Joel Pineiro: sarà il nuovo closer dei Red Sox?
Dopo aver fallito l'obiettivo playoff, la squadra del New England torna più agguerrita che mai. Riassorbiti gli infortuni che hanno massacrato Boston dalla scorsa trade deadline, quando guidava l'AL East, e con nuovi mirati innesti, la squadra del manager Terry “Tito” Francona punta legittimamente al primo posto, anche se non sarà facile scontrarsi coi soliti Yankees e con le rinnovate ambizioni dei Blue Jays. Il mercato però è stato positivo, ed ha colmato gran parte delle lacune del roster, tranne una probabilmente, che esamineremo tra poco. Basterà ? Visti gli ultimi 3 anni e visto anche il 2006 prima della catastrofica serie di infortuni, saremmo tentati di rispondere affermativamente, ma come sempre sarà il campo ad avere l'ultima parola.
Pitching & Difesa
L'asso sarà ancora Curt Schilling (15-7, 3.97 ERA nel 2006). Il quarantenne originario dell'Alaska torna più agguerrito che mai dopo aver anche annunciato che questa non sarà la sua ultima stagione. Ha dimostrato di aver superato del tutto gli infortuni del 2005 e la sua splitter è ancora dominante. A parte gli ovvi problemi derivanti dall'età , lui è un'assoluta certezza, ancor di più quando a settembre/ottobre la palla inizia a pesare il doppio e a diventare calda. Ci sono pochi dubbi sul fatto che possa offrire una stagione molto concreta e simile alla precedente, e tutto il coaching staff conta su di lui.
Dopo un 2006 non esaltante (16-11, 5.01 ERA) torna anche Josh Beckett. Il talento non è in discussione, la testa calda si. L'anno scorso si è intestardito ad usare troppo la fastball, ma quando ha fatto scendere in pista con concretezza la sinker, la curva ed il cambio è riuscito ad essere molto efficace ed a tratti dominante come in Florida. Se cambierà atteggiamento (possibilissimo per un ragazzo di 26 anni) sarà sicuramente devastante. E' un “se” non da poco, ma il suo potenziale è di prim'ordine.
Sulla carta farà il numero 3, ma tutti gli occhi sono puntati su di lui: Daisuke Matsuzaka. Il fenomenale lanciatore nipponico, proveniente dai Seibu Lions, ha acceso le fantasie dei tifosi. Tecnicamente è una meraviglia e tecnici ed addetti ai lavori scommettono su di lui. I Red Sox hanno sborsato più di 100 milioni di dollari (tra posting fee e stipendio) per assicurarsene le prestazioni e si aspettano che abbia un impatto immediato, come il primo Nomo. Le possibilità ci sono e noi sul ragazzo scommettiamo, ma è probabile che debba passare per un periodo di ambientamento. E' ancora giovane (26 anni) e non ci si può attendere la luna, nonostante molti gliela chiedano. Vederlo in azione sarà comunque un evento. Secondo alcuni sarà un flop, noi scommettiamo sul contrario dopo un breve periodo di adeguamento al mondo MLB.
Jonathan Papelbon è passato da una delle più grandi stagioni della storia (35 SV, 0.92 ERA) da closer al ruolo di partente. Non è un salto nel buio perchè da minor leaguer il suo compito è stato proprio quello, ma di certo non ci si può attendere che continui sulla stessa falsariga. I Red Sox sono stati obbligati a questa decisione dai medici, che hanno sottolineato come la spalla di Papelbon abbia bisogno di un utilizzo più periodico (da partente, appunto) rispetto a quello completamente sregolato dei closers. Non sarà quello dell'anno scorso, ma sicuramente fornirà il suo prezioso apporto alla rotazione. Scommettere su una stagione intorno a 4.00 di ERA non è follia, ed ha il potenziale tecnico per far meglio.
