L’estate decisiva di New York

Here we are!! Archiviata la passata stagione, a New York poco si parla del classico Boston vs Lakers.

La città  è in fermento ed i rumors si susseguono vorticosi. Quest'anno non c'è attesa nemmeno per il Draft vista la mancanza di prime scelte (ultimo ricordo della trade Marbury).

Mai come ora il 1° luglio rappresenta un punto di svolta per il destino della franchigia: in primis perché mai in passato i Knicks hanno avuto tanta flessibilità  salariale, in secundis perché il livello dei Free agent di quest'estate è di quelli che ti rivoltano come un calzino il destino di una franchigia.

Due anni orsono l'arrivo di Walsh e poi di D'Antoni hanno rappresentato il primo tassello di questa lenta, e dolorosa ricostruzione, dopo i disastri compiuti negli scriteriati anni precendenti.

Un repulisti paziente che ha inabissato le speranze play off delle ultime due annate, ma al contempo ha consentito di arrivare al 2010 con la maggior flessibilità  salariale possibile. Scelte impopolari, polemiche e tagli eccellenti sembrano un ricordo sbiadito. Ora rimane poco meno di un mese, nel corso del quale i Knicks dovranno necessariamente scoprire le proprie carte.

Il sogno di una notte di mezza estate dei Knicks ha nome e cognome, tale Lebron James da Akron. Vecchia storia, sulla quale si sono e si stanno sprecando fiumi di inchiostro oltre oceano. Due anni fa sembrava un azzardo il solo pensiero, ora, a prescindere dall'esito della free agency, ci sono perlomeno le ipotetiche premesse per un James in maglia Knicks.

Di sicuro Lebron rappresenta "il" tassello del piano A. Già  perché la flessibilità  di cui dispongono i Knicks consentirebbe di firmare due maximum player.

Su ESPN si sono sbizzarriti a predire quale potrebbe essere la combo più efficace, ed il compagno perfetto per James (non necessariamente in maglia Knicks).

Personalmente concordo con l'ipotesi di Chris Bosh. Il lungo texano ha dimostrato in Canada di non essere un leader che ti porta all'anello, ma da secondo violino in coppia con LBJ potrebbe veramente spostare gli equilibri nella lega. Questo perché Bosh si completa alla perfezione con il prescelto, e consentirebbe una svariata combinazione di sovrapposizioni, gioco in & out difficilmente leggibile dalle difese avversarie.

Inoltre per arrivare a Bosh i Knicks hanno la carta David Lee da giocare, in un possibile sign and trade con Toronto. Lee è gradito a Colangelo, e nel caso in cui Bosh se ne volesse andare l'ex Florida rappresenterebbe una buona contropartita per Toronto. Senza contare che i Knicks sono uno dei cinque team graditi a Bosh.

Naturalmente al puzzle andrebbero aggiunti un play non troppo innamorato della palla (Douglas potrebbe essere un punto di partenza), un lungo che faccia il lavoro sporco, un tiratore mortifero sugli scarichi ed una guardia che attacchi il ferro (ma quelli ci sono già ), più una serie di comprimari a basso costo e buona resa.

Ma Lebron non può e non deve essere l'unica opzione per i Knicks; nel caso rimanga a Cleveland (pochi lo pensano, incluso Peter Vecsey) o vada altrove New York deve essere pronta a reclutare un'altra stella che risollevi la franchigia.

Tra gli analisti scettici circa l'ipotesi di Lebron a New York c'è Chris Broussard di ESPN, il quale fa una analisi condivisibile e realistica, almeno in alcune parti.

Secondo Broussard, non è assolutamente vero che ogni free agent voglia giocare a New York, e le recenti defezioni (Hill, Nash, Kidd e prima ancora Chris Webber), lo dimostrano ampiamente. Anzi sembra che molti abbiano usato la carta Knicks per far lievitare il loro contratto con le rispettive squadre.

Tornando a Broussard, i discorsi sul fascino del Garden e dei tifosi sono tutte chiacchere, visto che ci sono arene e pubblici simili se non migliori in giro per la lega. Inoltre, secondo il giornalista, è arrogante pensare che un ragazzo cresciuto ad Akron, a Chicago o a Houston a ridosso degli anni 90, possa solo sognare di giocare ai Knicks. Giusta osservazione visto che erano anni in cui un certo Jordan calcava i parquet, e le magliette o i cappellini che trovavi nei negozi erano quelli dei Bulls non certo dei Knicks. Morale New York è una città  fantastica, con mille opportunità  ma per giocare a basket ci sono alternative migliori.

Nel corso di maggio il principale attore delle prossime trattative, Donnie Walsh, ha rilasciato delle interviste a radio ESPN parlando del futuro della franchigia e delle opportunità  di miglioramento tramite il reclutamento di free agents:

Walsh ha molto enfatizzato il concetto che New York è una delle città  migliori dove giocare, sulle concrete possibilità  di creare una contender, sulla presenza a roster di buoniottimi giocatori, su un grande coach e sul fatto che si possa solo migliorare.

Donnie ha evitato di parlare di questo o quell'altro free agent, ma si è dichiarato ottimista sul fatto che abbia dei buoni argomenti da mostrare ai top free agent quest'estate.

In passato Walsh ha dichiarato: "Abbiamo perso e la gente ha fischiato", ma "già  in passato nella NBA abbiamo visto dei team migliorare con l'innesto di due-tre giocatori, vedi Boston dopo l'arrivo di Garnett", ed ancora "Non si può migliorare in un giorno, ma noi abbiamo lavorato per essere in una posizione che ci possa consentire di migliorare. A questo punto dell'anno nessuno sa come andrà  a finire, possiamo solo parlare con i giocatori e cercare di convincerli sulla bontà  del nostro progetto".

