Clamoroso al Pepsi Center

Il messaggio è chiaro: Boozer e compagni non mollano!

Cosa si perde tempo a fare a guardare la seconda partita della serie fra Nuggets e Jazz?
Già  di per se i Nuggets sembravano più forti, senza Kirilenko i Jazz non hanno assolutamente qualcuno che possa impensierire Carmelo Anthony, oltretutto si è fatto male Mehmet Okur, l'unico lungo in grado di cambiare le carte in tavola, portando uno fra Martin e Nenè lontano dall'area pitturata e aprendo spazi per Williams e Boozer, tanto vale che i Jazz si ritirino direttamente e se ne tornino a Salt Lake City a meditare su come far meglio la prossima stagione.

Ecco, ammetto che ieri sera questo pensiero mi ha sfiorato, ma facendolo ho commesso un torto non da poco nei confronti di Jerry Sloan e Deron Williams, due che a perdere non ci stanno proprio. Sloan si è accorto che in fase difensiva difficilmente avrebbe potuto limitare i Nuggets, allora ha piazzato un bel pilone ucraino di cemento armato in mezzo all'area in modo da evitare penetrazioni facili, ha cercato di impedire una circolazione di palla troppo agevole, convincendo i Nuggets a provare qualche isolamento in più, ed ha risparmiato i suoi giocatori per la fase offensiva, in cui ha puntato tutto su una perfetta esecuzione dei giochi ed una attentissima selezione dei tiri, affidandosi alla classe, all'intelligenza ed all'orgoglio di Deron Williams. Deron per altro non si è tirato indietro, caricandosi di tutte le responsabilità , prendendosi tiri nei momenti cruciali, scegliendo anche soluzioni alternative e coraggiose.

Ad esempio nell'ultimo quarto il play dei Jazz ha visto un Boozer un poco sulle ginocchia e ben marcato ed allora ha preferito andare a cercare C.J. Miles, Kyle Korver e Paul Millsap, venendo ben ripagato.

All'inizio della partita i Jazz schieravano un quintetto dove con Deron Williams e Carlos Boozer c'erano Matthews, Miles ed addirittura Kyrylo Fesenko, da molti considerato più una barzelletta che un giocatore di basket.

Leggendarie alcune sue uscite nei primi giorni in cui arrivò alla corte di coach Sloan, quando lui non era mai uscito dall'Ucraina e parlava malissimo l'inglese. Pare che quando coach Sloan gli chiese di "metter palla a terra" (ovviamente far vedere l'abilità  nel palleggio) lui abbia posato la palla a terra e si sia messo a guardarla con le braccia conserte, quando gli furono proposti dei "Work out" lui disse che non aveva mai lavorato all'aperto. Barzelletta o giocatore?

Sloan ha scommesso sulla seconda opzione, ed ha avuto ragione.
Fesenko si è piazzato come un palo nell'area, infastidendo non poco i lunghi avversari e portando buoni blocchi per Williams.

I suoi numeri, come è ovvio che sia, sono stati poverissimi, ma non è un caso che con lui in campo i rimbalzi siano stati in parità  e che Deron abbia faticato meno a liberarsi dell'accurata marcatura di Chauncey Billups.

I Nuggets probabilmente erano del mio stesso parere, che i Jazz non avrebbero avuto alcuna possibilità , e nel primo tempo hanno giocato molto al di sotto del proprio livello consueto, chiudendo sotto di 12 punti con un tiraccio del Birdman, Chris Andersen, specchio della confusione di una squadra che non credeva ai propri occhi e non sapeva come reagire di fronte ad una improvvisa accelerazione dei Jazz.

Nel terzo quarto i Nuggets hanno iniziato con piglio diverso, dandosi da fare, provando a difendere un minimo ed a far circolare palla, dando qualche palla ai lunghi e sfruttando Melo più in penetrazione che al tiro, e sono lentamente rientrati in partita, fino ad arrivare addirittura ad un vantaggio a metà  dell'ultimo quarto, grazie ad un gioco da tre punti ed alla glacialità  ai tiri liberi di Carmelo Anthony.

I Jazz però sono squadra vera, non si fanno certo intimorire alla prima difficoltà , sanno giocare i play off e prima di essere spazzati via dal ritorno dei Lakers sembravano i più accreditati avversari dei San Antonio Spurs all'ovest.

Nonostante qualche errore di C.J.Miles infatti i ragazzi di coach Sloan hanno continuato a giocare come sanno fare, facendo girar palla e cercando il giocatore libero, trovando canestri importanti di Millsap, Korver e dello stesso Miles, i giocatori che si sono rivelati decisivi negli ultimi secondi.

Dopo un ottimo canestro da tre punti infatti Korver ha commesso uno stupido fallo in attacco, ma si è rifatto in difesa, prendendosi uno sfondamento da Billups. Sulla rimessa palla a Miles, che ha resistito al pressing di Anthony inducendolo al sesto fallo ed ha messo i due tiri liberi che di fatto hanno chiuso la partita.

Grandissimo, eccezionale, sontuoso Deron Williams, protagonista assoluto, ma giocate decisive di C.J. Miles e Kyle Korver. Solo in una squadra di Jerry Sloan, solo in una squadra che ricorda tanto il basket dei tempi che furono, e forse è per questo che i Jazz si portano a casa una partita sorprendente e ribaltano il fattore campo, nonostante le pesantissime assenze.

“Ci ha preso per mano e ci ha condotto al risultato!” : Carlos Boozer non ci ha pensato due volte a tributare un omaggio al suo compagno di squadra Deron Williams.

“Deron e Boozer hanno giocato come sanno”: anche Billups ha reso omaggio ai vincitori di questa partita.

Ma la dichiarazione chiave l'ha resa il leader della squadra: “Ci mancavano giocatori? Embè? Mica potevamo arrenderci e far saltare la stagione perchè ci mancavano dei compagni!”

Nessun lamento, nessuna protesta, nessun alibi, maniche rimboccate e si lavora come se niente fosse, nello Utah meritano il massimo rispetto, ed ora a casa loro non sarà  facile andare a vincere, come non lo è mai per nessuno.

Visto che le assenze ci sono a mio parere i Nuggets di George Karl restano i favoriti, ma ora, signori, abbiamo una serie, e che serie, quando in molti eravamo convinti di dover assistere al massimo ad una buona esibizione.

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