I Magic battendo i 76ers salutano al meglio l'ultima partita di stagione regolare all'Orlando Arena
L'attualità dice Charlotte Bobcats.
La partita conclusiva della stagione regolare 2009/2010 con Philadelphia invece entra nella storia dei Magic e come spesso accade il destino ha voluto unire idealmente l'inizio con la fine.
Orlando e Howard entrano negli annali statistici infrangendo record sia personali che di squadra, i Magic consolidano il secondo posto assoluto per percentuale di vittorie dietro solo ai Cavs e salutano la Amway Arena per l'ultima volta.
Le 59 vittorie conclusive eguagliano il record della stagione 2008/2009 ma sia a livello di Conference che assoluto il piazzamento è migliore.
Complici anche le annate meno positive di Celtics e Lakers, Orlando aggancia il secondo posto ad Est che l'anno passato era dei bianco-verdi e in un'eventuale ritorno in finale avrà il fattore campo favorevole grazie al netto calo finale dei giallo-viola.
Con gli undici canestri messi a segno nella partita conclusiva Orlando ottiene il record di triple messe a segno, 841 totali, in una singola stagione, superando il precedente record di 837 dei Phoenix Suns.
Dwight Howard entra negli annali statistici per essere stato il primo giocatore leader per media rimbalzi, media stoppate e percentuale dal campo contemporaneamente in una stagione. Inoltre è stato il primo a vincere la classifica dei rimbalzisti e degli stoppatori nella stessa stagione per due annate consecutive.
Addio O-Rena
Dopo 844 partite di regular season, 21 stagioni, 2 Finals e un All Star Game gli Orlando Magic si trasferiranno al nuovo palazzetto, l'AMWAY CENTER. Come dicevamo in precedenza l'ultima gara giocata all'Amway Arena mercoledì 14 Aprile 2010 vedeva opposti Magic e 76ers. I 76ers indirettamente sono una parte importante per la nascita della Franchigia dei Magic ad Orlando.
La NBA decise nel 1989 di espandere la lega aggiungendo altre quattro squadre: Timberwolves, Hornets, Heat e Magic. Chiamato a ricoprire il ruolo di G.M. fu Pat Williams, al tempo G.M. dei 76ers. Come prima decisione Williams mesi come capo allenatore Gouskas, al tempo vice allenatore dei 76ers che Williams aveva appena lasciato.
La Amway Arena, ultimo dei nomi che il palazzetto più noto come Orlando Arena o "O-Rena" deve agli sponsor, è la sede della prima franchigia professionista di Orlando. In uno stato come la Florida che vive di Football la nascita contemporanea di due squadre NBA, i Magic ad Orlando e gli Heat a Miami, permise di mettere lo stato sulla cartina del basket.
Tra i momenti che rimarranno legati indelebilmente alla Orlando Arena doveroso ricordare il ritorno di Magic Johnson nell'All Star Games del 1992 dopo il ritiro legato alla sua sieropositività , con titolo di MVP vinto a mani basse. Per i tifosi Magic in particolare i ricordi più emozionanti rimandano alla stagione 1994/1995 e alla corsa per il titolo.
Il ritorno di Jordan ai Bulls fu rovinato nei play-off dai Magic di O'neal, Hardaway e Nick Anderson. Fu proprio Anderson, prima scelta al Draft della storia per i Magic, in gara 1 della serie contro Chicago l'autore della giocata decisiva.
Dopo aver dilapidato un vantaggio di cinque punti negli ultimi 90 secondi i Magic si trovavano sotto di un punto con 16 secondi da giocare a con possesso Bulls. Contrariamente a quanto la logica potesse consigliare Anderson decise di non far fallo immediatamente ma di cercare il recupero. La palla era nelle mani sicure di Jordan che però si lasciò toccare la palla da dietro da Anderson, i Magic recuperarono e con Horace Grant segnarono il canestro del vantaggio. Chicago non riuscì a replicare e Orlando vincse gara 1 e poi la serie.
Non solo gioie per i tifosi Magic nei play-off del 1995. Dopo aver sconfitto i Pacers in gara 7 delle finali di Conference in una Orlando Arena gremita all'inverosimile le finali contro i Rockets di Olajuwon si aprono proprio ad Orlando che ha la possibilità di vincere gara 1 con quattro liberi consecutivi di Nick Anderson. Quattro errori che consentono a Houston di impattare per i supplementari e poi vincere.