Walsh ha inoltre confermato che i Knicks credono fermamente nel loro coach, e che personalmente non vede di buon occhio i giocatori che vogliono scegliere l'allenatore. Inoltre ha dichiarato che i Knicks non baseranno la loro strategia su un solo giocatore ma hanno una serie di piani, e si lasciano aperte delle alternative, dalla A alla Z.

Una cosa è certa, a New York le cose cambieranno radicalmente quest'estate. Personalmente credo che Walsh e D'Antoni abbiano sviluppato una serie di strategie, senza fossilizzarsi solo su Lebron. New York non è solo il team con maggiore spazio salariale, ma è una franchigia che lavora da due anni in direzione dell'estate alle porte.

Certo, la concorrenza non manca; Miami, Chicago, LA Clippers e Nets sono altri team con grandi possibilità  di spesa sul mercato dei free agents.

Cercando di ragionare in ottica futura si può cercare di prevedere quali saranno le mosse di New York. Posto che tra i giocatori disponibili Lebron è indubbiamente quello che sposta di più gli equilibri, e identificato lui come prima opzione, allora Walsh deve cercare di convincerlo che i Knicks sono il meglio.

Quindi NY deve prima di tutto garantirsi un'altra stella, e come scritto sopra in tal caso Bosh è la prima opzione. Qualora non dovesse funzionare con il lungo di Toronto allora si deve necessariamente pensare a qualcun altro ed in tal caso le migliori opzioni sono Dwyane Wade e Joe Johnson nel back court; Boozer, Stoudemire nel front court.

Una combo LBY - Wade sarebbe illegale per gli avversari ma anche potenzialmente letale da gestire, poiché i due amano troppo tenere la palla in mano ed inevitabilmente finirebbero per pestarsi i piedoni.

In quest'ottica molto meglio Joe Johnson a punire dall'arco, tuttavia con un occhio al portafoglio vista l'età . Boozer è ipotesi improbabile viste le storie tese con prescelto a Cleveland; Stoudemire anche dopo la convivenza forzata con D'Antoni a Phoenix.

Un segnale positivo per New York, e non solo, è che i top free agents intendono parlarsi onde discutere del loro futuro, il che potrebbe giovare ai team che hanno spazio salariale, quindi anche ai Knicks.

E se Lebron rimane ai Cavs o va da un'altra parte?
In tal caso lo scenario per NY cambia radicalmente. Visto lo spazio si può comunque spendere senza però sprecare, si potrebbe provare con Wade-Bosh o Wade Joe-Johnson, considerando sempre la coppia Boozer-Stoudemire come alternative d'incastro.

Altra strategia potrebbe essere un upgrade di breve periodo, pazientando sino al 2011 per poter tentare un assalto a Melo e/o Chris Paul.

CP3 è secondo me un giocatore perfetto per una ricostruzione, e si potrebbe pensare di arrivare subito a lui dopo il 1° luglio, qualora New Orleans decidesse di fare affidamento su Darren Collison.

In tal caso una trade auspicabile potrebbe includere Lee, Chandler eo Duhon per Paul e Okafor (che potrebbe risultare utile a dispetto del contrattone). Credo che a New York stiano ragionando su qualcosa di simile viste le doti e l'età  di Paul, che tra le altre cose sembra in rotta con gli Hornets. Un ipotesi affascinante, difficile ma non così improbabile; un quintetto con Paul, Chandler, Gallinari, Okafor ed un lungo operaio potrebbe essere più che interessante.

Un altro assett potrebbe essere rappresentato da Eddie Curry, ultimo residuo dell'epoca Thomas, che potrebbe essere utile (magari a febbraio) visto il su contratto in scadenza.

Walsh insiste sul tema che D'Antoni rappresenta un plus circa la possibilità  di attrarre ottimi giocatori, visto il suo gioco spumeggiante ed alla luce della sua esperienza come assistant coach di team USA. Rimangono i dubbi degli scettici sul lato difensivo, ma a suo favore depone la strada fatta da Phoenix, ed un sistema di gioco che Walsh giudica potenzialmente vincente.

La chiave di tutto sono le vittorie, come puntualizzato dall'ex Mark Jackson, il quale ha sintetizzato che New York è una città  fantastica, ma i campioni vogliono vincere ed i Knicks sono reduci da anni di sconfitte.

Punti di vista, si può affermare che lo stesso valeva per i Celtics pre Garnet-Allen; ma al contempo non è certo che New York riesca a mettere insieme due max players che la rendano una contender fin da subito.

Il front office lavora in questa direzione da due anni, D'Antoni scalpita, e dal prossimo ottobre anche lui sarà  sul banco degli imputati (a prescindere da chi arrivi il sottoscritto punta già  fin d'ora 1$ su chi sarà  il coach of the year 2011).

L'attesa dei tifosi newyorkesi dovrebbe essere quasi finita, la speranza è di avere un team da play off, mentre il sogno è quello di essere già  da subito una contender; nell'ottica di essere qui a discutere di play off il prossimo anno, anziché essere abituati a pensare alla off season ed al mercato, triste
consuetudine per i tifosi dell'era post Ewing.

E allora aspettiamo i fuochi d'artificio in attesa di aggiornarci dopo il primo luglio, nel mentre buone Finals a tutti.

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