Stern ed i giocatori
E' l'evento che inaugura la nuova stagione Nba e come ogni anno l'attenzione rivolta verso questo è veramente alta.
Il Draft Nba è un crocevia anche per conoscere le vere ambizioni delle squadre a seconda delle scelte o dei movimenti che fanno nelle 5 ore della Green Room del Madison Square Garden, dove il palco secondario per una sera diventa quello principale.
Quest'anno la qualità delle scelte era veramente ottima anche considerando il secondo giro, e non c'è da stupirsi se negli anni futuri questo verrà ricordato come uno dei draft più profondi di sempre, visto che la grandissima maggioranza dei giocatori scelti ha molte possibilità di entrare nei roster che un ruolo importante, sia sul piano attuale che su quello a venire.
La prima scelta era tra la più scontate di sempre, ed infatti gli Wizards, a seguito dell'annata tribolata passata dalle beghe procurate di Arenas e dallo smantellamento della squadra, si sono affidati a John Wall, il talento principale del lotto, già ottimo giocatore sin da adesso ma con margini di miglioramento ancora molto ampi.
Nella Capitale tutto passerà da lui, a cominciare dalla ricostruzione della franchigia, partita nella nottata newyorchese grazie anche alla trade che ha portato in roster Kirk Hinrich, perfetto complemento per poter crescere al meglio il play uscito da Kentucky.
Se la numero uno era più che prevedibile, la scelta successiva lo era ancora di più. I Sixers infatti non si sono lasciati scappare il miglior talento immediato del draft e l'unico che poteva mettere a repentaglio la scelta di Wall, ovvero Evan Turner, guardia/ala da Ohio State dotato di una versatilità tale da renderlo facilmente inseribile in qualunque contesto.
Nella città dell'amore fraterno puntano molto su di lui, giocatore vincente che sa prendersi tutte le responsabilità (al college era linfa vitale per i Buckeyes) del caso, quindi è ottimo anche per togliere pressione ad Igoudala, che con il nuovo arrivato compone una coppia di esterni di ottima caratura per la futuribilità della franchigia.
Al terzo pick i Nets invece hanno preso il miglior prospetto nel ruolo più scoperto. Derrick Favors può essere il complemento perfetto per Brook Lopez portando intimidazione e difesa in aiuto, atletismo sotto entrambi i tabelloni e spessore a rimbalzo offensivo. E' un giocatore in continua crescita, e questo è un fattore da non sottovalutare considerato che stiamo parlando del più giovane tra quelli scelti.
Minnesota è una delle squadre che raccolgono più attenzione dopo ciò che è successo lo scorso anno quando il GM Khan con due pick consecutive, la 5 e la 6, scelse due giocatori incompatibili tra loro e non solo perchè nello stesso ruolo.
Stavolta però è stato molto più accorto ed ha svolto il compitino scegliendo il need principale per la sua squadra con Wesley Johnson, ala piccola atletica da Syracuse che aumenterà non poco l'efficacia difensiva di squadra. Difficilmente sarà un uomo franchigia, ma sicuramente è un tassello importante per una squadra giovane come i T'Wolves.
I Kings si erano messi pochi giorni prima con l'acquisizione di Samuel Dalembert da Philadelphia in cambio di Nocioni e Hawes; questa trade però non ha scombussolato i piani della dirigenza che con la scelta numero 5 si sono buttati sul secondo dei quattro freshman di Kentucky, DeMarcus Cousins.
Potenzialmente una grande scelta perchè Cousins è un'intrigantissima combinazione di tecnica e stazza ed è in miglioramento continuo, deve solamente limare l'aspetto mentale, perchè non è propriamente una cima per quanto riguarda la concentrazione in allenamento ed in partita. Con questa scelta il settore lunghi della squadra californiana è di una lunghezza e di una duttilità di rilievo.
Alla 6 toccava agli Warriors, impegnati anche nel cambio di proprietà che probabilmente solleverà coach Nelson dal pino della Baia. Ekpe Udoh la loro scelta, lungo atletico con gioco frontale molto interessante per come mette palla a terra e per il tiro dalla media affidabile.
Ottimo intimidatore ma meno difensore sull'uomo, il fatto che corre benissimo il campo potrebbe velocizzare non poco il suo ambientamento ai piedi del Golden Bridge, nonostante debba rinforzare la parte superiore del corpo per poter tenere i contatti con lunghi ben più robusti.
Pure i Pistons seguono la via del giocatore d'area portando in roster Greg Monroe, il giocatore interno tecnicamente più preparato per lettura del gioco e movimenti, dotato di mani fatate che ne fanno il miglior passatore tra i giocatori scelti.
Probabilmente ai Pistons serviva un lungo che potesse cambiare le sorti sin da subito come Cousins, visto che Monroe è un incrocio tra un 4 per capacità tecniche ed un 5 per range limitato, ma per una squadra senza esterni con playmaking è il giocatore perfetto.
