I Magic hanno avuto una buona serata da tutti gli uomini chiave.
Orlando saluta il Magic Kingdom in vantaggio 2 a 0 sulla serie con Atlanta vincendo la seconda gara casalinga per 112 a 98.
Questa volta la gara è stata decisamente più equilibrata di quella giocata nella notte di lunedi, anche se l'inizio lasciava presagire un nuovo dominio da parte di Orlando.
Nel primo quarto infatti sembra di assistere a un match con in campo in adulto tra i bambini. Dwight Howard nei primi 12 minuti segna infatti 18 punti e cattura 5 rimbalzi. A nulla sono servite le mosse tattiche di coach Woodson per limitare il centro di Atlanta.
Già nella prima frazione, Atlanta prova ad alternargli in marcatura tutti i 4 lunghi della rotazione, iniziando con Horford e Pachulia e provando anche Collins, già visto in Gara1, e addirittura Randolph Morris. La musica però è sempre la stessa, con Howard che riceve profondo e risulta infermabile.
Dall'altra parte Atlanta continua ad abusare del tiro dai sei metri, ma con percentuali migliori di Gara1 e qualche tiro libero riesce a stare ampiamente in partita nonostante la squadra di Van Gundy tiri con il 70%. Il primo quarto si chiude 32 a 27 per la squadra di casa, che manda a referto solo 3 giocatori, Lewis, Nelson e ovviamente Howard.
Il secondo quarto inizia subito con DH12 che commette il suo secondo fallo e si siede in panchina a prendere fiato, con Atlanta che ne approfitta per fare il suo primo parziale della serie, un 13 a 2 che gli vale il più 6.
Van Gundy rimette quindi dentro Howard per non far prendere troppo vantaggio agli avversari, ma ormai il quarto ha l'inerzia dalla parte dei falchi, soprattutto grazie ad un Al Horford particolarmente ispirato in attacco, dove riesce a mettere 14 punti, e molto attento in difesa, dove riesce a far commettere ad Howard il terzo fallo.
Atlanta va all'intervallo sopra di 8 e con un po' più di fiducia nei propri mezzi. Fiducia che però pare scomparire subito ad inizio terzo quarto.
Orlando rientra in campo molto bene e in 3 minuti riesce a piazzare il controparziale andando sul più uno grazie ad una difesa più accorta che porta Atlanta a perdere 2 palloni e a commettere un'infrazione di 24 secondi.
I restanti 9 minuti sono piuttosto equilibrati, gli Hawks sono bravi a dare continuità al loro attacco, rinunciando un po' agli isolamenti e giocando più Pick&Roll per muovere maggiormente la difesa, Orlando mette in mostra la sua solità incisività offensiva alternando palloni dentro a soluzioni degli esterni.
In particolare Nelson da una parte e Crawford dall'altra prendono le luci della ribalte nel quarto. Oltre a produrre punti importanti per la propria squadra, i due si rendono infatti protagonisti delle ultime due azioni.
A 5 secondi dalla fine JC, dopo un brutto attacco di Atlanta particolarmente statico, riesce a piazzare la bomba del +2. La risposta di Nelson però arriva immediata. Palla al piccolo play che si mangia il campo in 4 secondi e appena arrivato alla linea del tiro da tre lascia partire il tiro. Tabella e tripla a segno per il buzzer beater che porta Orlando nuovamente in vantaggio.
Il quarto quarto è purtroppo un film già visto per i tifosi di Atlanta. La squadra di coach Woodson subisce infatti un parziale di 10 a 0 che porta il punteggio sul 98 a 87 per i padroni di casa. Gli Hawks, non nuovi a subire parziali negativi nell'ultima frazione segnano così la loro resa, con i Magic che riprendono anche fiducia al tiro e con 2 triple di Lewis e Nelson arrivano a sfiorare il più 20 a 4 minuti dalla fine rimanendo poi in controllo della gara e non permettendo ad Atlanta di rientrare.
