Tony Parker e i suoi Spurs, animali da Playoffs
Gara-1 e Gara-2 ci avevano lasciato sul punteggio di 1-1 ed erano state due gare molto combattute, in cui la squadra vincitrice era riuscita a prevalere sull'altra con un margine ridotto di distacco.
Equilibrio: con questa parola potrebbe essere sintetizzata la serie finora. Un equilibrio che è continuato anche in Gara-3, dal momento che San Antonio e Dallas hanno fatto sì che il risultato rimanesse in bilico fino alla fine.
Nonostante un Dirk Nowitzki che si è avvicinato molto alla sua brillante prestazione di Gara-1, San Antonio riesce a mantenere il fattore-campo e ad imporsi 94 a 90, non senza fatica. Ciò che colpisce di più dei ragazzi di Gregg Popovich è la capacità di reazione nei momenti difficili: quando la partita è in bilico, infatti, essi hanno diverse frecce al proprio arco, e riescono a portarla a casa.
Abbiamo parlato, su queste pagine, di come Tim Duncan fosse risultato decisivo in Gara-2; stavolta a recitare la parte del leone è stato Tony Parker, che con i suoi sotto di 1 punto sul finire dell'ultimo quarto ha saputo far tornare l'inerzia della partita a favore della sua squadra, realizzando 6 punti di fila.
Gara-3 è stata una bella partita, combattuta e che ha portato San Antonio sul 2-1 nella serie. Ma soprattutto è stata una gara interessante dal punto di vista tattico.
Dopo essere andati in difficoltà contro gli Spurs, infatti, il coach dei Mavericks, Rick Carlisle, ha deciso di puntare su nuovi uomini e su un nuovo modo di giocare per tentare (senza successo, stavolta) di portare a casa la vittoria. Nell'analisi di Gara-3 relativa alle due squadre, partiamo proprio dagli sconfitti per capire quali sono state le loro contromosse.
Dallas Mavericks
San Antonio sta giocando la sua solita pallacanestro: tanta difesa e gioco essenziale in attacco, dove alla circolazione di palla si alternano le iniziative personali dei "Big Three" (Duncan, Ginobili, Parker). Dallas, invece, ha deciso di cambiare qualcosa nel secondo tempo di Gara-3.
Caron Butler, infatti, è stato estromesso dalla partita per tutto il secondo tempo, per far posto a JJ Barea: una scelta sorprendente. Butler è un grande giocatore, la sua fisicità e il suo talento in fase offensiva sembravano armi irrinunciabili per i Mavericks.
Non solo. Anche Shawn Marion, troppo poco incisivo in attacco in queste prime tre gare, è stato tenuto in panchina per lungo tempo. Butler e Marion hanno giocato rispettivamente 16 e 14 minuti in tutta la partita, per far posto a JJ Barea e a Jason Terry.
Coach Carlisle ha deciso in questo modo di dare una svolta, inserendo due realizzatori capaci di tagliare la difesa avversaria in due con la loro velocità , e rinunciando alle doti difensive ed atletiche dei due titolari.
La scelta ha pagato nel terzo quarto, quando gli Spurs si sono fatti sorprendere dal nuovo assetto dei Mavericks, i quali con un parziale di 17 a 0 si sono portati sul +9. Da quel momento in poi, il meccanismo dei Mavs si è inceppato, gli Spurs sono riusciti a chiudere meglio la loro area e in attacco hanno trovato risposte convincenti dai loro uomini-chiave.
Sarà interessante vedere come Carlisle affronterà Gara-4: il quintetto "piccolo" formato da Kidd, Barea, Terry, Nowitzki e uno tra Dampier e Haywood può essere comunque un'arma importante da utilizzare, anche se rischia di penalizzare troppo la fase difensiva.
San Antonio Spurs
Sospinti dal pubblico dell'AT&T Center, i San Antonio Spurs hanno regalato una gioia ai loro tifosi, riuscendo a ribaltare il risultato della serie dopo la sconfitta di Gara-1 e la conquista di Dallas in Gara-2.
Le difficoltà non sono mancate: innanzitutto la mira dal perimetro, con la squadra che ha chiuso con 0 triple messe a segno su 7 tentativi. Poi il nuovo assetto tattico che Dallas ha usato nel terzo quarto, e che ha causato non pochi danni alla difesa di San Antonio. Per non parlare poi della rottura del naso di Ginobili, avvenuta sempre nel terzo quarto.
L'argentino, per tutta risposta, è stato fuori 5 minuti per farsi medicare, poi è tornato sul parquet e ha guidato la rimonta dei suoi compagni, realizzando 11 punti nell'ultimo quarto. Insieme a lui, è risultato decisivo Tony Parker, che con 3 jumper di fila ha ribaltato l'80-81 in favore di Dallas in un 86-81 in favore di San Antonio.
Oltre a loro due, il solito encomiabile Tim Duncan, che ha messo a segno 25 punti tirando 11 su 18 dal campo. Non ha fatto la solita voce grossa a rimbalzo (ne ha arpionati solo 5), ma tanto è bastato.
Avevamo parlato di come, in gara-2, Antonio McDyess fosse risultato decisivo in difesa su Nowitzki: stavolta il tedesco si è preso una rivincita, dati i suoi 35 punti con il 55% dal campo, ma era prevedibile.
Infine, un appunto su Richard Jefferson: la sua è stata una gara diligente in difesa ma poco incisiva in attacco, eppure tra i suoi compagni è quello con il plus/minus migliore. Con lui in campo, infatti, gli Spurs hanno sopravanzato i Mavs di 11 punti. Questo perchè, dopo l'ottima Gara-2 disputata, la difesa dei Mavs si preoccupa molto anche di marcare Jefferson, lasciando più spazio alle scorribande di Parker e Ginobili che, infatti, hanno punito questa scelta nell'ultimo e decisivo quarto di gioco.
Dichiarazioni post-partita
Tim Duncan (San Antonio Spurs): "Ginobili ci ha fatto vincere la partita. Noi come squadra abbiamo giocato la miglior gara dell'intera stagione, e questo è un dato positivo. Questo è il periodo giusto per essere nel miglior momento di forma"
Rick Carlisle (allenatore dei Dallas Mavericks): "La decisione di non far giocare Caron Butler nel secondo tempo è mia, e soltanto mia. Vedevo che i ragazzi in campo stavano giocando bene, e non volevo cambiare un assetto che funzionava. Barea, ad esempio, stava facendo buone cose, e meritava di giocare"
Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks): "A 3 minuti dalla fine siamo andati sopra nel punteggio, 81 a 80. Era il momento buono per provare a vincere, e invece abbiamo perso un paio di palloni importanti. In questa Gara-3 abbiamo capito di dover alzare il ritmo del nostro gioco, Barea è un giocatore che può farlo e infatti nel terzo quarto ci ha dato una mano"