Dopo la scorsa notte nessuno può più affermare che a Boston ci siano solo i big three; dopo la scorsa notte nessuno può affermare che Rajon Rondo non si sia definitivamente consacrato a giocatore di livello con una prestazione monstre che fa seguito a una serie di partite giocate con carattere, leadership, personalità e qualità che hanno portato Boston al secondo turno di playoff e sul 2 a 2 nella serie con i Cleveland Cavaliers.
Il basket è tanto meraviglioso quanto strano; pochi giorni prima Lebron James viene nominato ufficialmente MVP della stagione regolare con un plebiscito e nella serie che sta giocando contro i Boston Celtics in gara 4 Rondo gli stampa in faccia una storica tripla doppia da 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist che regala ai Celtics la vittoria per 97 a 87 e il punto del 2 a 2 nella serie.
Oltre a un'immenso Rondo i Celtics sfoderano, dopo l'orripilante gara 3, una prestazione grintosa, determinata e feroce soprattutto in difesa dove concedono solamente il 40% dal campo e catturano rimbalzi con un'imbarazzante superiorità e semplicità finendo con un 47 a 33, di cui solo 3 offensivi per i Cavs, e forzandoli a ben 17 palle perse che hanno generato spesso punti veloci e decisivi nel computo finale.
Boston prende subito il largo nel primo quarto, chiuso sul 31 a 22, controllando poi nei secondi 12 minuti il punteggio ed arrivando all'intervallo sul 54 a 45.
Nel terzo quarto al rientro dagli spogliatoi Cleveland prova a raddrizzare la partita e affidandosi a LBJ riesce a mettere alle corde i Celtics chiudendo il terzo parziale con il punteggio di 27 a 20 e apparecchindo un quarto quarto spettacoloso sul 74 a 72 per Boston.
Nell'ultima frazione è ancora Boston a condurre il gioco grazie al solito Rondo e ad un ottimo apporto dalla panchina di Tony Allen.
I Cavs cercano di restare aggrappati alla partita ma la fame di vittoria dei Celtics supera tutto e tutti, basti vedere come ogni volta che ci sia una palla vagante i più pronti e reattivi sono sempre i bianco verdi e questo la dice lunga sull'inerzia della gara.
Qui Cleveland
Lebron James: dopo la straripante gara 3 non riesce a ripetersi e non riesce a strappare il 3 a 1 nella serie al Garden; segna 22 punti con 9 rimbalzi e 8 assist perdendo tuttavia 7 palloni che solitamente uno come Lebron James non lascia per strada. Probabilmente non nella sua serata migliore è costretto a lasciare il proscenio a Rondo e alla sua incredibile tripla doppia; dando appuntamento a tutti al ritorno nel suo regno alla Quicken Loans Arena.
Shaquille O'Neal: senza alcun dubbio la sua migliore prestazione in questi playoff 2010; dà sempre del filo da torcere sia in difesa dove oscura il canestro sia in attacco dove costringe al più classico dell'hack-a-shaq la difesa dei Celtics; segna 17 punti con 5 rimbalzi e un ottimo per lui 7 su 11 ai tiri liberi; questo Shaq servirà come il pane.
Antwan Jamison: non si può certo dire che non fornisca una prestazione sufficiente visto che scrive a referto 14 punti, 6 rimbalzi e 3 assist; tira con il 50% dal campo ma l'impressione è che possa fare sempre qualcosa in più.
Anthony Parker: 10 punti, 3 rimbalzi e 2 assist la sua produzione di ieri sera;
ma soffre terribilmente quando deve difendere il suo canestro non trovando mai il bandolo della matassa.
Mo Williams: il numero 2 dei Cavs tira male dal campo con un 3 su 9 e segna 13 punti con 4 assist e 3 rimbalzi, non incide, non cambia ritmo e soffre in difesa; spera anche lui che le mura amiche dell'Ohio gli diano una marcia in più.
Dalla panchina Anderson Varejao segna 8 punti dando un pò di consistenza mentre West con 3 punti non replica l'ottima gara 3, tutto il resto è il deserto dell'Arizona.
Mike Brown: continua l'altalena di partite in cui si sfida con coach Rivers e mossa dopo mossa si giocano la vittoria finale; ha trovato un grande Rondo sulla sua strada e nel viaggio di ritorno verso l'Ohio avrà tutto il tempo di pensare alle contromisure da adottare.
Qui Celtics
Paul Pierce: sottotono, stringe i denti, segna 9 punti con 2 assist e 2 rimbalzi in mezz'ora di gioco, il capitano davanti a un Rondo così può permettersi una battuta a vuoto, meglio se si vince.
Kevin Garnett: anima e cuore con 18 punti e 6 rimbalzi e tanti aiuti e recuperi, fa sempre e comunque la differenza nel bene e nel male, striglia in compagni e li richiama all'ordine. Monumentale.
Kendrick Perkins: male, male, male Kendrick, così non va prpprio bene; 0 punti con 6 rimbalzi anche se prende solo 2 tiri dal campo, deve assolutamente crescere di livello da qui alla fine della serie.
Ray Allen: con la mamma in tribuna a guardarlo sfodera una prestazione non proprio eccelsa con 18 punti ma un 8 su 21 dal campo rivedibile, è comunque sempre presente in ogni schema chiamato da coach RIvers. He got game.
Rajon Rondo: 29 punti, 18 rimbalzi, 13 assist, un rivedibile 9 su 21 dal campo ma sempre e comunque a 100 km all'ora in attacco e in difesa, ruba la scena a Lebron James e fa vincere i Celtics. MVP, MVP, MVP.
Dalla panchina Allen è ottimo con 15 punti e un ottimo 6 su 7 dal campo; 5 punti per Davis e 3 per Wallace metre il resto della panchina guarda la partita e non incide.
Doc Rivers: impatta sul 2 a 2 la serie trovando in Rondo la chiave di volta del match; l'attendono ancora parecchie battaglie contro coach Brown ma lui sembra pronto a reagire a tutto dopo gara 3.
I Celtics rispondono dopo gara 3 a loro modo e sul loro campo, ora si torno in Ohio per gara 5 che come storia insegna spesso è la più decisiva di tutte; l'impressione è sempre quella che la serie sarà ancora lunga e la domanda che sale dal TD Banknorth Garden dopo la prestazione di Rondo è can you beat that?
Appuntamento quindi per gara 5 alla Quicken Loans Arena in quel di Cleveland.
La serie continua…