Carlo Delfino è stato il protagonista della serata dei Bucks.
Milwaukee non si ferma e impatta la serie nella seconda gara casalinga al Bradley Center, con una prova maiuscola che la porta al 111-104 finale.
Già dal primo quarto si intravede il leit motiv della serata, il gioco, infatti, si sviluppa prevalentemente sul perimetro per entrambe le squadre. E se per gli Hawks è Bibby a bombardare il canestro Bucks con 3 triple, per i padroni di casa ci pensa Carlos Delfino a prendersi la scena.
L'argentino, che fino a questo momento aveva combinato per 18 punti totali nelle prime 3 gare, segna 13 punti nei primi 12 minuti, grazie soprattutto a un ottimo 3 su 4 da tre punti e un'entrata conclusasi con una schiacciata perentoria.
Il secondo quarto, iniziato con Milwaukee in vantaggio 28 a 25, vede la squadra di coach Skiles continuare a giocare un buon basket offensivo, e soprattutto un livello di intensità difensivo altissimo. Atlanta fa fatica a trovare conclusioni facili e spesso si trova a dover tirare allo scadere dei 24 secondi.
Con le difficoltà offensive Atlanta fatica anche a trovare ritmo e tempi in difesa, fatica che si riflette nei problemi di falli del centro titolare, Horford, fuori partita con 2 falli per tutto il secondo quarto, e di Josh Smith, che commette due falli ad inizio secondo quarto e che tolgono anche lui dalla gara, soprattutto psicologicamente, dopo aver rischiato anche un fallo tecnico a causa di uno sfondamento fischiatogli contro.
Con l'area più libera Jennings ha spazio per le sue zingarate, e il rookie ex Virtus Roma segna 9 punti consecutivi aiutando i suoi ad allungare fino al più 9. Per gli Hawks però si vede per la prima volta nella serie Jamal Crawford, che con 10 punti nel quarto tiene la squadra di Coach Woodson a contatto.
Le triple sono l'arma in più degli Hawks in questa partita. Il 5 su 7 con cui arrivano all'intervallo da oltre l'arco permette alla squadra della Georgia di contenere lo svantaggio a 4 lunghezze alla pausa lunga.
Nel terzo quarto scocca l'ora di John Salmons, fino a quel momento nascostosi offensivamente e occupato a tenere difensivamente Joe Johnson, e soprattutto di Mbah a Moute, che dopo un'avvio deludente riesce a segnare 7 punti che uniti agli 8 del sopracitato Salmons siglano un vantaggio di 11 punti a chiusura del quarto, aiutati da un Gadzuric ispirato in difesa che chiude bene l'area a Pachulia.
Nell'ultima frazione però Atlanta dimostra di credere nella rimonta, con Joe Johnson che continua a martellare il canestro dei Bucks. La guardia di Atlanta, autore a fine gara di 29 punti (21 negli ultimi 2 quarti), tiene in apprensione la difesa di Milwaukee e riesce ad avvicinare i suoi fino al 100-95 con 1:40 da giocare.
I Bucks però sono perfetti ai liberi, soprattutto Salmons che con il suo 8 su 8 dalla lunetta mantiene sempre Atlanta a distanza di sicurezza, nonostante le bombe di Johnson e la tripla di josh Smith, visto per la prima volta oltre l'arco in questa stagione.
Il cronometro però continua a scorrere e il tempo per recuperare lo svantaggio, senza errori dalla lunetta diventa impossibile. Milwaukee riesce così a mantenere inviolato il proprio campo e a
volare ad Atlanta con la serie in parità .
Cosa ha funzionato
Finalmente per gli Hawks si è visto un contributo da parte di Jamal Crawford, fin qui assente nelle gare precedenti. La sua prestazione da 21 punti è stata necessaria per mantenere la squadra di Woodson a contatto nei momenti centrali della partita. Il gioco sul perimetro in generale, comunque è quello che più ha dato frutti per gli Hawks, e le percentuali, nettamente migliorate rispetto a Gara3 sono lì a dimostrarlo.
Joe Johnson è stato inoltre l'uomo che più di tutti ha dato la carica ai suoi per il tentativo di rimonta. I suoi 29 punti, con il 50% al tiro, e i suoi 9 assist, testimoniano di come sia importante avere un go to guy così efficace quando il gioco fatica a svilupparsi.
Le difficoltà offensive sono state infatti mitigate dalle iniziative dei singoli, che hanno mantenuto in scia Atlanta, che con un po' più di fortuna avrebbe potuto portare a casa la partita.
Milwaukee è stata nuovamente impeccabile nel suo gioco. Difensivamente, se possibile, sono ulteriormente saliti di livello e hanno costretto gli avversari a tiri difficili e allo scadere dei 24 secondi, dentro l'area hanno nuovamente subito pochissimo, tenendo fuori partita Horford per tutto l'incontro e concedendo pochissimo, e prevalentemente solo nelll'ultimo quarto, a Smith, i cui 20 punti sono arrivati, guardando lo shooting chart, da zone più distanti dal ferro del solito.
Jennings e Salmons, su cui si basa gran parte del gioco di coach Skiles, hanno nuovamente giocato un basket fatto molto di spaziature e di passaggi e poco di isolamenti. Il secondo soprattutto, nonostante tirasse 3 su 3 nei primi 2 quarti si è sempre preso i tiri che gli concedeva la partita, senza voler a tutti i costi dimostrare di essere in buona serata.
