Kobe contro Lebron, Lakers contro Cavs, the next NBA Finals, dopo la delusione dell'anno scorso. Speriamo bene.
Seguitemi, amici, in questo percorso a ritroso nella storia della NBA Finals. Il
mio personalissimo perché dell'irrefrenabile voglia di vedere una finale tra i
Los Angeles Lakers e i Cleveland Cavaliers ha motivi che si perdono nella notte
dei tempi.
Una piccola premessa, necessaria alla storia. L'anno scorso, di questi tempi,
camminavo felice tra le strade di New York. A un certo punto, sulla 34th Street,
dall'altra parte del marciapiede rispetto ai grandi magazzini Macy's, scorgo una
vetrina che cattura subito la mia attenzione.
Ci sono Kobe e LeBron sullo stesso cartellone, uno affianco all'altro. Niente di
straordinario, è solo la pubblicità della Nike. Quell'immagine però mi ha
folgorato. Da allora ho pregato che le Finals 2009 fossero una questione tra
loro due, perché nulla di più bello al mondo poteva mai esserci, ieri come oggi.
Dwight Howard e lo scintillante attacco di Stan Van Gundy hanno però deluso le
mie aspettative. Poco male. Anzi, malissimo, posso dire che inizialmente ne ho
sofferto, anche perché era più facile che succedesse, secondo la maggior parte
delle previsioni.
Quest'anno siamo al secondo tentativo. Kobe contro LeBron.
Ecco il mio perché. Dimostrerò che mai è successo nella storia delle NBA Finals
il verificarsi insieme di tutte queste condizioni :
1) i leader delle proprie squadre sono anche i due migliori giocatori
della NBA
2) i leader delle proprie squadre lo sono in maniera indiscussa, con
un secondo violino non invadente
3) i leader delle proprie squadre sono uno contro uno in maniera
diretta, nello stesso ruolo o comunque possibilmente uno di fronte all'altro
Bene, vediamo adesso come queste tre essenziali condizioni combaciano con il
nostro caso, ovvero con LeBron e Kobe versione 2010 :
1) Kobe e LeBron sono i due migliori giocatori della NBA ? Su Lebron (29,7 ppg,
7,3 reb, 8,6 ast) non si discute, ma proprio per questo se c'è uno che può
contrastare la sua leadership quello è Kobe (27 ppg, 5,4 reb, 5 ast). E' un
discorso, volendo, o lunghissimo o cortissimo, nel senso che se volessimo
analizzare "scientificamente" chi sia il migliore e il secondo migliore non ne
usciamo più, oppure al contrario possiamo subito bollare tutta la questione come
inutili discorsi da barbiere o da bar, all'italiana.
Detto per inciso, secondo me sono i due migliori giocatori della NBA. Kevin
Durant (30,1 ppg, 7,6 reb) ha avuto una stagione da MVP ma è al primo anno da
superstar, Dwyane Wade (26,6 ppg, 4,8 reb, 6,5 ast) ha acceso e spento in una
stagione difficile, a Carmelo Anthony (28,2 ppg, 6,6 reb, 3,2 ast) manca sempre
un centesimo, più per carattere che per altro, per restare definitivamente tra i
più grandi, Dirk Nowitzki (25 ppg, 7,7 reb) e Steve Nash (16,5 ppg, 11 ast) sono
vecchi leoni che competono alla grande, Dwight Howard (18,3 ppg, 13,2 reb, 2,8
stoppate) domina sotto canestro ma non come lo Shaq dei tempi d'oro, soprattutto
in attacco.
Ci può stare. Anzi, ci sta benissimo. Sono gli ultimi due MVP di questa lega (e
Lebron lo sarà per la seconda volta consecutiva anche nel 2010) e sono i leader
delle due migliori squadre della stagione. Ma oltre il presente è un fatto
generazionale, quindi storico.
LeBron ha preso il testimone da Kobe, il quale a sua volta lo ha preso da
Michael Jordan. La linea di successione del più grande è limpida, come lo fu
quella tra Socrate, Platone e Aristotele nell'Antica Grecia. Kobe e Lebron, il
presente che è tanto il passato quanto il futuro.
2) che Kobe e Lebron siano i leader delle proprie squadre non ci sono dubbi. Ma,
per quel che mi interessa, lo sono anche in maniera indiscussa e indiscutibile.
Ovvero, non c'è nessuno che può minimamente contestare la loro leadership. Il
secondo violino dei Lakers è Pau Gasol, ma volendo lo è anche Lamar Odom, con
Ron Artest e Andew Bynum subito dietro. Per i Cavs invece c'è Mo Williams, ma
oramai sempre di più Antawn Jamison, con Shaq contrappasso emotivo e leader
carismatico.