Il posto di quinto in rotazione ad inizio anno apparterrà a Tim Wakefield (7-11, 4.63 ERA). Il knuckleballer veterano di mille battaglie può ancora mangiare parecchi innings fornendo un'ERA accettabile. E' presumibile che da metà stagione in poi il suo ruolo venga messo in discussione dal giovane fenomeno Jon Lester (7-2 4.76 ERA) che ha vinto la propria battaglia contro un linfoma e che riprenderà più gradualmente degli altri la propria attività fisica. La costanza e la grinta del giovane non sono in dubbio e la classe sul monte l'ha già dimostrata ampiamente. Pochi forse si rendono conto del reale potenziale del ragazzo, che prima di iniziare ad accusare dei disturbi, che oggi sappiamo derivare dal linfoma, era 5-0 con un'ERA inferiore a 3. Inizierà la stagione in AAA, ma sarebbe molto strano se non tornasse in MLB entro settembre.
Il bullpen costituisce l'unico autentico punto interrogativo della squadra. Si può sinceramente affermare che sia il più profondo numericamente in MLB con una quindicina di rilievi tra cui scegliere, ma mancano le punte qualitative. La sottrazione di Papelbon ha ulteriormente assottigliato le opzioni sicure del manager Francona. Non si sa ancora bene chi sarà il closer, che verrà scelto durante lo Spring Training. I favoriti sono Joel Pineiro ex partente in declino, ma con buoni mezzi tecnici, Mike Timlin favoloso setup man degli ultimi anni, che deve però fare i conti con l'età , Brendan Donnelly (3.94 ERA), altro setup man arrivato dagli Angels ed infine Julian Tavarez (4.47 ERA), autore di un buon finale di stagione scorsa. Completeranno il bullpen alcuni fra Craig Hansen, Manny Delcarmen, Hideki Okajima, J.C. Romero, Kyle Snyder, Bryan Corey, Mike Burns, Runelvys Hernandez, Kason Gabbard, Javier Lopez, Craig Breslow, Devern Hansack o lo stesso Jon Lester. Come si vede, non sono i numeri a mancare, ma un closer che dia certezze. Se Pineiro o Donnelly dovessero trasformarsi in questo, allora la stagione sarà davvero in discesa per i Red Sox.
La difesa è migliorata rispetto all'anno scorso, e questo sarà sicuramente un vantaggio per tutti i lanciatori. E' andato via Alex Gonzalez, rimpiazzato da Julio Lugo, dotato di maggior range ma molto più incline agli errori per un ovvio peggioramento. Per il resto però Dustin Pedroia in seconda e JD Drew da esterno destro forniranno due upgrades enormi rispetto a Loretta e Nixon.
Lineup
Dopo 3 anni, per la prima volta dal 2006 i Red Sox non hanno guidato la lega in punti segnati. Questo è imputabile ai parecchi infortuni, ma tutti hanno recuperato. Il catcher sarà ancora il capitano Jason Varitek che viene da una stagione negativa (.238/.325/.400 nel 2006) ma piagata sin dall'inizio da un infortunio alla schiena. Dopo l'operazione dovrebbe star bene, ed in questo caso ci si può aspettare un miglioramento.
Agli angoli dell'infield, Kevin Youkilis (.279/.381/.429 con 13 HR) e Mike Lowell (.284/.339/.475 con 20 HR) cercheranno di ripetere la stagione scorsa. Per il “Dio Greco delle basi ball” (Youkilis appunto) è possibile un miglioramento dal punto di vista della potenza.
Il double play combo sarà formato dal rookie Dustin Pedroia e da Julio Lugo, cambiando interamente la coppia rispetto all'anno scorso (Loretta-Gonzalez). Quest'ultimo sarà il leadoff e cercherà di ripetere le ottime stagioni di Tampa. Sarà in ogni caso un upgrade rispetto a Gonzo, soprattutto rispetto alla versione mostrata a settembre, quando ad onor del vero giocava con un problema al polso. Pedroia a sua volta farà dimenticare senza troppi rimpianti Loretta, essendo migliore di lui in tutto. Dustin probabilmente sarà uno dei giocatori con meno strikeouts subiti della lega e promette di ottenere anche una buona BA ed OBP dallo slot numero nove del lineup.
