I Pacers ripartono da George

Paul George nella conferenza stampa di presentazione

Che draft è stato per i Pacers? Solo il tempo ci saprà  dare una risposta, ma a primo impatto si può definire un draft diverso rispetto alle recenti annate. Con a disposizione le scelte numero 10, 40 e 57 (via Dallas dalla trade per Shawne Williams di due estati fa) la squadra di Bird ha optato per il talento intrinseco rispetto alla solidità .

Con la 10 non è arrivato l'Hanbrough di turno, ma è arrivato il miglior giocatore disponibile in quella posizione secondo i Pacers: Paul George, ala piccola da Fresno State. Senza badare a ruoli, si è andati sul più talentuoso, anche se la sua selezione a primo impatto ha fatto temere che Bird stesse pensando di scambiare la stella della squadra, ovvero Danny Granger.

Eppure Granger anche prima dell'annuncio di David Stern, era stato al centro di un rumor importante che lo vedeva in direzione New Jersey in uno scambio che coinvolgeva anche la PG Devin Harris. "Solo un rumor" – ha rassicurato Bird – "Granger è uno dei top player della lega, penso che per cedere lui debba arrivare qualcosa in più di Harris".

Anche coach O'Brien è stato chiaro fin da subito. "Lo abbiamo preso per noi", il suo commento a caldo. Ma ci saranno problemi di convivenza con Granger? I due giocatori occupano lo stesso ruolo, hanno le caratteristiche simili e, ironia della sorte hanno anche lo stesso agente.

Per George non è un problema. "Sono contento di essere qui" -ha affermato il giocatore – "Considero Granger un fratello maggiore, ci siamo allenati insieme a Los Angeles e sono veramente felice di giocare insieme a lui e in questa squadra. Non vedo l'ora di cominciare".

Prima del draft pare che i Pacers volessero puntare in maniera forte su una power forward, anche se la priorità  principale è e resta nel settore delle point guard, ma tolta la prima scelta assoluta John Wall non era il draft dei playmaker. Il favorito pareva esseremUdoh, scelto però da Golden" State con la n.5.

Arrivati alla scelta 10 Indiana poteva selezionare Ed Davis, la migliore power forward giunta in quell'istante e che non è finita a Detroit come da pronostici. Invece non è stato così, Indiana ha puntato ciecamente sulle qualità  di George.

"Da un mese a questa parte ha cominciato a piacermi molto George" – il commento di coach O'Brien che pare si sia cestisticamente innamorato di lui nel workout a Chicago – "Ciò che mi piace tremendamente di lui è la capacità  di crearsi un tiro da solo e non solo, al college tirava da 3 punti con il 40%". E sappiamo quanto piacciano i giocatori con una buona mano da fuori a O'Brien.

Specialmente nell'ultima sfortunata annatta, il problema di avere giocatori capaci di creare si è fatto consistente. Il solo Granger ha nelle sue caratteristiche quello di giocarsi l'uno contro uno e andare a segnare, considerando che Ford ha vissuto una stagione particolare e che gli altri giocatori per essere sfruttati al meglio devono essere imbeccati da un compagno. Non a caso l'attacco non è stato quello degli anni precedenti.

Lo stesso O'Brien scaccia l'idea negativa della concorrenza con l'arrivo di George nello stesso ruolo del già  citato Granger, ma anche di Rush e Dunleavy. "Avere tanti buoni giocatori deve essere un bene per noi, troveremo le giuste combinazioni per metterli assieme in campo" -specifica il coach – "Credo che George non solo abbia talento ma penso capirà  come tutti i giovani che niente gli è dovuto e che solo con in lavoro potrà  accompagnare in buona maniera il talento".

Alla fine la point guard non è arrivata in questo draft, perchè con la scelta 40 i Pacers sono andati da Lance Stephenson, guardia di Cincinnati mentre con la 57 inizialmente si era scelto l'ala Ryan Reid di Florida State ma si è subito spedito a Oklahoma City insieme a qualche dollaro per arrivare a Magnum Rolle, atletica (anche se grezza) ala grande da Louisiana Tech.

Chi è Paul George?

Paul George è fondamentalmente un talento, che ha qualità  che potrebbero portarlo a diventare un giocatore vero. Addirittura, uno scout della Eastern Conference ha azzardato che nel giro di cinque anni George sarà  il miglior giocatore del draft 2010. Sì, più di John Wall o Evan Turner.

Ala piccola di 203 cm per 97 kg, cresciuto a Palmade, in California, nella zona centro-nord di Los Angeles. Tifoso dei Clippers e non dei Lakers, fin dai suoi primi passi era scritto che per lui sarebbe arrivata una soddisfazione del genere. "Quando era piccolo era sempre un passo avanti rispetto ai compagni, abbiamo sempre creduto nelle sue potenzialità ", ha raccontato il padre.

