Lo sguardo assassino di Kobe, 39 punti per lui in gara-2!
I Los Angeles Lakers si portano sul 2-0 nella serie, vincendo una gara-2 esattamente nel modo in cui avevano previsto durante l'estate: l'attacco di Kobe Bryant da una parte del campo e la difesa di Ron Artest dall'altro.
Dopo aver faticato con il suo tiro e le sue percentuali nelle ultime settimane, Bryant ha deciso di cambiare la routine del prepartita, risparmiandosi le quasi due ore di tiro che solitamente effettua prima di ogni gara.
I risultati sono stati quelli sperati: 39 punti con un eccellente 13/15 dalla linea del tiro libero per Kobe, che è tornato a dominare offensivamente una gara come non lo avevamo visto fare da molto tempo.
“Mi sentivo bene con il mio tiro libero,” dice lo stesso Bryant nel post-partita. “Ho lavorato moltissimo nell'ultimo mese cercando di riprendere il ritmo e tornare ad essere consistente dalla lunetta.”
Artest invece, pur non avendo limitato Kevin Durant come nella prima partita, è riuscito ad annullarlo in due possessi chiave, con i Lakers in vantaggio di due punti e meno di due minuti sul cronometro.
Prima, in situazione di uscite con doppi blocchi, si è incollato alla pelle di Durant il quale, evidentemente frustrato, ha commesso fallo in attacco spingendo Pau Gasol. Poi, nell'azione successiva (dopo un paio di liberi da parte di Bryant), è riuscito a deviare e rubare il passaggio diretto a Durant.
Per buona parte di gara i compagni di Durant (32 punti e 8 rimbalzi) hanno fatto un ottimo lavoro servendolo in post basso (dove può sfruttare il mis-match con Artest essendo decisamente più alto) oppure in situazioni dinamiche, in movimento o uscendo da un blocco.
Purtroppo per loro però le cose sono cambiate nell'ultimo quarto, quando cioè si è tornati a quelle situazioni di isolamento che contro un difensore come Artest non portano nulla di buono. Il risultato sono state ben 8 palle perse per la stella dei Thunder e soli 2 punti (grazie a due tiri liberi) negli ultimi 5 minuti di partita.
Durant ha avuto in mano il tiro della vittoria, con 7'' sul cronometro e la sua squadra sotto di due lunghezze. Il suo tiro da tre punti si è però fermato sul primo ferro. La stessa fine ha fatto quello di Jeff Green sulla sirena, conclusione che avrebbe mandato la partita all'overtime.
“La nostra prestazione è stata eccellente, come abbiamo lottato e combattuto in difesa,” le parole di Durant. “Molte persone pensavano che non saremmo nemmeno riusciti a mettere piede in campo contro questa squadra.”
Green aggiunge: “Eravamo lì, così vicini. Non abbiamo ancora giocato al nostro massimo, nè offensivamente, nè difensivamente, concedendo troppe seconde opportunità . Eppure siamo sempre attaccati al punteggio, anche negli ultimi minuti.”
Dopo il solito inizio con le marce basse da parte dei Thunder (26-16 il primo parziale, sinistramente simile a quello di gara-1) la partita si è incanalata sui binari della parità . Ancora una volta sono state le difese ad avere la meglio sugli attacchi con entrambe le squadre che hanno concluso la serata con una percentuale dal campo inferiore al 40.
La differenza per i Lakers l'hanno fatta i rimbalzi (49-37 il computo totale), soprattutto quelli offensivi (19-7) che hanno regalato una serie incredibile di secondi tiri vicino a canestro.
Se rispetto alla prima partita la squadra di Scott Brooks ha fatto un ottimo lavoro su Andrew Bynum, limitato a soli 6 punti con 10 rimbalzi, guidata dal suo rookie Serge Ibaka, autore di addirittura 7 stoppate, certo non si può dire la stessa cosa di Pau Gasol.
Ancora una volta lo spagnolo si è rivelato essere un rebus irrisolvibile per la frontile di Oklahoma City. Il catalano ha dominato la partita sotto i tabelloni, chiudendo con l'ennesima doppia doppia da 25 punti e 12 rimbalzi, tirando 8/14 dal campo e 9/13 dalla lunetta.
“Abbiamo probabilmente giocato come meglio non potevamo, ma ci manca ancora qualcosa. Per due partite consecutive abbiamo difeso splendidamente. Stiamo ancora cercando di capire come vincere queste partite punto a punto.”
Coach Brooks può ritenersi comunque soddisfatto per le prestazioni dei suoi in queste prime due partite, in cui nessuno dava loro una chance. Per raddrizzare la serie e vincere gara-3 i Thunder avranno però bisogno di un maggior apporto del supporting cast.
Russell Westbrook, limitato a soli 29 minuti di utilizzo per problemi di falli sin dal primo quarto, deve tornare ad essere quello della prima partita. Green invece deve ritrovare il ritmo offensivo, 2/11 dal campo in gara-2, ed entrare definitivamente nella serie.
La prossima partita è in programma nella notte tra giovedì e venerdì. Con le spalle al muro e con la storia contro di loro (i Lakers sono 39-1 nella loro storia dopo aver vinto le prime due partite di una serie al meglio delle sette) per i Thunder si tratta di una “must win situation”.
“L'atmosfera sarà elettrica e molto rumorosa,” dice Bryant a riguardo di quello che li aspetta nelle prossime due sfide al Ford Center. “L'ultima volta che siamo stati là ci hanno fatto un bello scherzetto (la vittoria 91-75 di OKC del 26 marzo scorso, n.d.r.).”