo di Wade, mentre è più probabile quello di JJ, ma molto dipenderà dalle cifre.
In ala piccola il titolare sarà Gallinari, poiché Danilo non ha le caratteristiche di un quattro NBA, ruolo in cui i Knicks necessitano di un upgrade. La soluzione è già in casa, David Lee è una signora ala grande, ottimo rimbalzista e nettamente migliorato al tiro, e da ala potrebbe dare maggiormente anche in difesa, poiché da centro paga la differenza di stazza con gli avversari.
Lee da quattro formerebbe una coppia di esterni ben assortita con Gallinari, ma il nodo da sciogliere è relativo al rinnovo. Lee vorrebbe un contratto all''altezza (oltre 10 mln a stagione), difficile che i Knicks siano disposti a spendere troppo.
Nel caso Lee potrebbe rappresentare un asset per un sign and trade con altri team. In questo caso in pole position ci sono Toronto e Chris Bosh eo Phoenix ed Amare Stoudemire.
I Knicks sono graditi a Bosh e Lee è gradito a Toronto, il che renderebbe altamente probabile un sign & trade.
Discorso simile per Stoudemire, dato in partenza da Phoenix. I Suns gradirebbero in sostituzione l'ipotesi David Lee, considerata meno costosa rispetto al rinnovo di Amare.
Capitolo centro, l'unica certezza è ahimè Eddie Curry che ha optato per rimanere nell'ultimo anno di contratto da 11.2 milioni di $. Il centro gradirebbe un buy out per poi accasarsi altrove ma Walsh lo vede come un asset da poter inserire in qualche trade estiva (difficile) o come merce di scambio a febbraio (assai probabile).
Ma al di la di queste considerazioni, Curry difficilmente vedrà il campo con D'Antoni in panchina. Potrebbe essere rinnovato Earl Barron, autore di un sorprendente finale di stagione, ma non da garanzie sebbene costi poco.
Diverso il discorso qualora arrivasse un top player tipo Lebron, a quel punto servirebbe trovare un altro buon back up veterano con attitudini difensive, e questo basterebbe a colmare il gap.
Faccio un giochino, basato su un opinione meramente personale e che ho notato appassionare molto i lettori:
LEBRON JAMES
50% BULLS
30% CAVS
10% KNICKS
5% NETS
5% Others
DWYANE WADE
60% MIAMI
30% BULLS
10% KNICKS
JOE JOHNSON
30% HAWKS
30% KNICKS
30% MIAMI
10% BULLS
CHRIS BOSH
30% BULLS
30% KNICKS
30% MIAMI
10% HOUSTON
AMARE STOUDEMIRE
40% MIAMI
30% KNICKS
20% NETS
10% BULLS
Ipotesi, congetture, ma per poco perché tra un paio di giorni si farà sul serio.
Nel frattempo
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