Come si vede sono due squadre costruite secondo il vecchio modello piramidale,
tanto caro nella NBA. Un leader assoluto al vertice, secondo livello vicino alla
superstar di almeno un paio di uomini, i famosi appunto secondi e terzi violini,
e poi il supporting cast alla base.
Lo erano i Bulls con Michael Jordan, e anzi la loro grandezza, oltre di per sé
per MJ, era che il loro secondo violino si chiamasse Scottie Pippen, un Hall of
Fame. Non lo erano invece i Lakers dei gloriosi anni '80. Al comando c'era una
coppia, Magic e Kareem, e quantunque Kareem fosse il leader all'inizio e Magic
sempre più nella seconda parte di quella cavalcata, non si andava da nessuna
parte senza un accordo fra di loro, anche se non soprattutto a livello di
leadership condivisa.
3) Kobe e Lebron uno contro uno diretto ? Certo che si. Kobe è una shooting
guard pura, da enciclopedia del gioco, Lebron è una point forward a cui piace
ricoprire tutti i ruoli del back court, da 1, da 2 e da 3. Come starting five
parte più spesso da ala piccola, ma gioca un po' da guardia, un po' da
playmaker, volendo anche da power forward. Resta il fatto che è comunque una
guardia e che potrebbe, come ha già fatto, affrontare Kobe in uno contro uno,
sia in attacco che in difesa.
Bene, enucleate le tre condizioni e applicate al nostro caso andiamo a vedere se
queste si sono sempre verificate nella storia delle Finali NBA.
Possiamo dire, senza dubbio, che per un minimo di discussione sensata dobbiamo
tornare al biennio '94 - '95. Vediamo un po'.
2009. Los Angeles Lakers vs. Orlando Magic. Tra i Lakers e i Magic manca il
confronto con Kobe, leader di LA. Dall'altra parte il leader è Howard, quindi
manca il punto 3, ma anche il punto 2 a ben vedere, siccome quei Magic sono
costruiti più come una squadra equilibrata, dato il peso in attacco di Superman.
Esperimento fallito.
2008. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Kobe di nuovo, quindi serve una
guardia. Ray Allen, insomma"Paul Pierce ? Ci può stare, ma certo nessuno dei
due, men che meno Kevin Garnett, è il secondo miglior giocatore della NBA o
primo che sia. C'è già LeBron. Esperimento fallito.
2007. San Antonio Spurs vs. Cleveland Cavs. Da una parte Tim Duncan, dall'altra
LeBron. Manca il punto 3. Esperimento fallito.
2006. Miami Heat vs. Dallas Mavericks. Wade (e Shaq) contro Dirk Nowitzki.
Mancherebbe già il punto 2, vista la coppia Shaq e Wade, ma sicuramente il punto
3 perché nessuno dei due fronteggia il tedesco. Esperimento fallito.
2005. San Antonio Spurs vs. Detroit Pistons. Due squadre "perfette", senza
leader o perlomeno senza "duce". Quindi manca già il punto 2, ma anche tutti gli
altri. Né Billups, né Sheed, né Ben Wallace, né Rip Hamilton o Prince sono
possibilmente i secondi migliori giocatori NBA. Posto che il primo sia Duncan.
Esperimento fallito.
2004. Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers. I Pistons sono gli stessi, quindi
niente. Esperimento fallito.
2003. San Antonio Spurs vs. New Jersey Nets. Passi Duncan, ma contro di lui c'è
Kenyon Martin. Esperimento fallito.
2002. Los Angeles Lakers vs. New Jersey Nets. Gli stessi Nets del 2003. Shaq
contro il vuoto. Esperimento fallito.
2001. Los Angeles Lakers vs. Philadelphia 76ers. Un eroico Allen Iverson contro
Shaq o Kobe che sia, manca il punto 3. Esperimento fallito.
2000. Los Angeles Lakers vs. Indiana Pacers. Reggie Miller contro Kobe ? Bella
sfida, ma il numero 1 è Shaq, e contro di lui c'è Rik Smits. Esperimento
fallito.
1999. San Antonio Spurs vs. New York Knicks. Duncan e Robinson, già manca il
punto 2, contro al massimo Patrick Ewing. Ma il leader in campo è Sprewell. E
Pat Ewing è a fine carriera (17,3 ppg, 9,9 reb), superato, come anche Robinson,
da Shaq, Mourning e Hakeem nei tre quintetti All-NBA. Esperimento fallito.
1998. Chicago Bulls vs. Utah Jazz. Stockton to Malone, quindi niente punto 2. E
nessuno affronta direttamente MJ. Esperimento fallito.
