Con l'attacco non sempre al meglio Orlando si affida alla difesa per superare i Bobcats anche i gara 2
Orlando vince anche la seconda gara della serie di primo turno contro Charlotte e si prepara alle due trasferte in North Carolina forte del vantaggio di 2-0. Ancora una volta una gara dal punteggio medio-basso. 92 punti per i Magic, 77 per i Bobcats.
La gara ripete la trama della partita precedente. Orlando prende vantaggio nella parte iniziale dell'incontro fino ad arrivare ad allungare anche a 20 punti di margine. Charlotte prova il rientro ed arriva anche a 8 punti a pochi minuti dal termine ma senza impensierire seriamente i Magic.
Ancora una serata negativa offensivamente per i Bobcats che nei soli 77 possessi avuti a disposizione riesce a perderne ben 21. Ancora un serata travagliata per Howard causa i soliti problemi di falli che lo tengono in panchina per ben 20 minuti. Gortat è stato rifirmato per questi momenti ma non può sostituire integralmente Howard anche se porta il suo contributo di rimbalzi e difesa.
Jackson, ripresosi dall'infortunio al ginocchio di gara 1, migliore tra i suoi, mette a referto 27 punti. Orlando invece ha un attacco bilanciato con tutti e cinque gli uomini del quintetto in doppia cifra ma tutti sotto i venti punti. Il migliore è Carte con 19 e un discreto 5-10 dal campo e un 8-11 dalla lunetta. Charlotte tira meglio dei Magic sia da tre punti che dalla lunetta ma il numero di liberi tentati dalla squadra di coach Brown è la metà di quella dei padroni di casa.
Orlando impone ancora una volta la sua difesa pià dell'attacco. Larry Brown continua nella tattica già impostata per gara 1. Howard non è raddoppiato sistematicamente grazie anche alla possibilità di ruotare Ratliff, Mohammed e Chandler come centro. La marcatura a uomo voluta da Brown permette di rimanere con i tiratori perimetrali dei Magic ma la circolazione di palla di Orlando riesce comunque a trovare spesso buoni tiri, su tutto un Lewis tornato ad ottime percentuali.
Orlando soffre soprattutto i raddoppi che Charlotte applica sul portatore di palla una volta superata la linea di metà campo. Con pochi buoni trattatori della palla i Magic faticano a superare la pressione e spesso incappano in errori che consentono ai Bobcats di rientrare fino a otto punti. Gerald Wallace, incostante al tiro, ha la costanza d'attaccare l'area e procurarsi tiri liberi ma è nella sua metà campo che dimostra di essere un All Star.
In marcatura su Carter lo costringe a spesso a tiri forzati e recupara svariate volte i contropiedi dei Magic stoppando facili lay-up in recupero da dietro.
Charlotte però fatica troppo in fase offensiva. Spesso s'intestardisce in isolamenti per Wallace e Jackson che fruttano pochissimo. Felton non trova punti come in gara uno, il gioco in post basso è praticamente nullo e le uniche soluzioni che producono con continuità sono quelle in cui si cercano gli esterni dopo averli liberati con una serie di blocchi.
Orlando regge bene in difesa, chiude molto l'area sfruttando e pessime percentuali al tiro ospite. L'unico Bobcats positivo con il tiro da fuori è Augustine. Quando i falli costringono Howard alla panchina l'atteggiamento di Orlando in difesa cambia.
Se con il suo centro titolare chiude meglio il tiro e concede le penetrazioni, con la presenza di Gortat invece gli esterni dei Magic aumentano l'intensità difensiva e lasciano meno spazio per le entrate. Orlando a tratti ha messo in capo anche una zona mista, che sul lato forte segue a uomo, mentre sul lato debole si stacca, per quanto consentito dal regolamento, chiudendo l'area.
In attacco Orlando continua a distribuire i tiri e Carter con 19 punti è il miglior realizzatore. Se in gara 1 si era accontentato di molti tiri in sospensione dalla media, in gara 2 Carter attacca con pià decisione l'area e ottine molti pià tiri liberi. Van Gundy ripropone anche un pick-and-roll tra Nelson e lo stesso Carter forzando il cambio. Con Felton su Carter la guardia Magic si isola in post medio e sfrutta la maggior altezza per delle conclusioni ad alta percentuale.
La serie ora si sposta in North Carolina dove Charlotte spera in percentuali migliori e nel calore del pubblico per la prima storica partita casalinga dei play-off nella storia della franchigia. Anche se Orlando non riesce ad essere fluida in attacco come in altre occasioni le potenzialità offensive e la panchina sono superiori a quelle dei Bobcats.
Charlotte dovrà continuare l'ottimo lavoro difensivo e se possibile incrementarlo se vuole raddrizzare una serie che ha già preso la via della Florida, sapendo che i soli Jackson e Wallace non possono sostenere l'attacco.