Una famiglia di sportivi, con le sue sorelle maggiori che hanno giocato a livello di college, Teiosha a basket per Pepperdine e Portala a volley per CSU-San Bernadino , George ha fatto il salto di qualità  in famiglia.

"Mai avrei pensato di essere qui questo giorno" – ha esordito George nella conferenza stampa di presentazione – "Mai avrei pensato fosse diventato realtà  questo sogno, adesso mi aspetta tanto lavoro per meritarmi tutto questo".

25 punti e 12 rimbalzi di media nella sua stagione da senior nella Knight High School, dopo il trasferimento a Fresno State nonostante le possibilità  di andare a Georgetown e Penn State, alla fine escluse convinto di non avere un minutaggio.

Nella stagione 2008-2009 è uno dei migliori realizzatore fra i freshman della NCAA ed emerge nella stagione da sophomore con 16.8 punti, 7.2 rimbalzi, 3 assists e 2.2 rubate a partita, anche se 3.2 palle perse e un'annata di non positiva di Fresno State

Gli scouts hanno messo gli occhi subito su di lui, soprattutto per la capacità  di giocare nelle tre posizioni perimetrali. Uno di loro addirittura lo ha anche paragonato a Tracy McGrady per qualità .

"Può diventare il migliore nella sua categoria, ma anche un bust" – l'opinione di un altro scout della Western Conference – "E' andato a Fresno State ma non l'ha portata a grandi livelli, può essere un suo limite".

George ha delle caratteristiche che può facilmente esportare anche nella NBA, ha delle braccia lunghe che lo favoriscono molto, è molto atletico, tira bene da fuori avendo anche un rilascio di tiro molto veloce.

Ma non solo, ha una buonissima visione di gioco, ha ottime doti di passatore e per essere un'ala piccola prende molti rimbalzi. Veramente un giocatore completo.

I difetti che gli rimproverano riguardano la sufficienza che a volte mostra in alcuni frangenti, un primo passo non sempre esplosivo come potrebbe essere e poi una difesa sull'uomo in cui bisogna ancora lavorare. Ma O'Brien riguardo quest'ultimo difetto ha fatto sapere che è qualcosa che si svilupperà  con il continuo allenamento.

Il prodotto di Fresno State è ottimista riguardo il approdo in questa lega. "Sento di avere tutti i mezzi e le potenzialità  per essere non solo uno dei migliori di questo draft, ma della NBA" – ha detto George – "Il mio sogno non è tanto quello di giocare in questa lega, ma essere una leggenda in questo gioco. Voglio lavorare per diventarlo".

George cercherà  fin da subito anche di limare i suoi difetti. "Voglio dimostrare che posso difendere ad alti livelli, e il ball-handling per creare giocate, tutto ciò che non sono riuscito a fare vedere a Fresno State" – continua il giocatore – "Inoltre il sistema di gioco di Indiana penso mi favorisca per la mia crescita".

A Indianapolis sperano di aver trovato un tesoro.

Lance Stephenson a sorpresa

Con la scelta numero 40 in casa Pacers non ci si aspettava di trovare ancora selezionabile Lance Stephenson, questa atletica shooting guard, leggenda della New York High School, fresca fresca di premio di miglior rookie della Big East con 12.3 punti, 5.4 rimbalzi e 2.5 assists di media.

"Lance è giovane e certamente deve crescere molto come giocatore professionista" – ha detto Bird – "E' molto talentuoso, non mi aspettavo di trovarlo libero, così non ho perso tempo e ho puntato subito su di lui".

Stephenson non ha rimpianti di aver lasciato l'università  di Cincinnati dopo appena un anno. "E' veramente molto eccitato di andare ai Pacers" – ha fatto sapere il suo agente, Al Ebanks – "Chi è che non vorrebbe mai giocare in una squadra in cui c'è Larry Bird? E' al settimo cielo".

Nato a Brooklyn, questa guardia di 196 cm è una rara combinazione di potenza e rapidità , a cui piace molto attaccare il canestro e spesso guadagnarsi parecchi tiri liberi che realizza con alte percentuali. E' un giocatore estroverso, ha un ottimo primo passo ed è conosciuto anche per il cross-over.Inoltre sa tirare da fuori, il che è molto importante per O'Brien.

I giocatori intraprendenti spesso hanno il difetto di strafare e a Stephenson succede qualche volta. Ad esempio quando al posto di un passaggio semplice preferisce quello spettacolare, oppure quello di cercare la giocata personale invece di quella per la squadra. Aspetti da limare per un giovane che deve maturare.