1997. Chicago Bulls vs. Utah Jazz. Stesso discorso del '98. Esperimento fallito.
1996. Chiacago Bulls vs. Seattle Sonics. Michael contro Payton, shooting guard
contro point guard, ma ci sarebbe anche Shawn Kemp come co-leader. Esperimento
fallito.
Fin qui abbiamo avuto vita facile. Le 3 condizioni non si verificano mai tutte
insieme, e non c'è il minimo dubbio. Nella stagione '95 invece il discorso si fa
più interessante.
1995. Houston Rockets vs. Orlando Magic. Hakeem contro Shaq, bella sfida. I due
migliori centri della NBA ? Non proprio. David Robinson è MVP (27,6 ppg, 10,8
reb 3,2 stoppate) anche se se sia Hakeem (27,8 ppg, 10,8 reb, 3,4 stoppate) che
Shaq (29,3 ppg, 11,4 reb, 2,4 stoppate) possono reclamare tale titolo, con Ewing
distaccato (23,9 ppg, 11 reb, 2 stoppate). Quindi abbiamo in pratica 3 MVP, caso
simile alla stagione precedente, per cui se le Finals ne può avere due ne verrà
a mancare comunque il terzo e quindi la purezza della sfida. Ma oltre il punto 1
manca anche, sfumato o meno che sia, il punto 2. Da una parte Clyde Drexler,
dall'altra Penny Hardaway. Secondi violini un po' troppo invadenti. Esperimento
quasi riuscito.
1994. Houston Rockets vs. New York Knicks. Altra sfida tra centri. Di nuovo
Hakeem contro questa volta Patrick Ewing. Qui non c'è nessun Drexler per i
Rockets e al massimo John Starks per NY. Ma manca ancora il punto 1. Hakeem è
l'MVP (27,3 ppg, 11,9 reb, 3,7 stoppate) ma nel secondo quintetto NBA c'è David
Robinson e nel terzo Shaq. Ewing ha una grande stagione (24,5 ppg, 11,2 reb) ma
decisamente vanno meglio Robinson (29,8 ppg, 10,7 reb, 4,8 ast) e il sophomore
Shaq (29,3 ppg, 13,2 reb, 2,9 stoppate). Che bei tempi sotto canestro. Le
prestazioni si equivalgono ai più alti livelli, ma i numeri non mentono.
Esperimento quasi riuscito.
Come si vede in questo biennio di grandi sfide tra centri ci andiamo vicino, ma
per lo meno rimanendo alla lettera c'è sempre qualcuno che ha avuto una stagione
migliore assente alle Finals, al posto di un centro comunque dominante arrivato
fino in fondo. Belle sfide comunque, quando si vinceva sotto le plance, epiche
battaglie tra titani.
Torniamo indietro nel tempo, almeno fino alla sfida del secolo. Larry contro
Magic.
1993. Chicago Bulls vs. Phoenix Suns. Michael contro l'amico Charles Barkley.
Esperimento fallito.
1992. Chicago Bulls vs. Portland Trail Blazers. Michael contro Clyde Drexler, la
migliore guardia della sua generazione tra gli "umani". C'è il punto 3, ma manca
il punto 1. Clyde (25 ppg, 6,7 ast, 6,6 reb) è alla sua migliore stagione in
carriera ma ci sono per lo meno Karl Malone (28 ppg, 11,2 reb) e David Robinson
(23,2 ppg, 12, 2 reb e 4,5 stoppate) oltre che Ewing (24 ppg, 11,2 reb, 3
stoppate), Barkley (23,1 ppg, 11,1 reb, 4,1 ast) e Stockton (15,8 ppg, 13,7
ast). Quindi non è il secondo migliore in maniera lampante. Esperimento quasi
riuscito.
1991. Chicago Bulls vs. Los Angeles Lakers. Michael contro Magic. Ruoli diversi,
anche se potevano e si sono, affrontati direttamente. Magic è leader indiscusso,
senza Kareem, ma è il miglior secondo miglior giocatore della NBA ? Per numeri
(19,4 ppg, 12,5 ast) no tanto che Stockton (17,2 ppg, 14,2 ast) è il miglior
assist man della lega, per carisma ancora si, qui alla sua ultima stagione primo
del ritiro per il visus HIV. Quindi ci andiamo vicino, in un'epoca di grandi
talenti ruolo per ruolo alle spalle di MJ, da Malone (29 ppg, 11,8 reb) a
Barkley (27,6 ppg, 10,1 reb) a Robinson (25,6 ppg, 13 reb, 3,9 stoppate) fino a
Ewing (26,6 ppg, 11,2 reb, 3,2 stoppate) e Dominique Wilkins (25,9 ppg, 9 reb).