Cosa ha funzionato
Orlando ha avuto tanto da tutti i suoi giocatori chiave. Quattro elementi del quintetto, Howard, Carter, Nelson e Lewis sono andati sopra i 20 punti. L'ultimo soprattutto è stato molto più coinvolto nel gioco offensivo, allargando gli spazi grazie alle sue bombe e facendosi sentire anche dentro l'area.
Carter ha illuminato il gioco nel secondo tempo, segnando 20 dei suoi 24 punti dopo l'intervallo lungo. Howard ha decisamente dominato il primo quarto, con 18 punti e 5 rimbalzi, poi è stato chiuso meglio dalla difesa ed ha avuto le mani più piene in difesa, con un Horford decisamente positivo ad infastidirlo.
Dwight ha però risposto presente a rimbalzo nella seconda parte di gara, tirando giù 6 palloni nel solo quarto quarto, risultando decisivo nel parziale di 10 a 0 nel non dare seconde opportunità agli Hawks, che aveva basato molte delle sue fortune sui 16 rimbalzi offensivi raccolti.
Ma dove Dwight ha stupito di più è stato nelle percentuali ai liberi. Dopo il primo quarto dominato gli avversari hanno tentato l'arma del fallo per mandarlo in lunetta, date le sue croniche difficoltà dalla linea della carità . Howard però ha risposto con un ottimo 13 su 18 complessivo, combinando, nella serie per un 64,3%. Decisamente un passo avanti rispetto al 37% del primo turno.
Atlanta rispetto alla prima gara della serie ha migliorato le esecuzioni offensive. Nel primo quarto la squadra della Georgia sembrava nuovamente voler abusare dei jump shot, supportata in parte dalle percentuali.
Più avanti nella partita però il gioco è cambiato e invece dei continui isolamenti e 1 contro 1 con 4 giocatori statici si è passati a qualche pick&roll in più. Niente di particolarmente complesso, però coinvolgendo in difesa un lungo avversario si riesce a far muovere la difesa e a prendere tiri più semplici e a trovare maggiormente ritmo al tiro.
Gli Hawks sono rimasti in partita grazie alle percentuali al tiro da tre e ai liberi e soprattutto grazie ai rimbalzi. Da oltre l'arco hanno tirato con il 54,5%, mentre ai liberi si è rasentata la perfezione, con un 30-31 che non ha impedito di stabilire il record ai Playoff di tiri liberi segnati consecutivamente (29 su 29).
A rimbalzo però è dove c'è stata la maggiore inversione di tendenza rispetto alle altre 5 gare giocate contro i Magic, che avevano sempre surclassato i falchi in questa statistica. Fino a quando il vantaggio dei rimbalzi per Atlanta era in doppia cifra la partita è stata equilibrata e i Magic hanno faticato.
Non appena i lunghi della Florida hanno ridotto il divario, c'è stato il parziale che ha segnato la gara.
Cosa non ha funzionato
Atlanta non riesce a scrollarsi di dosso il suo più grosso problema. Subire parziali negativi nel quarto quarto. Troppo spesso già in stagione regolare la squadra di Woodson si è vista recuperare punti nell'ultima frazione.
Ai Playoff e contro Orlando non ci si può permettere di lasciare parziali in doppia cifra per strada, perchè Van Gundy è allenatore che sa mantenere alta la concentrazione della propria squadra e la difesa Magic è qualcosa che difficilmente lascia spiragli per un controparziale in post season.
Se poi vogliamo iniziare a dare un nome e un cognome alla delusione degli Hawks, possiamo sbilanciarci e dire Joe Johnson. Di sicuro l'ex Phoenix non ha vita facile in questa serie. L'attacco della sua squadra non aiuta a trovare ritmo, e in marcatura su di lui si alternano Barnes e Pietrus, che sono due ottimi difensori.
