Di spiegabile c'è ben poco. Una serie magnifica, discontinua, emozionante, a tratti isterica. 5 gare dalla sintesi impossibile e dalla mille sfaccettature a forma di canestri e recuperi da infarto. La "pivotal" gara 5 va ai Boston Celtics che sono ad un passo da un'impresa che pochi potevano immaginare solo qualche mese fa.
Merito di un gruppo coeso, indirizzato da un grande condottiero (Doc Rivers) verso un'unica e assordante frequenza. Quella che porta al titolo. Per i Lakers, una situazione nuova. Una gara 6 da "win or go home", con le spalle al muro, con le certezze in fumo e con un Bryant che si è giocato il jolly del (quasi) quarantello ma con l'altrettante sicurezza che ne potrebbe fare anche 50 la prossima volta.
Chi vincerà gara 6? Non importa.
Ciò che conta è che ci sarà una gara 6 e forse anche una 7 di una serie che difficilmente dimenticheremo e che facilmente ricorderemo fra 50 anni.
Recap
Boston ha uno scatto nettamente migliore dai blocchi di partenza. Parziale di 6-0 con due jumper di Garnett e Rondo e con la transizione che vede un solitario e leggiadro Pierce concludere facilmente con un lay up.
Los Angeles fallisce i primi 5 tiri della sua partita ma passa in vantaggio con il 30% dal campo e con tanti secondi possessi convertiti in punti dalla coppia Bynum-Fisher che firmano i primi 12 punti della propria squadra con Garnett che segue il suo personale trend in versione "TD Garden" eludendo la difesa di Gasol.
Finalmente la qualità accompagna la fisicità che non è mai mancata nei precedenti episodi della serie.
Bryant è in versione attendista ed ecumenica (2 tiri in 9') ma non riesce ad innescare l'attacco dei Lakers con i compagni che faticano ad infilare la retina (14 errori nei primi 19 tiri) mentre sull'altro fronte si cerca talmente tanto la transizione offensiva che Perkins decide di avventurarsi in un curioso coast-to-coast che vale il suo 2° fallo e l'ingresso dell'eroe di gara 4: Glen Davis.
L'iscrizione al match di Kobe Bryant avviene grazie al suo timbro: 11a tripla della serie e pareggio a quota 18. E' lui il primo Lakers a mettere punti sul tabellone dopo i 15 della coppia Fisher-Bynum.
Boston risponde con uno scintillante Paul Pierce che punisce dalla media distanza sia Odom che Artest per uno striminzito vantaggio di fine 1° quarto: 22-20.
Il 2° quarto si apre con un'altra straordinaria dimostrazione d'energia del secondo quintetto dei Celtics che si portano sul +8 grazie ad una fantastica ed enciclopedica difesa di Rasheed Wallace e ai canestri di Tony Allen e Nate Robinson che fa fede alla sue parole del pre-partita. I Lakers si tengono a galla con i 6 rimbalzi offensivi e scendono ancora una volta sotto il 30% dal campo mentre gli avversari sorvolano il 60%.
Il momento emozionale dei Celtics si spegne subito con i Lakers che si riportano a contatto grazie ad una maggiore aggressività in difesa (vedi palle perse di Rondo) e con un attacco che comincia a scaldare i motori: due triple di Vujacic e Artest regalano il -1 ai giallo-viola verso la metà del 2° quarto.
La gara si accende con il fallo tecnico fischiato a Rajon Rondo che da una spinta a Artest dopo un fallo dello stesso newyorkese su Garnett. E' la giocata che accede Ron che prima difende con un ossesso e poi piazza la quarta tripla griffata Lakers che con il fantastico split di Byrant consente alla squadra di Phil Jackson di prendere il comando delle operazioni subito scippato dalla prima tripla di Boston che va a referto con Pierce che arriva, come Rondo, in doppia cifra.
La festa di canestri di Paul Pierce riserva la parte migliore nel finale di tempo con altri due canestri ma il +6 Celtics dopo 24' è un grande lusso per i californiani che catturano 8 rimbalzi offensivi, tirano con il 33% e concedono addirittura il 65%.
Boston c'è ed inizia il 3° quarto con una scorpacciata di canestri (7 dei primi 8, si arriva al 70% totale) di Paul Pierce con i Lakers che restano ancora aggrappati al match per merito della scarica terrificante di Kobe Bryant che decide di giocare in solitario per 12 punti e 4 canestri di fila di una bellezza turbante. Il tutto con un Gasol ai limiti dell'imbarazzante dopo una stoppata subita da Garnett e due/tre difese oscene per il suo standard.
L'irrealtà entra nel parquet e bacia le giocate di un Bryant jordanesco. Altri 3 tiri, altri 3 canestri (19 punti nei primi 7' del 3° quarto) con il tabellone del TD Garden che sostituisce idealmente la scritta Lakers con quella di Kobe. Le giocate in negativo di Gasol si fanno fatica a contare mentre l'energia di Garnett (fantastico il suo gioco da 3 punti) e due canestri consecutivi di Allen portano i padroni di casa sul massimo vantaggio di 13 lunghezze.
Gasol bussa finalmente alla partita e ci entra in punta di piedi ma con due giocate di indicibile importanza: il gioco da 3 punti dal -13 ed il tap-in sul finire del quarto che converte il 12° rimbalzo offensivo dei Lakers nei punti del -8. Nel mezzo il solito ineffabile Pierce, una clamorosa stoppata di Tony Allen su Gasol ed un fondamentale canestro di Vujacic.
