Tutta la delusione dei Bobcats incapaci di vincere contro Orlando
Orlando vince anche gara 4 e passa al secondo turno. I Magic vincono 99-90 ed eliminano per la prima volta nella loro storia un'avversaria con uno "sweep". Charlotte deve arrendersi anche questa volta ad una squadra che ha troppe opzioni offensive ed esce dalla prima partecipazione ai play-off senza nessuna vittoria.
Gara 4 ricalca la falsariga delle tre gare precedenti.
Ottimo avvio Magic con il solito e solido Nelson, rimonta Charlotte con Howard relegato in panchina per i falli ma Orlando chiude nel finale facendo pesare la netta differenza d'esperienza. I Magic non sono mai riusciti ad andare oltre i 99 punti ma Charlotte ha mostrato tutti i difetti offensivi.
Finalmente si vede un Carter che lasci il segno in attacco con 21 punti anche se le percentuali al tiro, 7/16 complessivo e 1/5 da tre, sono ancora deficitarie. Per lui una sola tripla a segno in tutta la serie. Nelson e Lewis si confermano i leader più costanti della squadra e Pietrus mette i canestri nel finale che chiudono la partita.
I Bobcats hanno poco da rimproverarsi. Le carenze offensive ben note dalla regular seson sono state in parte mascherate dalla difesa ma nei momenti chiave è mancato chi potesse fare canestro. Le basi per migliorare ci sono ma a patto d'intervenire sul roster aggiungendo opzioni in attacco.
Come al solito Wallace è l'ultimo ad arrendersi ma solo Diaw e Thomas, con 13 e 21 punti, sono efficaci in attacco. Serata negativa per Captain Jack che con solo 8 punti e 4 palle perse non aiuta i suoi nel tentativo di vincere almeno una gara in questa serie.
Coach Brown è stato chiaro: "Sono davvero una grande squadra, ben allenata e non hanno una sola dimensione. Un sacco di giocatori hanno alzato il livello di gioco. Loro sanno come giocare nei play-off noi stiamo ancora imparando. Molti dei nostri erano all'esordio. Avremmo dovuto migliorare come gruppo e giocare ad alti livelli. Non solo uno o duo giocatori per notte."
Van Gundy commenta positivamente la serie nonostante le difficoltà incontrate: "E' stata una serie davvero difficile. Faticavamo a segnare e prendere tiri. Loro avevano un gran piano partita e entrambe le squadre hanno giocato duro. Sono orgoglioso della nostra intensità e della nostra risolutezza."
Howard ancora una volta ha giocato poco per problemi di falli ma la forza di Orlando è quella di poter sopperire alle carenze trovando soluzioni nuove e nuovi protagonisti per ogni situazione che si presenta. Howard ha giocato meno di 30 minuti di media con 9,8 punti e Carter ha alternato buone gare a prestazioni eteree. Nelson ha letteralmente cambiato marcia e Lewis ha trovato la consistenza mai mostrata in stagione.
A rafforzare l'identità di una squadra che non vive di stelle assolute anche la disposizione alla difesa, uno tra tutti Carter che è rimasto coinvolto nella metà campo difensiva nonostante le serate negative in attacco. Van Gundy ha sempre schierato in questa serie almeno 10 giocatori per partita segno che ha fiducia nella panchina.
Vivere e morire con il tiro da tre?
Sicuramente Orlando quando ha ottime percentuali da tre difficilmente perde visto anche l'enorme quantità di tiri da oltre l'arco che si prende. Dall'altra parte Charlotte non ha nessun tiratore e la mancanza di canestro dalla distanza ha impedito di creare spazi per le penetrazioni di Wallace e Jackson.
Per i Bobcats è il momento del riposo a coach Brown ha dichiarato che l'anno prossimo allenerà ancora in North Carolina, smentendo le voci che lo volevano di ritorno ai 76ers o ai Clippers, a patto che Jordan lo volgia ancora.
Per Orlando, in attesa della vincente tra Hawks e Bucks, si prospettano alcuni giorni di riposo, almeno fino a domenica, forse di più se la serie si chiuderà alla settima gara…