Però Joe è la prima opzione degli Hawks e deve dare qualcosa alla causa per poter stare nella serie. Allora non si può non notare che le cifre del numero 2 sono decisamente sotto le aspettative. Provando a fare un confronto rispetto alla stagione regolare si ottengono questi dati: – 14,5 punti a partita contro i 21,3; – 33,3% dal campo contro il 45,8; – 4 assist contro i 4,9; – 0,5 palle recuperate contro le 1,1; – 3 palle perse contro le 1,9.
Certo, le cifre non dicono tutto, ma quando sono tutte le voci statistiche a peggiorare (ad eccezione dei rimbalzi che sono in linea con la Regular Season) qualche campanello d'allarme sarebbe giusto farlo suonare.
Anche Orlando però ha avuto le sue piccole magagne.
A mio avviso in un primo quarto dominato offensivamente con Howard a fare il bello e il cattivo tempo, si deve ottenere di più e non permettere ad Atlanta di stare a contatto. Una difesa più attenta e una maggiore aggressività avrebbe infatti reso piiù difficile la vita agli Hawks e li avrebbe messi con le spalle al muro già da subito e dopo la batosta subita nella prima partita avrebbero avuto seri problemi a rimettersi in piedi.
La panchina inoltre è stata inferiore agli standard. Solo Pietrus ha avuto un minutaggio importante con 2 bombe molto importanti e 13 punti. Anche lui, però, come tutti gli altri ha avuto un plus minus negativo, a dimostrazione del fatto che con loro sul parquet sono arrivati i parziali di Atlanta.
Chiave della partita
Ovviamente a decidere la partita sono stati i due parziali di terzo e quarto quarto che Orlando è riuscita a piazzare. Nel parziale che ha chiuso l'incontro Atlanta ha tirato 1 su 10 dal campo, infrangendosi contro la difesa dei Magic, che nella metacampo offensiva ha sempre trovato un uomo da cavalcare per ottenere punti importanti. Howard nel primo tempo, Nelson nel terzo quarto, Carter a fine gara e Lewis in parecchi momenti della gara sono stati straripanti e impossibili da fermare.
Il vantaggio di Orlando è proprio questo. Ha 4 uomini su cui contare e a cui chiedere in momenti diversi della partita di togliere le castagne dal fuoco offensivamente e per Atlanta riuscire a fermare tutti contemporaneamente è un rebus di difficile soluzione.
Aggiustamenti per Gara3
Ora si vola ad Atlanta, dove sabato sera si giocherà Gara3. Il detto dice che una serie inizia quando una delle due squadre vince in trasferta. Atlanta per dovrà fare iniziare la sua di serie con una vittoria, perchè al momento nonostante sia stata in partita questa notte, non sembra poter impensierire i Magic.
Sarà quindi importante già da subito trovare ritmo e farlo trovare a Joe Johnson, che deve tornare a essere il trascinatore della squadra. Van Gundy invece sa perfettamente che una vittoria nelle prossime due gare vorrebbe dire Finale di Conference quasi sicura.
La squadra sembra concentrata e decisa, nonostante a volte appaia un po' narcisa e restia ad azzannare gli avversari. Se il coach riesce a sistemare anche questo aspetto mentale dei suoi una W nelle due prossime gare è più che possibile.
Quotes of the Game
Dwight Howard ha subito un colpo al naso da Horford che l'ha costretto a stare due minuti fuori: “Sono umano, non sono fatto di ferro, sono cose che succedono. Volevo tornare in campo appena possibile”.
Jamal Crawford: “Abbiamo sbagliato qualche buon tiro. Loro hanno messo una serie di 3-4 triple che hanno portato la partita dall'essere punto a punto a una partita da 12-13 punti di svantaggio”.
Coach Woodson chiede ai suoi maggior continuità : “Abbiamo giocato un po' meglio di gara1, ma dobbiamo giocare bene per 4 quarti per poterli battere, senza pause”.