A Los Angeles sponda Clippers arriva un altro giocatore dal potenziale interessante su cui la squadra di Sterling punta moltissimo. Al-Farouq Aminu è una scelta intelligente perchè nonostante non abbia ancora completato la conversione in ala piccola, sembra sulla buona strada dopo tutto il periodo post-Ncaa passato sotto le direttive di Dave Hopla, il mago del tiro, che gli ha allargato sensibilmente il range e migliorato la meccanica.
A mani basse il più stiloso della nottata, proprietario di un paio di occhiali che avrebbero roso d'invidia lo Steve Urkel di Otto Sotto Un Tetto.
Gordon Hayward, l'eroe dell'ultimo torneo Ncaa per aver portato la modesta Butler ad un tiro dalla vittoria del campionato nazionale, è stata la scelta di Utah per aggiungere QI ceststico e tecnico ad un parco esterni privo di tale caratteristiche, se togliamo l'ottimo Deron Williams.
Il ragazzo dell'Indiana porta tante perplessità sull'efficacia del suo gioco in Nba, sulle carenze fisiche ed atletiche, ma nel sistema di Sloan può dare un subito un contributo notevole.
Paul George è stato il giocatore che ha compiuto la maggior ascesa dal momento della lottery , grazie ad un'ottima combine e ai workout in cui ha convinto molti GM, tra cui Larry Bird che lo ha scelto alla numero 10.
Scelta abbastanza strana perchè come tipologia di giocatore assomiglia molto a Danny Granger, pietra angolare dei Pacers, ma secondo chi l'ha visto nei provini sembra che abbia le capacità per poter giocare stabilmente da guardia, ed è questo che ha convinto la dirigenza di Indiana.
Alla 11 gli Hornets hanno scelto Cole Aldrich, che però con il cappellino della squadra della Louisiana ci starà veramente poco, infatti i suoi diritti vengono subito girati agli Oklahoma City Thunder, che con il lungo di Kansas fanno un vero e proprio colpo.
Aldrich infatti sembra cucito dal sarto per coprire la grossa lacuna sotto canestro della squadra rivelazione dell'ultimo campionato, portando una presenza interna importante difensivamente ed a rimbalzo senza cambiare alcuna gerarchia. Un altra grandissima mossa da parte dell'ottimo Sam Presti.
Sempre dai Jayhawks arriva anche la scelta dei Grizzlies che puntano invece sul potenziale e pescano la talentuosa guardia Xavier Henry. Ragazzo abbastanza problematico dal punto di vista mentale ma che può essere utile in più di una situazione offensiva dato che dispone sia di un ottimo tiro che di una grande atletismo.
Con la scelta successiva Toronto sceglie di aggiungere un lungo cercando di sopperire alla probabile partenza di Chris Bosh nella free agency scegliendo Ed Davis da North Carolina, giocatore con lampi incredibili ma che non ha mai avuto un atteggiamento tale da metterlo tra i migliori talenti del draft, posizione che avrebbe tranquillamente nelle sue corde. Inoltre lo staff dei Raptors non sembra adatto per crescere un ragazzo con queste lacune.
La lottery si chiude con la scelta dei Rockets che con la numero 14 vanno con l'energia di Patrick Patterson, terzo giocatore scelto da Kentucky.
Patterson è il prototipo di ala che in Texas mancava dalla cessione di Carl Landry a Sacramento durante la deadline di Gennaio, un concentrato di atletismo e fisicità che dà spessore sotto le plance. Ottimo per giocare accanto a Yao, grazie anche al piazzato che ha messo nell'arsenale quest'anno.
Con la numero 15 i Bucks mettono centimetri e difesa in area con Larry Sanders, grande intimidatore da VCU che può benissimo accoppiarsi con Bogut; con la 16 Minnesota, per conto di Portland, sceglie Luke Babbitt, ala con gran tiro ed intelligenza cestistica che era previsto nella lottery salvo poi perdere qualche posizione dopo dei workout ondivaghi; Washington con la 17 guadagnata nel trade-Hinrich con i Bulls si mette invece a posto il reparto lunghi per il futuro con i diritti sul francese Kevin Seraphin, che molto probabilmente non si muoverà dall'Europa per altre due stagioni.
Mentre il quarto giocatore di Kentucky, Eric Bledsoe, prende la strada dei Clippers tramite Oklahoma per fare il cambio del Barone, i Celtics ringiovaniscno la panchina con un giocatore difensivamente valido come Aver Bradley, futuribile guardia da Texas dotato di grande atletismo.
San Antonio prende il miglior giocatore disponibile al momento con James Anderson, guardia/ala reduce dal titolo di miglior giocatore della Big12, una delle migliori Conference del panorama collegiale.
Finalmente New Orleans sceglie per sè e con le due scelte ottenute da Oklahoma (21 e 26) ottiene due giocatori che possono essere utili fin da subito, ovvero Craig Brackins e Quincy Pondexter.