La panchina risponde presente anche nel 4° quarto di questa gara 5. Gran tripla di Wallace e canestro di un indiavolato Nate Robinson che manda fuori giri Farmar e penetra per un facilissimo lay up. Dall'altra parte, c'è il solito Bryant per il 12° canestro dei 26 totali dei Lakers.
La percentuale di Boston scende come previsto e Lamar Odom veste i panni di primo scudiero di Kobe che dopo aver deposito il suo 33° punto, assiste a due canestri del newyorkese, il secondo dopo il 13° rimbalzo offensivo.
Nel massimo sforzo Lakers, arriva il grande momento di Rajon Rondo che con tre pazzesche giocate infilza la voglia di rimonta dei giallo-viola. 2 recuperi, un canestro e un tap-in dopo un incredibile rimbalzo offensivo che si traduce per un confortante +12 a 3' dalla sirena finale.
I Lakers accorciano le distanze dalla lunetta (Bryant con un 3/3 fa arrivare i Lakers sul -5) mentre l'attacco dei Celtics si ferma drasticamente con Ray Allen che sbaglia la sua quarta tripla della sua serata. La palla scheggia il ferro ed il possesso rimane ai Celtics.
Boston fallisce ancora e sembra non volerla vincere con Fisher che vince una proibitiva palla a due con Garnett e con la palla che finisce nelle mani di Artest che si lancia in contropiede e Pierce che commette fallo. La decisione del capitano dei Celtics paga i dividendi sotto la forma dello 0/2 dell'ex Rockets.
La rimessa successiva dei Celtics è di una complessità immane ma Rondo dopo una straordinaria ricezione di Pierce, appoggia per il +7.
La girandola di liberi non muta il punteggio. Boston saluta il proprio pubblico nel migliore dei modi e volerà per Los Angeles con in mano il match point per il titolo numero 18 della sua storia.
Boston Celtics
RONDO 8 - Le 7 palle perse fanno parte gioco-forza del suo repertorio. Il finale è da dominatore. Due recuperi di un impatto devastante e alcuni canestri decisivi. Chiude con 18 punti, 9/12 dal campo e l'impressione di dettare il passo in ogni singolo momento della gara.
R.ALLEN 7 - Fa quel che può contro Kobe ma la sua difesa è senza dubbio competente. In attacco si allaccia spesso con Fisher. Sbaglia 4 triple ma deposita 5 canestri per 12 importanti punti.
PIERCE 9 (MVP) - Partita da campione assoluto. Nel primo tempo scherza con la difesa e con i continui cambi dei giocatori dei Lakers. Nel terzo quarto risponde alla raffica di Bryant. 27 punti con soli 2 liberi tirati.
GARNETT 9 - La sua energia mette ko Gasol. Attivissimo in difesa (2 stoppate, 5 recuperi) celestiale in attacco dove si guadagna con il sudore della sua classe tutti i suoi 18 punti. Vediamo con quale vestito scenderà allo Staples Center.
PERKINS 7.5 - Gioca con un controllo emotivo imbarazzante. Risponde alle continue provocazione di Gasol con una lucidità mai vista. In attacco cattura 4 rimbalzi offensivi mentre in difesa contribuisce con le solite doti di presenza ed energia.
T.ALLEN 7 - Stoppata irreale su Gasol. Difende con la solita tecnica su Kobe. Prezioso nonostante i soli 13'.
WALLACE 7 - Piazza una tripla di valore all'inizio del 4° periodo. In difesa è il solito insegnante.
DAVIS 5 - Non ripete gara 4 e ci va anche lontano dal farlo.
ROBINSON 6.5 - Il suo modo di concepire basket (incredibilmente) non danneggia il sistema dei Celtics, anzi… 10 pazzi minuti sul parquet con 4 tiri, 4 punti ma soprattutto 4 assist. Una rarità .
Los Angeles Lakers
FISHER 6 - Primo quarto da "go-to-guy" poi sparisce, soprattutto difensivamente. Chiude con 9 punti e 9 tiri.
BRYANT 9 - Non ha eccessive colpe nonostante il tabellone reciti 38/27 (punti/tiri). Solo il merito di aver reso partecipe il mondo intero del suo inizio di 3° quarto. 19 punti in fila in 8'. Uno più bello e difficile dell'altro. La pallacanestro al massimo livello. Il 24 che si trasforma in 23. Non è bastato ma forse allo Staples basterà …
ARTEST 4.5 - Siamo lontani dal suo stardard, soprattutto difensivo. Se poi in attacco fa 2/9 dal campo e 1/4 ai liberi, il destino dei Lakers non è molto al sicuro.
GASOL 4.5 - I suoi primi 30' sono da incubo. Molle, sottotono, umiliato, stralunato. Poi tira fuori un po' di orgoglio ma che non basta per sovvertire lo svantaggio. 7 rimbalzi offensivi ma troppe giocate dalle quali esce maledettamente sconfitto.
BYNUM 5.5 - La condizione è quella che è. Inizia benissimo ma si ferma a quota 6 punti da metà primo quarto.
ODOM 6.5 - L'unico Lakers con un plus/minus positivo (+7). 26' sono pochini in relazione alle condizione di Bynum e alle difficoltà croniche di Gasol.
VUJACIC 6 - Infila qualche canestro importante (10', 5 pts, 5 tiri). In difesa si occupa discretamente di Allen.
FARMAR 5 - 14' di una pochezza assoluta. 0/4 dal campo e nervosismo a fior di pelle dopo una scambio di battute con Robinson.