I Bucks festeggiano. Per loro una vittoria di squadra importante.
Prima soddisfazione nei playoff da parte di Milwaukee che con la vittoria di questa notte contro Atlanta per 107 a 89 si porta sull'1 a 2 nella serie.
La prima della serie al Bradley Center si mette subito per il verso giusto per i cerbiatti. Nel primo quarto infatti Milwaukee mette subito le marce alte, segnando ben 36 punti e facendo registrare il 68,2% al tiro, incluso il 62,5% da tre.
Mattatori della prima frazione per i Bucks sono i protagonisti più attesi: Brandon Jennings e John Salmons.
Il rookie segna subito 11 punti, senza commettere errori al tiro e punendo da oltre l'arco con un perfetto 3 su 3. Il secondo lo imita alla perfezione, segnando tutte e 4 le conclusioni dal campo per un fatturato di 9 punti.
A dar loro manforte sotto i tabelloni ci pensa il veterano Kurt Thomas, che raccoglie ben 6 rimbalzi in 10 minuti e negando ogni possibilità di secondo tiro a degli spenti Hawks, che chiudono la frazione con il 35% al tiro e uno scarso 55% ai liberi.
Il secondo quarto vede Atlanta rimettersi in carreggiata e tentare una rimonta che già dopo soli 12 minuti pareva difficile. Joe Johnson, unico finora positivo dei suoi, si mette in proprio e complice qualche palla persa e qualche tiro sbagliato da parte degli avversari prova ad avvicinare il punteggio, ma trova dall'altra parte un attacco molto ben equilibrato che tiene i Bucks a distanza di sicurezza e ad un vantaggio di 12 punti all'intervallo lungo.
Nel terzo quarto, ci si aspetta un'Atlanta arrembante, ma è Milwaukee ad aumentare nuovamente l'intensità e a riuscire ad incrementare il vantaggio. A guidare i suoi nel parziale di 26 a 17 è Salmons, che riprende da dove si era fermato nel primo quarto e continuando nella sua serata di grazia al tiro segna 9 punti fondamentali a portandosi, sul finire della frazione, sopra i 20 punti di margine, dopo aver visto avvicinarsi gli Hawks fino al meno 9 dei primi 2 minuti della frazione, grazie ad una fiammata del solito Johnson.
A spegnere l'incendio ci ha pensato però subito Delfino, fin li unico assente Bucks che con una tripla dà il via a un parziale di 7 a 0, rinforzato poi in seguito da un altro parziale di 10 a 2 che uccide la partita.
Il quarto quarto non cambia l'andamento della gara e quando arriva a più 28 a poco più di 5 minuti dal termine coach Skiles inizia a dare spazio agli ultimi uomini di rotazione.
Si rivedono in campo Ivey, Bell e Brezec, che però non sfruttano il garbage time a disposizione e lasciano il palcoscenico a Stackhouse e alla sua precisione ai liberi che mantiene il vantaggio sempre sopra i 20 punti nonostante un Pachulia da 14 punti.
Cosa ha funzionato
Per Milwaukee ha funzionato quasi tutto a meraviglia, in entrambi i lati del campo. Difensivamente, innanzitutto, la squadra di coach Skiles è stata abilissima a chiudere bene l'area, senza concedere tiri facili ai lunghi di Atlanta.
Si tratta di un cambio di script tattico rispetto alle prime 2 gare, quando i Bucks si preoccupavano più che altro di non subire gli esterni concedendo qualcosa di più a Smith e Horford. Il cambio di approccio ha dato i suoi frutti, perchè chiudendo l'area i Bucks hanno anche negato un'opzione alle guardie Hawks, che hanno dovuto forzare la conclusione da fuori con successi alterni.
Offensivamente invece la mossa tattica che ha permesso ai verdeviola di avere percentuali alte al tiro è stata quella di concludere nei primi 12 secondi dell'azione.
Più delle altre gare infatti si è cercato di tirare quando ancora la difesa di Atlanta non era schierata, evitando quindi di avere l'area intasata e rischiare la stoppata quando gli esterni si buttavano a canestro. Un'ottima circolazione di palla poi ha fatto il resto, e la distribuzione equa dei tiri (nessun Bucks si è preso più di 11 conclusioni) è la miglior dimostrazione di quanto il gioco offensivo sia stato di difficile lettura per gli avversari.
Per Atlanta di positivo c'è da registrare poco o nulla in questa gara.
L'unico ad aver cercato di tenere testa agli avversari è stato Joe Johnson, che con i suoi 25 punti ha cercato di sopperire alla mancanza offensiva delle altre punte di diamante, anche se per arrivare a quel bottino si è dovuto prendere 22 tiri, un po' troppo anche per lui che è il giocatore che all'interno del sistema Hawks ha licenza di libera iniziativa.
Cosa non ha funzionato
Così come è difficile individuare qualcosa di funzionante per Atlanta, allo stesso modo è difficile trovare qualcosa che nei Bucks non abbia funzionato a dovere. A voler essere pignoli si può dire che durante la rimonta di Atlanta, prima della tripla di Delfino, la squadra è andata un po' in confusione, con qualche palla persa di troppo e qualche conclusione forzata che non ha rispettato quello che fino a quel momento era il disegno tattico del coach.