Esperimento quasi riuscito.
1990. Detroit Pistons vs. Portland Trail Blazers. Isiah Thomas contro Clyde
Drexler, point guard contro shooting guard. Esperimento fallito.
1989. Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers. Isiah Thomas contro Magic ci sta
sul punto 3, ma Isiah (18,2 ppg, 8,3 ast) non è nei primi 3 quintetti NBA,
preceduto da Kevin Johnson (20,4 ppg, 12,2 ast) e Mark Price (18,9 ppg, 8,4
ast). Per talento è il miglior matchup del ruolo, ma già il Michael Jordan '89
(32,5 ppg, 8 reb, 8 ast) è indubbiamente The Greatest. Esperimento fallito.
1988. Los Angeles Lakers vs. Detroit Pistons. Stesso discorso dell'89.
Esperimento fallito.
1987. Los Angeles Lakers vs. Boston Celtics. Magic contro Larry, punto 1 alla
grande, leader entrambi delle migliori squadre NBA, ma non giocano nello stesso
ruolo, per cui manca il punto 3. Magic è la point guard più atipica della storia
del gioco, Larry l'ala piccola per eccellenza, ciononostante si affrontano anche
direttamente anche se in maniera mai costante. E poi ci sarebbe anche un certo
Kareem Abdul Jabbar. Esperimento quasi riuscito.
1986. Boston Celtics vs. Houston Rockets. Da una parte Larry, dall'altra le due
Twin Towers, Akeem Olajuwon e Ralph Sampson. Esperimento fallito.
1985. Los Angeles Lakers vs. Boston Celtics. Stesso discorso della stagione '87.
Esperimento quasi riuscito.
1984. Los Angeles Lakers vs. Boston Celtics. Stesso discorso della stagione '87.
Esperimento quasi riuscito.
Nelle leggendarie 3 Finals tra i Lakers e i Celtics la sfida tra Magic Johnson e
Larry Bird è sfumata dalla differenza di ruoli. Solo per questo però, perché è
la sfida uno contro uno, sia a livello di Finals che in senso assoluto, più
bella della storia. Per questo motivo l'esperimento è quasi riuscito ma non
importa. Restano quelle partite, resta quella rivalità che ha portato la NBA su
un altro livello.
Il viaggio continua, per rivedere ancora dei grandi centri.
1983. Philadelphia 76ers vs. Los Angeles Lakers. Doppia sfida. Doctor J e Moses
Malone contro Magic e Kareem. Troppa grazia, Sant'Antonio. Esperimento fallito.
1982. Los Angeles Lakers vs. Philadelphia 76ers. Senza Moses Malone, MVP per i
Rockets, Doctor J è il leader di Phila, contro Magic e Kareem, una point guard e
un centro, allora dominante. Esperimento fallito.
1981. Boston Celtics vs. Houston Rockets. Larry Bird contro Moses Malone, niente
da fare. Esperimento fallito.
1980. Los Angeles Lakers vs. Philadelphia 76ers. Magic meraviglia da rookie
giocando anche centro al posto di Kareem, MVP della stagione. Dall'altra parta
proprio in mezzo all'1 e al 5 c'è Doctor J. Esperimento fallito.
1979. Seattle Sonics vs. Washington Bullets. I Sonics vincono senza superstar.
Elvin Hayes (21,8 ppg, 12,1 reb) è il leader dei Bullets, miglior power forward
della lega, ma l'MVP è un ridondante Moses Malone (24,8 ppg, 17,6 reb).
Esperimento fallito.
1978. Washinton Bullets vs. Seattle Sonics. Non cambiano i fattori, ma il
risultato finale. Stesso discorso del '79. Esperimento fallito.
1977. Portland Trail Blazers vs. Philadelphia 76ers. Portland vince a sorpresa
trascinata dal centro Bill Walton contro il solito grande Doctor J. Esperimento
fallito.
1976. Boston Celtics vs. Phoenix Suns. Phoenix non ha superstar da affiancare a
John Havlicek e Dave Cowens, anche se Paul Westphal è nell'elite NBA. Ma siamo
in piena era Kareem, quest'anno MVP alla prima stagione coi Lakers con 27,2 ppg,
16,9 reb e 4,1 stoppate. Esperimento fallito.
1975. Golden State Warriors vs. Washington Bullets. Il leader indiscusso dei
Warriors è il travolgente Rick Barry (30,6 ppg, 5,7 reb, 6,2 ast), ala, Elvin
Hayes (23 ppg, 12,2 reb) comanda sotto le plance con l'ausilio di Wes Unseld
(9,2 ppg, 14,8 reb). Manca il punto 3. Esperimento fallito.