Stephenson ha seguito il draft a New York con la sua famiglia e quando il suo nome è stato pronunciato c'è stato un momento di commozione. "Era una gioia che meritavano dopo tanto lavoro". Il commento
i Ebanks.

Senza guardarsi indietro, senza rimpianti per non aver cercato di continuare l'esperienza a Cincinnati, Lance Stephenson è pronto a cominciare questa nuova avventura con i Pacers.

Magnum Rolle, voluto a tutti i costi

Magnum Rolle è il secondo giocatore delle Bahamas ad essere chiamato ad un draft NBA. Ha stregato Bird nei workouts prima del draft per il suo atletismo, tanto da far spendere qualcosa in denaro per avere la scelta 51 degli Oklahoma City Thunder e assicurarselo.

"E' molto molto atletico" – ha detto sui di lui Bird – "Sapevamo che sarebbe stato selezionabile nel tardo secondo giro e che ci serviva fra i lunghi un giocatore con le sue caratteristiche che possa correre su e giù per il campo. Abbiamo visto molte cose in lui che ci piacciono".

Ala di 208 cm, da Louisiana Tech, Rolle ha mantenuto quasi 14 punti con 8.4 rimbalzi di media nella passata stagione, eccellendo in stoppate con più di 2 a partita.

E' piaciuto per la sua mobilità , è agile, ha braccia lunghe e si sa muovere bene senza palla. Non è un vero lungo, anzi possiamo definirlo atipico e molto utile in caso di quintetto piccolo. Un vantaggio che può diventare un limite, visto che non è un giocatore fisico per
giocare sotto e non ha la struttura fisica per essere un esterno.

Inoltre non è giovanissimo, essendo nato nel 1986 si hanno forti dubbi su quali e quanti margini di miglioramento possa avere un prospetto del genere.

Anche in casa Rolle momenti di commozione al momento della scelta, la madre e la sorella che piangevano per la gioia e un Rolle sommerso da telefonate e messaggi al suo cellulare.

Rolle ha mantenuto al sua promessa perchè a 16 anni tornando da un camp ad Arkansas aveva detto chiaramente al suo coach Darrell Sears: "Coach, io andrò a giocare nella NBA". La scelta è arrivata, bisognerà  vedere se Indiana deciderà  di firmarlo dopo la Summer League.

Summer League al via

Subito occasione per mettersi in mostra per i nuovi rookie Paul George, Lance Stephenson e Magnum Rolle nella consueta sgambata estiva di Orlando che i Pacers giocheranno con Charlotte, Utah, Boston, Oklahoma City, New Jersey, Philadelphia e ovviamente Orlando.

Josh McRoberts sarà  il veterano di questa squadra dopo la positiva seconda metà  della scorsa stagione, mentre A.J. Price e Tyler Hansbrough non giocheranno perchè ancora alle prese con il recupero dai rispettivi infortuni.

Faranno parte del roster anche due giocatori che hanno lavorato con i Pacers prima del draft ma che non sono stati scelti da nessuno, parliamo di Chris Kramer, guardia di Purdue e della point guard Thomas Heurtel, l'anno scorso nelle file dello Strasburgo, in Francia.

Kramer viene da una stagione conclusa con 6.5 punti e 3 rimbalzi di media come senior, ma il suo forte è la difesa, essendo stato inserito per due anni consecutivi fra i 10 migliori difensori e non solo, perchè durante un workout ha impressionato i Pacers per il modo in cui ha difeso su Stephenson. Heurtel invece, ha mantenuto quasi 10 punti e 5 assists di media, tirando con più del 40& dai 3 punti.

Fra gli altri elementi del team figurano Richard Hendrix, ala grande da Alabama, l'anno scorso a Granada, oltre a Marcus Landry, fratello del più famoso Carl, l'anno scorso fra New York e Boston e adesso alla ricerca di una squadra NBA.

Abbastanza conosciuto Marcus Williams, duttile esterno da Arizona e protagonista l'anno scorso con gli Austin Toros con una media di 24.3 punti, 5.4 rimbalzi e 4.8 assists a partita, visto inoltre in NBA fra gli Spurs e i Clippers.

Dalla lega di sviluppo (precisamente con i Maine Red Claws) anche Russell Robinson, point guard che potrebbe mettersi in mostra vista la situazione particolare delle point guard dei Pacers. Non fu scelto nel draft del 2008 ma fu ingaggiato dai Rockets e tagliato poco dopo.

Completano il settore degli esterni James Mays da Clemson e Bryce Taylor da Oregon, l'anno scorso in Germania. Fra i pivot troviamo anche Drew Naymick da Michigan State e Darryl Watkins da Syracuse.

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