Tra le imprese personali che i tifosi Magic ricordo sicuramente la più impressionante quella di McGrady contro Washington nel 2004. 62 punti di puro talento anche se i più critici dissero che con meno errori dalla lunetta i 70 sarebbero stati possibili. Tutto il talento mai compiuto del tutto di T-Mac in una singola sera.
Altro record detenuto da un Magic sono i 30 assist che Skiles, l'attuale coach dei Bucks, mise a referto. Reynolds, autore del canestro che dava il trentesimo assist, non capiva perché il pubblico d'Orlando esultasse tanto per un canestro di una partita già decisa, pensando che lo stessero scherzando. Il record di Skiles è imbattuto da vent'anni e nemmeno giocatori del calibro di Kidd, Stckton e Nash durante la lunga carriera sono riusciti a superarlo.
Nel passato recente indimenticabile l'alley oop con cui Howard portò alla vittoria i Magic contro gli Spurs. Howard che schiaccia sopra il suo idolo d'infanzia Duncan è che s'iscrive tra le stelle nascenti più promettenti del nuovo millennio. Probabilmente in quel momento la squadra e Van Gundy hanno preso coscienza delle loro enormi possibilità .
L'Orlando Arena chiude e lascia spazio all'innovativo Amway Center con gli sky-box e i quasi 20.000 posti ma un ultimo ricordo va alla prima partita giocata dai Magic sul parquet dell' O-Rena. Non si tratta della prima gara di regual season della stagione 1989/90 persa con i Nets.
La prima vittoria casalinga della storia arriverà solo due giorni dopo contri New York. La prima partita ufficiale giocata dai Magic fu il 13 Ottobre 1989, contro i campioni in carica di Detroit, quei Bad Boys allenati dal compianto Chuck Daly che a fine partita fece i complimenti agli avversari per il modo in cui avevano giocato e per la vittoria. Il modo migliore per lasciare l'arena sarebbe quello di tornare alle Finals e di conquistare finalmente l'anello.
Defensive Player of the Year
Dwight Howard, con 576 voti a favore, vince con ampio margine il premio di "Miglior Difensore". Al secondo posto Josh Smith, 136 voti, terzo Gerald Wallace con 113. Howard, il migliore per rimbalzi e stoppate nella stagione regolare, è il primo giocatore nella storia a riuscirci per due anni consecutivamente, entrando in un gruppo ristretto che comprende Bill Walton, Abdul Jabbar, Olajuwon e Ben Wallace, tutti però incapaci di ripetersi per due anni consecutivi.
Adesso quello che tutti si aspettano è il salto di qualità definitivo anche in attacco che gli consentirebbe di concorrere concretamente per il premio di MVP. A tale proposito Howard dice "La maggior parte della gente vede come MVP qualcuno che segna molti punti, e va bene così. Io credo che sia la difesa a vincere le partite. L'ho sempre pensato e la penso ancora così".
Howard conclude dicendo che è onorato del premio ma il vero obiettivo è il trofeo sfuggito l'anno scorso e che tutto parte da come lui stoppa, prende rimbalzi e difende.
Un occhio al mercato
Anche se i play-off sono appena all'inizio e i Magic sperano di fare più strada possibile, il G.M. Smith ha già due appuntamenti fissati per la off season.
Il primo è il rinnovo di JJ Redick. La guardia ex-Duke ha finalmente trovato spazio nelle rotazioni di Van Gundy non solo grazie al suo tiro dal perimetro ma anche grazie a nuove soluzioni offensive e ad un'applicazione difensiva che ha portato buoni risultati.
L'Owner dei Magic DeVos vorrebbe trattenere il giocatore anche a costo di aggravare ulteriormente il monte salary m non è escluso che Redick sondi il mercato per ottenere il massimo che i Magic dovrebbero pareggiare per trattenerlo.
Diverso il discorso per Barnes che anche se con un altro anno di contratto può decidere di uscire anticipatamente sfruttando l'opzione a sua disposizione. Dopo anni girovagando per la Lega ai minimi Barnes vorrebbe monetizzare gli ottimi risultati personali di questa stagione anche se dichiara che restare a Orlando è la sua prima scelta