1974. Boston Celtics vs. Milwaukee Bucks. Kareem è straripante, MVP da 27 ppg e
14,5 reb, contro John Havlicek (22,6 ppg, 6,4 reb), una guardia-ala, mentre
sotto evoluisce Dave Cowens, uno tra i migliori 50 di sempre, ma quest'anno (19
ppg, 15,7 reb) è superato nel ruolo da Elvin Hayes (21,4 ppg, 18,1 reb), Spencer
Haywood (23,5 ppg, 13,4 reb) e Bob McAdoo (30,6 ppg, 15,1 reb). Esperimento
fallito.
1973. New York Knicks vs. Los Angeles Lakers. E' difficile proclamare un leader
in quella squadra fantastica che erano i Knicks dei primi anni '70, pur con le
opportune differenze tra stagione e stagione. Ma Willis Reed era il capitano,
colui che solcava il tracciato. Qui è contro Wilt Chamberlain, ma Wilt (13,2
ppg, 18,6 reb) è al suo ultimo anno in carriera e Reed al penultimo (11,1 ppg,
8,6 reb) come anche Jerry West (22,8 ppg, 8,8 ast). Walt Frazier (21,1 ppg, 7,3
reb, 5,9 ast) ha cifre roboanti e si accoppia con West ma in questo strana
doppia sfida ci perdono tutti. Dave Cowens è l'MVP (20,5, 16,2 reb) ma
indubbiamente Kareem (30,2 ppg, 16,1 reb, 5 ast) è la nuova superstar NBA. In
questi Knicks però ci sono, oltre a Reed e Frazier, Earl Monroe, Dave
DeBusschere e Jerry Lucas, tra i 50 Greatest, e se non bastasse due nomi
importanti come Phil Jackson e Bill Bradley. Esperimento fallito.
1972. Los Angeles Lakers vs. New York Knicks. Niente da fare. Kareem MVP con i
Bucks è semplicemente dilagante (34,8 ppg, 16,6 reb, 4,6 ast), pur contro il
penultimo anno di Wilt (14,8 ppg, 19,2 reb, 4 ast) e il mai domo Reed (13,4 ppg,
8,7 reb). Esperimento fallito.
1971. Milwaukee Bucks vs. Baltimore Bullets. Lew Alcindor MVP (31,7 ppg, 16 reb)
contro Wes Unseld (14,1 ppg, 16,9 reb, 4 ast) è pure una bella sfida ma
quell'anno è superiore al centro "grassone" di Baltimore sia Wilt Chamberlain
(20,7 ppg, 18,2 reb, 4,3 ast) che Willis Reed (20,9 ppg, 13,7 reb). Esperimento
fallito.
1970. New York Knicks vs. Los Angeles Lakers. Ci andiamo vicini, ma non troppo.
Willis Reed è l'MVP (21,7 ppg, 13,9 reb) e Wilt Chamberlain (27,3 ppg, 18,4 reb,
4,1 ast) ha un'altra stagione delle sue solite, ma due eroici Jerry West (31,2
ppg, 7,5 ast) e Walt Frazier (20,9 ppg, 8,2 reb, 6 ast) la fanno diventare la
solita doppia sfida tra guardie e centri, quindi fallimentare sul punto 2. Anzi,
se vogliamo la sfida diventa tripla, con Elgin Baylor (24 ppg, 10,4 reb) e Dave
DeBusschere (14,6 ppg, 10 reb). Il fallimento però è anche sul punto 1, siccome
Lew Alcindor (28,8 ppg, 14,5 reb) è già da rookie al livello dei due centri
finalisti. Esperimento quasi riuscito.
Piccola postilla alle Finals del '70 e del '71. Su entrambe incombe un cruccio.
Non abbiamo mai potuto vedere una Finale NBA tra Kareem o Lew Alcindor che fosse
contro Wilt Chamberlain perché la prima e ultima chance è stata nel '70, la
stagione da rookie di Lew Alcindor. Quell'anno però i suoi Bucks caddero contro
i futuri campioni dei Knicks nella Eastern Division Finals.
L'anno seguente i Bucks furono spostati nella neonata Western Conference, quindi
al massimo lo scontro con Wilt fu a livello di finale della suddetta Western
Conference. Avvenne infatti proprio nel '71 e poi anche nel '72. Sfide epiche,
ma a livello di NBA Finals sarebbe stato tutto più bello.