Il primo è un ottimo innesto per la panchina, mentre l'ala da Washington può tranquillamente ambire al posto in quintetto, visto uno Stojakovic che ogni anno contribuisce sempre meno.
Portland, dopo la scelta tecnico-tattica, punta sul potenziale di Elliot Williams, atletica guardia da Memphis, mentre Minnie cede anche la scelta numero 23 agli Wizards che aggiungono al frontcourt Trevor Booker, sottodimensionata ala forte che però abbina all'atletismo debordante una ottima base tecnica. In cambio i T'Wolves ricevono un altro giocatore undersize come Lazar Hayward, preso alla 30.
I Nets alla 25 prendono Damion James, tweener fortemente voluto da Avery Johnson per presenza difensiva e atletismo, mentre in cambio Atlanta prende un altro JC, Jordan Crawford, guardia da punti istantanei che probabilmente prenderà il ruolo di guastatore dalla panchina dell'altro Crawford, destinato al posto in quintetto per la probabile partenza di Joe Johnson.
I Mavericks esordiscono nel draft acquisendo da Memphis i diritti di Dominique Jones, realizzatore bravissimo a giocare nel traffico per guadagnare falli, tipologia che è mancata molto a Dallas. Memphis si tiene la 28 prendendo Greivis Vasquez, esploso al momento della scelta seguito da una discreta fetta della comunità venezuelana; partirà dietro Mayo e Conley come polizza assicurativa qualora OJ fallisse la conversione in PG.
Prima di Hayward, i Magic pescano l'ultimo giocatore proveniente da Calipariville, quel Daniel Orton che ha diviso molti sulla scelta di dichiararsi dopo una stagione da freshman in cui giocava per 15 minuti a partita. Partito anche lui come scelta da lottery, anche lui ha perso molte posizioni durante i provini privati dove non ha esaltato.
Ancora peggio è andata ad un altro freshman, Hassan Whiteside, futuribile centro proveniente da Marshall che dopo i primi mesi che lo vedevano addirittura come lock top10 s è giocato tutto con le interviste predraft disastrose in cui si è anche affiancato a mostri sacri come Hakeem Olajuwon. E' scivolato al secondo giro dove Sacramento lo ha scelto alla numero 33.
Come dicevamo all'inizio dell'articolo, il draft di quest'anno è molto profondo ed infatti c'è da dare attenzione a molti pick avvenuti dopo la 30.
Whiteside infatti è stato scelto davanti ad altri due centri: Tibor Pleiss, tedescone che ha fatto innamorare i Gm dopo l'ultima finale del campionato crucco, e Dexter Pittman, giocatore dalla stazza importante ma dalle mani dolcissime e dai piedi insospettabilmente veloci per un fisico del genere. Il primo va (tra un paio di anni) ad Oklahoma, il secondo a Miami.
Tra i giocatori più interessanti per upside, molto interessanti le aggiunte di Detroit, di Indiana e di Phoenix. Alla 36 i Pistons si sono assicurati la combo Terrico White che porta imprevidibilità ed atletismo nel settore esterni; i Pacers con la 40 hanno scelto l'oggetto misterioso Lance Stephenson, aka Born Ready, l'ultimo della saga di fenomeni o presunti tali newyorchesi, talento pompato fin da quando era cestisticamente in fasce; i Suns invece alla 46 si sono ritrovatoi Gani Lawal, PF/C energico da Georgia Tech che sembra fatt apposta per giocare nella squadra di Gentry.
Dop Whiteside e Orton, un altro giocatore che ha compiuto una discesa clamorosa è stato Solomon Alabi, scelto alla 50 da Dallas ma subito girato a Toronto per scelte future.
Alabi è stato cresciuto da Kevin Sutton, sintomo di qualità , ma in molti hanno dubitato sulla consistenza fisica e tecnica del ragazzo da Florida State ed alla fine a gioire è la squadra canadese che si trova un ottimo difensore d'area.
Ultime 3 scelte del secondo giro col botto.
Orlando aggiunge Stanley Robinson, incredibile atleta e difensore da UConn con qualche red flags comportamentale, i Suns prendono un ottimo "fabbro" da area verniciata come Dwayne Collins, mentre i Lakers scommettono su Derrick Caracter, ala/centro corpulenta con grande visione di gioco ma pochissimo sale in zucca. Chissà se a Los Angeles riescono a recuperare pure lui.
Un draft lungo e di qualità come avevamo detto in premessa, ma come oramai si sapeva dal momento della chiusura delle liste.
Il Draft è stato il primo evento importante di quest'estate per scaldare i motori, ora c'è la fase più importante, soprattutto quest'anno: la free agency, con nomi quali Lebron James, Dwyane Wade, Chris Bosh, Dirk Nowitzki, ecc…
L'estate è appena cominciata.