Jared Dudley: cinque triple per affondare i Blazers.
La vittoria dei Suns in gara-5 lo afferma in modo inequivocabile: Phoenix è una squadra da playoff.
Lo è perché dopo ogni sconfitta ha saputo affrontare la sfida successiva imparando dalla lezione subita, attuando le giuste contromosse tattiche, trovando il modo per imporre il suo ritmo, ribaltando il fattore agonistico e – prendendo spunto dalle parole di coach McMillan – passando da preda ad aggressore.
Lo è perché ha saputo mantenere la calma in un momento difficile, con tutta la pressione addosso. Coach Gentry ha dovuto chiamare un timeout dopo pochi minuti di gioco, con i suoi ragazzi sotto 0-9. I Blazers hanno segnato in tutti i primi dieci possessi della partita: punti nel pitturato, jumper dalla media e perfino due triple di Andre Miller. Massimo vantaggio Blazers 21-7. Panico?
Phoenix è riuscita a recuperare uno svantaggio in doppia cifra per la dodicesima volta in stagione e la rimonta è partita nella seconda parte della prima frazione, subito dopo il secondo fallo di Marcus Camby con annessa sostituzione del centro dei Blazers. Nei due possessi successivi Amar'e Stoudemire, ancora a secco fino a quel momento, va a segno in schiacciata. Phoenix con pazienza ritrova il suo ritmo e Nash (10 assist alla fine) arma i compagni.
Quando siamo tutti coinvolti, diventa difficile batterci, esulta alla fine Jared Dudley. Lui e Channing Frye, fin qui poco efficaci al tiro (meno del 30%), sono stati grandi protagonisti del quinto episodio della serie. Man of the match proprio l'ex Blazer, miglior realizzatore della squadra con 20 punti, ma anche 8 rimbalzi. Lui e Dudley (19 punti) hanno messo in ginocchio la difesa avversaria con otto triple su quattordici tentativi.
La panchina dei Suns, fino a ieri sera poco appariscente, ha stravinto il confronto diretto con la second unit di McMillan: 55-23. Oltre alle due riserve già citate, vigorosa prova difensiva di Amudson (che ha preso anche tre rimbalzi offensivi) e produttiva l'aggressività di Dragic: 7 punti e 6 liberi guadagnati, 5 passaggi vincenti per i compagni.
Nonostante il suo trademark siano il run'n'gun e i punteggi a tre cifre, Phoenix è una squadra da playoff perché quando serve riesce a dare un giro di vite nella propria metà campo.
La difesa ha fatto la differenza, ha sottolineato Gentry in sala stampa. Aggressività , buone rotazioni difensive, controllo dei tabelloni, efficaci raddoppi. Tutto è servito per raffreddare la mano calda dei Blazers e per forzare Portland a commettere 15 turnover. Ancora una volta, dagli errori degli avversari Phoenix è riuscita a giocare il suo migliore basket, ovvero in transizione.
Non solo tiri dal perimetro wide-open, con la difesa ancora non sistemata, ma anche 17 punti in campo aperto e molti, molti viaggi in lunetta. A cronometro fermo i Suns sono precisissimi (29 su 32) e quando guadagnano più tiri liberi degli Blazers non hanno mai perso.
Sotto di 14 lunghezze, i Suns hanno dominato il resto del match volando anche sul +27. Terzo successo nella serie, netto ed autorevole come i due precedenti.
Passando dalla parte degli sconfitti, Andre Miller (top-scorer del match con 21 punti) ha dato la sua versione dei fatti. Non puoi vincere quando gli concedi tutte quelle cose. Troppi tiri liberi, facili canestri dalle nostre palle perse, rimbalzi offensivi che diventano punti da seconde opportunità . Se gli offri tutto questo, non vincerai.
Coach McMillan ha assistito, contrariato ma anche piuttosto arrendevole, allo sperpero rapidissimo del bel vantaggio accumulato nei primi minuti. A metà del primo quarto abbiamo iniziato a prendere tiri in sospensione da fuori, con troppa fretta. Li abbiamo sbagliati e questo ha generato il loro contropiede. All'inizio abbiamo avuto alcuni canestri facili, ma siamo finiti per cadere nella trappola di giocare al loro ritmo.
Una lettura che trova conferma anche nella dichiarazione post-gara di LaMarcus Aldridge: anche quando stavamo vincendo, stavamo giocando la partita che volevano loro.
I due peggiori plus/minus del boxscore di Portland sono associati ai nomi delle due star della squadra: Aldridge e Roy.
Il primo totalizza 17 punti tirando ancora oltre il 50%, ma cattura 2 rimbalzi in 40 minuti e non ottiene neppure un fischio che lo mandi in lunetta. Ben altra consistenza rispetto a gara-4.
Il secondo non entra mai in partita. Lui non è in grande forma, Gentry non vuole neppure aiutarlo a fargliela trovare e ordina che venga puntualmente raddoppiato. Roy commette tre falli in sei minuti che lo rimandano a sedere. Finisce la sua partita anonima con 5 punti in 19 minuti.
È difficile entrare nel match. Per me è difficile partire dalla panchina e trovare il ritmo, e penso che anche i ragazzi non siano abituati a vedermi entrare a partita iniziata.
Se il franchise player tornerà nello starting five, percorso inverso toccherà a Jerryd Bayless. Il prodotto dell'Arizona sta disputando dei buoni playoff ed anche la sua seconda da titolare è stata discreta: 17 punti (con un sorprendente 3/5 da tre) 4 assist, solo una palla persa. Sempre più invisibile invece la presenza di Rudy Fernandez. Lo spagnolo in 15 minuti si prende una tripla (che sbaglia), serve un assist e perde due palloni. Stop.
Male anche Howard, travolto da Stoudemire: 5 falli in 8 minuti. Meglio il rookie Cunningham, tornato disponibile dopo il virus allo stomaco che lo ha tenuto fuori in gara-4.
La statistica, impietosa, vuole vincente nella serie la squadra che sul 2-2 fa sua la quinta partita. Così è stato 126 volte su 151. Ma la serie è ancora viva.
Ripenso alle parole di Camby prima che iniziasse la serie. Il veterano dei Blazers sosteneva che questa non è una lotta tra due filosofie di gioco opposte e che il passaggio del turno non avrebbe determinato qual è la migliore. Semmai ci dirà chi riesce ad esprimere al più alto livello il suo stile di gioco.
Il paradosso di questa serie, ma anche la chiave di lettura, è: Phoenix deve difendere bene, per poter giocare il suo miglior basket offensivo; Portland deve essere efficace in attacco, per aumentare le chance di costringere Nash e compagni a restare imbrigliati nella difesa schierata degli oregoniani.
Phoenix è una squadra da playoff, Portland ha ancora un paio di occasioni per dimostrarlo.
Si torna in Oregon, dove giovedì notte i Blazers proveranno a forzare la serie fino all'inappellabile verdetto di gara-7.
Nota: nell'unico riconoscimento NBA in cui a votare sono gli atleti, a vincere lo Sportmanship Award di questa stagione è stato Grant Hill. Il premio è stato consegnato all'ala dei Suns proprio in occasione di gara-5.