Il sistema delle Conference, per cui necessariamente si devono affrontare nelle
Finals la vincente della East e della West e non le due migliori squadre
dell'anno ha spesso fatto brutti scherzi. E' un sistema che si può benissimo non
condividere, perché può offrire squilibri su una o un'altra conference e delle
vere e proprie finali anticipate, a volte addirittura a livello di semi-finale
se non di più.
E' da un po' di anni per esempio che la Western è decisamente più carica di
talento della Eastern. Squadre come i Blazers'00, i Kings '02 e '03, i Mavs '03
e i Timberwolves '04, tra le altre, sono uscite prematuramente prima di
approdare all'ultimo passo decisivo, e certamente meritavamo come minimo di
arrivare alle Finals.
Tant'è, dobbiamo di fatto aspettare il miglior Bill Russell per riassaggiare
disfide di questo tipo.
1969. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Bill Russell è all'ultima in
carriera (9,9 ppg, 19,3 reb), Wilt (20,5 ppg, 21,1 reb) e ha ancora tante
cartucce da sparare. A livello di carisma in senso assoluto è la sfida migliore,
ma Wes Unseld, proprio un centro, è l'MVP da rookie (13,8 ppg, 18,2 reb) forse
un po' azzardato. Ma ai Lakers siamo in pieno regime di Big Three. Con Wilt c'è
Jerry West (25,9 ppg, 6,9 ast) ed Elgin Baylor (24,8 ppg, 10,6 reb). Esperimento
fallito.
1968. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Stesse squadre, discorso
completamente diverso. Wilt Chamberlain è di gran lunga l'MVP (24,3 ppg, 23,8
reb, 8,6 ast), ma con Philadelphia. Esperimento fallito.
1967. Philadelphia 76ers vs. San Francisco Warriors. Wilt MVP porta i suoi
Sixers al trionfo, ma dall'altra parte il leader è Rick Barry, l'ala estrosa
Rookie of the Year l'anno prima. Esperimento fallito.
1966. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Wilt è un MVP devastante (33,5 ppg,
24,6 reb) e non è nelle Finals. Esperimento fallito.
1965. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Bill Russell è MVP, ma Wilt, che
passa dai Warriors di San Francisco ai 76ers è assente. Esperimento fallito.
1964. Boston Celtics vs. San Francisco Warriors. Bill Russell contro Wilt
Chamberlain, one for the ages, c'è il punto 3, c'è il punto 2, e forse anche il
punto 1. Ma Oscar Robertson è un MVP troppo scomodo, viaggia ad un solo decimo
dalla tripla doppia di media (31,4 ppg, 9,9 reb, 11 ast). Esperimento quasi
riuscito.
1963. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Bill Russell MVP gigioneggia in
mezzo, Elgin Baylor, ala totale, ma non centro un lungo, risponde alla grande,
con l'ausilio di Jerry West. Esperimento fallito.
1962. Boston Celtics vs. Los Angeles Lakers. Sempre Bill Russell MVP e ancora
contro Baylor e West. Ma ci sono un Oscar Robertson da tripla doppia di media
(30,8 ppg, 12,5 reb, 11,4 ast) e un Wilt dalle cifre più pazzesche di sempre
(50,4 ppg, 25,7 reb), nell'anno dei 100 punti in una sola gara. Esperimento
fallito.
1961. Boston Celtics vs. St. Louis Hawks. La vera sfida sarebbe Bill Russell MVP
(16,9 ppg, 23,9 reb) contro il Wilt già dominante al secondo anno (38,4 ppg,
27,2 reb) ma i suoi Philadelphia Warriors non ci sono. In compenso c'è Bob
Pettit, grande power forward (27,9 ppg, 20,3 reb) tra i 50 Greatest. Punto 1 e
punto 3 un po' sfumati, ma bel matchup. Esperimento quasi riuscito.
1960. Boston Celtics vs. St. Louis Hawks. Wilt MVP da rookie (37,6 ppg, 27 reb)
non c'è, tutto come il '61. Esperimento quasi riuscito.
1959. Boston Celtics vs. Minneapolis Lakers. Bill Russell ancora contro un
centro non alla sua altezza, siccome Mikan si è ritirato. Per i Lakers comanda
Elgin Baylor, ma Bob Cousy è ancora il co-leader dei suoi. Esperimento fallito.
1958. St. Louis Hawks vs. Boston Celtics. Bill Russell MVP (16,6 ppg, 22,7 reb)
contro Bob Pettit (24,6 ppg, 17,4 reb), punto 2 non pienamente rispettato per
colpa di Bob Cousy (18 ppg, 7,1 ast), punto 3 che abbiamo già visto un po'
sfumato, punto 1 rispettato, con Mikan ritirato e Bill Sharman, guardia, e Dolph
Schayes, ala-centro, appena indietro. Esperimento quasi riuscito.
