Cuore Jazz, ma è 3-0 Lakers

Per Gara-3 della serie tra i Lakers e i Jazz ci si aspettava una partita combattuta, ma lo spettacolo offerto è andato oltre ogni più rosea previsione. Possiamo tranquillamente dire, infatti, di aver assistito ad una delle più divertenti partite dei play-off di quest'anno.

Il risultato è stato per quasi tutta la gara in bilico, con le squadre che si sono superate tante volte nel punteggio. Abbiamo assistito a grandi giocate, a tiri difficilissimi messi a segno e a delle prestazioni individuali di alto livello. Inoltre, non poteva mancare un finale di gara degno di un thriller.

Si era detto, dopo Gara-2, che in questa Gara-3 i Jazz si sarebbero avvantaggiati del supporto del proprio pubblico per cercare di accorciare le distanze nella serie. Ed, in effetti, mai come ieri sera i ragazzi di Jerry Sloan sono andati vicini allo sconfiggere gli avversari.

I Lakers vanno subito in difficoltà  in difesa mentre in attacco, per i primi 8 minuti, segna solo Bryant. Piano piano, però, i giallo-viola si svegliano, tant'è che lo svantaggio alla fine del primo quarto è limitato: 22-17 Utah.

Nel secondo quarto Utah arriva ad avere anche 13 punti di vantaggio, ma non riesce a gestirli. Bryant gioca un ottimo periodo, ben coadiuvato da Fisher, e i due veterani portano i propri compagni ad uno svantaggio contenuto: 54-50.

Il terzo quarto si svolge nel segno di Ron Artest: 3 triple a bersaglio su 3 tentativi, e grazie anche alla buona prova di Gasol e Fisher i Lakers chiudono avanti, 82 a 80. Dall'altra parte, Kyle Korver mette a segno tutti e 5 i tiri tentati, incitando i suoi compagni a non mollare.

Si arriva così ai decisivi 12 minuti finali. Le due squadre si sfidano in continuazione dal perimetro, e la retina viene gonfiata più e più volte da parte dei vari Bryant, Fisher e Artest da una parte, e da Williams e Korver dall'altra. I Lakers rischiano anche di perdere una partita già  in pugno, ma la tripla di Williams e il successivo tap-in di Matthews non trovano la retina.

Finisce 111-110 per Los Angeles, che va così sul 3-0 e ipoteca seriamente il passaggio alla Finale di Conference.

Los Angeles Lakers

Ancora una volta, i Lakers riescono a venir fuori in una partita molto complicata e la portano a casa grazie al proprio talento e alla propria esperienza.

Il coach avversario, Jerry Sloan, decide di raddoppiare continuamente i lunghi dei Lakers, per non concedere loro facili canestri, ma i giallo-viola riescono a battere comunque la difesa avversaria grazie alla circolazione di palla e ad una buona mira dal perimetro (13 su 29, 45%).

Gasol resiste alla pressione dei Jazz, chiudendo con 14 punti, 17 rimbalzi e un buon 6 su 12 dal campo. Non altrettanto fanno il disastroso Bynum (0 punti in 20 minuti) e un mediocre Odom, che sigla soltanto 8 punti e si salva dall'insufficienza solo grazie ad un discreto contributo in difesa.

I veri protagonisti della vittoria, alla fine, risultano essere Kobe Bryant e Derek Fisher. Il primo segna 35 punti con 13 su 24 dal campo, e distribuisce anche 7 assist. In una gara in cui i lunghi giallo-viola non sono riusciti ad incidere, la capacità  di Bryant di creare scompiglio nella difesa avversaria ha fatto la differenza.

Fisher, da parte sua, aiuta l'amico con 20 punti e delle triple importantissime nel finale di gara. Per l'ennesima volta, "Da Fish" si dimostra un giocatore che nei play-off riesce a dare un contributo che pochi altri gregari sanno assicurare alle proprie squadre nella Lega.

Da segnalare anche la buona prova offensiva di Ron Artest, che con 20 punti ed un buon 4 su 7 dal perimetro ha tenuto i suoi compagni vicini a Utah nel punteggio, soprattutto nel terzo quarto.

Utah Jazz

La stagione sembra ormai finita per gli Utah Jazz, che hanno messo tutte le loro doti sul campo, fino alla fine, anche in questa Gara-3. Alla fine la sconfitta è arrivata per dei singoli episodi, e per una incredibile freddezza degli avversari, capaci di rispondere colpo su colpo, anche con dei tiri difficilissimi da mettere a segno.

Nessuno dei giocatori dei Jazz meriterebbe l'insufficienza, a parte Wesley Matthews che ha tirato male (2 su 11 dal campo), e ha sbagliato delle importanti conclusioni nel corso della gara.

Per un Matthews sottotono, abbiamo assistito ad un Williams in versione trascinatore (28 punti e 9 assist), e ad un Kyle Korver semplicemente inarrestabile, capace di mettere a segno 23 punti in 23 minuti di gioco, con un quasi perfetto 9 su 10 dal campo (e 5 su 5 dal perimetro!).

Una nota di merito va anche a Boozer e Millsap, che in difesa hanno reso la vita molto difficile ai lunghi avversari e si sono resi anche autori di una buona prova offensiva. Infine, buono anche il ritorno di Andrei Kirilenko, che però è riuscito a giocare soltanto 17 minuti. Per il russo 8 punti e 6 rimbalzi, qualche giocata difensiva d'autore, ma erano 2 mesi che non giocava e la condizione era quella che era.

Dichiarazioni post-partita

Phil Jackson: "I Jazz ci hanno raddoppiato continuamente e ruotavano sui nostri lunghi, impedendoci di giocare con continuità  sotto canestro. Nel primo quarto abbiamo faticato contro la loro difesa, poi nel secondo quarto ci siamo ripresi e abbiamo spostato l'inerzia della partita dalla nostra parte. Questa è stata sicuramente una gara divertente per il pubblico, un po' meno per noi allenatori…alla fine Fisher e Artest sono stati decisivi"

Wesley Matthews: "Pensavo che il mio tiro all'ultimo secondo stesse per entrare. Non sapevo quanto tempo mancava alla sirena finale, perciò ho pensato solo a toccare il pallone per spingerlo in fretta verso il canestro. Purtroppo non è bastato"

Derek Fisher: "Io vivo per partite come queste…è sempre bello vincere. Noi in squadra abbiamo tanti campioni, a partire da Kobe e Pau, ma anche noialtri dobbiamo farci trovare pronti quando ci viene data la possibilità  di mettere a segno dei tiri decisivi. Ed è quello che ho cercato di fare"

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