Lebron saluta Rose al termine di Gara 5
Chi si aspettava una carneficina, una mattanza alla Quicken Loans Arena nell'Ohio è rimasto deluso; chi pensava che gara 4 fosse una partita già scritta con molto molto garbage time è rimasto a bocca vuota poichè i Chicago Bulls hanno messo i brividi lungo la schiena dei Cleveland Cavaliers fino all'ultimo istante complice anche il gomito destro malmesso di Lebron James che lo obbliga tra le altre cose a eseguire un tiro libero con la mano mancina sbagliandolo nei minuti finali.
Il risultato finale, 98-96, è figlio di una incredibile voglia dei Bulls di restare aggrappati alla serie e non dice tuttavia che nell'ultimo minuto e mezzo Chicago ha avuto tre nitide occasioni per pareggiare o vincere l'incontro.
Dunque Cleveland passa al secondo turno dove incontrerà i Boston Celtics del trio Garnett, Pierce e Allen e ci arrivà con qualche punto di domanda non tanto per le prestazioni contro i Bulls o per gara 5 vinta allo sprint finale, quanto, come detto, per le condizioni fisiche del prescelto che preoccupano e non poco il coaching staff dei Cavaliers.
Il numero 23 già da alcune settimane lamenta forti dolori al gomito destro, articolazione essenziale per qualsiasi movimento si voglia fare e cercherà grazie ai pochi giorni di riposo tra ieri notte e gara uno della seria contro i Celtics di recuperare da questo fastidioso problema conscio del fatto che nel bene o nel male lui non salterà nemmeno un match.
L'ultimo giocato, gara 5, lo ha visto come sempre tenere sotto controllo il match nella prima metà con un punteggio all'intervallo che recita 55 a 48 per i Cavs che cercano di gestire il vantaggio tenendo basso il numero di possessi e il ritmo della gara.
Di ritorno dagli spogliatoi tuttavia Chicago ha un sussulto di orgoglio e nel terzo quarto recupera 5 punti ai Cavs attestandosi al meno 2 che purtroppo per coach Vinny Del Negro resterà fino alla fine della contesa.
Ci ha provato il sempre incontenibile Rose che regala sul 71 a 70 il vantaggio ai suoi ma, dopo un contro parziale da 13-5 firmato Cavs, la partita sembra finita per davvero; ed è qui che non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione, poichè Deng e Rose riportano sotto i Bulls sul 93 a 92 e qui quando servirebbe l'ultimo colpo di coda per vincere una gara determinante i Bulls si sciolgono non trovando più il canestro negli ultimi 90 secondi di gioco.
Qui Cleveland
Lebron James: con un braccio malandato scrive un'altra doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi con 9 assist che gli fanno sfiorare un'incredibile tripla doppia da giocatore totalmente dominante. La domanda ma come fa sorge spontanea sulle bocche di tifosi, commentatori e giornalisti qui come oltre oceano. Come fa?
Shaquille O'Neal: tornati nell'Ohio the Big Diesel fornisce una solida prestazione da 14 punti e 8 rimbalzi in 26 grintosi minuti con sprazzi di vecchio Shaq; si deve preservare per partite più impegnative dove la sua esperienza servirà come il pane.
Antwan Jamison: altra grandissima prestazione offensiva per Jamison che segna 25 punti tutti essenziali e decisivi. Su 14 tiri tentati 8 sono andati a bersaglio, una dannazione per la difesa dei Bulls che deve già tenere controllato Lebron James, come detto per le altre gare sembra davvero la ciliegina che mancava sulla torta dei Cavs. Delizioso.
Anthony Parker: prestazione sottotono con soli 3 punti e una partita in ombra, ha tutto il secondo turno dei playoff per mettersi in luce.
Mo Williams: brutta prestazione per Mo che al ritorno a casa è mancato soprattutto in fase realizzativa con soli 7 punti e un pessimo 2 su 13 dal campo, anche lui come Parker può rifarsi contro i terribili Celtici.
Delonte West, dalla panchina, segna 16 punti con un ottimo 6 su 11 dal campo dando un grande contributo alla vittoria in gara 5; anche Varejao con 5 punti e 7 rimbalzi e Moon con 7 punti consentono una buona rotazione a coach Brown.
Mike Brown: vince la prima serie dei playoff di questo 2010, il suo obbiettivo è un altro tuttavia e di certo non erano i Bulls l'ostacolo più grande; prossima fermata il Garden di Boston.
Qui Chicago
Joakim Noah: stremato, senza la solita energia e tartassato per tutti i 48 minuti di gioco dal pubblico di casa non riesce a dare il solito contributo e si ferma a 8 punti con 9 rimbalzi; ha trascinato la squadra fino a qui ma sinceramente è parso non aver più benzina. Grande cuore.
Loul Deng: 26 punti e 6 rimbalzi; insieme a Rose cerca di fare il miracolo e di sbancare la Quicken Loans Arena e per un soffio non ci riesce; proprio sul filo di lana manca il colpo di reni. Incompiuto.
Taj Gibson: 7 punti e 11 rimbalzi per dare sostanza ai suoi compagni; fa meglio del solito ma non dipende certo da lui la sorte di questa squadra.
Kirk Hinrich: in 43 minuti di gioco segna 12 punti con 4 rimbalzi e 4 assist facendo meglio delle precedenti apparizioni o sparizioni in Ohio ma restando comunque al di sotto dei suoi standard.
Derrick Rose: in casa o in trasferta per lui non c'è nessuna differenza, un grande atleta con un grande coraggio; 31 punti e 6 assist anche se tenta troppi tiri accentrando spesso egoisticamente il gioco ma bisogna anche ammettere che, Deng escluso, non trova molto aiuto nei compagni; un'altra stagione finita senza successi per un giocatore che avrebbe classe, gambe e fiato per meritare di più..
La panchina dei Bulls è rimasta probabilmente sul Charter sulla pista di atterragio all'aeroporto di Cleveland vista che combina per 10 punti, di cui 6 di Murray, e 5 rimbalzi; poco, troppo poco per impensierire la squadra migliore della Lega.
Vinny Del Negro: troppa la differenza tra le due squadre, anche se a voler ben vedere qualche grattacapo in più alla difesa dei Cavs poteva darlo; fuori dai playoff ora dovrà ridiscutere il suo futuro con la proprietà dei Bulls che su di lui ha un grande punto interrogativo.
Cleveland dunque avanza e trova i rognosissimi Boston Celtics come da pronostico, sfida affascinante ed incerta, tutta da giocare e da vedere.
Oltre alle sfide nelle sfide tra Lebron e Pierce, Garnett e Shaq, Allen e Jamison, ci sarà anche la sfida tra due grandi difese e due grandi coach come Brown e Rivers. Attenzione al gomito di Lebron e alla cattiveria e determinazione di Boston, sarà senza dubbio una sfida molto più lunga e combattuta di quella con i Bulls.
Appuntamento alla Quicken Loans Arena per gara uno, "Where playoff goes on…"