1957. Boston Celtics vs. St. Louis Hawks. Bill Russell (14,7 ppg, 19,6 reb)
rookie non è il leader dei Celtics, bensì il grande Bob Cousy (20,6 ppg, 7,5
reb), MVP stagionale. Bob Pettit (25,4 ppg, 15 reb) e Bill Russell conducono il
loro primo scontro a livello di Finals, ci può stare, ma con una sfumatura in
più rispetto al '58. Esperimento fallito.
Bob Pettit ha fatto il suo, ma la mancanza di Wilt Chamberlain prima, la
differenza di ruolo e il peso di Bob Cousy sul primo Bill Russell rendono i suoi
duelli alle Finals con quest'ultimo meno appetibili sul piano che ho inteso qui
analizzare. L'ultima fase a ritroso nella nostra storia è il principio della
nostra amatissima NBA. L'epoca del dominio assoluto di George Mikan.
1956. Philadelphia Warriors vs. Fort Wayne Pistons. La superstar delle Finals è
Paul Arizin, ala tra i 50 Greatest per i Warriors campioni, per i Pistons invece
c'è George Yardley, guardia-ala, il primo a segnare 2000 punti in una stagione.
Esperimento fallito.
1955. Syracuse Nationals vs. Fort Wayne Pistons. Nel primo quintetto NBA ci sono
Dolph Schayes per i Nationals e Larry Foust per i Pistons. Il primo è uno dei
più dominanti lunghi della sua generazione, incluso anch'egli tra i 50 Greatest,
il secondo invece è sì un-ala centro come Schayes, ma non certo tra i primi due
della lega, posto che spetta di diritto al rookie Bob Pettit dei Milwaukee
Hawks. Esperimento fallito.
1954. Minneapolis Lakers vs. Syracuse Nationals. Ci siamo sul punto 3, siccome
nelle Finals si affrontano due centri, George Mikan dei Lakers e Dolph Schayes
dei Nationals, più ala grande che centro, ma insomma ci siamo. Passi anche il
punto 2, ma sono davvero i due migliori giocatori della stagione ? George Mikan
è alla sua penultima annata (18,1 ppg, 14,3 reb) ma tiene ancora botta, Schayes
(17,1 ppg, 12,1 reb) è all'inizio della sua piena maturità . Mikan è solo il
quarto scorer e il secondo rimbalzista e il suo dominio è meno evidente rispetto
agli anni passati, Bob Cousy è secondo miglior scorer e primo assist-man, quindi
la sfida ci sta ma non fino in fondo. Esperimento quasi riuscito.
1953. Minneapolis Lakers vs. New York Knicks. Dobbiamo prendere ovviamente Mikan
(20,6 ppg, 14,4 reb) per i Lakers, il problema è che il miglior lungo
avversario, Harry Gallatin (12,4 ppg, 13,1 reb) è una spanna sotto Neil Johnston
dei Warriors (22,3 ppg, 13,9 reb) e Dolph Schayes dei Nationals (17,8 ppg, 13
reb). Esperimento fallito.
1952. Minneapolis Lakers vs. New York Knicks. Ancora Mikan contro Gallatin,
questa volta solco ancora più evidente. Mikan domina (23,8 ppg, 13,5 reb),
Gallatin (11,2 ppg, 10 reb) è il leader di una squadra che perde solo in gara 7.
Paul Arizin è il top scorer (25,4 ppg, 11,3 reb), prima di indossare la divisa
dei Marines e di combattere per gli USA in Korea. Esperimento fallito.
1951. Rochester Royals vs. New York Knicks. Sempre la squadra equilibrata dei
Knicks, tra Gallatin (12,8 ppg, 12,1 reb) e l'unico secondo quintetto NBA della
squadra, la guardia Dick McGuire (8,4 ppg, 6,3 ast), nei Royals invece svettano
la guardia-ala Bob Davies (15,2 ppg, 4,6 ast) e l'ala-cento Arnie Risen (16,3
ppg, 12 reb). Ma non c'è George Mikan, il primo dominatore NBA (28,4 ppg, 14,1
reb). Esperimento fallito.