Il contributo della panchina, poi, è stato fondamentale. Ilyasova è stato giocatore concreto e la sua serata è stata impreziosita dall'importanza che hanno avuto 5 dei suoi 11 punti totali, arrivati consecutivamente a fine terzo quarto e utili a riportare il vantaggio in doppia cifra. Gadzuric merita inoltre una menzione. Il centro di riserva dei Bucks, nei 16 minuti di impiego, ha raccolto 7 punti e 5 rimbalzi, oltre a una difesa encomiabile su Pachulia, tenuto a 1 su 5 dal campo.
Cosa non ha funzionato
Gli Hawks hanno nuovamente sbagliato l'approccio offensivo alla partita. Nelle poche occasioni in cui i lunghi, raddoppiati, hanno ribaltato l'azione, sono arrivate le triple di Bibby e di Johnson. Il problema però è che troppe poche volte sono stati letti bene i raddoppi e la palla, quando non andava persa, usciva troppo tardi e quando non c'era più tempo per riorganizzare l'attacco.
Con i problemi di falli dei lunghi, inoltre, si è dovuto ricorrere a massicce dosi di Pachulia, che non ha saputo ripetere la gara di sabato notte. Il suo apporto è stato infatti abbastanza nullo, sia offensivamente che difensivamente, e anche a rimbalzo ha lasciato troppo spazio ai Bucks, usciti vincitori del duello sotto le plance per 42 a 38.
I problemi, come detto precedentemente, sono stati mitigati dalle individualità di Atlanta, che con il loro talento sono riusciti a mantenere la squadra in linea di galleggiamento fino alla fine dell'incontro. Però è ovvio che strutturalmente qualcosa non funzioni, perchè non ci possono essere sempre i Johnson e i Crawford a togliere le castagne dal fuoco.
Bisognerebbe quindi iniziare a preoccuparsi del fatto che Woodson non riesca a fare gli aggiustamenti corretti, e nonostante il miglioramento del record in Regular Season per il quinto anno consecutivo, si fa sempre più strada il convincimento che l'allenatore non sia all'altezza di una post season NBA da protagonista, come il roster e il talento sui due lati del campo di Atlanta chiederebbe.
Milwaukee ha invece mostrato una tendenza a tornare ad affidarsi alle iniziative di Salmons e Jennings (più il secondo in verità ) quando emotivamente la partita passa in mano agli avversari. Durante il terzo quarto e nella parte centrale del quarto, infatti, con Atlanta in rimonta, Brandon ha scelto di mettersi in proprio, facendo però perdere ritmo ai compagni e rischiando qualcosa.
Alla fine ha avuto ragione lui, avendo segnato canestri importanti, ma una gestione troppo individuale dell'attacco da parte di Jennings, nelle prime due gare ha portato due sconfitte.
Chiave dell'incontro
Il momento fondamentale per la vittoria dei Bucks è qualcosa successa nella scorsa partita. La tripla di Delfino che sabato notte ha riportato il momentum della gara dalla parte dei cerbiatti, non solo è stata utile per la vittoria in Gara3, ma anche per sbloccare psicologicamente l'argentino e farlo diventare un fattore importantissimo nell'incontro di questa notte.
Dopo aver passato 3 gare a fare da spettatore, Carlos si è trasformato in protagonista, e non solo grazie all'ottima prestazione balistica del primo quarto, ma per aver dato continuità offensiva alla causa per tutta la gara, permettendo con la sua pericolosità di aprire il campo in zona d'attacco, e per aver cancellato il suo diretto avversario, quel Marvin Williams che tanto aveva dato fastidio ai Bucks in Gara1.
Aggiustamenti per Gara5
Mercoledì notte si torna ad Atlanta, con la serie in parità e con qualche sicurezza in meno nelle menti degli Hawks, forse un po' troppo convinti di chiudere la serie in fretta dopo il 2 a 0 iniziale. Coach Woodson dovrà quindi mettere pressione ai suoi affinchè non si facciano prendere troppo dalla frenesia, ma che giochino come sanno fare tra le mura amiche, sfruttando anche di più i propri lunghi, a questo punto fondamentali da coinvolgere per vincere la serie.
Dal canto suo, Skiles dovrà cercare di limitare i momenti in cui Jennings esce dagli script e si mette in proprio. Meno lo farà e più avrà possibilità di portare a casa una gara alla Philips Arena, come ha dimostrato ampiamente Gara3 e la sua impeccabile circolazione di palla.
Quotes of the Game
Carlos Delfino parla della sua prestazione al tiro: “Quando riesci a mettere il primo, la tua fiducia aumenta”.
Jamal Crawford sulle difficoltà di Atlanta in trasferta: "Vorrei conoscerlo il motivo. Vorrei sapere perchè. Siamo due squadre completamente diverse in casa e fuori”.
Coach Skiles su Jennings: “Brandon è stato di nuovo bravo. Nonostante sia alla prima serie di playoff non butta via i palloni e riesce a fare grandi giocate. Ha ancora qualche aspetto del gioco che deve leggere un po' meglio, ma considerando tutto ha giocato molto bene”.