Come esterno sinistro, ci sarà nuovamente Manny Ramirez, dopo Pujols probabilmente il giocatore in circolazione con più chances di vincere di Triple Crown dei battitori. Il fenomeno sarà ancora una volta il cleanup dopo un inverno in cui non è stato scambiato, come al solito. A destra giocherà il più costoso dei nuovi acquisti dopo Matsuzaka, JD Drew, buon corridore sulle basi ma principalmente pesante come mazza mancina ed ideale successore di Trot Nixon sia come ruolo, sia come posto nel lineup (quinto). C'è da attendersi una OBP elevatissima dall'ex giocatore dei Dodgers. Infine al centro partirà ancora titolare Coco Crisp, chiamato a riscattare una stagione deludente ma, stando alle dichiarazioni di Francona, propiziata da problemi di calcoli renali e da un dito fratturato. Qualora dovesse continuare ad andare male, è pronto ad esplodere definitivamente Wily Mo Pena, con tutta la potenza di cui è dotato.
Il DH? Ancora lui, David Ortiz. Dopo aver spodestato Double X Jimmie Foxx da re dei fuoricampo per stagione singola in maglia Red Sox, e dopo aver eguagliato il record di fuoricampo in partite esterne, detenuto da Babe Ruth (32), punta a migliorare ancora. Il maestro del walkoff è l'uomo che tutti guardano nei momenti clutch. Si sa già che non tradirà e da lui tutti si attendono un'altra, ennesima, immensa stagione da protagonista e possibile MVP.
Arrivi
Brendan Donnelly (RP, LAA); J.D. Drew (RF, LAD); Runelvys Hernandez (SP, KC); Julio Lugo (SS, LAD); Daisuke Matsuzaka (SP, Seibu Lions); Hideki Okajima (RP, Yomiuri Giants); Joel Pineiro (RP, SEA); J.C. Romero (RP, LAA)
Giocatore Chiave
Difficile indicare un solo giocatore. Saremmo tentati di parlare di Matsuzaka visto il rumore che ha fatto la sua firma, ma a tutti gli effetti la rotazione non dovrebbe essere un grosso problema per i Red Sox, che hanno talento a cinque stelle nonostante qualche piccolo punto interrogativo. Il problema, piuttosto, è quello del closer. Considerata l'abbondanza numerica, è possibile che uno dei rilievi salga in cattedra e risolva tutti i problemi. Non si capisce però attualmente chi possa essere quel rilievo, e considerata anche la comprovata incapacità di Francona di gestire il bullpen, il problema sembra essere serissimo. Se oggi comunque dovessimo mettere 10 centesimi, lo faremmo su Joel Pineiro, in attesa che lo Spring Training pronunci i propri verdetti. Buon partente qualche anno fa, discreto talento e buone statistiche contro i primi battitori che affronta generalmente, quindi le sue caratteristiche sembrano quelle giuste, o almeno così la pensa Theo Epstein. Se Pineiro darà ragione al GM, i Red Sox potranno lottare tranquillamente con gli Yankees fino in fondo. Se invece dovrà essere qualche altro giocatore a svolgere il compito (e non per propri meriti, ma per “causa” di Pineiro), i finali di partita potrebbero diventare molto lunghi…
Giudizio Finale
Sarà una stagione carica di aspettative nel New England. Non si possono fallire i playoffs per 2 anni di fila, non dopo le firme di Lugo, Drew e Matsuzaka. Un lineup buono è stato potenziato. Una rotazione non eccezionale ha guadagnato Papelbon e Matsuzaka, ed ha recuperato Wakefield a tempo pieno. Lester potrà fornire il proprio contributo e da Beckett ci si attende moltissimo dopo una stagione di adeguamento. Le premesse ci sono tutte: la squadra è giovane, ma c'è esperienza e classe rappresentata dai veterani. Il mix sembra davvero essere perfetto e quella del closer è indubbiamente l'unica lacuna. Sarà una lacuna superabile dalla crescita di qualche rilievo o rappresenterà la differenza tra Yankees e Red Sox? Il campo avrà l'ultima parola, ma in attesa la squadra sembra davvero competitiva e pronta a lottare fino in fondo per il titolo divisionale ed il baseball che più interessa agli appassionati: quello di ottobre.