1950. Minneapolis Lakers vs. Syracuse Nationals. Nella prima stagione della così
denominata NBA, Mikan (27,4 ppg) e Schayes (16,8 ppg) si affrontano sotto
canestro, punto 3, da leader indiscussi, punto 2, e pur essendo Schayes un
rookie ci potrebbe anche stare il punto 1. Non si contano come statistiche i
rimbalzi, tuttavia Mikan è il primo scorer, Schayes il quinto, ma Alex Groza,
centro anch'egli, ne segna 23,4 a sera per gli Indianapolis Olympians, secondo
migliore della NBA, ed è il leader per percentuale al tiro (47,8 %), mentre
Mikan è quinto (40,7 %) e Schayes dodicesimo (38,5 %). Come carisma il confronto
ci sta, ma Alex Groza non è nella Hall of Fame solo perché squalificato a vita
dalla NBA per uno scandalo che risaliva ai tempi del college a Kentucky. Ha
avuto però senza dubbio una stagione migliore di Schayes. Esperimento quasi
riuscito.
1949. Minneapolis Lakers vs. Washington Capitals. Siamo all'ultimo anno
dell'antenata Basketball Association of America (BAA), Mikan al primo anno già
domina (28,3 ppg), dall'altra parte cerca di contrastarlo l'ala-centro Bones
McKinney (12,7 ppg). Il secondo miglior giocatore della lega è palesemente
"Jumpin" Joe Fulks (26 ppg), ala-centro dei Philadelphia Warriors, la prima vera
star del basket professionistico. Esperimento fallito.
1948. Baltimore Bullets vs. Philadelphia Warriors. Jumpin' Joe è alle Finals, ma
la star avversaria è Buddy Jeannette, guardia nella Hall of Fame. Esperimento
fallito.
1947. Philadelphia Warriors vs. Chicago Stags. Jumpin' Joe vince il primo titolo
BAA, Max Zaslofski, una guardia, cerca inutilmente di fermarlo. Esperimento
fallito.
Se avute avuto sufficiente pazienza per scorrere all'indietro la storia delle
NBA Finals avrete forse capito come le tre condizioni necessarie alla mia
ricerca non si sono mai verificate contemporaneamente. Tuttavia ci siamo andati
molto vicini in 14 occasioni, cioè nel '50, '54, '58, '60, '61, '64, '70, '84,
'85, '87, '91, '92, '94 e '95.
Le Finals forse più vicine al raggiungimento delle suddette tre condizioni sono
state quelle tra Bob Pettit contro Bill Russell, nel '57, '58, '60 e '61.
Soprattutto nel '58, data la presenza nella NBA ma l'assenza alle Finals di Wilt
Chamberlain nelle ultime due, c'è solo un Bob Cousy che nel pieno della maturità
condivide la leadership con un Bill Russell comunque già dominante al suo
secondo anno.
Subito dopo le Finals del '58, ci sono quelle del '64, la sfida epica per
eccellenza tra l'attacco di Wilt Chamberlain e la difesa di Bill Russell. Ma
siamo nel pieno degli anni di Big "O", MVP meritatissimo dopo che un paio di
anni prima aveva viaggiato al ritmo di una leggendaria tripla doppia di media,
sfiorata quest'anno di un solo decimo.
Al terzo gradino del podio le disfide eroiche tra Larry Bird e Magic Johnson. A
rigor di condizioni non giocavano nello stesso ruolo, molto più sfumato rispetto
a Kobe guardia e LeBron point forward e non certo point guard di ruolo come
Magic, ma erano i leader delle proprie squadre più forti e di gran lunga la
rivalità più bella della storia della NBA.
Ora ci sono LeBron James e Kobe Bryant. O meglio, ci devono essere, voglio che
ci siano. Anche per questo motivo una serie di Finals tra loro due sarebbe unica
e forse irripetibile. Ho già appeso sopra il mio letto in cameretta una foto che
li ritrae uno contro uno, Kobe palla in mano e LeBron ad inseguirlo con la
throwback jersey. Non mi deludete ragazzi, coraggio.
LeBron è il numero 1 del basket di oggi come Messi lo è del calcio, e se il
fantasista del Barcellona si avvicina a tal punto a Maradona fino a riprodurre,
forse anche meglio dell'originale, i suoi due gol più celebri (il tocco di mano
e la cavalcata solitaria a suon di dribbling, entrambi ai Mondiali '86) lui pure
affronta una simmetria spaventosa con il più grande di sempre.
L'anno scorso, visto che si trovava, ha mandato alle stampe il suo personale
"The Shot" nei playoffs, contro gli Orlando Magic. Quest'anno invece è il suo
settimo nella NBA. Michael a suo tempo vinse il suo primo titolo.
Scommettiamo che ci riuscirà anche LeBron ?
Possibilmente, anzi, per l'amor di Dio, assolutamente nelle Finals contro i
Lakers.
LeBron contro Kobe. Il mondo intero non aspetta altro.