Mai sottovalutare il cuore di un campione dice un vecchio adagio della lega più bella del mondo; e di campioni la squadra della città di Boston ne è piena.
Da Rajon Rondo, autore di 19 assist che eguagliano il record della franchigia nei playoff, ad un risuscitato Rasheed Wallace pericoloso anche dall'arco ai soliti big three Garnett, Allen e Pierce che guidano la squadra campione nel 2008 alla vittoriain gara 2 per 104 a 86 e al ribaltamento del fattore campo.
Cleveland ha subito costantemente la pressione e l'organizzazione di squadra dei Celtics che hanno dominato una gara importantissima per quanto riguarda l'inerzia stessa della serie; non è bastato il neo-MVP Lebron James ad arginare la marea verde che ha sovrastato i Cavs e i 20562 tifosi accorsi alla Quicken Loans Arena nell'Ohio.
La chiave della partita come detto è stata l'organizzazione e l'aggressività di Boston che manda in doppia cifra realizzativa ben sei giocatori, tutto il quintetto base più Wallace, e che non lascia spazio all'attacco di Cleveland con una difesa asfissiante e perfetta come una macchina che tiene i Cavs a circa il 40% dal campo contro il 51% realizzato dai celtici.
Dopo un primo tempo chiuso sul 52 a 48 per la squadra di Boston il vero divario si scava nel terzo quarto in cui Boston in modo impeccabile durante 12 lunghissimi minuti per i Cavs scrive un parziale di 31 a 12 tenendo Lebron e compagni al 31% dal campo e scappando definitivamente per non essere più ripresa fino a fine gara.
I Cavs frastornati da una tale dimostrazione di forza non trovano energie e risorse per rimontare e recuperare una gara persa in modo sanguinoso che potrà costare carissima nell'economia della serie; Lebron è stato probabilmente limitato dall'ormai celeberrimo gomito che non gli permette di giocare come desidera e il suo supporting cast ha ampiamente deluso e lasciato parecchi punti di domande nell'opinione pubblica statunitense.
Alla fine durante un quarto quarto di pura accademia Boston si permette di tirare i remi in barca risparmiando energie fisiche e mentali per una determinante gara 3 che si disputerà al Garden nel Massachussets; mentre i Cavs vedevano la Quicken Loans Arena ammutolita e attonita dal risultato lampeggiante sul tabellone, un vero e proprio pizzicotto che li sveglia da un sonno cullato da allori di vittoria.
Qui Cleveland
Lebron James: non è al massimo della forma e lo si nota subito dai suoi movimenti meno fluidi del solito; si fa sopraffare dalla forza dei Celtics senza avere una reale occasione di poter cambiare le sorti del match essendo stato abbandonato dai compagni di squadra. Segna 24 punti con 7 rimbalzi e 4 assist perdendo però 5 palle che non sono solite essere perse dal Prescelto; viene risvegliato dal suo alone di onnipotenza e riportato sulla terra dalle scorribande celtiche.
Shaquille O'Neal: 9 punti e 4 rimbalzi e poi la non forza di guidare una squadra di cui dovrebbe essere leader ma che senza Lebron si perde. In 18 minuti fa quel che può restando un lontano parente dello Shaq dominante, gli anni avanzano anche per lui che oggi più che mai è valore aggiunto ma non determinante.
Antwan Jamison: 16 punti e 6 rimbalzi che non servono ai suoi Cavs; come il resto della squadra è trascinato nella tempesta biancoverde senza reagire nè colpo ferire. Impotente.
Anthony Parker: se era stato il giocatore chiave di volta di gara uno in questa gara due non si ripete e al contrario con 6 punti, 1 assist e 1 rimbalzo rimane nel mare della mediocrità senza mettersi in evidenza.
Mo Williams: 4 punti, 2 rimbalzi e 7 assist non sono cifre da Mo Williams che sembra il fratello gemello scarso di quello apprezzato in gara uno. Bocciato.
Ancora un grande J.J. Hickson dalla panchina con 13 punti, Delonte West, Jamario Moon e Varejao, per lui 7 rimbalzi, fanno presenza sulla nave Cavs che sta affondando.
Mike Brown: surclassato da Doc Rivers e dai Celtics perde gara, fattore campo e inerzia della serie; è questo il momento di far vedere di che pasta è fatto lui e la squadra che allena e dirige; è questo il momento di dimostrare se i Cavs meritano l'occasione di lottare per un anello.
Qui Celtics
Paul Pierce: il capitano mette anima, cuore, gambe, polmoni e cattiveria agonistica che gli costa anche un fallo tecnico; segna 14 punti con 4 assist e 4 rimbalzi con il 40% dal campo; le cifre sono sufficenti ma quello che fa la differenza sono le situazioni in cui sposta gli equilibri senza segnare a prendere un rimbalzo. Re degli untangebles.
Kevin Garnett: doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi per the Big Ticket che con grinta e ferocia domina sotto le plance anche se il suo 8 su 21 dal campo è nettamente migliorabile. Anima della difesa dei Celtics dimostra una volta di più come gli attacchi vendano i biglietti e le difese vincano le partite.1
Kendrick Perkins: in 30 minuti sfiora la doppia doppia con 10 punti e 9 rimbalzi facendo la voce grossa accanto a Garnett in difesa; orail suo rendimento deve alzarsi ulteriormente tra le mura amiche del Garden dove può e deve fare la differenza.
Ray Allen: He got game. Serve altro? Delizioso, con la migliore meccanica di tiro uscendo dai blocchi dell'intera NBA; segna 22 punti con 7 rimbalzi restando un vero rebus per la difesa dei Cavs. Immarcabile.
Rajon Rondo: 19! assist, record personale e di franchigia; ad essi somma 13 punti e il 50% dal campo, un signor playmaker, il quarto grande dei Celtics è forse definitivamente maturato.
Finalmente è arrivato insieme allo splendido mese di maggio. Rasheed Wallace segna 17 punti con 2 rimbalzi facendo la differenza tra le second unit; Allen e Davis timbrano il cartellino combinando per 10 punti e 6 rimbalzi; Daniels e Finley ancora deludenti mentre c'è gloria finale per 40 secondi per Robinson e Williams.
Doc Rivers: aveva promesso che avrebbe vinto gara 2 e così ha fatto e in quella stessa intervista aveva promesso di cercare di chiudere la seria in 5 gare. Ha una grande squadra che sa gestire al meglio, la sfida è affascinante e lui è pronto a battersi per tonare qui sul 3 a 1 per i Celtics.
Gara 2 di fragorosa portata mentale ndel viaggio verso Boston per i Cleveland Cavaliers che per la prima volta perdono in casa in questi playoff dopo la serie relativamente tranquilla contro i Chicago Bulls.
Il Garden di Boston è sempre campo difficile e parquet caldissimo soprattutto per il tifo assordante; è il regno di Pierce, Garnett e Allen, è il luogo in cui Lebron e compagni dovranno strappare almeno una gara altrimenti si fa dura, veramente dura.
Gara 3 si presuppone sarà così per i Cavs, un lungo e duro venerdì sera.
La serie continua…