Il cercare di avere sempre un open shot o cercare comunque di concludere mentre la difesa di Atlanta era ancora in fase di adeguamento. Atlanta invece ha perso una ghiotta occasione per dimostrare di poter sfatare il tabu delle gare in trasferta, che l'aveva sempre vista in difficoltà in stagione.
L'attacco non si è saputo adeguare alla difesa disegnata da coach Skiles e i lunghi, fino a questa notte dominanti nella serie, si sono intestarditi nel voler tentare comunque la conclusione anche in caso di aiuti e raddoppi, come dimostra il 2 su 12 di un irriconoscibile Josh Smith.
L'altra ala titolare, Marvin Williams, non è riuscito a segnare nessun punto da dentro l'area, e nonostante la sua atleticità ha sempre trovato la strada sbarrata, ricevendo ben 3 stoppate. Se però questi problemi possono essere contingentati a Gara3, il dato preoccupante è l'apporto che sta dando, o forse sarebbe più giusto dire che non sta dando, Jamal Crawford.
Il miglior sesto uomo della lega sta tirando parecchio male in questa serie, e non riesce ad esser l'uomo che cambia il ritmo alla partita con il suo ingresso. JC, che giova ricordare è alla sua prima esperienza ai playoff, sta combinando per 11 canestri segnati su 34 tentativi, e segna 11 punti di media, ben 7 in meno rispetto alla stagione regolare.
Se Atlanta non ritrova il vero Crawford, la serie rischia di allungarsi, anche perchè coach Woodson punta su di lui per l'apporto offensivo che può dare, e rischia di pagare troppo il suo impiego se quello per cui è in campo viene meno.
Chiave dell'incontro
Ovviamente il vantaggio preso nel primo quarto è stato fondamentale per la vittoria finale dei Bucks, sia dal punto di vista del punteggio che da quello psicologico. Il ritrovare due protagonisti fondamentali come Jennings e Salmons già dalle prime battute dell'incontro è stata la chiave del successo di Milwaukee, soprattutto per le ottime percentuali con cui hanno tirato i due.
La loro performance però è stata frutto della circolazione di palla di tutta la squadra e dal disegno tattico di coach Skiles, vero artefice della vittoria dei suoi in questa Gara3.
Aggiustamenti per Gara4
Considerato che difficilmente capiterà che Atlanta tiri il 39% dal campo, con il 20% da tre contro il 51,2% di Milwaukee, con il 43,5% da tre, difficilmente si vedrà una Gara4 con un gap così ampio nel punteggio. Non si deve però fare l'errore di limitare tutto alle statistiche. Atlanta potrà aver percentuali migliori e i tiri entreranno maggiormente, così come i Bucks commetteranno qualche errore in più, però se Woodson non adegua il suo attacco la natura dei tiri stessi sarà comunque a bassa percentuale, perchè presi in condizioni difficili.
Smith e Horford non devono intestardirsi nel cercare la conclusione se si vedono raddoppiati, ma devono fare uscire la palla con i tempi giusti, e magari sfruttare gli extra pass sul lato debole per punire i raddoppi della difesa sul lato forte.
Una maggior circolazione di palla inoltre permetterebbe inoltre di allargare l'area e permettere agli esterni di non trovare l'uomo in aiuto sotto canestro, anche se questo è un limite strutturale della squadra di Woodson, dovuto al troppo utilizzo di isolamenti per Smith e Johnson, che difficilmente si riuscirà a mettere a posto in una serie di playoff. Milwaukee invece deve continuare a giocare come fatto in Gara3, portando tutti i giocatori ad essere pericolosi e rendendo difficile gli aiuti difensivi degli Hawks a centro area.
Aiuterebbe molto, ovviamente, avere buone percentuali da Salmons e Jennings, facendogli prendere, rispetto alle prime due gare, meno tiri del solito e possibilmente più buoni. Skiles in casa ha la possibilità di portare la serie in parità nonostante l'assenza di Bogut. Non è escluso che abbia qualche altro aggiustamento per prendere di sorpresa lo staff di coach Woodson.
La gara sarà nella notte tra lunedi e martedì alle 2,30 italiane.
Quotes of the game
John Salmons sul tiro di Delfino che ha fermato la rimonta Hawks: “Se guardate il possesso, è esattamente andata come ci siamo detti negli ultimi 3 giorni. Fidarci l'uno degli altri e trovare l'uomo libero. Abbiamo trovato Carlos che ha messo un tiro fondamentale”.
Joe Johnson “Loro volevano la vittoria più fortemente di quanto la volevamo noi. Erano con le spalle al muro e hanno mostrato la loro volontà di non perdere”.
Kurt Thomas ha parole dolci per il pubblico: “Sono stati emozionanti. Ci hanno supportato per tutti i 38 minuti, lunedi avremo bisogno della stessa intensità “.