Bynum, Gasol e Artest, i protagonisti di gara-5!
Per la prima volta nella serie i Los Angeles Lakers hanno avuto le sembianze dei campioni NBA in carica, mentre gli Oklahoma City Thunder hanno dato tutta l'impressione di essere una squadra alla primissima esperienza di Playoffs.
Come nelle prime due partite giocate a LA è la squadra di casa a partire fortissimo, mettendo il naso subito avanti e prendendo un vantaggio in doppia cifra.
Rispetto alle prime due sfide però i Lakers non perdono mai il controllo e soprattutto il ritmo della gara, non permettendo così ai Thunder di riavvicinarsi nel punteggio. Incapaci di correre in contropiede e giocare in velocità i ragazzi di coach Scott Brooks sembrano essere i cugini scarsi di quelli visti in gara-3 e gara-4.
Il risultato alla fine parlerà di un misero 37% dal campo, con 16 palle perse, solamente 6 palle rubate e 3 stoppate, due chiavi molto importanti delle vittorie di Oklahoma City in questa serie.
Questa volta il piano partita di coach Phil Jackson ha funzionato alla perfezione. I Lakers hanno stabilito il loro dominio nell'area pitturata, cercando spesso Pau Gasol ed Andrew Bynum che non hanno avuto difficoltà a dominare i loro avversari diretti. Entrambi hanno chiuso con due convincenti doppie doppie, rispettivamente da 25 punti e 11 rimbalzi per il catalano e 21+11 per il suo compagno.
“Sapevamo cosa dovevamo fare,” dice un soddisfatto Bynum in sala stampa.
“Siamo stati ridicolizzati, volevamo dimostrar loro che siamo ancora i campioni in carica. Il messaggio verrà definitivamente chiuso in gara-6. Chiuderemo la serie.”
Anche lo stesso Kobe Bryant è riuscito a mettere in atto quello che doveva essere il programma anche per l'ultima partita giocata al Ford Center.
Senza bisogno di caricarsi tutto il peso offensivo della squadra sulle spalle si è limitato a controllare il ritmo della gara e gestire tutti i possessi, servendo sempre il compagno smarcato. Il tabellino parla di un numero maggiore di assist (7) rispetto a quello dei canestri dal campo (4, su 9 tentativi).
“Considerando quanto siamo stati inconsistenti, con l'ultima partita in Oklahoma alle spalle, credo che questa sia stata una delle migliori prestazioni della nostra stagione.” sono le parole di Kobe nel post-partita, che aggiunge: “È come condurre un'orchestra, abbiamo dei giocatori che possiamo utilizzare in particolari situazioni.”
Il grande merito di Kobe in questa gara-5 è però arrivato nella fase difensiva dove, sin dai primi possessi, si è incaricato della marcatura di Russell Westbrook. La point guard dei Thunder è stata, nelle prime quattro partite, il barometro della serie. Dopo aver ridicolizzato Derek Fisher in lungo e in largo è stato lo stesso Bryant a volersi interessare di persona di questa marcatura.
I risultati, ancora una volta, sono stati eccellenti per i Lakers.
Kobe, grazie alla sua maggiore altezza e rapidità rispetto a Fisher, è riuscito a contenere le scorribande di Westbrook impedendogli di entrare nell'area avversaria a piacimento e costringendolo a forzare tiri, passaggi e decisioni che fino ad ora non aveva mai dovuto prendere. Le 8 palle perse sono ben due in più di tutte quelle che aveva avuto nelle prime quattro sfide.
“Le colpe sono tutte mie,” dice uno sconfortato Westbrook in conferenza stampa. “Non sono riuscito ad abituarmi a ciò che di diverso la difesa stava facendo, devo essere in grado di farlo e devo avere confidenza in quello che devo fare.”
Westbrook e Kevin Durant (solo 17 punti in 33 minuti di gioco per lui) hanno tirato complessivamente 9/27 dal campo e, come tutti i loro compagni, non sono mai riusciti a rialzare la testa dopo aver sbagliato i primi 13 tiri della partita.
“Mi piacerebbe sapere e dirvi il perchè, ma ci hanno preso a calci nel sedere dalla palla a due,” le parole dello stesso Durant. “Hanno fatto qualche schiacciata nei primi minuti che ha acceso il pubblico, e sono andati avanti così per tutta la partita. È stata molto dura.”
I Lakers hanno fatto esattamente quello che tutti si aspettavano dovessero fare per vincere la partita. Hanno dominato il pitturato (realizzando più di 30 punti dei loro avversari nei pressi del canestro), hanno tenuto i Thunder a soli 7 punti in contropiede e offensivamente hanno fatto girare la palla alla perfezione, chiudendo con ben 27 assist su 42 canestri realizzati.
“Siamo già stati in questa posizione”, dice Brooks ai microfoni della TNT. “L'unica cosa che possiamo fare è rimboccarci le maniche e reagire. Non ci esaltiamo per le vittorie e non ci demoralizziamo per le sconfitte. L'unica cosa che facciamo è reagire.”
E i Thunder, se non vogliono chiudere qui la loro incredibile stagione, dovranno reagire come forse non hanno mai dovuto fare nella loro carriera. Venerdì sera, gara-6, tutti gli occhi saranno su di loro.